Si è svolta, a Reggio Calabria, la prima conferenza di zona dell‘Autorità Idrica Calabrese, l’ente di Governo dell’Ambito territoriale ottimale per il Servizio idrico integrato.
L’iniziativa ha inaugurato il ciclo di assemblee che, nei prossimi giorni, interesserà anche le ulteriori quattro province della regione.
La Conferenza, presieduta dal sindaco Giuseppe Falcomatà e rivolta ai 97 sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha visto, tra gli altri, la presenza del Presidente e del Direttore generale dell’Autorità idrica, Marcello Manna e Francesco Viscomi.
In apertura, il presidente Manna ha sottolineato come, da Reggio Calabria, «è partito un percorso destinato a riorganizzare il sistema del servizio idrico integrato dell’intero territorio regionale».
«Nel giro di pochi giorni, si terranno le Conferenze delle altre province calabresi. Oggi si è avviato un tour destinato a raccogliere indicazioni indispensabili per rispondere alle esigenze dei singoli territori».
«Al termine di un lungo periodo di commissariamento – ha aggiunto Manna – adesso si può tornare a parlare di autonomia ed autosufficienza. Dobbiamo recuperare il tempo perso in un settore chiave e particolarmente complesso. Sarà più facile se lavoreremo in sinergia ed unità nelle scelte, al di là delle appartenenze politiche, perseguendo obiettivi comuni per il bene della collettività».
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, nel corso del suo intervento, ha rilanciato l’importanza della costituzione dell’Autorità idrica calabrese in una «terra in cui le decisioni sono state spesso demandate ai commissariamenti».
Anche per questo, Giuseppe Falcomatà ha fortemente apprezzato la decisione dei sindaci di prediligere una gestione pubblica del servizio.
Concetto, quest’ultimo, ripreso dal direttore generale Viscomi che ha rimarcato la connotazione “in-house” del gestore che «permette, ai sindaci, di partecipare attivamente all’organizzazione e l’esercizio del servizio». Circostanza fondamentale, quindi, ha rappresentato l’approvazione del Piano d’Ambito che «ha consentito l’accesso ai fondi di programmazione 2021-2027».
«Il Piano d’ambito – ha spiegato Viscomi – si compone di un programma complessivo di interventi pari a 2 miliardi da concepire in tandem pubblico-privato e, su queste direttive, si autosostiene per un arco temporale di 30 anni».
«Rappresentativa della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dei Comuni calabresi – ha continuato Viscomi – l’Autorità è stata istituita con legge regionale per il governo del servizio idrico integrato e, in tale contesto, l’affidamento al gestore unico permetterà il superamento dell’attuale frammentazione del sistema che vede in prima fila i Municipi».
«La scelta di un solo soggetto di gestione – ha aggiunto – capace cioè di governare tutto il processo partendo dalla captazione delle acque fino alle operazioni di scarico a mare, passa pure dal protocollo d’intesa siglato col Ministero dell’Ambiente e con la Regione per la definizione di tutte le attività che porteranno all’affidamento del servizio. In questa fase transitoria, i Comuni dovranno produrre le informazioni e la documentazione idonea per la formazione della nuova tariffa “rivalutata”».
Al fine di agevolare le operazioni che vedranno impegnati gli uffici dei singoli Municipi, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha messo a disposizione la Città Metropolitana quale luogo di coordinamento e raccolta dei dati da inviare al Ministero. Al tempo stesso, lo stesso inquilino di Palazzo Alvaro, si farà promotore di un incontro con le Associazioni dei Consumatori e degli utenti per un loro coinvolgimento attraverso «un’attività divulgativa e conoscitiva rispetto a quelle che sono le prospettive alle quali si sta andando incontro ed alle opportunità che nasceranno da questa nuova organizzazione».
In conclusione, il presidente Marcello Manna ha parlato di un «esordio davvero soddisfacente per l’attività delle Conferenze territoriali di zona».
«Le proposte e le idee arrivate quest’oggi – ha detto Manna – ci consentono intervenire e delineare meglio strategie e piani di lavoro. Serve ragionare assieme per rilanciare la Calabria. È necessario un cambio di passo. Mi è piaciuta molto l’indicazione arrivata dall’assemblea odierna. In questi anni ed in ogni settore la Calabria ha sofferto la disomogeneità, l’assenza di raccordo e sinergia fra i diversi territori».
«Dobbiamo porci l’obiettivo – ha concluso – di mettere in campo una “politica alta” capace di colmare, insieme, ogni deficit possibile. I problemi non si evitano. Si affrontano e noi dobbiamo risolverli». (rrc)