È prodotto dalla Fabbrica del Bergamotto della famiglia Reitano di Marina di Gioiosa Jonica, il Cremotto, la crema di liquore con vero Bergamotto di Reggio Calabria.
Il prodotto, infatti, ha ricevuto la medaglia d’argento a San Francisco nel Concorso Mondiale “San Francisco World Spirits Competition 2018″, cove è stato definito «uno spirito eccezionale, che mostra raffinatezza, finezza e complessità: tra i migliori esempi della sua categoria».
«Il Cremotto – si legge sul sito – è un liquore artigianale a base di crema di latte, che racchiude lo spirito e la tradizione della nostra terra. La vera intuizione è stata quella di legare due sapori e odori molto intensi e distanti convinti che, spesso, gli opposti si attraggano». (rrc)
Una bella serata, a Reggio, all’insegna del piatto tipico della città dello Stretto e il principe degli agrumi, il Bergamotto di Reggio Calabria, promossa dal gran cerimoniere che è il presidente dell’Accademia del BergamottoVittorio Caminiti, all’interno delle Feste di Settembre.
Un’occasione per parlare di tipicità, tra aneddotica e scienza (con il prof. Franco Arillotta e il dott. Vincenzo Mollace, tra musica e ironia (con il grande Otello Profazio), tra serio e faceto sui vari nomi delle frittole (Emiliano Iatorno della cosentina Confraternita della frittola), coordinate dalla brava Eva Giumbo, senza però (volutamente) risolvere il dilemma sulla vera tipicità reggina. Se il Bergamotto di Reggio Calabria è un dono di Dio, la frittola è frutto dell’ingegnosità dei calabresi che hanno il culto del maiale in cucina: giacché del porco non si butta niente, qualcuno ha pensato di mettere a bollire nella “caddhara” (reggina) o “quadara” (cosentina) le parti meno nobili con il grasso (sugna) fino a ottenere una squisitezza che la tradizione ha via via migliorato.
Pur con marcate distinzioni (a Cosenza le mangiano con le verze, a Reggio accompagnate dall’insalata con le arance) la frittola è un piatto sulla cui tipicità c’è poco da obiettare. Trasversalmente, conquista tutti e il racconto fatto da Arillotta e Profazio, tra il divertito e le storie della tradizione, ha levato ogni dubbio sul perché questa meraviglia della cucina calabrese (da cucinare a fuoco lento per molte, molte ore) sia diventata quasi un simbolo di appartenenza e di fratellanza. Un antico proverbio “riggitano” per marcare un’inimicizia recita che “quest’anno i vicini non portano frittule”, perché questo pietanza altamente popolare si cucina secondo riti rigorosi e si condivide con gli amici, con le famiglie, riuscendo spesso a far superare ostilità e diffidenze.
La serata “Bergamotto o frittola?”, conclusa con il bel concerto dei Tarantanova che hanno spinto molti ospiti a ballare la tarantella tra i tavoli, dunque è stata una magnifica esperienza sensoriale (al profumo di Bergamotto di Reggio Calabria) e di cordialità e amicizia: il menu prevedeva anche un’invitante (quanto poco appropriata) padellata di pesce e diverse opzioni di primi piatti, rigorosamente cucinati sulle belle ed esclusive pentole di coccio di Gerocarne (anche questa è una tipicità, messa in evidenza dal giovane sindaco Vitaliano Papillo). Una kermesse gastronomica ammirevole e apprezzatissima dai tanti ospiti. È saltata la sfilata dei gioielli di Gerardo Sacco, per un’indisposizione del maestro orafo crotonese, e a nome del sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto brillantemente l’effervescente assessore al Turismo Giovanni Latella.
I complimenti al prof. Caminiti sono d’obbligo per il successo della serata, ma un dubbio rimane a proposito dell’Accademia da lui presieduta: si definisce genericamente “del bergamotto” (come il Museo che gestisce), senza che appaia mai l’esatta denominazione “Bergamotto di Reggio Calabria”. Se si difende (come fa Caminiti onorevolmente e con apprezzabile impegno) questa tipicità, perché non chiamarla col suo vero nome e promuovere le sue origini esclusive? Si dirà: “ma il bergamotto è solo di Reggio Calabria…”. Appunto, chiamiamolo per nome e cognome e diamo a Reggio quel che è di Reggio (soltanto). (s)
Nuovo appuntamento (è la diciannovesima edizione) del BergaFest, evento promosso ogni anno dall’Accademia del Bergamotto e organizzato in modo impareggiabile dal suo presidente, il prof. Vittorio Caminiti. È l’occasione, anno dopo anno, di mettere al centro della scena mondiale (con la partecipazione di illustri ospiti e personaggi di grande richiamo) il Bergamotto di Reggio Calabria e le sue qualità salutari, ormai attestate dalla scienza medica, e quelle, non meno rilevanti, di natura gastronomica. Il prezioso agrume che cresce solo nella provincia di Reggio, lungo la costa da Villa San Giovanni a Monasterace, è ormai l’ingrediente principe non solo di gustosissimi e inimitabili prodotti dolciari, ma anche della cucina di cuochi stellati che lo mettono in sorprendenti menu che stanno conquistando mezzo mondo. Non a caso, nelle più importanti manifestazioni mondiali di gusto e alimentazione il Bergamotto di Reggio Calabria è diventato l’elemento che contraddistingue la cucina calabrese, conquistando agevolmente i palati di consumatori esigenti e raffinati.
Il BergaFest che si svolge domani, tra Reggio e Santa Trada, segna quindi la sua XIX edizione con un parterre di ospiti di tutto rispetto. La manifestazione si svolgerà in due momenti: a Reggio, alle 18, al Museo del Bergamotto di via Filippini, la presentazione dei candidati al titolo di ambasciatore del Bergamotto di Reggio Calabria, l’indicazione die riconoscimenti alle aziende del settore che si sono messe in luce nel corso dell’anno e l’annuncio del vincitore del tradizionale, e ambito, premio Tabacchiera d’oro. In serata, poi, l’evento gastronomico vero e proprio, con una sontuosa cena di Gala al Borgo Santa Trada, sempre con la superba regia del prof. Caminiti, e la cerimonia di consegna dei riconoscimenti assegnati quest’anno.
Il BergaFest sarà condotto, come da tradizione, dai giornalisti Eva Giumbo (RTV) e Massimo Proietto (Rai). Un impegno che i due professionisti della comunicazione svolgono con il giusto mix di brio e allegria, pur nel rigore dell’autorevolezza dell’evento e della qualità degli ospiti, molti dei quali assegnatari di un riconoscimento che non è solo formale. Il titolo di “ambasciatore” coinvolge, amabilmente, personaggi che hanno avuto modo di apprezzare e conoscere le qualità salutistiche e di gusto del Bergamotto di Reggio Calabria e manifestano l’esigenza e il piacere di diventare testimonial di un prodotto tipico di grande successo e dal futuro radioso. L’industria del bergamotto, non dimentichiamolo, continua a raggiungere volumi importanti nella produzione con conseguenze significative nell’occupazione: rappresenta ricchezza del territorio e opportunità di sviluppo e crescita, con occhio ai giovani che trovano occasioni di lavoro certamente non trascurabili.
Chi saranno gli ambasciatori dell’Accademia del Bergamotto dell’edizione 2019? Presto detto: Klaus Davi, giornalista, opinionista, comunicatore, conduttore e autore di programmi televisivi; Antonino Esposito, pizzaiolo ormai famoso, autore di libri e conduttore televisivo di Alice Tv; Roberto Ferrari, professore di Cardiologia presso l’Università di Ferrara, noto per il suo impegno nel mondo della ricerca medica; Antonio Tarzia, presidente dell’Associazione Cassiodoro, fondatore di Jesus, già direttore del Giornalino e responsabile di Famiglia Cristiana e delle Edizioni San Paolo; Franca Rizzi, storica conduttrice televisiva di Alice Tv; Marco Valletta, chef e conduttore televisivo di Alice Tv; Natale Giunta, chef televisivo Rai de “La prova del cuoco”, impegnato nella lotta antiracket; Luciano Pignataro, giornalista e blogger, autore di libri e guide sulla ristorazione, tra le firme più autorevoli in campo nazionale nel settore enogastronomico; Lino Scarallo, chef stellato del ristorante “Palazzo Petrucci”, tra i più noti del Sud Italia; Roberta Morise, conduttrice televisiva Rai, showgirl e modella; Massimo Proietto, giornalista RAI e conduttore di affermate trasmissioni televisive, nonchè grande sostenitore storico del BergaFest, di cui è anche conduttore.
La Tabacchiera d’oro 2019, il prestigioso riconoscimento alle personalità che hanno contribuito in modo eclatante alla promozione dell’oro verde, quest’anno sarà assegnato al professor Alfredo Focà, ordinario di Microbiologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Anche quest’anno saranno assegnati premi speciali ad aziende che utilizzano il Bergamotto di Reggio Calabria e hanno introdotto sul mercato prodotti alimentari d’eccellenza: “Premio miglior prodotto al Bergamotto 2019” alla Confetti & Dragées Mucci dal 1894, che sarà rappresentato dal titolare Cristian Mucci; “Premio migliore pizza d’Italia al Bergamotto 2019” alla Pizzeria Lievito rappresentata dal titolare Rocco Caridi; “Premio per il miglior prodotto a base di Bergamotto 2019” alla Coohesion Pharma rappresentata da Susanna Marchese; “Premio per la migliore linea di cosmesi a base di Bergamotto 2019” alla Pirri Hair Studio rappresentata dal titolare Piero Pirri.
Previsti, inoltre, altri due riconoscimenti speciali, assegnati al miglior progetto dell’anno e alla migliore iniziativa dell’anno: il Premio per la valorizzazione della Filiera del Bergamotto 2019 assegnato all’Associazione BergaNet, rappresentata dall’architetto Giuseppe Lombardo, presidente dell’azienda H&AD, per aver messo in campo un progetto volto a far sì che tutti i coltivatori, i produttori, i trasformatori e gli operatori presenti sul territorio si mettano in rete per tutelare l’identità e valorizzare la produzione e l’utilizzo del bergamotto, rendendone tracciabile e riconoscibile l’intera filiera. Far parte della filiera significa decidere di entrare in una rete che condivide l’urgenza di unatutelareale, capace di andare oltre le parole. E il Premio per il miglior documentario sul Bergamotto 2019 è assegnato a Moda Movie rappresentata da Sante Orrico.
Un riconoscimento speciale sarà assegnato a Elzbieta Janda, ricercatore di biologia molecolare dell’Università Magna Graecia Catanzaro, ma la grande sorpresa è per il finale. Gerardo Sacco, il maestro orafo che con la sua arte è riuscito a superare i confini nazionali e internazionali, diventerà Presidente onorario dell’Accademia del Bergamotto per il suo costante impegno a favore delle iniziative di promozione dell’oro verde, portato avanti nelle più importanti vetrine nazionali e internazionali, con i grandi protagonisti del mondo del cinema e dello spettacolo. (rrc)
Questo pomeriggio, a Reggio, alle 13.00, presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, la lezione del prof. Pasquale Amato su Il Bergamotto di Reggio Calabria. Principe Mondiale degli agrumi.
Conduce la prof.ssa Gisella Murgia. Intervengono Angelo Musolino, Maestro Pasticcere e presidente APAR Reggio, Filippo Cogliandro, chef dell’Accademia Gourmet di Reggio, il Maestro gelatiere Davide De Stefano, della Gelateria Cesare di Reggio.
L’evento chiude il Corso di Storia d’Italia Contemporanea. (rrc)
A Bruxelles molta attenzione e grande successo di pubblico per il convegno Il Bergamotto: un frutto ibrido e misterioso e il vino di Cirò nettare degli dei, finalizzato alla conoscenza ed alla valorizzazione del Bergamotto di Reggio Calabria, del vino Cirò ma anche della ‘nduja, dei salumi di maiale nero di Calabria e del turismo in generale targato made in Calabria che si è tenuto il 16 maggio presso il Palazzo delle Regioni in Rond Point Schuman 14.
L’evento internazionale, organizzato dalle Associazioni Profumi e Sapori della Calabria e Calabresi in Europa, ha consentito di far conoscere a tutti i partecipanti le peculiarità di alcuni prodotti tipici calabresi come le eccellenti bevande al Bergamotto di Reggio Calabria dell’azienda Branca Group, il vino Cirò dell’azienda vinicola “Cav. AntonioMalena” ed i prodotti di eccellenza del Salumificio Rosso. La Calabria, a Bruxellesha avuto anche un intermezzo di arte e cultura con una mostra della pittrice Angiolina Marchese.
I lavori sono stati introdotti dal dott. Giuseppe Branca di Branca Group, un’azienda specializzata in bevande a base di puro succo di Bergamotto di Reggio Calabria; a seguire il magistrale intervento del prof. Mauro Miceli, Docente Aggregato di Scienze di Laboratorio Biomediche Polo Biomedico – Università di Firenze che ha affascinato il numeroso pubblico intervenuto; molto coinvolgente anche l’intervento di Pasquale Malena proprietario dell’azienda vinicola “Cav. Antonio Malena” come anche quello di Totò Rosso proprietario del Salumificio Rosso che ha esposto le numerose qualità del maiale nero di Calabria; infine la pittrice Angiolina Marchese ha illustrato alcune sue opere che sono state proiettate sullo schermo.
A suggellare il successo del convegno vi sono stati gli interventi dei rappresentanti degli Enti Organizzatori: Franca Berenice Vilardo e Giuseppe Amoruso, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Calabresi in Europa di Bruxelles e Francesco Serratore Presidente dell’Associazione Profumi e Sapori della Calabria di Roma.
A conclusione dei lavori al numeroso pubblico è stata offerta una raffinata degustazione di prodotti tipici calabresi offerti dai rappresentanti delle aziende intervenute al Convegno.
A Bruxelles, dunque, è stata presente la Calabria che cresce e che diffonde cultura, sapori e saperi della nostra regione e questo convegno internazionale, ampiamente riuscito, mostra un intelligente modo di veicolare la conoscenza delle tipicità calabresi in tutto il mondo. Da ripetere e imitare anche nelle altre capitali europee. (rrm)
Grazie al bergamotto di Reggio Calabria, è Eau Savage di Dior il miglior profumo maschile dell’anno. Il segreto del suo successo della Maison francese sta proprio nella partnership siglata con i coltivatori del Bergamotto di Reggio Calabria, qualità San Carlo. È infatti il bergamotto che offre quelle nuances speziate e sensuali che hanno conquistato l’olfatto di oltre 150mila consumatori, il cui voto ha decretato nella serata di gala di Milano promossa da Accademia del profumo la vittoria dell’essenza francese.
La produzione del Bergamotto di Reggio Calabria qualità San Carlo, scelto personalmente da François Demachy, parfumeur créateur della Maison parigina, ha origini lontane: si coltiva tra il mar Jonio e l’Aspromonte dal 1880. Un bel filmato prodotto proprio da Dior ha protagonista Demachy che decanta la qualità del Bergamotto di Reggio Calabria. (rrc)
Molto bello l’articolo pubblicato domenica 28 sul Sole 24 Ore, a firma di Donata Marrazzo, dedicato al Bergamotto (di Reggio Calabria), peccato che la sua denominazione originale “bergamotto di Reggio Calabria” non riesca mai ad entrare nella testa di giornalisti, food influencer e specialisti. Non è bergamotto di Calabria, ma di Reggio Calabria. E non è questione di poco conto: è una specificità unica (diffidare delle imitazioni!), ma tutti quelli che ci scrivono sopra trascurano di indicare l’esatta denominazione d’origine protetta, conquistata nel 2001, dopo una lunga battaglia sul nome completo. Battaglia che viene ancora oggi condotta senza tregua dallo storico prof. Pasquale Amato (al Bergamotto di Reggio Calabria ha dedicato diverse pubblicazioni) che insiste in una quasi solitaria sfida contro chi dimentica di aggiungere l’area geografica protetta del bergamotto (di Reggio Calabria) e merita l’ammirazione non solo dei reggini per la sua candida (e giusta) ostinazione. «C’è la cipolla di Tropea, il caciocavallo di Ciminà, la nduja di Spilinga, solo per citarne alcuni. – fa notare il prof. Amato – Perché solo del Bergamotto si omette la provenienza (protetta)?». Già, perché?
Comunque, va ringraziata la giornalista Marrazzo per il suo apprezzabilissimo servizio che illustra le proprietà nutraceutiche positive sul livello del colesterolo cattivo e sulla glicemia e dà ampio spazio a un vero ambasciatore del Bergamotto di Reggio Calabria, lo chef Filippo Cogliandro, e ad altri due chef Francesco Mazzei, celebrity chef calabrese di Cerchiara, con base a Londra, e Luca Abbruzzino chef emergente di Catanzaro (una stella Michelin) che del bergamotto (di Reggio Calabria!) hanno fatto un ingrediente immancabile nella propria cucina.
«Da qualche anno – scrive la Marrazzo – è facile reperirlo nei mercati generali del centro nord (commercializzato da Citrus) e nei reparti dei principali supermercati. In cucina è un tormentone…», e poi specifica l’uso curativo: «Ma è per i suoi effetti anti aging (antiossidante, ricco di vitamina C, proteine, fibre e sali minerali) e le sue proprietà nutraceutiche che il bergamotto è fra i superfood più richiesti: alcuni studi condotti dai ricercatori dell’Università della Calabria e degli atenei di Parma, Messina, Roma Tor Vergata e Magna Grecia, hanno stabilito che è la medicina naturale del cuore, capace di combattere il colesterolo cattivo. In particolare, l’Università di Tor Vergata ha somministrato a volontari sani di età compresa tra i 18 e i 65 anni 250 ml di succo di bergamotto e mela per 15 giorni. È risultata una riduzione del 21 % del rischio cardiovascolare. E un’azione ipolipemizzante (che riduce i lipidi/grassi) e ipoglicemizzante (riduce la glicemia). Funziona anche sulla psiche: il profumo dell’olio essenziale di bergamotto ha un’azione calmante. Viene utilizzato in aromaterapia per combattere la depressione e l’ansia». (pa)
Le conclamate proprietà terapeutiche del Bergamotto di Reggio Calabria suscitano molto interesse tra i consumatori. Come curarsi col Bergamotto? Prima di tutto verificare l’esatta denominazione di origine: se non è di Reggio Calabria (doc) non contiene i principi attivi che servono a prevenire e curare. Il bergamotto “genuino” cresce da Villa San Giovanni a Monasterace. In secondo luogo, controllare che le bevande a base dell’agrume siano di succo puro al 100% e non “a base di”. Dà questi suggerimenti il dott. Giuseppe Branca, medico chirurgo vascolare a Firenze e profondo conoscitore del Bergamotto di Reggio Calabria, nell’intervista video raccolta a Roma durante l’evento “Calabria È”.
28 luglio – Una nuova sede per il Museo del Bergamotto di Reggio Calabria: l’inaugurazione ieri sera nei locali dell’ex Mercato coperto di via Filippini. Un ambiente ideale per raccontare la storia dell’oro verde di Calabria, ma soprattutto del bergamotto di Reggio (l’esatta denominazione per contraddistinguere una produzione unica al mondo). L’ideatore, artefice e convinto sostenitore dell’iniziativa è il prof. Vittorio Caminiti, presidente dell’Accademia del Bergamotto, che ha speso una vita per la valorizzazione del bergamotto di Reggio e non risparmia energie perché questa “ricchezza” straordinaria abbia il giusto rilievo nel panorama internazionale. A sorreggerlo in questa fatica non da poco, oltre alla sua famiglia, le centinaia di testimonianze scientifiche in continua crescita che attestano le proprietà terapeutiche del Bergamotto di Reggio Calabria, oltre agli apprezzabilissimi menu e manicaretti al bergamotto che chef stellati e pasticcieri propongono con grande successo in ogni parte del mondo.
Il bergamotto è, accanto al turismo, la vera molla propulsiva per la crescita e lo sviluppo dell’intera provincia di Reggio e avergi dedicato un Museo significa creare partecipazione a un percorso di tradizioni e di gusto che i turisti mostrano di apprezzare molto. E c’è di più – come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Falcomata incaricato di tagliare il nastro insieme con il maestro orafo Gerardo Sacco – questo museo fa parte della rete che il Comune di Reggio sta approntando con l’obiettivo di creare un’offerta culturale straordinaria e unica. Falcomatà ha parlato del prossimo polo culturale che sarà pronto per fine anno: il Monastero della Visitazione, che diventerà un polo d’eccellenza nell’offerta culturale cittadina. «Vogliamo – ha detto – che questo museo possa diventare un centro dinamico e un centro di formazione e approfondimento sul bergamotto rispetto a quelle che sono le tematiche che riguardano la storia del bergamotto ma anche a quelli che possono essere gli utilizzi del bergamotto nel comparto scientifico, economico, produttivo e gastronomico. Una formazione che possa guardare ai nostri ragazzi, ai nostri studenti, ai nostri giovani, ai nostri agronomi, a tutti coloro che possano trarre benefici dall’utilizzo di questo frutto».
La direttrice del Museo, Giulia Pezzuto, in apertura ha tracciato una breve storia del bergamotto, dalle origini ai giorni nostri: una prolusione necessaria per meglio apprezzare la grande quantità di attrezzi, macchine e strumenti d’epoca raccolti nel museo, accanto a una ricca biblioteca scientifica (dono del prof. Alfredo Focà) e una bella documentazione fotografica.
Il prof. Vittorio Caminiti, padrone di casa, ha raccontato le vicissitudini e le criticità nella realizzazione del Museo, ma il risultato si rivela in tutto il suo splendore: è un altro tassello importante nel panorama culturale e delle tradizioni della Città Metropolitana, che sarà comunque un cantiere aperto a contributi futuri, per valorizzare il bergamotto di Reggio e di riflesso tutta la filiera produttiva che può diventare importantissima data l’unicità del prodotto.
La serata, condotta dalla giornalista Eva Giumbo, con la partecipazione di Adele Brianti, ha registrato gli interventi del prof. Domenico Mollace, del maestro orafo Gerardo Sacco, del prof. Alfredo Focà e di altre personalità del mondo scientifico, culturale e imprenditoriale di Reggio. (rrc)
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