;

UN NUOVO MUSEO PER IL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA

28 luglio – Una nuova sede per il Museo del Bergamotto di Reggio Calabria: l’inaugurazione ieri sera nei locali dell’ex Mercato coperto di via Filippini. Un ambiente ideale per raccontare la storia dell’oro verde di Calabria, ma soprattutto del bergamotto di Reggio (l’esatta denominazione per contraddistinguere una produzione unica al mondo). L’ideatore, artefice e convinto sostenitore dell’iniziativa è il prof. Vittorio Caminiti, presidente dell’Accademia del Bergamotto, che ha speso una vita per la valorizzazione del bergamotto di Reggio e non risparmia energie perché questa “ricchezza” straordinaria abbia il giusto rilievo nel panorama internazionale. A sorreggerlo in questa fatica non da poco, oltre alla sua famiglia, le centinaia di testimonianze scientifiche in continua crescita che attestano le proprietà terapeutiche del Bergamotto di Reggio Calabria, oltre agli apprezzabilissimi menu e manicaretti al bergamotto che chef stellati e pasticcieri propongono con grande successo in ogni parte del mondo.


Il bergamotto è, accanto al turismo, la vera molla propulsiva per la crescita e lo sviluppo dell’intera provincia di Reggio e avergi dedicato un Museo significa creare partecipazione a un percorso di tradizioni e di gusto che i turisti mostrano di apprezzare molto. E c’è di più – come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Falcomata incaricato di tagliare il nastro insieme con il maestro orafo Gerardo Sacco – questo museo fa parte della rete che il Comune di Reggio sta approntando con l’obiettivo di creare un’offerta culturale straordinaria e unica. Falcomatà ha parlato del prossimo polo culturale che sarà pronto per fine anno: il Monastero della Visitazione, che diventerà un polo d’eccellenza nell’offerta culturale cittadina. «Vogliamo – ha detto – che questo museo possa diventare un centro dinamico e un centro di formazione e approfondimento sul bergamotto rispetto a quelle che sono le tematiche che riguardano la storia del bergamotto ma anche a quelli che possono essere gli utilizzi del bergamotto nel comparto scientifico, economico, produttivo e gastronomico. Una formazione che possa guardare ai nostri ragazzi, ai nostri studenti, ai nostri giovani, ai nostri agronomi, a tutti coloro che possano trarre benefici dall’utilizzo di questo frutto».


La direttrice del Museo, Giulia Pezzuto, in apertura ha tracciato una breve storia del bergamotto, dalle origini ai giorni nostri: una prolusione necessaria per meglio apprezzare la grande quantità di attrezzi, macchine e strumenti d’epoca raccolti nel museo, accanto a una ricca biblioteca scientifica (dono del prof. Alfredo Focà) e una bella documentazione fotografica.
Il prof. Vittorio Caminiti, padrone di casa, ha raccontato le vicissitudini e le criticità nella realizzazione del Museo, ma il risultato si rivela in tutto il suo splendore: è un altro tassello importante nel panorama culturale e delle tradizioni della Città Metropolitana, che sarà comunque un cantiere aperto a contributi futuri, per valorizzare il bergamotto di Reggio e di riflesso tutta la filiera produttiva che può diventare importantissima data l’unicità del prodotto.


La serata, condotta dalla giornalista Eva Giumbo, con la partecipazione di Adele Brianti, ha registrato gli interventi del prof. Domenico Mollace, del maestro orafo Gerardo Sacco, del prof. Alfredo Focà e di altre personalità del mondo scientifico, culturale e imprenditoriale di Reggio. (rrc)