CATANZARO – Rinnovate a dicembre 2023 le concessioni demaniali per attività turistico-ricreative

Sono state rinnovate, dall’Amministrazione comunale di Catanzaro, guidata dal sindaco Sergio Abramo, le concessioni demaniali marittime riferite alle attività turistico-ricreative.

Lo ha annunciato l’assessore al Patrimonio Alessandra Lobello, sottolineando come il Comune abbia fatto quanto reso possibile dalla legge, visto che dopo quella data le stesse concessioni dovranno essere obbligatoriamente messe a bando così come impone la direttiva europea in materia.

Nel provvedimento di rinnovo, firmato dal dirigente del settore Giacinto Ciappetta (prot. nr. 24902 del 4 marzo), viene evidenziata la necessità di recepire la direttiva Bolkestein e la successiva conferma da parte del Consiglio di Stato, che ha stabilito: «Le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative già in essere continuano a essere efficaci fino al 31 dicembre 2023, fermo restando che, oltre tale data, anche in assenza di una disciplina legislativa, cesseranno di produrre effetti». (rcz)

Concessioni demaniali, Saccomanno (Lega) scriva a Occhiuto e a Mancuso per risoluzione

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha inviato una lettera al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, in cui indica lo stato attuale della posizione dei balneari ed indica una possibile strada per venire fuori dalla bagarre creata dalle sentenze emesse dal Consiglio di Stato.

Saccomanno, infatti, ha chiesto ai due presidenti di «assumere tutte quelle iniziative ritenute necessarie per cercare di trovare una soluzione concreta per salvaguardare i rapporti esistenti, evitare inutili contenziosi e riorganizzare l’esercizio delle funzioni amministrative e di gestione in materia di demanio marittimo».

Per Saccomanno, infatti, la questione «sta creando una situazione di disagio molto grave, specialmente in una regione, come la nostra, con oltre 850 Km. di costa e con attività turistiche condotte, quasi sempre, da nuclei familiari. Una eventuale interruzione del rapporto alla fine del 2023 causerebbe un danno rilevantissimo agli operatori turistici che hanno eseguito degli investimenti rilevanti, fidando sulla legge nazionale che aveva fissato una scadenza al 2033. A costoro, spetterebbe, anche un indennizzo-ristoro che creerebbe, dall’altra parte, un’evidente incresciosa situazione economico-finanziaria in merito ai soggetti che, eventualmente, dovrebbero sopportare tale onere».

«Ma, indipendentemente da quanto sopra – si legge – e lasciando al legislatore il compito di modificare o meno la legge ed al Governo di impugnare, eventualmente, le decisioni per conflitto di attribuzioni tra i poteri dello Stato, rimangono in piedi delle altre questioni e cioè: (i) poteva il Consiglio di Stato modificare una legge dello Stato? (ii) poteva il Consiglio di Stato disapplicare tale norma italiana in relazione ad una direttiva europea che si riferisce a beni e non a servizi? Sono domande che devono avere delle risposte e che, comunque, riguardano il Governo ed il Parlamento».

«Ritengo, però – ha illustrato il commissario regionale – che la Regione possa intervenire in quanto la stessa è delegata all’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo (D.P.R. n. 616/1977, D.L. vo n. 112/1998 e successive modifiche e Legge Regionale n. 17/20005). In particolare e tra l’altro, i compiti della Regione, consistono: (i) attività di supporto tecnico-giuridico a favore degli enti locali (articolo 21 della L.R. n. 17/2005); (ii) istruzione di pratiche riguardanti il contenzioso instauratosi in materia demaniale nei confronti dell’Ente; (iii) funzioni di programmazione ed indirizzo generale (ai sensi dell’articolo 3 della L. R. n. 17/2005); (iv) partecipazione alle conferenze dei servizi necessarie all’adozione dei Piani Comunali di Spiaggia (P.C.S.) ed espressione del parere di competenza; (v) parere sulle richieste di nuova concessione, di cui all’articolo 10, comma 2, del Piano di Indirizzo Regionale per utilizzazione delle aree del demanio marittimo (PIR), nonché sulle istanze di ampliamento, c.d. variazioni oggettive, di cui all’articolo 12 del PIR; (v) parere sulle richieste di nuova concessione (ai sensi dell’articolo 14 della L.R. n. 17/2005) e di concessione demaniale marittima suppletiva (ai sensi degli articoli  9 e 14 stessa legge)».

«Successivamente in data 29.06.2020 – continua la lettera – il Consiglio Regionale ha approvato “Norme di Salvaguardia e disposizioni transitorie in materia di Demanio Marittimo. Integrazioni agli articoli 14 e 27 della L.R. n. 17/2005”, riguardanti la sicurezza e le misure per il contenimento del virus da COVID19. In particolare, la legge regionale prevede la possibilità di stabilire il termine finale della concessione, la rinegoziazione della durata di questa, con la evidente conseguenza che trattasi di valutazione che prescinde dalla legge nazionale e che può essere decisa dalla regione, in relazione alle condizioni dell’intervento, della natura dell’investimento, della economicità dello stesso».

«Tali condizioni – ha proseguito Saccomanno – legittimerebbero un possibile intervento legislativo della regione in relazione alle concessioni in essere per determinare la sola scadenza e/o proroga. Tenendo anche presente che la direttiva europea non si potrebbe applicare alla concessione dei beni e che, comunque, la Calabria ha una estensione costiera tale da consentire a chiunque di poter intervenire ed investire».

«Un percorso che, però – ha detto ancora – deve essere controllato ed approfondito in relazione alle disposizioni del PIR e degli eventuali PSC. Sul punto, deve anche valutarsi la posizione dell’Autorità Portuale e la possibilità che questa possa opporsi alla volontà legislativa regionale».

«Infine, un ultimo appunto – ha concluso – le sentenze del Consiglio di Stato non esplicano un giudicato erga omnes, ma soltanto tra le parti che hanno partecipato al giudizio. Con la evidente conseguenza che non possono essere ritenute fonte di potere per intervenire sui rapporti esistenti e riguardanti altri soggetti».  (rcz)

Concessioni demaniali, Mancuso: Porterò questione a Conferenza dei presidenti Assemblee legislative regionali

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ha reso noto che porterà la questione delle concessioni demaniali al tavolo della ‘Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali e delle Province autonome.

«Siamo dinanzi a un nodo che, se non sciolto – ha spiegato – può strozzare un settore fondamentale della nostra economia. Ognuno faccia la propria parte, Governo e Parlamento in primis, perché i titolari delle concessioni sono imprenditori i cui investimenti in attività turistiche cosi importanti vanno assolutamente difesi. È già grave che si sia giunti a questo punto, ma sarebbe delittuoso assistere  rassegnati al rischio di mandare in fumo migliaia di posti di lavoro».

«L’Europa, per eccesso di formalismo – ha aggiunto il presidente Mancuso – non può mettere in crisi i nostri punti di forza e gettare sul lastrico imprese e famiglie che hanno sempre operato nel settore balneare, tra l’altro col rischio che le concessioni, nella confusione del momentovengano vendute in base al criterio del miglior offerente a multinazionali o finiscano in mano alla mafia».

Il presidente Mancuso, si è detto “«pronto e disponibile a cooperare con gli operatori balneari, per promuovere iniziative istituzionali volte a difendere le ragioni di imprenditori che, invece di essere sostenuti in quanto rendono vivibili le nostre spiagge e implementato la ricchezza generale, subiscono le conseguenze di una sentenza i cui effetti possono provocare un terremoto sociale». (rrc)

Concessioni demaniali, l’assessore Orsomarso: Impegno per la difesa del settore

L’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, ha ribadito che «sulla tutela delle concessioni demaniali c’è un impegno, innanzitutto, politico che coinvolge in Parlamento le forze che rappresentano il governo regionale che sono sempre state chiare sulla difesa di una tipicità italiana dell’accoglienza».

Orsomarso, che ha partecipato all’assemblea del Sindacato Italiano Balneari Calabria, sul tema della tutela delle concessioni demaniali, ha ribadito che «il settore balneare produce una parte importante del pil e dà lavoro a tante famiglie, ma non si tratta di tutelare soltanto il fattore economico, ma una diversa visione dell’accoglienza che caratterizza il nostro turismo e ne rappresenta il vantaggio competitivo».

«Come giunta regionale – ha illustrato – stiamo preparando una delibera che intende dare forza all’azione del governo a difesa del settore balneare italiano, e sul piano politico siamo pronti a sostenere sul una categoria che ha bisogno di certezze, perché sapere se si è concessionari e a quali condizioni è fondamentale per programmare gli investimenti. Parliamo degli interventi privati, per avere stabilimenti più belli, meglio organizzati e con una migliore qualità del lavoro, ma anche della possibilità di mettere in campo interventi pubblici».

«Come Regione Calabria – ha spiegato ancora – abbiamo messo a disposizione 10 milioni di euro per la riqualificazione della nostra offerta balneare, abbiamo ricevuto tante domande che sono andate in porto e hanno consentito già la scorsa estate di migliorare i servizi e così sarà per il futuro. Una volta offerte le giuste garanzie al settore, si potranno adeguare in prospettiva i canoni demaniali».

«Riteniamo – ha concluso – che decidere a chi affidare le proprie spiagge debba essere una prerogativa nazionale da difendere nelle sedi opportune, a Bruxelles come a Roma». (rcz)

Federbalneari Calabria: I Comuni rispettino le norme per le concessioni demaniali

I Comuni rispettino le norme dello Stato per quanto riguarda le concessioni demaniali, «evitando di mandare in confusione un sistema che oggi consente al nostro turismo di partire con grande slancio». È quanto ha chiesto Massimo Nucera, presidente di Federbalneari Calabria, in quanto regni, in alcuni e isolati Comuni della Calabria, una grande confusione sul tema.

«Sul tema delle concessioni demaniali marittime – ha detto Nucera – siamo da sempre per la certezza della norma, con l’estensione della durata delle concessioni al 2033 su tutti i comuni della Calabria. Non si capisce come mai ci siano dei comuni costieri, nella nostra regione, ancora indecisi sull’adempimento della norma e che non abbiano ancora esteso le concessioni al 2033, dopo la chiara e netta presa di posizione della circolare di fine aprile emessa dalla Regione sulla quale vi è stato l’impegno di Federbalneari Calabria e delle altre associazioni».

«Ci sono comuni come Reggio Calabria – ha detto ancora – che fanno deliberazioni di giunta citando di essere in attesa di presunte “leggi ponte” mettendole in delibera come aspettative, questo modo di fare non è corretto sotto il profilo giuridico ed amministrativo, come conferma il nostro ufficio legale federale. È necessario, quindi, ristabilire il giusto rapporto con le norme dello Stato che, per il settore sono decisamente chiare».

«Ricordiamo –  ha concluso – che anche il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, sollecitato su questa fantomatica ormai quarta “norma ponte”, ha confermato a mezzo stampa che il quadro normativo è chiaro e ci sono due norme a regolare il rapporto concessorio. Non occorre alcuna altra ulteriore ed inutile così detta “norma ponte” che anzi rischierebbe di porre in confusione l’attuale quadro normativo». (rrm)

Pasquale Imbalzano: I Comuni della Provincia applichino normativa vigente per proroga concessioni demaniali

Pasquale Imbalzano, già consigliere comunale, in merito alla proroga delle concessioni demaniali, ha dichiarato che i Comuni della Provincia di Reggio applichino la normativa vigente.

«Sul tema delle proroghe concessioni demaniali – ha detto – rileviamo  la gravità della vicenda,  che per le modalità innescate dal Comune di Reggio sta generando una confusione non necessaria, poiché la condizione economica già seriamente compromessa delle strutture balneari e dei loro imprenditori non può e non deve essere condizionata ancora più negativamente da inutili,  pelose e malevoli interpretazioni che non trovano “diritto di cittadinanza” nel rapporto con il dettato normativo vigente».

«Infatti – ha aggiunto – basterebbe prendere semplice contezza che nella legge finanziaria per il 2019 (legge n. 145/2018, art . 1 commi 682 e 683 ) esiste un diritto di proroga delle concessioni demaniali fino al 31.12.2033,  disposizione normativa vigente nelle more che venga emanata la legge di riordino del settore in ossequio alla direttiva Bolkestein, che autorizza gli imprenditori balneari a programmare serenamente la rispettiva attività turistico-ricettiva a medio  termine, per comprendere come  ogni interpretazione circa la durata limitata delle stesse concessioni al 31.10.2021 sia assolutamente errata, e  come tale debba essere addirittura eliminata in radice». 

«D’altronde – ha proseguito – tali ragioni non sono frutto di bislacche elucubrazioni serpeggianti negli intendimenti dei diretti interessati, ma, invero, risultano oramai consolidate da un orientamento maggioritario nel contesto della giustizia amministrativa e, sulla base di ciò,  progressivamente applicate senza indugio da tante amministrazioni locali, finanche nelle altre provincie calabresi, tant’è vero che  consentiranno di  far beneficiare ai rispettivi imprenditori balneari del sostegno economico ultimamente bandito dalla Regione Calabria, in tema di riqualificazione e risanamento degli stabilimenti, fino ad un massimo  di 50.000 euro».

«Assumere, quindi – ha detto ancora – alle nostre latitudini amministrative, sia al Comune di Reggio che nei comuni della Provincia, decisioni in merito al progetto di variante del piano spiaggia comunale che non tengano conto della durata delle concessioni demaniali fissata dalla legge finanziaria per il 2019 , ossia fino al 31.12.2033 , significa esporsi a palesi irregolarità e/o abusi che faranno crescere lo scontro tra amministrazione e cittadini fuori e dentro le aule di tribunale, generando ingiusta disperazione tra gli imprenditori che si vedranno negati imprescindibili diritti, nonché  chiarendo -una volta per tutte- come tali scelte siano dettate soltanto dall’ esigenza dell’esercizio di un inutile e dannoso potere politico contrattuale che ponga in stato di asservimento le strutture balneari e gli operatori del settore»

«Cui prodest ?» ha aggiunto ancora Pasquale Imbalzano.

«Ancora una volta – ha concluso – l’Amministrazione Comunale dà prova di agire contro gli interessi di tutela economica degli imprenditori in generale e degli  operatori turistici in particolare ,  anteponendo agli stessi i piccoli interessi di bottega , che creano di giorno in giorno danni incalcolabili a chi ha costruito nel tempo a costo di enormi sacrifici  attività turistico imprenditoriali  nell’ultimo anno già fortemente ridimensionate , se non addirittura schiacciate economicamente, dalle conseguenze nefaste dell’applicazione delle misure di contrasto al diffusione del covid 19». (rrc)

                

Prorogate fino al 31 ottobre le concessioni demaniali marittime

Sono state prorogate, fino al 31 ottobre 2021, le concessioni demaniali marittime. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, che ha inviato una lettera ai Comuni costieri per fornire informazioni a riguardo.

«La Legge Regionale 17/2005 – è scritto – delega importanti funzioni inerenti la gestione del demanio marittimo ai Comuni, in attuazione del principio di sussidiarietà, riservando alla Regione compiti di programmazione e indirizzo generale. Lo Stato italiano “estende” la validità delle concessioni demaniali marittime, in scadenza al 31 dicembre 2020, per ulteriori 15 anni, in attesa della emanazione dei provvedimenti di attuazione del riordino della normazione sul demanio marittimo».

«Ad oggi – prosegue la lettera – nessun provvedimento normativo è stato emanato nè é stata adottata alcuna circolare interpretativa condivisa da parte dei Ministeri competenti e diretta a fornire indirizzi univoci in ordine alle fattispecie di concessioni. Si deve registrare, invece, copiosa giurisprudenza formatasi sul punto che dispone in modo pressoché generale la disapplicazione della normativa nazionale per contrasto con quella comunitaria».

«La descritta situazione di incertezza normativa – viene spiegato – si ripercuote sull’attività dei funzionari dei Comuni costieri delegati alla gestione del demanio marittimo, tenuti all’adozione dei provvedimenti riguardanti il rapporto concessorio e a garantire la prosecuzione dell’attività di un comparto – quello del turismo balneare – che, in Italia, e particolarmente in Calabria, è di primaria importanza per l’economia nazionale e regionale».

«Questo Assessorato – è riportato ancora nella missiva – coadiuvato dal Settore regionale competente, ha sempre inteso fornire indicazioni chiare ed univoche rispetto alla questione, evitando di adottare disposizioni che producessero soltanto un inutile e temporaneo effetto-annuncio, non supportate da basi giuridiche idonee a costituire situazioni conformi al diritto certe ed inoppugnabili a garanzia del primario interesse pubblico all’ordinata gestione del demanio marittimo ed a tutela degli enti territoriali, che devono agire sulla base di procedimenti improntati a regole chiare, certe ed uniformi, e degli operatori balneari, colpiti – in questo momento storico – dagli effetti socio-economici negativi derivanti dalla attuale emergenza sanitaria».

«Preso atto pertanto, – prosegue la lettera – che il Decreto Cura Italia, come modificato dalla legge 15972020, prevede che le concessioni conservino validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza dovuto alla crisi epidemiologica da Covid-19, – il cui termine, verosimilmente sarà procrastinato al 31 luglio prossimo, per effetto dell’emanando decreto legge sulle riaperture e nella consapevolezza che la ormai prossima definizione della procedura di infrazione attivata dall’Ue imporrà una modifica/integrazione della legislazione statale, si ritiene – in via prudenziale e fermo restando la sopravvenienza di diverse disposizioni normative statali – di potere fornire il seguente indirizzo».

«Le concessioni demaniali marittime, vigenti alla data di entrata in vigore della legge 145/2018, – è specificato – conservano la loro validità in ragione di quanto stabilito dal citato decreto legge n. 18/2020, convertito dalla legge n. 27/2020 – per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza da Covid-19, termine che, con ogni probabilità, per effetto dell’emanando decreto legge, coinciderà con il prossimo 31 ottobre».

«Per completezza – conclude la nota –, si segnala che questo Assessorato si è fatto promotore di apposito Disegno di legge con il quale, in deroga alle disposizioni della Legge regionale 17/2005, si autorizza l’ampliamento della superficie assentita in concessione per la stagione balneare 2021, al fine di minimizzare i costi e gli oneri sopportati dalle imprese del settore per ottemperare alle misure di prevenzione sanitaria, e ciò coerentemente con la volontà di adottare provvedimenti non meramente formali ma che contengano idonee misure concrete di sostegno alle imprese balneari». (rcz)

REGGIO – Concessioni demaniali, Cama: Comune agito nel rispetto della legalità

L’assessore all’Urbanistica, Mariangela Cama, è intervenuta in merito all’estensione delle concessioni demaniali, in particolare alla luce delle decisioni assunte dall’Antitrust, sottolineando che «il Comune ha agito nel pieno rispetto della legalità».

«Il settore dell’imprenditoria balneare – ha detto – che in questo ultimo anno ha dovuto fare i conti con le gravi ricadute economiche, derivanti dalla crisi sanitaria, occupa un posto di primo piano nelle politiche di sviluppo del territorio portate avanti dall’amministrazione comunale di Reggio Calabria. In questa direzione, la vicenda relativa all’estensione delle concessioni demaniali, in particolare alla luce delle decisioni assunte dall’Antitrust, se da un lato ci spinge ad ulteriori riflessioni e verifiche procedurali, per altro verso non costituisce motivo di preoccupazione rispetto all’operato degli uffici comunali del servizio Demanio del settore Urbanistica».

«Una consapevolezza, quest’ultima – ha detto ancora – che deriva dal percorso trasparente e assolutamente coerente con i dettami di legge, compiuto dall’amministrazione comunale su tutto l’iter riguardante la proroga delle concessioni. Percorso che si è sviluppato nell’alveo del più rigoroso rispetto della legalità con riferimento alle indicazioni fornite dalle normative comunitarie, nazionali e regionali. Nello specifico, il Comune ha adottato un primo atto nel marzo del 2020 che richiamava le leggi nazionali e le circolari regionali. Poi è subentrato il “Decreto rilancio” e nel luglio 2020 è stata fatta una presa d’atto di tale provvedimento per rafforzare l’iter e procedere con l’istruttoria d’ufficio. Istruttoria che, naturalmente, ha seguito tutti i passaggi previsti in termini di trasparenza, pubblicità e concorrenza».

E, sempre per restare nel quadro dei riferimenti normativi, evidenzia ancora l’assessore Cama, «occorre ricordare anche la circolare di indirizzo della Regione Calabria dello scorso 9 febbraio, rivolta a tutti i comuni calabresi proprio nella direzione di una estensione della durata delle concessioni demaniali. In questo contesto, peraltro, i nostri uffici non si sono mossi in modo automatico, ma solo attraverso una puntuale istruttoria che ha posto in essere un attento rispetto della normativa vigente, anche attuando forme più stringenti e rigorose di controllo e verifica previste dalla legge stessa rispetto all’esame delle istanze pervenute delle quali, non a caso, solo la metà circa ha ottenuto il via libera, mentre le altre sono ancora in fase di verifica».

Alla luce di tutto questo, dunque, «sentiamo di dover inviare un forte messaggio di rassicurazione ai tanti imprenditori balneari del territorio metropolitano – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria – che stanno vivendo con legittima apprensione questa delicata fase. L’amministrazione comunale continuerà a seguire da vicino ogni ulteriore sviluppo di questa situazione a tutela di un settore che da sempre svolge un ruolo chiave per l’intero territorio metropolitano in ottica turistica e attrattiva». (rrc)

REGGIO – Estese al 2033 le concessioni demaniali

Sono state estese, fino al 2033, le concessioni demaniali attualmente in vigore.

Si tratta di un’importante azione amministrativa messa in atto dal servizio Demanio del settore Urbanistica, secondo puntuali indirizzi operativi forniti, già da luglio scorso, dalla giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama, in attesa della revisione e del riordino della materia.

«Le indicazioni fornite dall’esecutivo – ha detto l’assessore Cama – finalizzate a consentire la concreta attuazione ed operatività delle disposizioni concernenti la proroga delle concessioni demaniali stabilita nella Legge Finanziaria 2019, nel rispetto di una procedura pubblica, trasparente e concorrenziale, sono la chiara prova dell’attenzione posta nei confronti degli operatori del settore ed alle situazioni giuridiche in atto». 

«Attraverso procedure semplificate – ha aggiunto – i soggetti interessati hanno avanzato richiesta, mentre gli istruttori comunali hanno provveduto a verificare la permanenza dei requisiti, degli obblighi, delle condizioni e quant’altro necessario per l’efficacia del titolo concessorio rilasciato secondo quanto disposto dall’ordinamento in materia».

Il provvedimento approvato dall’Ufficio comunale che autorizza, pertanto, ex legge, l’estensione temporale fino a tutto il 2033 delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo attualmente in vigore, «non è “automatico”, bensì in armonia con le norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti, secondo l’acquisizione, l’accertamento e l’espletamento di alcune formalità, volte a garantire una procedura pubblica, trasparente e concorrenziale».

«È fatto salvo – ha spiegato la delegata alla Pianificazione urbanistica – il potere di revoca e/o decadenza ai sensi degli art. art. 42 e 47 del Codice della Navigazione, nonché il diritto di cessazione anticipata dell’estensione di validità in argomento per motivazioni di interesse pubblico o per intervenute contrastanti, imperative ed inderogabili disposizioni legislative o regolamentari comunitarie, nazionali e regionali».

Insomma, un adeguamento alla normativa nazionale, intesa come “Decreto rilancio”, ed una misura «ancor più necessaria», secondo l’assessore, per «le gravissime e probabilmente durature ricadute economiche derivanti dalla pandemia sulle imprese del settore turistico-ricreativo». 

«Abbiamo inteso sostenere la ripresa non solo delle singole imprese – ha concluso Mariangela Cama – ma dell’intero settore dell’imprenditoria del turismo e dei lavoratori da essa impiegati, evitando l’apertura di una fase di ulteriore incertezza pur in presenza di una legge dello Stato vigente». (rrc)

Estensione concessioni demaniali, Nucera: Il Governo sostenga gli imprenditori

Il presidente del movimento La Calabria che vogliamoGiuseppe Nucera, in merito all’estensione delle concessioni demaniali al 2033,  ha sottolineato che «è importante che il Governo italiano intervenga su questa vicenda e offra il proprio sostegno di tutti gli imprenditori che hanno un’attività su concessione demaniale».

«È una battaglia che non si può perdere – ha aggiunto – metterebbe a repentaglio un intero settore che già sta facendo i conti con un momento storico complicatissimo. L’economia italiana vive, forse, il periodo più difficile degli ultimi 50 anni. La pandemia ha distrutto il settore turistico, gli imprenditori balneari e non solo hanno subito perdite devastanti».

«L’estensione delle concessioni fino al 2033 – ha detto ancora Nucera – è un patrimonio che va difeso e salvaguardato, perché permette agli imprenditori del settore balneare di poter programmare e investire con la dovuta tranquillità».

Nucera, inoltre, non si trova d’accordo con le parole del commissario europeo Thierry Breton, che ha dichiarato che «la proroga automatica delle concessioni balneari in Italia sino al 2033, in assenza di qualsiasi procedura di selezione tra i potenziali candidati, è incompatibile con la direttiva 2006/123/Ce e col trattato sul funzionamento dell’Unione europea».

Già nel maggio 2020, Nucera aveva parlato dell’estensione delle concessioni demaniali sino al 2033 come di un passaggio fondamentale per il settore turistico calabrese. Nei giorni scorsi invece aveva invitato la Regione Calabria a richiamare i comuni che ancora non avevano dato seguito alle disposizioni recepite nelle leggi statali.

In relazione alle dichiarazioni del Commissario europeo al mercato interno Thierry Breton, Nucera ha evidenziato il disaccordo e ha sottolineato di condividere il pensiero espresso da Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari. 

«La Direttiva Bolkestein viene applicata alle concessioni demaniali marittime in modo errato e distorto. I concessionari demaniali marittimi dispongono di un bene e non di un servizio, si tratta di una differenza fondamentale. Differenze che Assobalneari –le parole di Licordari – aveva già esposto in un documento dettagliato e incontrovertibile di 25 pagine ma che probabilmente non sono di facile comprensione per i burocrati europei». (rrm)