Emergenza Ucraina, l’Unità di Crisi fa il punto della situazione

L’Unità di crisi regionale ha fatto il punto della situazione dell’emergenza Ucraina, spiegando che «al momento in Calabria ci sono circa 4000 cittadini ucraini, regolarmente registrati attraverso le Questure territoriali, e la quasi totalità ha trovato sistemazione in maniera autonoma».

L’Unità di Crisi, infatti, è stata istituita per la gestione dell’emegenza ucraina e accogliere al meglio i profughi in fuga dal conflitto bellico, ed è coordinata da Agostino Miozzo, consulente del presidente della Regione Calabria in materia sanitaria e di protezione civile, è composta da: Giusi Princi, vice presidente della Giunta regionale – in qualità di rappresentante del presidente Roberto Occhiuto, anche presso il Comitato operativo di Protezione Civile – e coordinatore dell’Unità di Crisi; Tilde Minasi, assessore della Giunta regionale alle Politiche sociali; Fortunato Varone, dirigente generale del Dipartimento Protezione civile della Regione Calabria, in qualità di soggetto attuatore delle attività del Commissario delegato; Iole Fantozzi, dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute e Servizi socio sanitari della Regione Calabria; Roberto Cosentino, dirigente generale del Dipartimento Lavoro e Welfare della Regione Calabria; Claudio Moroni, dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria; Domenico Costarella, componente della Struttura del presidente della Giunta regionale; Valeria Richichi, viceprefetto aggiunto della Prefettura di Catanzaro; Franco Candia, Segretario Anci Calabria. L’Unità di crisi è istituita senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.

Dalla prossima settimana sarà operativa la piattaforma nazionale per richiedere il contributo di autosostentamento da parte degli ucraini che abbiano fatto domanda e ricevuto il permesso di soggiorno temporaneo dalla Questura: una protezione speciale autorizzata dal Consiglio dell’Unione Europea Europea per concedere protezione temporanea, della durata massima di un anno, agli ucraini presenti sul nostro territorio.

Il permesso di soggiorno temporaneo si differenzia dal visto che si ottiene attraverso la mera registrazione in Questura ed ha durata di 90 giorni.

Gli ucraini giunti in Calabria vengono regolarmente sottoposti a tampone, grazie alla collaborazione con le Asp provinciali e i punti allestiti su tutto il territorio. Per fortuna, I casi Covid rilevati da questi test sono esigui.

A tal proposito si ricorda che sono attive le vaccinazioni degli ucraini in età scolastica.

Si stanno programmando, inoltre, le attività di integrazione nelle scuole già per il prossimo anno scolastico 2022/2023, attraverso progetti predisposti dall’assessorato regionale all’Istruzione, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale.

Sono in evoluzione i rapporti con il terzo settore attraverso varie iniziative per sostenere il popolo ucraino in questo loro difficile momento.

Si evidenzia che è attiva #OffroAiuto, la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile che consente a cittadini, aziende ed enti del Terzo Settore o del Privato Sociale di offrire beni, servizi e alloggi per sostenere la popolazione ucraina: offroaiuto-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it. (rcz)

In Cittadella incontro sui profughi ucraini, Minasi: Non solo accoglienza ma anche supporto

In Cittadella regionale si è svolto un importante meeting, convocato dall’assessore regionale al Welfare, Tilde Minasi, per coordinare «gli interventi che verranno anche guardando al bando, che a breve prenderà forma ufficiale, redatto dal dipartimento nazionale di Protezione Civile in virtù dell’ospitalità da programmare per il popolo ucraino e destinato alle associazioni del terzo settore e di natura ecclesiastica».

All’incontro, infatti, hanno preso parte il Centro Servizi Volontariato regionale, il Forum del Terzo Settore, i rappresentanti della Caritas regionale e della Consulta del volontariato di Protezione Civile, il direttore generale Roberto Cosentino, Domenico Costarella della presidenza della Giunta, Renato Gaspari, funzionario del dipartimento e Sisto Milito dirigente tecnico del Dipartimento salute.

«Il soccorso e l’assistenza per l’accoglienza alla popolazione in arrivo dall’Ucraina rappresenta, in questo frangente – ha evidenziato l’assessore regionale – una priorità umanitaria cui tutti dobbiamo rivolgere la massima attenzione possibile. Proprio per questo ho ritenuto fondamentale confrontarmi con i diversi attori territoriali, che a differenti livelli, possono fornire tutto il supporto da dedicare ad una comunità che sta lasciando con sofferenza, e senza voltarsi indietro, la propria terra dilaniata dalla guerra».

Per quanto riguarda gli interventi, la Minasi ha specificato che «ovviamente non parliamo solo di un’accoglienza tout court, poiché questa presuppone tutta una serie di interventi e servizi che devono essere correlati e connessi, dal momento che i bisogni di chi arriva sono, come è naturale che sia, variegati».

«Sulla base, quindi – ha proseguito – delle esigenze che potrebbero manifestarsi nei prossimi giorni, e credendo fermamente che anche la regione Calabria debba essere in prima linea per affrontare quest’emergenza, ho voluto cominciare a lavorare ed organizzare insieme alle realtà che potrebbero essere direttamente coinvolte nei processi degli arrivi e dell’ospitalità, trovando degli interlocutori pronti ad attivarsi, insieme all’ente regionale, affinché chi cercherà speranza e salvezza anche nella nostra terra, possa, allo stesso tempo, trovare un contesto sociale preparato e predisposto a creare per loro una condizione ottimale». (rcz)

Tre ragazzi calabresi portano ai confini dell’Ucraina gli aiuti umanitari dalla Calabria

Tre ragazzi, due palesi e un vibonese, hanno preso un furgone e portato ai confini con l’Ucraina tutti gli aiuti umanitari che sono stati raccolti in Calabria.

È una bellissima storia, quella intrapresa che testimoniano, ancora una volta, il grande cuore dei calabresi che, nonostante le difficoltà, si sono fatti carico di una missione importante, fondamentale: portare i beni essenziali a un popolo che sta soffrendo a causa della guerra, prendendo un furgone – pagato di tasca propria – e percorrere quasi 80 ore di viaggio.

Una storia, che deve essere raccontata perché è l’ennesima dimostrazione di come i «calabresi non soltanto sanno ospitare chi fugge dalla guerra, ma partono in prima linea per aiutare chi ha bisogno».

In un video di uno dei tre calabresi, viene fatto vedere il materiale portato, che è stato catalogato con dei fogli con su scritto una breve descrizione in inglese e un breve messaggio di incoraggiamento. (rrm)