di DEMETRIO CRUCITTI – Domani, 11 giugno, a Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, avrà inizio il Festival delle Identità Linguisitiche Calabresi, per proseguire in vari Comuni fino al 30 giugno.
Questo meraviglioso evento racchiude molti significati, e deve essere perpetuato nel tempo lasciando, anno dopo anno, un segno tangibile sull’importanza della Tutela e della Valorizzazione delle Identità Linguistiche storiche proprie della Calabria, attraverso la documentazione di quanto avverrà nell’edizione 2021, specialmente con una visione internazionale, organizzando dei gruppi di lavoro e dei workshop e, già da quest’anno, si dovrebbe cambiare approccio con la pubblicazione degli atti. Il respiro internazionale deve, anche, essere condiviso dalla vari settori della Regione dalla Cultura, dal Turismo, dai Trasporti per un confronto continuo su ciò che avviene in altre parti d’Italia.
Un’interessante iniziativa, che manda in soffitta le critiche della piaga dell’individualismo. Complimenti a tutti: l’unione, l’agire Insieme è un bel segno di speranza per far ritrovare la giusta direzione per affrontare il riconoscimento dei Diritti Costituzionali verso le Minoranze Linguistiche Storiche della Calabria, perché siano finalmente riconosciuti in tutti i campi dalla cultura, dalla vita sociale ed economica a partire dall’art. 6 della Costituzione e, proprio il 9 giugno 2021, in occasione delle celebrazioni per il 75° Anniversario del Referendum Repubblica – Monarchia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel 2018 ha incontrato il Presidente dell’Albania Ilir Meta proprio a San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza. Il Presidente Mattarella ha evidenziato il profondo solco esistente tra in Nord e il Sud. Ormai, tutte le diffidenze sono state abbattute. Non bisogna arrendersi ai veti “di turno”, questi nascono perché, talvolta, ai bisogni della nostra terra, prevalgono quelli di “scuderia”, altrimenti la Calabria non si troverebbe ad avere il reddito pro-capite su tutto il più basso d’Italia.
La ricchezza dei contenuti, sia culturali che artistici di Filica 2021, portano la firma del direttore artistico Pasquale Casile, che impreziosiscono tutta la manifestazione. Anche la scelta del periodo è molto importante: prima in assoluto post Covid, può fare da traino ai vari generi di turismo e all’economia tutta per l’incremento delle presenze nell’estate ormai alle porte. L’intervento più importante, da non trascurare, sono quelli da fare sugli organi di stampa, utilizzando tutti i mezzi di comunicazioni di massa possibili : carta stampata, televisione e radio e, poi, vanno utilizzati al massimo i sistemi dei social network e le trasmissioni dei vari comunicati giornalieri tramite mail list; la diffusione dovrà essere fatta in ambito regionale, ma anche mondiale, specialmente sfruttando anche il Turismo delle Radici, quello di Ritorno per intenderci.
Infatti, è necessario far applicare il Piano Nazionale di Ripartenza e di Resilienza anche per i temi che tratterete nella manifestazione Filica; in particolare è bene osservare che in particolare i contenuti di Filica, a pieno titolo, si collocano perfettamente tra le altre nelle linee d’intervento del Pnrr Turismo e Cultura 4.0 che riporto di seguito:
“Turismo e Cultura 4.0″
- Incrementare il livello di attrattività del Paese, migliorando il sistema turistico e culturale attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali del patrimonio storico artistico, il miglioramento della fruibilità digitale e dell’accessibilità fisica e cognitiva della cultura.
- Rigenerare i borghi e le periferie urbane attraverso la promozione della partecipazione alla cultura, il rilancio del turismo sostenibile, della tutela e valorizzazione dei parchi e giardini storici.
- Mettere in sicurezza e restaurare i luoghi di culto e il patrimonio storico-architettonico.
- Potenziare le strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici, rinnovando l’ecosistema turistico e promuovendo il turismo delle radici.
- Supportare la transizione digitale e verde nei settori del turismo e della cultura 4.0 e la rigenerazione socio-economica dei territori e promuovere la formazione e l’interazione tra scuola, università, impresa e cultura.
- “Caput Mundi” e “Percorsi nella Storia” per promuovere la capacità attrattiva turistica del Paese attraverso una fruizione sinergica e innovativa del Patrimonio e riqualificando i contesti, con forme di turismo “lento” e sostenibile.”
È importante assumersi responsabilità e impegni da parte di tutti: Amministratori, presidenti di Associazioni culturali eFondazioni private, Aps, Pro Loco, e anche singoli cittadini di studiare e/o rimboccarsi le maniche, perché l’alibi di attendere che gli altri facciano qualcosa per la propria società, ormai, ha i tempi corti.
È necessario entrare con forza nella logica “del fare” non in velocità, ma in qualità.
A proposito degli ultimi passaggi del Pnrr, sopra esposto, va mandato al mondo, infatti occorre aprirsi al mondo, con un messaggio chiaro, forte e duraturo, perché la Calabria è anche questo con il suo Patrimonio Umano, Culturale, Storico ed Economico Sociale che non va disperso.
Dalla prefazione del libro del prof. Mario Caligiuri, Calabria anima Mundi, di cui si prevede la presenza durante Filica, scritta da Vittorio Sgarbi: «Bisogna meritarsela, la Calabria, prima di avere la presunzione di pensare che meriti noi».
È una amara verità, sulla quale tutti dobbiamo invertire la rotta ora, o mai più. Turismo Lento. Occorre puntare a manifestazioni/eventi culturali esperenziali, in cui gli stessi visitatori esperti, chiamati in Calabria, abbiano la possibilità con dei tavoli tematici di scambiare e confrontare le proprie idee con noi indigeni. E il Piano Strategico Turistico triennale della Calabria, oggi in vigore ma ormai in scadenza, deve essere riscritto su proposte precise e discusse da chi vive il territorio, con passione e amore.
Le Minoranze Linguistiche Storiche della Calabria devono espandersi, e non chiudersi in se stesse, l’importanza di fare Rete, come state dimostrando con l’iniziativa della Filica, va in questa direzione. Le Minoranze Linguistiche Storiche Calabresi devono avere rappresentanti “civici”, con ottima conoscenza della storia delle Mls, a partire dal Consiglio di Europa, dal Parlamento, dalla Commissione Europea, i vari Ministeri Italiani, nelle conferenze e nelle Commissioni Regionali i responsabili di tali organismi devono sapere chi chiamare per una consultazione pubblica; la Calabria, fino a qualche anno fa, non ha individuato nel mondo “civico” chi doveva rappresentare le Minoranze Linguistiche Storiche, e chi dovrà essere scelto, per partecipare, deve avere un mandato ben preciso e con la copertura delle spese da parte della Regione Calabria, questa è una istanza ben precisa dal Consiglio d’Europa, che chiede un cambio nelle rappresentanze.
In bocca al lupo a tutta Filica, e ai relatori e a tutti i partecipanti, de visu e on line. (dg)