Il calabrese Giuseppe Garibaldi conquista milioni di italiani al Grande Fratello

di PINO NANOGrande Fratello su Canale 5, puntata record mercoledì sera, ma soprattutto puntata tutta calabrese, dedicata alla terra di Calabria, e in modo particolare a Santa Cristina d’Aspromonte, con al centro dello studio lui, Giuseppe Garibaldi, questo ragazzo appena trentenne che Alfonso Signorini tratta con un garbo senza pari, con una eleganza che è solo sua, con quel sentimentalismo e quella classe che un tempo era tipica dei vecchi grandi conduttori della televisione italiana. 

Non posso non scriverlo, «Grazie Alfonso Signorini», «Grazie Canale 5», «Grazie Piersilvio Berlusconi» per aver dato spazio mercoledì sera ad una tarantella che, come d’incanto, è diventata poi virale, e che ballata e suonata in studio è diventata quasi la colonna sonora del programma più visto della serata. 

Dire che è stata una puntata bellissima è dire poco, perché mai così tanto in televisione si era vista tanta bella gente di Calabria, in studio la mamma di Giuseppe, il fratello appena laureato e che ringrazia Giuseppe per i soldi che Giuseppe gli mandava all’università per farlo laureare, i ragazzi di Santa Cristina d’Aspromonte che hanno portato in televisione la semplicità di questa nostra terra con a tracolla gli organetti inimitabili e affascinanti dell’Aspromonte.

Un tuffo nel grande mare delle emozioni, con questo rumore assordante dei tamburelli e l’immagine di Giuseppe Garibaldi che balla meravigliosamente bene insieme a Rebecca Staffelli, a tratti pare di vederlo volare sulle notte della tarantella che gli suonano in diretta sotto il naso, immagini indimenticabili e irripetibili per noi figli di Calabria che a volte stentiamo a riconoscere la nostra storia di popolo contadino, le nostre tradizioni, i nostri ricordi d’infanzia, la nostra fierezza.

Puntata sublime, grande pagina della televisione dell’anima, con Cesara Bonamici che guarda Giuseppe e la sua famiglia estasiata, quasi fosse un appendice da libro Cuore, appositamente traslata negli studi di Cinecittà dal cuore più arcaico della terra aspromontana.

Difficilmente la televisione moderna riesce ormai a darti così tante emozioni in una stessa serata, e ve lo dico io che di televisione ne ho attraversata tantissima in questi ultimi 40 anni di mestiere, ma la puntata del Grande Fratello dell’altra sera ha profondamente commosso anche me. 

Bellissimo vedere questo ragazzo di Santa Cristina d’Aspromonte che piange come un ruscello perché Alfonso Signorini racconta la sua vita di “bidello a Piacenza che non ha mai dimenticato le sue origini e la sua gente”, è la stessa gente che Signorini ha portato in studio per dare a Giuseppe la possibilità di festeggiare il suo compleanno. 

Ma non finisce qui, la sera prima, per il compleanno di Giuseppe, Canale 5 autorizza fuori dalla casa di Cinecittà uno spettacolo impressionante di fuochi d’artificio, proprio in onore di questo straordinario ambasciatore della Calabria in TV. Mezz’ora di fuochi, bellissimi, indimenticabili, che in televisione sembrano ancora più maestosi, di mille colori diversi, portati a Cinecittà direttamente da Santa Cristina d’Aspromonte. È l’esaltazione televisiva della famiglia, il racconto in digitale della comunità che ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, la magia di un paese di meno di mille anime che per una notte come d’’incanto si trasferisce con leggerezza nelle case di milioni di italiani.

Posso permettermi una battuta, forse anche infelice? Presidente Roberto Occhiuto, non so se lei ha visto la puntata di mercoledì sera su Canale 5, ma quando il Grande Fratello sarà finito, inviti Giuseppe Garibaldi nel suo studio a Germaneto e gli dia una medaglia, un libro in regalo, un qualunque riconoscimento – anche il più banale – per tutto quello che Giuseppe e la sua famiglia hanno regalato l’altra sera alla nostra terra comune. Per giunta, in questo caso la Regione non avrà neanche il problema di pagare un solo euro di pubblicità, perché è tutto gratis. 

Grazie Giuseppe! Grazie Alfonso Signorini, per questa bellissima pagina da libro cuore interamente dedicata alla Calabria. Questa è la Calabria che più amo. (pn)