Sono iniziati, a Vibo Valentia, la serie di incontri organizzati nell’ambito de Il Maggio dei Libri dal Club per l’Unesco di Vibo Valentia insieme all’Associazione di Promozione Sociale MedExperience.
Il primo appuntamento nel calendario approvato per Vibo Valentia ha visto gli studenti del Liceo artistico “Colao”, guidato da Raffaele Suppa, protagonisti di un incontro di estrema attualità. Antonio Russo, Vicepresidente nazionale delle Acli e Portavoce nazionale dell’Alleanza contro la Povertà, infatti, grazie ad una presentazione dinamica e avvincente, ha catturato l’attenzione dei presenti coinvolgendoli, peraltro, in un interessante dibattito finale.
Partendo dalla considerazione che 1migrare è sempre un gesto totale perché, quando un vivente, in un posto, non può sopravvivere, o muore o se ne va…», Russo ha puntato l’attenzione sull’importanza che ha la corretta attribuzione dei nomi per una altrettanto corretta comprensione dei fenomeni. Così, molto spesso, anche nel linguaggio giornalistico, i termini “clandestino” o “profugo” vengono utilizzati in modo inappropriato, fomentando atteggiamenti di esclusione e di xenofobia.
Sono le stesse situazioni che, volgendo lo sguardo indietro di appena un secolo, sono state vissute dai nostri connazionali sparsi in giro per il mondo, a partire dalla grande crisi agricola e, di conseguenza economica, determinatasi tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. A quei tempi, i brutti, scuri, bassi, stupratori di donne, eravamo proprio noi. I dati Censis, relativi alla nostra epoca storica, non sono confortanti, poiché dimostrano che gli Italiani all’estero crescono in maniera importante anche ai nostri giorni.
Concetto cardine emerso anche nel confronto con gli studenti è stato quello relativa alla libertà di movimento che dovrebbe essere garantito a tutti e ciascuno, in quanto diritto umano fondamentale, inalienabile. Anche questo, purtroppo, rimane utopia per molte, troppe persone, nel mondo. Il senso di libertà percepito con la caduta del muro di Berlino, nel 1989, non corrisponde alla situazione reale che vive oggi il mondo. Da quella data, infatti, sono stati eretti molti altri muri, tangibili, ma più spesso anche invisibili, che hanno relegato popoli già svantaggiati, in condizioni di solitudine e abbandono.
Il senso ontologico dell’evento è emerso dagli interventi dei collaboratori del dirigente scolastico, Giancarlo Staropoli e Tonino Fortuna, mentre la presidente del Club per l’Unesco di Vibo Valentia, Maria Loscrì, ha sottolineato l’importanza della lettura come processo di decodifica e comprensione, non solo dei testi, di vario tipo e vario genere, che contribuiscono alla crescita culturale delle comunità, quanto della realtà da conoscere con la chiara consapevolezza del passato che l’ha determinata, ma anche con la visione di un futuro in cui tutti, e ciascuno, dobbiamo avere un ruolo da protagonisti attivi. (rvv)