Saccomanno (Lega): La Calabria può fare di più sulla depurazione

Per Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, «la Calabria può fare molto di più sulla depurazione. Anzi, si può ben dire che sino ad oggi ha fatto pochissimo! Si salva per una conformazione naturale e per una percentuale abitativa molto bassa che hanno consentito finora di ottenere buoni risultati».

«Ma, di fatto – ha aggiunto – la mano umana ha solo peggiorato le condizioni naturali esistenti. Assenza di piano regionale sulla depurazione, mancanza di coordinamento tra le varie zone, carenza assoluta di una visione d’insieme del problema, e, ancora, commissari del tutto inutili che pensano solo alle progettazioni spesso errate e che, finora non hanno portato a nulla. Sono decenni che si parla del problema del fiume Mesima e della necessita di bonificare lo stesso per evitare che possa portare a mare quell’inquinamento che è sotto gli occhi di tutti. Un danno ambientale rilevante che, però, fa discutere solo ad ogni inizio della stagione estiva e poi viene abbandonato per riprendere il dibattito l’anno successivo. È a conoscenza di tutti che nel fiume vengono scaricati i liquami di quasi tutti i comuni del vibonese e che anche frantoi e altre realtà industriali approfittano per evitare una dovuta depurazione».

«Anni di battaglie, anche quale sindaco della città di Rosarno – ha proseguito Saccomanno – che non hanno portato a nulla per la miopia di una Regione che non ha mai avuto una visione ampia. Ma, la cosa più grave, è l’avvenuto spostamento delle risorse appostate dall’allora assessore regionale Ing. Basile per la realizzazione della bonifica e di un porto canale, che successivamente, senza alcuna motivazione, sono scomparse. La realizzazione di un porto canale sul Mesima è un’opera di grandissimo valore ambientale ed occupazionale. Un progetto che avrebbe e consente un salto di qualità per l’intera zona sia sotto l’aspetto della portualità che della crescita economica e sociale. Centinaia di posti di lavoro garantiti a tantissimi giovani e la possibilità di uno sviluppo rilevantissimo, con la creazione di cantieri per il rimessaggio, alberghi, case vacanze, impianti sportivi, ecc.».

«Una progettualità che sarà portata avanti dalla Lega – ha concluso – sia per eliminare l’inquinamento del Mesima e sia per restituire a tutta la Calabria quella purezza che la mano umana, per interessi solamente personali, ha parzialmente fatto perdere negli anni». (rcz)

Saccomanno (Lega): Intervenga la Guardia di Finanza nelle Asp senza bilanci

Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha chiesto che, per la ricostruzione contabile e per la redazione dei bilanci delle Asp, intervenga la Guardia di Finanza.

«Non solo – ha spiegato – eseguire tali attività in modo corretto ed oggettivo, ma avranno il potere di trasmettere un adeguato e minuzioso rapporto, in caso di rilevate illiceità, alle competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti. E’ arrivato il momento di mettere fine ai teatrini ed ai balletti di nomine, spesso clientelari, e di dare un futuro concreto ai calabresi, che, altrimenti, per come sta accadendo, saranno costretti ad andare fuori regione per curarsi oppure rischiare di morire nella propria terra».

«Dopo 11 anni di continui commissariamenti della sanità calabrese – ha spiegato ancora – in alcune Asp non si riesce nemmeno a ricostruire la contabilità ed a presentare dei bilanci! Cambiano i personaggi, cambiano le triadi, cambiano gli uomini, ma nessuno riesce a ricostruire la voragine di debiti che sono stati creati nelle Aziende Sanitarie Provinciali. Si è parlato anche di morti sospette per chi stava facendo il proprio dovere, poi smentite, ma sempre preoccupanti. Neppure la triade nominata dal Ministro degli Interni per lo scioglimento mafioso dell’azienda è riuscita a portare a casa qualche pur minimo risultato. E il Governo insiste in commissariamenti del tutto inutili che non solo non hanno migliorato il sistema sanitario, non solo non hanno ridotto il pesante già esistente deficit, ma lo hanno profondamente aumentato. Quindi, nomine e percorsi del tutto inutili».

«La denuncia di Guido Longo, attuale commissario, alla Commissione Nazionale Antimafia – ha concluso – di una presenza attiva e gestionale della criminalità organizzata e di lobby di potere nel sistema sanità, devono, sicuramente, fare riflettere e la Lega spera che l’attuale responsabile abbia fatto il proprio dovere fino in fondo. Ma, tali condizioni e il peggioramento del sistema sanità devono far riflettere e devono portare a decisioni coerenti e responsabili. Vista l’inutilità delle attuali nomine appare più che evidente che il sistema debba subire un cambiamento radicale e non di facciata». 

La proposta avanzata da Saccomanno ha trovato appoggio dalla deputata di Fratelli d’ItaliaWanda Ferro, che ha ricordato che «è, infatti, in linea con l’emendamento al Decreto Calabria, che avevo presentato nel novembre scorso, con cui proponevo di nominare un commissario straordinario per l’accertamento della situazione finanziaria degli enti del Servizio sanitario regionale, nella persona del Comandante regionale della Calabria della Guardia di Finanza».

«Solo l’intervento di reparti specializzati in approfondimenti economico-finanziari – ha spiegato Ferro – può riuscire a mettere ordine nei conti della sanità calabrese, mettendo un punto fermo sulla situazione debitoria, e a fare piena luce sulle malversazioni e gli interessi illeciti che hanno rappresentato una voragine in cui sono state inghiottite le risorse destinate a garantire il diritto alla salute ai calabresi».

«Auspico – ha concluso – che il governo possa recepire questa proposta, affrontando con serietà e in maniera risolutiva il problema della ricostruzione della situazione contabile delle aziende sanitarie calabresi». (rcz)

Saccomanno (Lega): Massomafia sanità, commissario Longo riferisca a Gratteri

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha auspicato che il commissario ad acta, Guido Longo, dopo essere stato audito in commissione Antimafia, «abbia riferito ogni cosa alla competente Procura come era ed è suo dovere».

«Il suo passato e la sua storia – ha aggiunto – non possono che portarlo di corsa dinnanzi alla Autorità Giudiziaria per segnalare e denunciare quanto riferito pubblicamente. Noi siamo sicuri che ciò sia già avvenuto. Ma, se, per ipotesi, Longo si sia limitato solo alla audizione, lo invitiamo fermamente a presentarsi dinnanzi al Procuratore Gratteri per ripristinare quella legalità calpestata e che 11 anni di commissariamento non sono serviti a nulla».

Saccomanno, infatti, ha spiegato che l’audizione del commissario Longo «ha confermato di quanto sia “infiltrata” la sanità in Calabria: lobby di potere che, unitamente alla criminalità organizzata e ad una parte della burocrazia corrotta, gestiscono la cosa pubblica esclusivamente per propri interessi. Una torta che viene divisa tra tanti e che, comunque, rappresenta quasi l’80% del bilancio regionale. Un sistema collaudato per consentire guadagni facili ed illeciti, senza, però, fornire quei servizi essenziali che i calabresi meritano. 11 anni di commissariamento che non hanno portato a nulla e che confermano di quanto sia difficile ed inefficace il sistema sanità in Calabria. Quello che, però, appare inspiegabile, pur dinnanzi alla consapevolezza di tutti sul condizionamento ‘ndranghetistico e lobbistico della sanità, è la mancata assunzione di provvedimenti efficaci e penetranti. Tante parole e nessun fatto vero e concreto».

«La Calabria ed i calabresi – ha concluso – meritano rispetto e nessuno può sottrarsi al proprio dovere di impedire ancora il saccheggio della sanità, in danno di tante persone che spesso muoiono per la evidente criticità del sistema e per un’azione criminale che ha condizionato pesantemente anche tale settore». (rcz) 

Saccomanno (Lega) si rivolge al Procuratore Bombardieri per situazione dei pescatori di Bagnara

Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, si è rivolto al Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, per chiarire e prendere determinazioni concrete in merito alla grave situazione che stanno vivendo i pescatori di Bagnara, bloccati nella loro attività da febbraio 2021, a seguito del sequestro del porto.

«Nelle date del 28.03.2021 e 09.05.2021 – ha dichiarato Saccomanno – segnalavo a questa Procura della Repubblica il grave disagio delle famiglie dei pescatori di Bagnara a seguito dell’avvenuto sequestro del porto e chiedevo, cortesemente, di poter incontrare il Sostituto Procuratore che si stava interessando dell’indagine per cercare di trovare una soluzione affinché costoro potessero riprendere l’attività lavorativa con la quale sostenevano i propri gruppi familiari. Non ottenevo, però, alcun riscontro».

«Stamani – ha aggiunto – mi sono portato presso Bagnara, ed ho incontrato le famiglie dei pescatori che hanno manifestato la loro drammatica situazione economica, la assoluta mancanza di risorse per poter vivere, il pericolo di perdere le imbarcazioni (tra l’altro alcune di queste ormeggiate presso altri porti sono state pure danneggiate) e, comunque, la insostenibilità della attuale situazione. Devo evidenziare una anomalia che emerge anche dalla allegata fotografia: nel porto vi sono delle imbarcazioni ormeggiate, altre sulla banchina – molto probabilmente per il rimessaggio- e nessun elemento che possa far pensare all’attività di bonifica o altro -a parte un piccolo contenitore rosso- pur risultando il porto sequestrato da molti mesi. Rinnovo, pertanto, la mia richiesta di poter incontrare il Pm interessato dall’indagine, assieme a Lei signor Procuratore, non potendo lasciare oltre 50 famiglie nella più piena disperazione e senza alcuna risorsa per potersi sostenere».

«A parte i possibili ritardi nella ventilata bonifica – ha proseguito Saccomanno – questa può anche essere prorogata ad ottobre-novembre in modo tale che, nel frattempo, i pescatori possano svolgere la propria attività. Si tratta di una situazione urgentissima potendo la rabbia creare anche problemi di ordine pubblico, oltre che spingere qualche disperato a farsi aiutare da altri».

Nel contempo, Saccomanno si è rivolto, anche, al Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, avanzando «una richiesta di urgente convocazione delle parti per cercare di trovare una soluzione che possa limitare i danni e possa consentire adeguatamente il proseguimento dell’indagine e della eventuale bonifica».

Ultima richiesta è quella inoltrata al Presidente della Regione, Nino Spirlì, «affinché possa trovare una soluzione, se possibile, per aiutare queste famiglie disperate ed eventualmente possa riconoscere un ristoro. Somme che, comunque, dovranno essere addebitate all’eventuale responsabile del ventilato disastro ambientale».

Una presa di posizione forte, dinnanzi a delle criticità rilevantissime che hanno messo in ginocchio un’intera città e che potranno avere dei risvolti negativi se non si interviene con urgenza e decisione. (rrc)

La Lega ha presentato esposto alla Procura di Catanzaro per il Sant’Anna Hospital

La Lega ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro, e in particolare all’attenzione del Procuratore Nicola Gratteri, in merito alla situazione del Sant’Anna Hospital, chiedendo «di accertare se nelle evidenti condotte omissive assunte dalla triade vi sia la violazione di legge e dei propri doveri di imparzialità, efficienza e trasparenza, con espresso riferimento al mancato riscontro alle richieste di sottoscrizione dei contratti, al possibile abuso d’ufficio e, comunque, alla elusione di provvedimenti giudiziari».

«Si è chiesto, altresì – si legge nella nota – di verificare se vi siano anche stati comportamenti omissivi da parte del Commissario alla Salute e dei Ministri Speranza e Lamorgese in relazione alla possibilità sia di rimozione della Triade che di sostituzione alla stessa

«Appare veramente incomprensibile – prosegeue la nota – l’atteggiamento assunto dalla Commissione Straordinaria dell’ASP di Catanzaro che continua ad omettere di assumere quei provvedimenti indicati dal Commissario alla Salute, Guido Longo, e non adotta le conseguenti statuizioni di cui alle sentenze emesse dal Tar del capoluogo. Una condotta che sembra voglia penalizzare pesantemente una struttura di eccellenza come il S. Anna Hospital che negli ultimi 10 anni ha eseguito oltre 35.000 interventi, salvando innumerevoli vite umane. La Lega, che ha chiesto, anche, l’immediato intervento del Presidente del Consiglio, prof. Mario Draghi, e dei ministri dell’Interno, dott.ssa Luciana Lamorgese, e della Salute, Roberto Speranza.

«Una situazione veramente incomprensibile che, però – viene sottolineato – rischia di portare alla chiusura di una struttura di eccellenza che ha salvato migliaia di vite umane e alla perdita di oltre 300 posti di lavoro. Ancora una volta questi fatti, se non ci sono elementi sconosciuti, dimostrano di come siano fallimentari le nomine di commissari che appaiono inadeguati e completamente staccati dalla realtà dei territori e spesso omettono condotte per paura di poter sbagliare. Ma, se così dovesse essere, ci si chiede perché non si dimettono e lasciano spazio a chi potrebbe dare un vero contributo di crescita e sviluppo alla Calabria».

«Anche in questo caso, però – conclude la nota – appare evidente il danno causato ai calabresi e l’inadeguatezza dei commissariamenti che hanno finora fornito e causato solo rilevanti danni alla comunità calabrese». (rcz)

Saccomanno (Lega): Incomprensibili le condotte assunte per questione del Sant’Anna Hospital di Catanzaro

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha dichiarato che sono «incomprensibili ed al limite del lecito, le condotte assunte in relazione alla questione del Sant’Anna Hospital per le quali sono stati interessati, con una messa in mora, il ministro della Salute e degli Interni, Roberto SperanzaLuciana Lamorgese, e il Presidente del Consiglio Mario Draghi».

«Appare inverosimile – ha aggiunto – che una struttura di eccellenza, unica in Calabria, che ha salvato migliaia di vite, in un sistema sanitario disastrato, possa essere abbattuta proprio dalle istituzioni, che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini. In dieci anni, tale struttura ha eseguito 7.645 interventi cardiologici, 5.700 interventi di chirurgia vascolare e 22.455 procedure di emodinamica interventistica. Numeri pesanti, che comprovano quanto sia importante e fondamentale per la salute dei calabresi».

«La Lega, riunita d’urgenza la segreteria regionale – ha informato Saccomanno – ha deciso di sostenere la battaglia a favore del Sant’Anna Hospital fino in fondo. Se ci sono, come sembra, comportamenti dei singoli poco chiari bisogna andare avanti e perseguire eventuali inadempienze o inadeguatezze e non lasciare nulla di intentato. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità non potendo la Calabra perdere una struttura di eccellenza».

«La Lega – ha concluso – controllerà ogni atto e passo e se necessario procederà a denunciare le condotte ritenute non conformi agli interessi dei calabresi. Si spera, comunque, che le Autorità interessate intervengano celermente ed evitino che si prosegua nella disgregazione e nel fallimento ulteriore della sanità». (rcz)

Saccomanno (Lega): Si intervenga per il Sant’Anna Hospital di Catanzaro

Il coordinatore regionale della LegaGiacomo Saccomanno, in una lettera indirizzata al presidente f.f. Nino Spirlì, al commissario ad acta Guido Longo, alla commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro, ai ministri della Salute e dell’Interno, Roberto SperanzaLuciana Lamorgese e al presidente Mario Draghi, ha sollecitato «un immediato intervento secondo le rispettive competenze» per il Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

«La situazione del sistema sanità – ha detto – è sotto gli occhi di tutti e non merita commento alcuno per il degrado in cui versa per evidenti errori e incapacità gestionali, incompetenza ed inadeguatezza di chi avrebbe dovuto assumere i relativi provvedimenti. Oltre 11 anni di inutile commissariamento hanno non solo peggiorato le condizioni della sanità, ma hanno aumentato il deficit che dovrebbe essere sopportato dai calabresi, che non hanno mai avuto un servizio adeguato».

«Precisato quanto sopra – ha aggiunto – non può non sottoporsi la gravissima questione della struttura di eccellenza del Sant’Anna Hospital, che rischia di chiudere per le sempre incapacità, inadeguatezza e arroganza di chi dovrebbe pensare al bene collettivo e non, certamente, a qualcosa di diverso. La vicenda è nota a tutti, ma qui di seguito verrà illustrata brevemente. Si vuole solo puntualizzare che la Commissione Straordinaria dell’Asp di Catanzaro non solo non ha proceduto alla sottoscrizione del contratto 2020, ma si sta rifiutando di procedere per l’anno 2021, pur essendo la struttura regolarmente accreditata e, quindi, in possesso di tutti i requisiti di legge». 

«Ritiene, la Commissione Straordinaria – ha proseguito – che non può procedere alla firma del contratto 2020 in quanto pende un procedimento penale. A parte la differenza tra il penale e l’amministrativo, non può non evidenziarsi che questa avrebbe potuto solo chiedere delle garanzie per eventuali rimborsi che il Sant’Anna avrebbe dovuto eseguire in caso di riconoscimento della responsabilità della struttura e non, certamente, dei singoli, che ne rispondono personalmente.  Ma, quel che è più grave ed appare quasi una ritorsione, se non un possibile abuso, è l’inottemperanza alla sottoscrizione del contratto 2021! Ma, non è finita qui: in Calabria non esiste una struttura sanitaria all’avanguardia come il Sant’Anna Hospital che ha salvato migliaia di vite umane. Quindi, un tal rifiuto vuol dire danneggiare pesantemente il popolo calabrese e rischiare di condannare a morte le persone che hanno bisogno di interventi difficili. Una gravissima responsabilità che potrebbe anche ricadere su chi non interviene per evitare tale ulteriore disastro».

«In relazione a quanto sopra brevemente illustrato, con la presente – ha concluso – da una parte sollecito un immediato intervento secondo le rispettive competenze e dall’altro non posso che segnalare l’urgenza e il pericolo di gravissime ed irrimediabili conseguenze. Mi auguro che ciò non accadi e che ognuno faccia il proprio dovere sino in fondo senza se e senza ma, nell’esclusivo interesse dei calabresi e nel rispetto delle regole e della legge». (rrm)

Saccomanno (Lega): Nella sanità calabrese regna il caos

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha ribadito che nella sanità calabrese regna il caos.

«Abbiamo denunciato, ripetutamente – ha detto Saccomanno – il disastro che regna nella sanità calabrese e l’inutilità dei commissariamenti che hanno portato all’attuale situazione veramente intollerabile, oltre all’aumento del deficit. È stato chiesto al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, e al ministro della Salute, Roberto Speranza, un pronto intervento per ovviare a quanto causato in danno della Calabria, ma non pare che ci sia la voglia di porre fine alla catastrofe. Nulla è stato fatto in oltre un anno per migliorare la situazione, e per approntare quanto stabilito nel progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera, anche al fine di combattere il devastante virus».

«Pur in presenza di centinaia di milioni di euro – ha spiegato – pronti per alleviare le sofferenze dei calabresi, nulla si è fatto. Ed ora, la rete ospedaliera sta scoppiando e le persone muoiono nelle ambulanze o devono girare la Calabria per trovare un posto letto. Senza poi parlare del fallimento del sistema di prenotazione per i vaccini. La piattaforma non funziona, e le persone non riescono a capire come devono fare. Per non parlare poi dell’abbandono dei soggetti disabili e dei vantaggi, invece, ottenuti dalla categoria “altri”, che ha una percentuale doppia rispetto al resto d’Italia».

«Grandi sacrifici  – ha proseguito il commissario regionale – degli operatori sanitari e dei medici che, con alta professionalità e turni massacranti, hanno cercato di tamponare l’emergenza e dare un minimo di supporto ai tantissimi malati. Ma, spesso non si riesce nemmeno a ricoverare i pazienti! Ed in tutta questa gravissima situazione non solo non ci sono stati gli interventi urgenti per rafforzare il sistema sanitario, pur essendoci le risorse, ma non sono state nemmeno pagate le somme dovute -indennità Covid ed altro- ai medici ed agli infermieri per l’attività svolta e per gli straordinari prestati».

«Una pessima gestione amministrativa – ha concluso – che ha bloccato ogni cosa e che ha messo in ginocchio la sanità ed i poveri calabresi. E cosa succede ancora: in quasi tutte le nomine eseguite non esiste un viso nuovo! Sempre gli stessi a rotazione: cioè quelli che hanno collaborato per ridurre in queste condizioni la sanità calabrese». (rrm)

Saccomanno (Lega): La Regione dia sostegno concreto agli operatori turistici

Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha chiesto alla Regione Calabria di «di sospendere i tributi di competenza, di concedere immediatamente i ristori necessari essendoci a disposizione somme rilevanti, di disporre le riaperture delle zone non pericolose e di predisporre una strategia per accompagnare gli operatori turistici per l’imminente periodo estivo».

«Un’azione complessiva che sia reale, essenziale, immediata – ha aggiunto – e che consenta a tutti gli operatori turistici di poter riprendere un percorso interrotto dal Covid, ma principalmente aggravato dalla impreparazione ed incompetenza di chi avrebbe dovuto agire con una strategia complessiva e adeguata ai territori».

Saccomanno, infatti, ha ricordato che «le chiusure  indiscriminate degli esercizi relativi agli operatori turistici, ristoratori ed attività connesse è stato un pesante colpo per l’economia del territorio ed in particolare per quelle zone che vivono di solo turismo. Anche per tali categorie è emersa la assoluta mancanza di organizzazione e di un piano comprensibile e strategico».

«Non è assolutamente tollerabile – ha proseguito – che si continui, dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, a navigare a vista. Tale situazione ha comprovato la fragilità dell’azione di governo e la mancanza di una visione complessiva delle condizioni in cui vivono le diverse regioni. La Calabria ora esce dalla zona rossa per la diminuzione dei contagi. Ma, nessuno dice che il vero problema della nostra regione è il sistema sanitario, ove è visibile oggettivamente il fallimento delle misure che dovevano essere assunte e che, invece, nulla si è fatto».

«La Lega – ha aggiunto – ripetutamente ha chiesto che si procedesse con un piano strategico per cercare di ovviare alle limitazioni imposte dal Covid. Ma nessuno è stato in grado di assumere le conseguenti e indispensabili determinazioni. E, allora, oltre che alla dovuta accelerazione sui vaccini da parte del Commissario, è necessario che si proceda alla liberazione delle zone ove il contagio è quasi inesistente o minimo, con riapertura delle strutture alberghiere, di ristorazione e turistiche, e con la immediata concessione dei ristori da parte del Governo che finora sono rimasti solo come proclamo. I calabresi non hanno bisogno di illusioni, ma di azioni concrete. Ma ciò non è ancora sufficiente».

«Appare veramente indispensabile – ha specificato – che si elimini il vincolo del Durc, non essendo concepibile che si possa chiederlo ad un’azienda ferma da oltre 16 mesi. Così come alla regione si chiede, espressamente, l’utilizzo concreto dei propri fondi per offrire un minimo di respiro alle imprese turistiche con l’approvazione di un bando immediato e con criteri semplici e attuabili celermente».

«Ed in tale contesto – ha concluso –  è intollerabile che si chieda il pagamento delle tasse a soggetti che non hanno lavorato per tantissimo tempo a causa del Covid. La Lega, quindi, chiede al Governo di voler seriamente assumere delle azioni concrete con un sostegno reale (sospensione tasse, ristori immediati, eliminazione del Durc)». (rrm)

ANTIMERIDIONALISMO, ODIOSO RITORNO
IL MINISTRO GARAVAGLIA: «PRIMA IL NORD»

di SANTO STRATI – Piacerebbe pensare che il neo ministro Massimo Garavaglia, cui sarà affidato il rinascente dicastero del Turismo, non sappia nemmeno di avere un sito a suo nome. Sarebbe il classico caso del “a mia insaputa” per giustificare la presenza dello slogan razzista, divisivo e stupido che appare su massimogaravaglia.net. Piacerebbe immaginare una schiera di super tecnici addestrati dagli uomini della “Bestia” di Matteo Salvini che in fatto di comunicazione sono travolgenti, cui è scappato il banner incriminato, ignorando il nuovo corso leghista del governo “tutti insieme appassionatamente”, ma sappiamo bene che è una pia illusione. L’atteggiamento arrogante e sfrontato dei polentoni leghisti (scusate, c’è scappato) non è una novità, né si può aspettare qualcosa di diverso quando, come al solito, prevale l’irragionevolezza (detta così sembra persino una cosa bella) sul fair play e sulla ovvia esigenza di superare steccati ideologici in una situazione che non permette divisioni geografiche. E invece no, si continua sull’atteggiamento ipocrita, antimeridionale e antitaliano, che ha il solo pregio di alzare il coperchio sul pentolone del razzismo nordico che il povero (?) Salvini ha cercato di mascherare nel tentativo (mezzo naufragato) di conquistare il Mezzogiorno.

Immaginiamo l’imbarazzo e la difficoltà di leghisti meridionali e intelligenti (ce ne sono, garantiamo) e gli ex (per esempio l’europarlamentare Vincenzo Sofo) di fronte a queste vergognose uscite pubbliche che si sono conquistate le prime pagine di tutti i media. Se l’obiettivo era di avere un po’ di visibilità, il ministro Garavaglia inciampa da subito su una brutta buccia di banana che sarà difficile far scomparire. Il danno è fatto e la memoria storica del web – come sanno tutti – non perdona. Cosa significa “Prima il Nord?” è una dichiarazione d’intenti, una classifica d’arrivo, un desiderio senza speranze, o solamente una stupida offesa al popolo meridionale? E il nostro presidente ff della Giunta di Germaneto, il quasi-leghista (non risulta iscritto, ma è stato scelto direttamente da Salvini) Nino Spirlì non ha nulla da obiettare?

Quando a Roma (e nella Pianura Padana) si pascolavano le pecore – ci sia consentito ripeterci – in Calabria i filosofi magnogreci gettavano le basi della civiltà, il teatro e la cultura mediterranea costituivano i caposaldi del sapere classico che il mondo a venire avrebbe fatto propri. Quindi gli amici (si fa per dire) leghisti si sciacquino la bocca quando parlano di Sud e soprattutto di Calabria, dal cui re Italo prese nome il nostro Paese. Non si può però considerare un semplice scivolone, è l’evidenza che non si può nascondere, che i fautori dell’autonomia differenziata non hanno mai smesso di considerare cittadini di serie B tutti quelli che abitano al di sotto del Rubicone. Non si può lasciargliela passare, sono da pretendere scuse, accettiamo anche l’ormai abituale “a mia insaputa”, diversamente il ministro apparirà titolare di un dicastero troppo orientato a Nord, inconciliabile con i progetti che vedono il Sud protagonista del Turismo, risorsa insostituibile del Paese.

Naturalmente, appena si è sparsa la voce, con relativo screenshot del banner razzista, sono state tante le reazioni. Prima su tutte quella di Giuseppe Nucera, già presidente degli industriali reggini e oggi leader del movimento La Calabria che vogliamo, che ha denunciato lo slogan che compare, in evidenza, sul sito ufficiale del ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, chiedendo al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, di prendere posizione in merito.

«Sembra – ha detto Nucera – di essere tornati indietro di 20 anni, alla Lega di Bossi e Borghezio con l’antimeridionalismo che soffiava forte e divideva in due l’Italia. È inaccettabile leggere questo tipo di slogan propagandistici nel 2021, a maggior ragione se presenti sul sito del Ministro per il Turismo. Si tratta di un settore di vitale importanza per tutta l’Italia, e in particolare per la Calabria: se il modus operandi del ministro interessato dovesse essere ‘Prima il Nord’ sarebbero guai per il nostro territorio. Mi rivolgo al presidente f.f. Spirlì chiedendogli di prendere ufficialmente posizione in merito, e invitare il collega di partito ad eliminare quella scritta offensiva verso la regione da Spirlì attualmente presieduta».

Garavaglia«Il ministro Garavaglia, con ogni probabilità, pecca di ignoranza – ha proseguito il leader de La Calabria che vogliamo –. Se correttamente informato sulla storia della Calabria e il patrimonio culturale-artistico di tutto il Sud, non avrebbe inserito quella frase sul proprio sito. Ai tempi delle scuole pitagoriche, della Magna Grecia, del genio di Archimede, forse al nord iniziavano ad imparare l’esistenza della ruota. Consiglio al ministro del Turismo un corso accelerato di storia del Meridione, in modo da poter svolgere al meglio il proprio lavoro in un settore così importante per l’Italia».

«È finito il tempo degli scippi – ha sottolineato l’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria – di quando le risorse destinate al Sud venivano dirottate al Nord con nonchalance. Adesso, il Meridione rivendica con orgoglio e determinazione quanto gli spetta, a partire dai fondamentali fondi del Recovery Fund, decisivi per il rilancio e sviluppo del Sud. Parafrasando la discutibile frase presente sul sito di Garavaglia, potremmo dire che quanto previsto dal Recovery Fund e richiesto espressamente dall’Unione Europea per riequilibrare il divario socio-economico che separa le due estremità d’Italia, si può racchiudere in una frase: ‘Prima il Sud’».

«A gestire le importantissime risorse del Recovery Fund – ha detto ancora Nucera – in quanto ministro dello Sviluppo Economico, sarà un altro leghista, Giancarlo Giorgetti. Bisogna combattere con tutte le forze affinché gli investimenti previsti al Sud vengano rispettati».

«Il mio appello a Spirlì si fa doppio – ha concluso – che la Lega si ricordi della Calabria e delle sue esigenze senza effettuare pericolosi ritorni… al passato. Il movimento La Calabria che vogliamo ha dato e continuerà a dare battaglia su questi temi, essenziali per il futuro della nostra regione, e non mollerà sino a quando il Sud e la Calabria non avranno ogni centesimo previsto». 

Non sono teneri con il ministro neanche gli imprenditori napoletani Ruben Santopietro e Paolo Landi, che hanno fondato il portale Visit Italy: «Un rappresentante del Paese, così attento al web, non può lasciare messaggi che dividono l’Italia sul proprio portale. Il turismo è una risorsa essenziale anche per Centro e Sud Italia. Da Nord a Sud lo stivale ha bellezze paesaggistiche che il mondo ci invidia. Tra i compiti di un ministro, soprattutto come quello del turismo, c’è sicuramente la promozione dell’Italia e delle sue meraviglie».

E in tutto il Mezzogiorno non mancano decise prese di posizione: La deputata pentastellata Soave Alemanno (di Nardò, Lecce) partito (o MoviMento?) alleato di Salvini stigmatizza in un post non proprio tenero: «Ci dicono che la Lega del passato non esiste più, perché ora è un partito che guarda “al bene e agli interessi di tutto il Paese”…  Ne siano proprio sicuri? Quando si è ministri si portano avanti le istanze di tutto il Paese, non solo di una parte. Un ministro della Repubblica non può permettersi di dire che il territorio da cui proviene viene prima di altri. E se questo è grave sempre, lo è di più in un periodo complesso come questo, un momento cruciale dal punto di vista economico nel quale il turismo gioca un ruolo chiave, anche e soprattutto al Sud». (s)