Liberazione, Oliverio al Campo Ferramonti: si farà il cimitero dei migranti

Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio si è recato, in occasione della Festa della Liberazione, a  Tarsia, in un luogo sinbolo. Così ha twittato: «A Ferramonti, luogo dove sono immortalate pagine della nostra storia da non dimenticare, nasce il cimitero dei migranti. Questo assume un significato importante. Continuando a lottare, onoriamo ogni giorno chi ci ha ridato la libertà. Buon 25 aprile a tutti». Con lui Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, che è l’ideatore e il promotore della realizzazione del Cimitero dei Migranti a Tarsia e che aveva più volte invitato il Governatore a recarsi a testimoniare l’impegno della Regione.

«Il Cimitero dei Migranti, – secondo Corbelli – sarà realizzato in un luogo fortemente simbolico, su un’area di oltre 28mila mq, una Collina della Pace, immersa tra gli ulivi secolari, di fronte al Lago e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo, durante la guerra, di prigionia ma anche di grande umanità, dove nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Soprattutto per questo ho voluto che questa grande opera sorgesse a Tarsia accanto a questo ex Campo di Internamento».  (mp)

Liberazione, il presidente Irto: alimentiamo la memoria storica per le nuove generazioni

Questa mattina, nell’ambito delle celebrazioni per la Festa del 25 aprile organizzata dall’Anpi, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha reso omaggio alla Stele del Partigiano di Reggio Calabria.

Il presidente Irto, infatti, ha ricordato «la fondamentale importanza di questa ricorrenza per la nostra storia patria. Oggi festeggiamo la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista, onoriamo i partigiani che hanno versato il loro sangue per darci la possibilità di vivere in uno Stato libero e democratico e, soprattutto, alimentiamo la memoria storica. Un elemento, quest’ultimo, indispensabile specie tra le giovani generazioni per far sì che l’Italia si proietti verso una dimensione di compiuta democrazia e verso il pieno dispiegarsi dei principi e dei valori della Costituzione, messi in pericolo dall’insinuarsi di nuove forme di intolleranza e da una politica troppo spesso priva di filtri e rivolta a soddisfare gli istinti più brutali delle masse».

«Viviamo – ha aggiunto il presidente Irto – un’epoca difficile, segnata da gravi episodi di xenofobia, di razzismo, di omofobia e di violenza, che riportano pericolosamente indietro le lancette del tempo. Guai a sottovalutare i segnali che arrivano dalla nostra società, in seno alla quale continuano a crescere forme di malessere, rabbia e paura da cui traggono nutrimento il populismo e la demagogia che minano alla base la nostra democrazia. La politica non deve cavalcare il malessere, ma vincerlo con le armi del lavoro e della giustizia».

«Il 25 aprile – ha proseguito il presidente Irto – è, perciò, una festa attuale, che unisce la Nazione attorno all’antifascismo, i cui valori appartengono indistintamente a ciascuna a e ciascuno di noi. Oggi il modo migliore per onorare la memoria dei Partigiani e celebrare la festa della Liberazione è salvaguardare il nucleo profondo della Costituzione, i cui principi fondamentali sono intangibili e non sono mai stati messi in discussione nelle ultime proposte di revisione della nostra Magna Charta. Ma alcuni di quei principi, tra i quali l’uguaglianza dei cittadini e l’unità e indivisibilità della Nazione, sono minacciati da proposte inaccettabili come quella dell’autonomia differenziata delle Regioni. Il nostro dovere – ha proseguito Nicola Irto – è di tutelare l’unità del Paese e i livelli essenziali delle prestazioni sociali per tutti: solo così riusciremo a essere degni dei partigiani che ci hanno consegnato l’Italia nella quale viviamo, che pur con tutti i suoi limiti e le sue difficoltà, è diventata una delle grandi potenze industriali, libere e democratiche del mondo».

Il presidente del Consiglio regionale, infine, ha ringraziato l’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia “per l’insostituibile lavoro che svolge quotidianamente al fine di custodire l’eredità preziosa della lotta partigiana e per salvaguardare la nostra Costituzione. (rrc)

 

Nella foto di copertina il partigiano Malerba (Pasquale Brancatisano di Samo) dal libro di Gianfranco Cordì Mattia Milea Dalla Calabria alle Langhe (Disoblio Edizioni)