di EMILIO ERRIGO – Del pericolo rifiuti illecitamente abbandonati sulle strade e torrenti, del crescente stato degrado e incuria in cui versano le caratteristiche Fiumare Calabresi, ne avevo già parlato e scritto, informando come di mia consuetudine ad esclusiva tutela e protezione delle bellezze paesaggistiche e ambientali della nostra Calabria, i sempre più numerosi lettori e sostenitori di Calabria.Live.
Non sono in molti a sapere che a dispetto dei Cittadini della Calabria, che non si rendono ancora conto che le Fiumare della Calabria non sono e non devono diventare le discariche dei rifiuti solidi urbani, men che meno di scarico di materiale inerte da demolizione e ristrutturazioni edilizie, ogni anno sono in migliaia gli escursionisti e naturalisti, i quali attrezzati di tutto punto, provenienti da ogni parte del mondo, amano fare Trekking nelle suggestive e originali Fiumare ciottolose e sabbiose della Calabria.
Se in prossimità delle foci delle Fiumare vicino al mare, noterete delle macchine e automezzi di ogni genere con targhe straniere parcheggiate, sappiate che sono turisti che a differenza di noi Calabresi, percorrono ore e ore a piedi lungo i greti asciutti delle Fiumare, per osservare, ammirare, fotografare, godere delle presenze botaniche, ambienti ancora per grazia di Dio incontaminati, arbusti e cespugli fioriti di ginestra, origano, menta di montagna, felci europee, margheritoni, castagneti, faggeti, ecosistemi ancora integri e una ricca biodiversità di esseri viventi non riscontrabili in altre aree naturalistiche presenti in giro per l’Europa.
Quello che non è proprio bello a vedersi sono le buste biodegradabili contenenti rifiuti solidi urbani solitamente contenitori di prodotti alimentari, copertoni di auto, elettrodomestici, parti meccaniche, mobilio storico e quant’altro che è meglio tacere, lasciati o meglio abbandonati, chissà dove, da chi e quando, nelle Fiumare della Calabria, quelle di Reggio Calabria e Provincia in primis.
Benedetti signori ma non vi viene in mente che in ogni Città e quasi in ogni Comune superiore a 5000 abitanti, esiste un Centro-Deposito Raccolta Rifiuti Ingombranti dove poter conferire gratuitamente i propri rifiuti di casa di cui si intende disfarsi e i residui da lavoro delle variegate attività d’impresa?
Occorre solo telefonare al numero di pubblica utilità ambientale reperibile tramite telefonini per informarsi come fare chiedendo alle disponibili persone addette dell’Ufficio Comunale e si riceveranno tutte le indicazioni e suggerimenti necessarie delle quali si avverte il bisogno.
La coscienza e l’intelligenza ci dovrebbero indurre a pensare che quei rifiuti che noi abbandoniamo ai margini delle carreggiate stradali, rotatorie, cavalcavia, sottopassi ferroviari e stradali, piazze, giardini coltivati e terreni pubblici e privati, rischiano di essere attrattori di insetti, parassiti, ratti, animali incustoditi, incendiati, oppure alle prime piogge intense invernali finire attraverso la foce dei fiumi, torrenti e fiumare, nelle acque dei fondali marini.
Il caso più irragionevole ed emblematico di quanto è stato più volte detto, ridette e scritto, riguarda le due Fiumara del Torrente Valanidi I e II, fiumare tristemente note perché causa principale della disastrosa e mortale alluvione del 1953, che colpi nella notte dopo quattro giorni di piogge alluvionali, le strade e gli abitanti di Ravagnese-San Gregorio-Mortara e San Leo di Reggio Calabria. Bene come se i ricordi di quel disastro ambientale alluvionale e la memoria non avessero più senso, incivili o come li ha etichettati benevolmente in lingua nota ai più italianizzata, (sporcaccioni ) il carissimo sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’avv. Giuseppe Falcomatà, ci sono ancora personaggi indefinibili che continuano a lanciare dai finestrini delle auto sacchetti di rifiuti solidi urbani, presso l’uscita dello svincolo San Gregorio provenienti da San Leo o in direzione Pellaro.
Non solo e qui il disastro ambientale è vistoso, dopo che a seguito di tanto lavoro di bonifica ambientale e messa in sicurezza, e rimozione dalle tonnellate e tonnellate di rifiuti di ogni genere e pericolosità (temorcombusti abusivamete) della strada di accesso al Mercato Ortofrutticolo di San Gregorio, grazie anche alle indagini delle Forze di Polizia, Arpacal e Polizia Locale, sono stati liberati dai rifiuti tutte le strade e aree mercatali, dove hanno pensato di attivare la discarica?
Proprio nel greto della adiacente Fiumara Valanidi, quella denominata fiumara della morte che fu causa dell’alluvione di San Gregorio. Guardate il servizio fotografico di qualche giorno addietro. I danni ambientali sono rilevanti e compromettono la salute delle acque di balneazione e pesca.
Essere più protettivi e difensori della natura in cui viviamo e dei cui beni alimentari ci cibiamo, credo che costi pochi sacrifici, di contro i benefici ambientali e sociali per la nostra qualità della vita sono grandi. (ee)
(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, docente universitario e studioso di diritto ambientale)