L’OPINIONE / Emilio Errigo: La malavita in Calabria blocca occupazione e investimenti privati

di EMILIO ERRIGO – Ieri un mio caro amico innamorato dell’Italia e della bella e onesta vita relazionale internazionale, il Principe Fulco Ruffo di Calabria, che vive e opera con forte impegno civile, a favore del bene (omnia bene) e del giusto, tra Roma e molte Città del mondo, commentando con il Suo connaturato garbo aristocratico, la mia libera opinione su l’inutilità sociale e la rilevante dannosità, soprattutto per la già provata economia calabrese in generale, turistica, culturale, storica e ambientale in particolare, di taluni documentari e fiction sulla Calabria, mi ha tenuto piacevolmente circa una buona ora al telefono.
Il nocciolo del suo dire e molto costruttivo ragionamento, si è concentrato principalmente sull’esistenza del vero e rappresentazione del falso in Calabria.

Partendo che il male per sua natura e in tutte le sue forme, non si può negare che è una realtà della vita insopprimibile, ovunque esso si manifesti in Calabria, a Londra, Parigi, Barcellona o New York, a prescindere dalla causa, da chi lo origina e lo intensifica, che sia la madre natura o gli esseri viventi, esseri umani o animali, poco importa, occorre stabilire chi è preposto e predisposto a prevederlo, prevenirlo, mitigarlo, fronteggiarlo e contrastarlo in diritto e dovere.

La mala vita in Calabria e in ogni parte del mondo, dove questa recrudescente realtà è presente, affonda le possenti e resistenti radici nel passato remoto. Le forme più evidenti narrate dagli storici, dalle cronache giornalistiche e giudiziarie, sono tantissime e di diversa consistenza e persistenza.

La paura, il terrore, le guerre politiche e sociali di ogni ordine e grado, le mafie e il terrorismo, ancora presenti in molti Stati e Regioni del mondo, compresa l’Italia, sono sensazioni negative e manifestazioni che non parrebbero essere allo stato del vero, sconfitte definitivamente.

Tanto che il Caro e Buon Papa Francesco e molti di coloro che lo hanno preceduto, non sono stati silenti nell’esortare, pregare e invitare i Capi di Stato e Governanti, di fermare le guerre, il male e conseguente dolore, arrecato all’umanità, dalle armi di altissima precisione e distruzione di massa c.d. intelligenti.

Il territorio della Calabria e i Cittadini Calabresi, in verità non sono stati mai, “dico mai”, risparmiati dal male, anzi il male è ancora tanto presente, quanto è forte e indistruttibile. La mala vita non è sola quella notoriamente chiamata malavita criminale, quella è una delle tante manifestazioni più evidenti e volutamente visibili ai più in Calabria e in molte altre realtà territoriali.
Esistono in natura e realtà non solo calabresi, altre gravi forme e manifestazioni di mala vita e mal di vivere, volutamente e psicologicamente resi dalla nostra mente invisibili.

Occorre indagare nella genetica umana e studiare bene i neuroni, per tentare di decifrare il perché di queste biasimevoli e molto dannose, diverse forme di assuefazione e rassegnazione al male.

Voltarsi dall’altra parte o far finta di non capire e comprendere cosa di brutto e pericoloso e vergognoso accada in strada, nella casa del vicino della porta accanto, o in Piazza Duomo a Milano, non è proprio una cosa bella, buona e giusta da farsi.
Per rassegnarci o per giustificare i nostri comportamenti civili omissivi, ci auto convinciamo che l’astenersi dal segnalare alle Forze di Polizia, una delittuosa azione, ci estranea da possibili violente ritorsioni da parte dei criminali o malavitosi che siano.
Ma non è così da insensibili e indifferenti che ci si deve comportare se si vuole veramente il bene dei nostri figli e cari famigliari!
“Farsi i fatti propri e vivere o campare cent’anni in Santa Pace”, non è più accettabile.

Esempio: se nel mentre si è affacciati alla finestra, al balcone di casa, fermi sul portone del proprio condominio, in un giardino o parco pubblico, in transito su una via di giorno, di notte, oppure si è seduti in macchina fuori dal supermercato, farmacia o gioielleria, si nota che uno o due persone in motorino o in macchina, si fermano per compiere una pericolosa azione criminale, quale un incendio di un negozio, un furto di un orologio dal polso di una signora, signore, un giovane mentre spaccia di droga, una rapina mano armata o una vistosa aggressione a una giovane donna, non dobbiamo far finta che nulla stia accadendo attorno o vicino a noi, e pensare che la cosa migliore da fare è allontanarsi velocemente dal luogo del commesso reato prima che sia troppo tardi.

Occorre si allontanarsi per non essere visti dai criminali, ci mancherebbe la vita e la propria incolumità va sempre salvaguardata, ma il dovere morale, civile e famigliare, sarà quello di telefonare a uno dei numeri di pronta risposta alle emergenze e pubblica utilità 112, 113, 115, 117 e 118, riferendo il fatto criminale, incendio, aggressione a cui si è assistiti e comunicare dove ciò si è verificato.

Così facendo non solo potremmo salvare la vita o conseguenze pericolose al prossimo, ma anche salvaguardare e proteggere la vita, alle nostre mogli, figlie, figli, parenti, affini, amici e conoscenti.
Questo modo di comportarsi è chiamato vivere e agire da persone civili e intelligenti, non quello di scappare per timore che il male possa propagarsi sulla nostra persona, tanto o prima o poi, lo stesso male inevitabilmente potrà interessare noi stessi, il furto nel nostro appartamento, oppure violenze in danno dei nostri congiunti o amici vicini di casa.

Nessuno creda e si convinca, che la mala vita, può essere sconfitta definitivamente solo dallo Stato e dal Governo, attraverso l’impiego delle sole Forze di Polizia e la Magistratura, cosi come le malattie e i virus contagiosi, non possono essere curate e annientati, solo rivolgendosi al medico di famiglia, ricoverandosi in ospedale e tramite tre o quattro dosi di vaccino.
Ogni giorno registriamo che il ricorso agli Istituti di Vigilanza, alla Polizia e Sicurezza Privata, aumentano in modo esponenziale, così come incalza il crimine violento e contro il patrimonio aziendale.

Ascolto che sempre più spesso, ci sono genitori che per prevenire e contrastare il male nei confronti dei loro figli e congiunti, ricorrono a guardie private particolari.

No cari amici lettori di Calabria.Live, non funziona così la vita!
Il vero, il falso e la mala vita , vanno conosciuti per poter avere la capacità e la consapevolezza, che se si vuole veramente il bene nostro, della Comunità in cui si vive, dei nostri figli e famigliari, occorre essere e comportarsi da Cittadini liberi e non agire e sopravvivere da sudditi in Calabria e altrove. (er)

[Emilio Errigo è nato in Calabria, Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza e Docente di Diritto Internazionale]