«È una timida dichiarazione che rafforza un amore già esistente, un forte desiderio di preservarlo da tutto e da tutti, sognando una vita da condividere con la persona per cui si è disposti a tutto. È il cuore a guidare e batte come un fiume in piena», poetico e romantico, Marco De Leo racconta così il suo brano di esordio, “Il tempo delle carezze”, appena pubblicato negli store online, accompagnato dal video con la bellissima Asja Marzano, per la regia di Bernardo Migliaccio Spina, visibile sul suo canale YouTube. (Qui il link al video https://www.youtube.com/watch?v=NxcXOr8gaZ4)
Dagli inizi come interprete di antiche melodie popolari, l’artista di Siderno è passato al cantautorato, in una dimensione intimista, esprimendo il proprio sentire, la propria forza e la propria fragilità. Così è nato questo brano, testo e musica di Marco De Leo, prodotto e distribuito da Tana Studio Records, arrangiamenti e mix Ilario Ierace.
«Per una canzone che è quasi un ripiegamento interiore ho scelto di non usare grandi inquadrature ma riprese molto strette, ho scelto di stare sui personaggi, sui loro volti, per dare risalto ai loro stati d’animo – spiega il regista Bernardo Migliaccio Spina – Dalla canzone emergono i sensi, il tatto, attraverso le carezze, qualcosa che di recente abbiamo un po’ perso e che ora ci riportano indietro, non in maniera romantica e basta ma anche sensoriale. Il mar Jonio alle spalle è un filtro, non un mare da cartolina. Emerge la difficoltà di capirsi, di incontrarsi davvero. Il video è, perciò, in qualche modo straniante, attraversato da un senso di lontananza, nonostante la vicinanza fisica».
Dopo varie e importanti esperienze al cinema e in teatro, ora Marco De Leo firma una canzone che racchiude il suo universo artistico.
«Canto i sentimenti e una nostalgia bellissima che vorresti non ti lasciasse mai. Sono un po’ malinconico, lo ammetto, e questa è una canzone che porta con sé quella magia, anche musicale, che ognuno di noi vive in modo intimo e personale, da solo o con una persona accanto. Un leggerissimo colpo al cuore» conclude Marco De Leo. (rrc)