Cgil Calabria: I metalmeccanici calabresi si fermano venerdì 17 dicembre

Umberto Calabrone, segretario generale di Fiom Cgil Calabria, ha reso noto che «i metalmeccanici calabresi sciopereranno giorno 1 dicembre, ma saremo in piazza anche venerdì 17 novembre con le compagne e i compagni che inizieranno lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL davanti le Prefetture di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria».

«Lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, giovani, studenti e studentesse, migranti – ha spiegato – tutti insieme per difendere la Costituzione Repubblicana, contro l’aumento dei salari, per il superamento della precarietà, per la salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il rilancio degli investimenti e delle politiche industriali, la riduzione dell’età pensionabile e l’introduzione di una pensione di garanzia per i giovani, il rafforzamento delle protezioni sociali e il rilancio della sanità e della scuola pubblica».

«Il governo Meloni da un lato continua a sottrarsi al confronto con le organizzazioni sindacali, confederali e di categoria – ha proseguito – dall’altro riproduce, con la stessa Legge di stabilità, una politica di tagli alla spesa sociale e di indebolimento del welfare e dello Stato sociale. Uno sciopero e una mobilitazione che devono puntare a produrre cambiamenti importanti nella legge di stabilità, ma che devono necessariamente guardare oltre per porsi l’obiettivo di cambiare le politiche economiche, sociali e istituzionali dal governo Meloni a partire dal contrasto all’ autonomia differenziata, al presidenzialismo, ad una annunciata riforma del fisco che allo stato penalizza le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, i giovani, le pensionate e i pensionati. Inoltre occorre continuare a battersi per aumentare la dotazione economica al SSN e assumere personale sanitario».

«Bisogna superare le norme che hanno precarizzato il mercato del lavoro – ha concluso – assumendo il contratto a tempo indeterminato come la tipologia di riferimento; riformare il fisco in senso progressivo per redistribuire la ricchezza; ridurre la pressione fiscale per le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati; ricomporre le disuguaglianze, ridurre il gap sui diritti e sul salario tra grande, piccola e media impresa, rafforzare la solidarietà e unire la categoria». (rcz)

Lunedì a Lamezia lo sciopero dei Metalmeccanici, i sindacati: Regione apra a confronto

Rilanciare l’Industria con l’apertura di un confronto con la Regione Calabria sulle prospettive e sugli investimenti pubblici e privati nel settore metalmeccanico industriale, garantendo crescita occupazionale e tutelando i Lavoratori delle Aziende in crisi. È questo quello che chiederanno FimFiomUilm nel corso della manifestazione che si terrà lunedì 10 luglio a Lamezia Terme, in occasione dello sciopero dei metalmeccanici.

«Le metalmeccaniche e i metalmeccanici – si legge in una nota dei sindacati – stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Sono anni che il nostro Paese vede ridursi la base produttiva e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria metalmeccanica. Per il nostro settore sono sempre più urgenti interventi di politica industriale, che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali rischiano di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale del Paese, già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza».

«Fim, Fiom e Uilm si mobilitano – viene spiegato — per rivendicare il ruolo del pubblico a partire dalle responsabilità del Governo, che è chiamato a produrre un grande sforzo anche in sede di Unione Europea. In Calabria i sindacati chiedono di rilanciare l’Industria con l’apertura di un confronto con la Regione Calabria sulle prospettive e sugli investimenti pubblici e privati nel settore metalmeccanico industriale, garantendo crescita occupazionale e tutelando i Lavoratori delle Aziende in crisi».

«Serve pensare di bonificare e reindustrializzare anche le aree in crisi o dismesse – hanno rilanciato – attraverso l’utilizzo dei fondi del Pnrr ed estendendo il riconoscimento a queste aree di Zona economica Speciale. Il sistema Universitario si inserisce nell’auspicato contesto di sviluppo, per avviare processi di ricerca, legate alla industrializzazione 4.0, ad un’economia sostenibile, a un sistema di valorizzazione dei Giovani laureati, affinché siano fautori dell’innovazione dell’Industria “Green-Economy». (rcz)

Sciopero metalmeccanici calabresi, a Lamezia l’attivo unitario di Fim-Fiom Uilm

Domani mattina, alle 11, all’Hotel Phelipe di Lamezia, si terrà l’attivo dei dirigenti territoriali di Fim-Fiom Uilm, in occasione dello sciopero del metalmeccanici in programma per il 10 luglio. In quest’occasione saranno spiegate le ragioni dello sciopero.

«Le metalmeccaniche e i metalmeccanici – viene evidenziato – stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Sono anni che il nostro Paese vede ridursi la base produttiva e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria metalmeccanica. Per il nostro settore sono sempre più urgenti interventi di politica industriale, che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali rischiano di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale del Paese, già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza».

«Fim, Fiom e Uilm si mobilitano per rivendicare il ruolo del pubblico – si legge nella nota – a partire dalle responsabilità del Governo, che è chiamato a produrre un grande sforzo anche in sede di Unione Europea. In Calabria Fim, Fiom e Uilm chiedono di rilanciare l’Industria con l’apertura di un confronto con la Regione Calabria sulle prospettive e sugli investimenti pubblici e privati nel settore metalmeccanico industriale, garantendo crescita occupazionale e tutelando i lavoratori delle aziende in crisi».

«Serve pensare di bonificare e reindustrializzare anche le aree in crisi o dismesse – si legge ancora – attraverso l’utilizzo dei fondi del Pnrr ed estendendo il riconoscimento a queste aree di Zona economica Speciale. Il sistema universitario si inserisce nell’auspicato contesto di sviluppo, per avviare processi di ricerca, legate alla industrializzazione 4.0, ad un’economia sostenibile, a un sistema di valorizzazione dei Giovani laureati, affinché siano fautori dell’innovazione dell’Industria “Green-Economy”».

«In queste settimane, nei luoghi di lavoro, stiamo tenendo assemblee per far emergere le ragioni dello sciopero generale che Fim – Fiom – UILM nazionali hanno proclamato per il 7 e 10 luglio», conclude la nota. (rcz)