Bevacqua (PD): I cambiamenti climatici rischiano di mettere in ginocchio l’Italia e anche la Calabria

Il consigliere regionale del Pd, Mimmo Bevacqua, ha denunciato come «i cambiamenti climatici rischiano di mettere in ginocchio l’Italia e anche la Calabria».

Per il dem, infatti, «servono attenzione forte, scelte mirate e un confronto serrato per mettere in sicurezza il territorio».

«La tragedia che sta vivendo la Toscana in queste ultime ore – ha detto – oltre a causare sgomento e dolore per le vittime e per le loro famiglie, non può non preoccupare per il futuro del nostro Paese e della nostra Regione»

«I cambiamenti climatici in atto destano profondo allarme da tempo e sulla tutela dell’ambiente e la salvaguardia del territorio si gioca tantissimo del nostro futuro. Non solo – ha aggiunto Bevacqua – le dichiarazioni del climatologo Luca Mercalli riconosciuto da tutti per la sua serietà e competenza dopo la tempesta che ha colpito la Toscana, provocano ulteriore inquietudine. Mercalli ha detto chiaramente che le morti provocate dalla tempesta Ciaran sarebbero state evitabili con una maggiore azione di prevenzione e con la diffusione di una educazione adeguata ad affrontare emergenze di questa natura che, purtroppo, si stanno ripetendo con eccessiva frequenza».

«L’allarme lanciato dal climatologo Luca Mercalli nell’immediato post alluvione dovrebbe poi risuonare fortissimo nella nostra Calabria che, certamente – ha proseguito – è molto più indietro della Toscana in relazione alle attività di manutenzione del territorio che continua ad essere fragile ed esposto, come non mai, al rischio di dissesto idrogeologico e non solo».

«Per evitare che ulteriori tragedie debbano abbattersi in Italia e nella nostra Regione – ha sostenuto il capogruppo del Pd – sarebbe opportuno fare partire fin da subito un tavolo di concertazione nazionale e regionale che possa coordinare le azioni più adeguate per fronteggiare il cambiamento climatico in atto. La cura del territorio e le azioni di prevenzione non possono più attendere e noi come Pd ci attiveremo in ogni sede opportuna per potenziarle».

«Offriamo fin da subito – ha concluso – il nostro supporto costruttivo al governo regionale che dovrebbe, però, attivarsi immediatamente e arrivare in Consiglio regionale per un confronto ad ampio raggio per individuare le risorse necessarie da investire a partire dai fondi  del Pnrr  e del Por, mettendo in campo procedure rapide con il coinvolgimento costante e diretto dei sindaci. Sappiamo che le responsabilità sono tante, diverse, trasversali e risalenti nel passato, ma è arrivato il momento di smettere di versare lacrime di coccodrillo dopo ogni tragedia». (rcz)

Il Pd Calabria: Un libro bianco per raccontare gli ultimi due anni nonostante la narrazione di Occhiuto

È attraverso un libro bianco che il Partito Democratico calabrese vuole raccontare “la sua versione” di come sono andati gli ultimi due anni in Calabria sotto il Governo di Roberto Occhiuto.

Un libro che sarà presentato a fine anno e in cui saranno raccolte tutte le interrogazioni, le mozioni, le proposte di legge, le iniziative pubbliche e le azioni svolte dai dem e che «servirà a ricostruire la verità sugli ultimi due anni e a rendere conto ai calabresi dell’azione di opposizione fin qui svolta», ha spiegato Mimmo Bevacqua, consigliere regionale e capogruppo del Pd.

«Si tratta di un’iniziativa condivisa e fortemente voluta dal gruppo – ha spiegato Bevacqua – che si rende necessaria per rendere conto nel dettaglio di quanto avvenuto all’interno del Consiglio regionale, e anche fuori, per fare in modo che i calabresi abbiano un quadro chiaro dei meriti e delle responsabilità, e non le informazioni distorte che spesso trapelano dai social e da una certa stampa vicina al governo regionale. Del resto nessun calabrese, se interrogato, potrebbe dire che la sua vita quotidiana è migliorata negli ultimi due anni, nonostante i continui annunci di Occhiuto che parla di riforme delle quali nessuno ha colto l’efficacia. D’altronde tutti gli indicatori non solo confermano, ma attestano il peggioramento delle condizioni socio-economiche calabresi».

«Così come è peggiorato in questi ultimi quattro anni l’indice di attrattività della nostra Regione – ha continuato – secondo i parametri resi pubblici dalla Unione europea. Per non parlare del fatto che molte delle proposte di legge e delle riforme del centrodestra hanno avuto bisogno di tornare in Consiglio per una serie infinita di correzioni. Ben 59 provvedimenti legislativi, gran parte dei quali frutto di proposte della giunta hanno avuto necessità di interventi di manutenzione e la proposta che ha istituito Azienda zero è stata modificata in consiglio per ben sei volte. Sulla sanità i dati Agenas e Gimbe, del resto, sono impietosi e il commissario Occhiuto ha fatto chiedere in Senato una proroga del Decreto Calabria, segno evidente delle enormi difficoltà da affrontare che non consentono di uscire dalla gestione straordinaria. I Lea sono ai minimi storici e la sanità pubblica è ferma al palo, così come la nostra proposta per aumentare gli stanziamenti per sostenerla. I trasporti sono in perenne difficoltà e le aree interne completamente dimenticate».

«I tagli alla scuola, scriteriati e effettuati senza prestare ascolto a nessuna delle nostre proposte – ha proseguito – metteranno in crisi il sistema scuola senza che la giunta abbia mosso un dito, mentre le altre Regioni italiane hanno impugnato il dimensionamento davanti al Tar. E hanno fatto bene, considerando che iniziano ad arrivare le prime pronunce favorevoli, così come avvenuto per la Campania. Le riforme di carta di Occhiuto, che diventano reali soltanto sui social, hanno solo determinato la mortificazione di un Consiglio regionale piegato in maniera netta sui desiderata del presidente e della sua giunta regionale». (rrc)

 

Il Pd Calabria ha incontrato il Commissario De Salazar per hub di Cosenza

Si è parlato del futuro dell’hub di Cosenza, nell’incontro tra una delegazione del Pd, composta dal capogruppo Mimmo Bevacqua, insieme al vicepresidente di minoranza Franco Iacucci e il commissario dell’Asp di Cosenza, Vitaliano De Salazar.

 I consiglieri dem hanno manifestato e rappresentato al Commissario tutte le preoccupazioni in merito al ruolo e alla funzione che dovrebbe svolgere l’hub di Cosenza che, invece, registra numerose criticità, a partire dalle lunghe liste d’attesa che mettono in difficoltà i pazienti spesso costretti a percorrere vie alternative o a migrare in altre città italiane. Altre preoccupazioni espresse riguardano il pronto soccorso  non in grado di fornire risposte adeguate all’utenza e la difficoltà manageriale  di sfruttare al meglio le tante potenzialità presenti all’interno hub che potrebbero rendere un servizio di maggiore qualità ed efficienza  alla Comunità.

La discussione si è soffermata anche sui temi legati all’assunzione di nuovo personale, passaggio indispensabile per rilanciare l’hub e sulla produttività ferma al palo al periodo ante covid.

I consiglieri dem hanno poi evidenziato la necessità di avviare una maggiore e più efficace integrazione con l’Università della Calabria, anche in considerazione dell’apertura della Facoltà di Medicina. Integrazione indispensabile per  rendere attrattivo l’ospedale di Cosenza  che da anni versa in condizione di difficoltà. 

Alla fine del lungo e cordiale confronto con il Commissario, Bevacqua e Iacucci hanno preso atto  degli impegni assunti da De Salazar che ha comunicato come a giugno l’ospedale di Cosenza dovrebbe avere operativo un nuovo  pronto soccorso, moderno e con molto più spazio a disposizione. Il Commissario ha poi reso noto che quest’anno l’azienda ospedaliera avrà una produttività intorno ai dieci milioni di euro e ha garantito che sarà sempre più intensificata l’integrazione con l’Università della Calabria che, anzi avrebbe già prodotto a suo dire risultati importanti, condividendo le considerazioni formulate a tal proposito da Bevacqua e Iacucci. 

Infine, i consiglieri del Pd hanno chiesto nuovamente i dati relativi alla gestione contabile, per come già richiesti formalmente via pec oltre un mese fa. Dati concreti che serviranno per comprendere la reale situazione da cui ripartire con concretezza. (rcs)

Bevacqua (PD): Bene sentenza che dimostra innocenza di Falcomatà e Muraca

Il consigliere regionale del Pd, Mimmo Bevacqua, ha espresso soddisfazione per «la sentenza della Cassazione che ha sancito l’assoluzione del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e la correttezza del suo operato e di quello della giunta comunale».

«Non avevamo nessun dubbio, inoltre – ha aggiunto – sulla correttezza dell’azione politica e amministrativa dell’ex assessore Giovanni Muraca che abbiamo già apprezzato in Consiglio e che, dopo l’ingiusta sospensione e i mesi duri che ha dovuto affrontare, adesso tornerà a svolgere la sua funzione, con rinnovato entusiasmo, per rendere ancora più incisiva l’azione dell’opposizione al governo di centrodestra.

«Un affettuoso ringraziamento – ha concluso Bevacqua – va a Antonio Billari che ha sostituito egregiamente Muraca durante il periodo della sua sospensione. Da oggi il Pd riparte più forte di prima e ancora con maggiore determinazione sia a Reggio Calabria che a palazzo Campanella». (rrc)

Salvaguardare Porto di Gioia Tauro e Ambiente, gli obiettivi di Pd e Fiom Cgil

«La direttiva europea, sottovalutata dai Governi, rischia di provocare la paralisi dell’attività di transhipment del porto di Gioia Tauro e la conseguente perdita di posti di lavoro su larga scala, aumentando i danni per lavoratori e per tutto il tessuto sociale del territorio calabrese. Abbiamo bisogno di una strategia industriale europea per mantenere e creare occupazione, avviando realmente processi che tengano insieme lavoro e ambiente».

Il segretario generale Fiom Cgil Calabria Umberto Calabrone (nella foto), interviene così, a pochi giorni dal sit in a cui il sindacato ha preso parte, sulla norma sulle emissioni inquinanti mettendo in evidenza «la necessità e l’urgenza di investimenti pubblici e privati, strategie industriali, energetiche, fiscali condivise e di lungo periodo. L’ambiente non si salvaguarda con le tasse e le risorse devono servire per avviare una trasformazione dell’alimentazione degli impianti esistenti e sviluppare la produzione di navi di cui c’è bisogno in Europa e nel mondo per affrontare l’emergenza climatica».

«Attualmente – aggiunge Calabrone – la politica dell’Italia si è mostrata troppo debole, inadeguata se non del tutto assente su questi aspetti cruciali per garantire che il “Green deal” sia socialmente giusto: senza giustizia sociale, c’è il rischio di un fallimento consapevole. Quella che si prepara è una vera e propria rivoluzione e le grandi trasformazioni necessitano di scelte strategiche a livello locale, nazionale ed europeo. L’Italia è il Paese che paga più di altri la transizione, perché in questi anni non sono state messe in campo politiche industriali coerenti».

«La Calabria, per grave responsabilità del governo regionale, non ha tutt’ora un piano energetico coerente con una transizione giusta, socialmente e ambientalmente sostenibile, pur avendone tutte le potenzialità. Delle assenze e della superficialità della politica non possono essere i lavoratori a pagare le conseguenze. L’Unione europea e il governo nazionale e quello regionale mettano in campo azioni e risorse specifiche per il raggiungimento degli obiettivi ambientali, insieme alle necessarie garanzie sull’occupazione. Nel contempo – sottolinea il segretario generale – serve impegnare tutto il sistema imprenditoriale che opera nel porto di Gioia Tauro, così come su tutti gli altri scali nella regione, a investire su innovazione e riduzione dell’inquinamento, anche nell’ottica di creare nuova occupazione perché la transizione può e deve essere una opportunità».

Intanto così come preannunciato partecipando alla manifestazione a tutela del porto di Gioia Tauro tenutasi dello scorso 17 ottobre, il gruppo del Pd in consiglio regionale ha depositato una mozione da discutere nella seduta dell’Assemblea fissata per lunedì prossimo.

«Il nostro intento – dichiara in una nota il capogruppo Mimmo Bevacqua – è di contemperare la salvaguardia dell’ambiente, obiettivo che si propone la direttiva Ue, con la salvaguardia del tessuto socio-economico della nostra terra: lo riteniamo non solo possibile, ma doveroso. Pertanto occorre prestare la massima attenzione ai cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra, ma è indispensabile difendere e valorizzare l’operatività della principale struttura portuale calabrese».

«Le azioni propedeutiche alla tutela dell’ambiente e utili a mitigare gli effetti del riscaldamento globale non possono e non devono ignorare i tempi e i modi per evitare che la transizione energetica si tramuti in tragedia economica e sociale. In quest’ottica – prosegue Bevacqua – la nostra mozione intende sensibilizzare il Parlamento affinché, nel momento in cui, a breve, avvierà la discussione per recepire la Direttiva 2023/959, non penalizzi il porto di Gioia Tauro rispetto agli altri porti mediterranei specializzati in traffico in transhipment, con particolare riferimento a quelli di Port Said, Tangeri e nord africani in genere. Al porto di Gioia Tauro vanno garantite quelle pari condizioni di mercato indispensabili ad assicurarne la competitività, pertanto chiediamo al Parlamento di considerare la possibilità di utilizzare i fondi provenienti dalla tassazione prevista dal sistema Ets per finanziare la conversione di navi inquinanti e l’ammodernamento delle flotte e di predisporre un sistema premiale per quelle navi che effettuano più scali nei nostri porti nazionali».

«Ci auguriamo – conclude Bevacqua – che maggioranza e minoranza in consiglio regionale possano giungere alla votazione unanime di un’unica mozione congiunta: noi presentiamo le nostre proposte, chiare e circostanziate, restando naturalmente aperti alla più ampia e proficua discussione». (rrc)

Dimensionamento scolastico, il PD Calabria propone di istituire un coordinamento permanente

Istituire un coordinamento permanente per impedire di perdere 79 autonomie col dimensionamento scolastico. È la proposta che ha avanzato il Pd Calabria, ribadendo il proprio “no” alla Regione e alla Provincia di Cosenza a una misura che rischia di creare ulteriori disparità.

Le ragioni del no sonostate illustrate durante un’apposita conferenza stampa che ha avuto luogo a Cosenza  al caffè Telesio. Al dibattito, moderato dal capogruppo a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua, hanno preso parte il capogruppo alla Provincia Ferdinando De Donato, il consigliere comunale di Cosenza e dirigente scolastico Aldo Trecroci che è anche delegato all’istruzione. Il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Iacucci, assente per motivi di salute, ha inviato il proprio indirizzo di saluto. 

Ad arricchire la discussione anche gli interventi del responsabile regionale Enti Locali del Pd Salvatore Monaco che ha condiviso le preoccupazioni espresse dai relatori, comprese quelle evidenziate da Trecroci sul dimensionamento approvato dalla Provincia di Cosenza. Sulle forzature operate dalla Provincia di Cosenza si è soffermato anche il segretario regionale Uil Scuola Andrea Codispoti, mentre il segretario provinciale Usb Scuola Pino Ansalano ha specificato che non si tratta di difendere questo o quell’istituto scolastico, ma di opporsi al disegno nazionale nel suo complesso che rischia, anche per come applicato dalla Regione, di creare ulteriori disparità tra Nord e Sud e tra le città principali e le arre interne. Ansalano ha proposto poi l’istituzione di un coordinamento regionale permanente per indurre il governo regionale a ulteriori riflessioni prima di approvare il piano definitivo.

Le conclusioni sono state affidate al capogruppo dem a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua, che ha ricordato l’impegno costante del gruppo sul tema del dimensionamento, a partire dall’ordine del giorno proposto congiuntamente al consigliere Graziano lo scorso 20 aprile e che era stato approvato all’unanimità dall’Assemblea. Il capogruppo ha poi ricordato l’intervento in Aula del consigliere Iacucci che, a nome del gruppo, ha evidenziato come le nuove disposizioni possano mettere in crisi il sistema dell’istruzione in Calabria. 

«Le nuove disposizioni – ha spiegato Bevacqua – prefigurano una graduale riduzione di classi e plessi scolastici, soprattutto nei Comuni più piccoli, con particolare incidenza sulle aree interne, già disagiate per la desertificazione dei servizi e, conseguentemente, della popolazione».

«Un quadro preoccupante – ha concluso – nel quale si registra la totale inerzia del governo regionale, mentre altre Regioni  abbiano adito le vie legali per tutelare il diritto allo studio e dire no a questo dimensionamento che cancella storie, identità e territori. Serve adesso una risposta decisa e forte da parte della politica, delle associazioni, dei sindacati, degli operatori e dei cittadini per bloccare un provvedimento dannoso e che va a colpire soprattutto il Sud, le Regioni più deboli e i territori più isolati». (rcs)

 

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Aree interne, Pd Calabria: Servono risorse per evitare lo spopolamento in Calabria

«Servono risorse e strumenti per una risposta concreta che eviti lo spopolamento della Calabria». È l’appello lanciato dai Dipartimento del Pd Enti Locali e Aree Interne, Pasquale Mancuso e Salvatore Monaco, e che è stato raccolto dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua, che si è impegnato a convocare una riunione del gruppo consiliare per approfondire la tematica e promuovere una eventuale iniziativa pubblica sul tema.

L«a valorizzazione delle aree interne, da tempo abbandonate al loro destino specialmente dopo la soppressione delle Comunità montane – si legge in una nota – rappresenta una priorità per la Calabria. Il Pd è da sempre attento a questa tematica e da tempo lavora per superare le storiche debolezze dei Comuni interni e più fragili, alle quali si sono aggiunte, da ultimo, le ulteriori criticità derivanti da un assai discutibile dimensionamento scolastico e dal progressivo indebolimento dei servizi sanitari su tutte le aree montane calabresi che vivono un drammatico e progressivo spopolamento che occorre limitare utilizzando tutti gli strumenti a disposizione».

«Non possiamo, dunque – si nelle nella nota – che accogliere positivamente la proposta di legge presentata dal presidente Mancuso e dall’assessore Gallo  che, però, può essere considerata come una semplice base di partenza per avviare un confronto ampio e costruttivo per arrivare ad una proposta che sia davvero in grado di dare uno slancio alle aree più in difficoltà della nostra Regione».

«Ad esempio all’interno del progetto di legge andrebbero inserite anche norme che spingano fortemente verso la fusione di Comuni montani con incentivi forti e premialità sostanziali, considerando che, attualmente – continua la nota – i Comuni con meno di 5000 abitanti in Calabria sono 324, ossia il 79,2% del totale. Un reale contrasto al depauperamento demografico e alla desertificazione produttiva passa inevitabilmente dalla ricostruzione della rete dei servizi primari: sanità, scuola, poste, sicurezza e dalla ricostituzione di un tessuto economico produttivo. Servono, dunque, ingenti investimenti da parte della Regione attraverso l’utilizzo degli strumenti oggi a disposizione quali il Pnrr, i fondi comunitari e quelli per l’innovazione tecnologica che, attraverso il ricorso allo smart working, permetterebbe la permanenza di migliaia di giovani in questi territori».

«Siamo disponibili al dialogo – ha concluso il capogruppo dem Mimmo Bevacqua – e a lavorare ad un progetto di riforma complessiva che metta a sistema tutti gli strumenti a nostra disposizione per dare risposte concrete alle tante Comunità calabresi in difficoltà. Un passaggio nevralgico se davvero vogliamo evitare che lo spopolamento della nostra Regione azzeri ogni speranza di futuro. Un ringraziamento va ai Dipartimenti del Pd e ai loro rispettivi responsabili Pasquale Mancuso e Salvatore Monaco, che stanno lavorando alla tematica e con i quali proseguirà il confronto nelle prossime settimane». (rcs)

 

Superbonus, Pd Calabria: Occorre audire le partecipate per accertarne sostenibilità

Il consigliere regionale e capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, ha sottolineato l’importanza di evitare che, per quanto riguarda il superbonus, si arrivi esclusivamente all’approvazione di una legge spot che contenga soltanto indicazioni vuoti che poi non hanno nessun impatto reale, così come avvenuto con tanti dei provvedimenti fin qui approvati dal governo Occhiuto».

«Prima di fare arrivare in Consiglio regionale una legge condivisibile in linea generale, ma vuota nel contenuto –  ha detto Bevacqua –  chiederò  ai colleghi del mio gruppo di richiedere la convocazione in Commissione dei rappresentanti delle partecipate regionali che si vogliono coinvolgere per svolgere le dovute audizioni».

«Un passaggio fondamentale – ha evidenziato – sia per una più ampia concertazione che per capire se le partecipate calabresi abbiano davvero la possibilità di acquistare i crediti derivanti dal superbonus per dare la linfa sperate al comparto dell’edilizia. Senza risposte positive da parte di questi soggetti e un loro pieno coinvolgimento si rischia di fare l’ennesimo buco nell’acqua».

La gran parte delle Regioni italiane è alle prese con lo sblocco dei crediti fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie e al cosiddetto superbonus. Basilicata, Lazio e Liguria stanno votando, con consenso unanime, proposte di legge che hanno l’obiettivo di coinvolgere le partecipate delle Regioni all’interno dello schema disegnato dal decreto cessioni approvato dal governo nazionale durante lo scorso mese di febbraio. Uno schema che impedisce di vendere i crediti all’interno della stessa Pubblica Amministrazioni e che le Regioni stanno provando ad aggirare coinvolgendo soggetti non considerati facente parte della P.a.

«Anche la Regione Calabria – ha spiegato il capogruppo Mimmo Bevacqua – si sta muovendo sul solco tracciato dalle altre Regioni con una proposta di legge, praticamente identica a quella già presentata dalla Lega in Liguria, che è attualmente in discussione nella IV Commissione consiliare. Si tratta di un percorso che anche nelle altre Regioni è stato condiviso da tutte le forze politiche e che pure in Calabria potrebbe avere lo stesso consenso». (rrc)





Porto di Gioia, il Pd Calabria chiede massima attenzione e no strumentalizzazioni

Il Pd Calabria ha chiesto «la massima attenzione in ordine alla direttiva Emission transfer system (Ets) per il sistema marittimo e la massima serietà politica per evitare ogni tipo di strumentalizzazione».

«La direttiva, necessaria per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e per ridurre le emissioni nocive, entrerà in vigore dal primo gennaio 2024 potrebbe avere, però, delle conseguenze negative sui porti europei, compreso quello di Gioia Tauro. Esiste il rischio che per evitare le multe salate per le emissioni inquinanti, la stragrande maggioranza della compagnie di navigazione, delocalizzino la propria attività in altri porti, fuori dall’Unione europea».

«Non si può restare inerti – prosegue la nota dei dem – davanti ad uno scenario del genere, ma bisogna essere attenti a tutelare gli interessi in gioco senza strumentalizzare un tema così importante come sta facendo il centrodestra al governo della Regione avendo attenzione soltanto alle prossime elezioni europee. La direttiva si può ancora cambiare e non ha senso trasformare l’argomento in un tema da campagna elettorale. L’applicazione concreta della direttiva spetterà al Governo ed al Parlamento italiano che entro fine anno dovranno recepirla e, dunque, potranno formulare osservazioni al testo, in merito alla tutela della rete portuale europea e degli scali nevralgici per l’economia come quello di Gioia Tauro, che è un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Sud. Sarebbe opportuno, per come richiesto anche dai sindacati, di fare in modo di ottenere un rinvio che dia alle compagnie marittime il tempo di operare una riconversione del sistema di emissioni. In ogni caso – affermano ancora i consiglieri dem – merita un’attenta valutazione la proposta formulata dal presidente dell’ “Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio”, condividendo il sostegno già espresso dal Pd calabrese. Per rafforzare il nostro convincimento a mettere in campo ogni iniziativa utile ad aprire un dibattito forte, responsabile a difesa del porto di Gioia. Chiederemo la convocazione di una seduta ad hoc dell’Assemblea per discutere in maniera approfondita della problematica e cercare anche ulteriori soluzioni lasciando da parte gli interessi di partito e le beghe elettorali che devono restare fuori da un tema così delicato». ν

Dimensionamento scolastico, Pd Calabria: Fuori tempo l’appello della vicepresidente Princi

Il Pd in Consiglio regionale ha evidenziato come «appare paradossale e fuori contesto l’appello dell’assessore Princi inviato tramite missiva a Enti con la quale incalza Province e Città Metropolitana di Reggio a “concertare con tutte le parti i piani di dimensionamento provinciali, a richiedere le apposite delibere dei Consigli d’istituto, a promuovere specifiche conferenze di ambito con le componenti interessate, creando occasioni di ascolto e di confronto con i territori”». «Dopo non avere ascoltato i continui appelli formulati dal nostro gruppo in ordine al rischio di perdere 79 autonomie per l’effetto del decreto approvato dal governo – ha aggiunto il PD – adesso arriva un invito alla concertazione».

«Proprio nel momento in cui le altre Regioni italiane – hanno spiegato i del – impugnano lo stesso decreto davanti al Tar e, comunque, sono in attesa dell’esito dei ricorsi spinti davanti alla Corte Costituzionale, che saranno esaminati a partire dal prossimo mese di novembre, contro gli articoli della legge finanziaria 2023 relativi al dimensionamento scolastico».

«L’Emilia Romagna addirittura – spiega il PD – ha annunciato di avere voluto rafforzare la propria posizione a difesa della scuola ricorrendo al Tar per il Lazio contro il decreto interministeriale 127 del 30 giugno, inviato alle Regioni il 2 agosto, che stabilisce il numero delle autonomie scolastiche».

«Secondo i legali della Regione, infatti – viene spiegato nella nota – è inapplicabile il taglio in assenza di un pronunciamento sulle competenze fornito dalla Consulta e, per questo, ricorre anche contro la “dimensione” della rete scolastica che il Governo ha definito attraverso il decreto».

«Del resto – hanno proseguito i consiglieri dem – perplessità simili erano state espresse durante la riunione della Conferenza Unificata dello scorso maggio in cui Emilia Abruzzo, Campania, Puglia, Sardegna, Toscana, Upi e Anci, le associazioni dei Comuni e delle Province italiane avevano votato contro il dimensionamento che, tuttavia, è stato ugualmente approvato».

«L’inerzia della Regione Calabria, supina ai voleri del governo nazionale – continua la nota del Pd –, è stata totale fin dal principio. Nessuna opposizione al decreto e nessun ascolto ai ripetuti appelli arrivati in ordine ai rischi per la nostra Regione per l’effetto del dimensionamento per come programmato. Nello specifico nella nostra Regione si perderanno 29 autonomie nella provincia di Cosenza, 14 a Catanzaro, 8 a Crotone, 17 a Reggio Calabria ed 11 a Vibo Valentia».

«Ci saremmo aspettati che chi è stato votato per rappresentare la Calabria la difendesse, nelle sedi istituzionali, da un provvedimento che comporterà un impoverimento dell’offerta didattica per i nostri ragazzi e la perdita di numerosi posti di lavoro, circa 600, tra personale di segreteria e Dsga. E poi – dicono ancora – istituti accorpati significano difficoltà organizzative e gestionali per i dirigenti scolastici, classi più numerose, dispersione scolastica, impoverimento dei piccoli centri. Ancora una volta, il Governatore Occhiuto ha scelto di chinare la testa dinanzi alle scelte di un Governo chiaramente antimeridionalista».

«E se le linee guida della regione in qualche modo – continuano i del – provano a “mettere una toppa”, le conseguenze non si potranno limitare. E a ben poco vale adesso la lettera dell’assessore Princi».

«Quella sul dimensionamento – ha concluso il gruppo del Pd – è una battaglia che abbiamo il dovere di portare avanti in altra maniera e lo faremo con le scuole, con i sindacati, in piazza se sarà necessario. Promuoveremo, al più presto, insieme al partito regionale, un incontro pubblico  con i sindacati della scuola, i dirigenti scolastici, gli insegnanti e tutti i soggetti interessati». (rrc)