Il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, ha ribadito la necessità di un’unica cabina di regia per il Piano di Sviluppo e Coesione 2021-2027, dove accentrare il confronto, il controllo e la gestione di questi fondi, fondamentali per la nostra regione.
All’interno del Piano di Sviluppo e Coesione, infatti, sono stati «convogliati i finanziamenti messi a disposizione della Calabria i fondi europei e nazionali dal 2006 in avanti – ha spiegato Biondo –. Stiamo parlando, per intenderci, di un piano che si attesta su un valore di totale di 3 miliardi e 800 milioni di euro, di cui 892 milioni di euro in risorse già impegnate e 430 milioni di euro in risorse spese e che mette insieme il Pnrr, il Fondo di sviluppo e coesione già programmato, il Fondo di sviluppo e coesione 21/27, il Por Calabria 2014/2020 e il Por Calabria 21/27».
«La Calabria non può avere un piano B – ha ribadito il segretario generale –. Per questo è necessario avere un unico momento di confronto, un unico strumento che renda strutturati ed operativi i tavoli di confronto su una serie di tematiche delicate e determinanti per il futuro della Calabria quali possono essere: il lavoro di qualità, lo sviluppo sostenibile, la transizione ecologia, l’azzeramento del divario territoriale, l’ammodernamento del sistema scolastico, il rafforzamento delle infrastrutture, il miglioramento del welfare e la cura della sanità».
«Diciamo subito – ha proseguito – per sgombrare il ragionamento da ogni dubbio, che il Piano di sviluppo e coesione va nella direzione da noi sempre auspicata che parte da un principio solido: riteniamo sia giusto rivendicare la massima attenzione sulle risorse messe a disposizione dal Governo e dall’Europa, ma è necessario riuscire a spendere tutte quelle risorse messe a disposizione e che per l’incapacità della macchina burocratica regionale, che oggi è diventato un argomento accolto nella discussione delle istituzioni regionali, sono ancora ferme o stanno per essere restituite agli enti erogatori».
«La Calabria non può più attendere – ha evidenziato – le calabresi ed i calabresi non possono più accettare ritardi, errori o omissioni. E’ il momento di puntare su pochi e qualificanti progetti di sviluppo. Per questo è necessario approcciarsi, senza falsi dogmi, ad un confronto serrato, qualificato e di merito fra le istituzioni e le parti sociali. Per questo è dirimente avviare il confronto preventivo sulle risorse del Fondo di sviluppo coesione 2021/2027 e del Por Calabria 2021/2027, rispettando le indicazioni che giungono dall’Europa con la quale, questo non bisogna dimenticarlo o fare finta di saperlo, la Regione ha sottoscritto l’accordo di partenariato con la Comunità europea che la obbliga a presentare i progetti per i quali si chiederanno i finanziamenti entro il prossimo mese di marzo».
«Il confronto, poi – ha detto ancora – non deve prescindere dal controllo sociale, da uno stimolo anche tecnologico finalizzato a offrire alle nostre concittadine ed ai nostri concittadini ogni strumento utile a sostenere la necessità di controllo della corretta spesa dei fondi messi a disposizione e della loro reale messa a terra. Il tempo sta per scadere. Bisogna accelerare il passo per non far mancare alla Calabria quella che potrebbe essere l’ultima occasione per la sua rinascita economica e sociale».
«La sfida è ostica, da far tremare i polsi – ha concluso – ma l’opportunità è importante e dipende tutto da quello che noi saremo in grado di fare come protagonisti della ripartenza della nostra regione». (rrm)