di PINO NANO – L’appuntamento è per domani, venerdì 19 gennaio a Lamezia Terme, dalle 15.30 in poi, nell’aula Magna della nuova Scuola Superiore Universitaria per Mediatori Linguistici in Via Po 58, per una lectio magistralis che apre di fatto l’Anno Accademico di questa nuova realtà accademica nel Sud.
Autorevole conoscitore dell’ultima storia repubblicana, Pierferdinando Casini, ex Presidente della Camera dei Deputati, si definisce nel suo ultimo libro dal titolo nostalgico C’era una volta la politica” come “L’Ultimo Democristiano.
«Prenderemo pertanto spunti di riflessione da questo – dice l’ex parlamentare e sottosegretario alle attività produttive Pino Galati che lo ha invitato in Calabria nella sua veste di docente di diritto della Scuola – per commentare gli ultimi 40 anni della storia politica Italiana, Casini come autorevole attore di tutti cambiamenti politici susseguiti».
Formatosi politicamente nella Democrazia Cristiana, Casini aderì inizialmente alla corrente dei dorotei e in seguito divenne uno dei collaboratori più stretti di Arnaldo Forlani; dopo la dissoluzione della DC, nel 1994 fu tra i fondatori del Centro Cristiano Democratico, il gruppo di minoranza che si schierò con la coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi. Designato Presidente della Camera nella XIV legislatura (2001-2006), nel corso del mandato confluì nell’Unione di Centro insieme agli altri membri del suo partito.
Ruppe in via definitiva l’alleanza con Berlusconi prima delle elezioni politiche del 2008, tornando in tempi diversi a promuovere l’aggregazione di svariate formazioni centriste e avvicinandosi successivamente anche al centro-sinistra; nel 2017 ha fondato il movimento Centristi per l’Europa. Essendo stato eletto per la prima volta in Parlamento nel 1983 ed essendo stato confermato nelle successive dieci legislature, al luglio 2023 Casini è stato parlamentare per 40 anni, 30 da deputato e 10 da senatore. Nessuno meglio di lui- aggiunge Pino Galati- può raccontare meglio la storia della Repubblica.
Ma di cosa parliamo?
«SSML – dice il Presidente della scuola Dott. Michele Cardamone – sta per Scuola Superiore Universitaria per Mediatori Linguistici. La scuola è oggi autorizzata (con Decreto Ministeriale prot. n. 640 del 12/04/2022 del Ministero dell’Università e della Ricerca e pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.104 del 05-05-2022), ad istituire e ad attivare corsi di studi superiori per mediatori linguistici di primo ciclo di durata triennale e a rilasciare i relativi titoli. Il comitato tecnico scientifico della SSML ha stipulato convenzioni e collegamenti con le università estere e svariati centri culturali di lingua e cultura straniera».
I titoli – si legge sul sito ufficiale della Scuola Universitaria«sono equipollenti a tutti gli effetti ai diplomi di laurea di primo ciclo di durata triennale, conseguiti nelle Università al termine dei corsi afferenti alle lauree della classe L-12 “Mediazione Linguistica», e consentono, al termine dei corsi di studio, l’accesso ai corsi di laurea magistrale appartenenti alla classe delle lauree magistrali in traduzione specialistica e interpretariato (LM-94)».
L’attività didattica – spiega il Presidente dell’Ersaf dott. Michele Monaco – si articola su tre anni accademici corrispondenti a 180 crediti formativi universitari. Oltre all’Inglese (obbligatorio) lo studente potrà scegliere due tra le seguenti lingue: Francese, Spagnolo, Tedesco, Cinese e Russo. A breve verrà attivato anche lo studio della lingua Araba.
Per iscriversi alla Scuola per Mediatori Linguistici occorre essere in possesso di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero e riconosciuto idoneo ai sensi delle Leggi vigenti e valido per l’accesso all’Università.
Per essere ammessi al primo anno di corso in Mediazione Linguistica è richiesta, relativamente alle due lingue straniere prescelte, una competenza pari al livello A2 del “Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue” con l’eccezione della Lingua inglese per la quale la competenza richiesta è pari al livello B1.
Alla fine, la scuola conferisce la Laurea in Mediazione Linguistica. L’obiettivo di questo Corso è quello di far sviluppare allo studente capacità e competenze differenti e superiori rispetto alla media. Non si tratta solo di conoscere la grammatica, il vocabolario delle lingue e i suoi business language, ma di tradurre, interpretare e spiegare concetti anche molto complessi senza perdere gli aspetti extralinguistici come l’ironia, la mimica e la specificità culturale. In pochi anni, coloro che seguono il percorso con dedizione e impegno, applicano il metodo di studio consigliato dai docenti senza mai risparmiarsi conseguono il titolo in corso e riescono senza problemi a inserirsi nel mondo del lavoro.
Il mediatore linguistico – sottolineano i vertici della Scuola – è un professionista che non si limita solamente a tradurre le conversazioni tra due o più soggetti che parlano lingue diverse, ma si occupa anche di mediare la comunicazione dal punto di vista culturale. Culture diverse, infatti, hanno di solito usanze, tradizioni, riti e religioni differenti, e il mediatore si occupa proprio di facilitare la comunicazione e abbattere le barriere linguistico-culturali tra le parti coinvolte.
A differenza di traduttori e interpreti, che traducono rispettivamente testi scritti e parlati, il mediatore linguistico culturale deve quindi avere una conoscenza approfondita non solo della lingua del Paese estero su cui si è specializzato, ma anche della sua cultura e usanze.
Se sono fiori, fioriranno. (pn)