L’assessore Franco Caccia: A Squillace ottimi risultati col progetto Sibater

Nel corso della conferenza regionale, tenuta presso la Cittadella nei giorni scorsi, su iniziativa della cabina di regia nazionale e regionale di Sibater, l’assessore comunale di Squillace, Franco Caccia, ha ribadito che «il progetto Sibater – supporto istituzionale alla Banca delle Terre – per le sue finalità e per la metodologia adottata, è risultato uno strumento in piena sintonia con il nostro modo di costruire la crescita e favorire l’occupazione».

L’assessore Franco Caccia ha, infatti, riportato i risultati finora ottenuti nel settore della ricognizione dei terreni e strutture comunali abbandonate da destinare a giovani per nuove attività imprenditoriali ma, soprattutto, ha sottolineato il lavoro di co-progettazione svolto insieme alla referente regionale di Sibater, d.ssa Rosetta Alberto, che ha portato all’elaborazione del progetto denominato First, presentato nell’ambito dei Cis (contratti investimenti e sviluppo) che utilizzerà una struttura di circa 5mila mq rimasta abbandonata da oltre trent’anni e diventerà sede di servizi avanzati per l’artigianato e l’imprenditoria artistica, nonché sede in cui verranno erogati di servizi sociosanitari innovativi.

«Altro importante risultato conseguito – ha aggiunto – nell’ambito del progetto Sibater, consiste nella recente adozione di uno specifico regolamento comunale per l’acquisizione al patrimonio comunale di beni silenti che spesso costituiscono un pericolo per la sicurezza dei cittadini ed un danno all’immagine turistica della nostra città».

 Nel corso del suo intervento l’assessore Caccia ha ribadito che il progetto Sibater ha consentito di rafforzare l’azione di programmazione territoriale comunale e, soprattutto, si è costruita una preziosa intesa che porta a condividere idee e nuove progettualità per rivitalizzare le prospettive del territorio e creare nuove e concrete opportunità di lavoro per le comunità di Squillace dei paesi limitrofi. (rcz)

La prima conferenza dei Comuni calabresi che hanno aderito al progetto Sibater

Domani mattina, alle 11, in Cittadella regionale, è in programma la prima conferenza dei Comuni che hanno aderito al progetto Sibater di Anci, di cui Legacoop Calabria è partner fondamentale nella creazione e nella promozione delle cooperative di comunità per la promozione del bene comune.

Si tratta di un progetto incentrato sulla conoscenza e l’approfondimento di nuovo modello di business che si profila all’orizzonte socio-economico, etico-culturale italiano, spingendo sul senso di appartenenza al territorio. Il progetto “Banca delle terre” è questo e molto altro: ha rappresentato una opportunità per tanti comuni che hanno potuto conoscere il proprio patrimonio territoriale, puntando alla creazione di reddito e occupazione per i giovani ma soprattutto generare sviluppo locale attraverso la creazione di servizi per la comunità.

«La I Conferenza dei Comuni calabresi è l’occasione per tracciare un bilancio sullo strumento di “innovazione territoriale” che la nostra associazione ha messo in campo, le cooperative di comunità», ha dichiarato Maurizio De Luca, vice presidente Legacoop Calabria con delega alle Cooperative di Comunità che interverrà domani nella seconda sessione dei lavori che saranno conclusi dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«L’accordo di partenariato tra Anci-Ifel e Legacoop, nell’ambito del Progetto SIBaTer, ha avuto il preciso scopo di applicare gli strumenti della cooperazione per la valorizzazione del bene comune – ha spiegato De Luca –. In particolar modo si è posta l’attenzione sul modello delle Cooperative di Comunità, che rappresenta un modello vincente per lo sviluppo dei territori fragili. Abbiamo lavorato in assoluta sinergia sui territori, condividendo temi e obiettivi, nel comune intento di sostenere politiche di sviluppo locale capaci di produrre risultati economici e sociali».

«Da una parte, l’esperienza di Anci e l’azione progettuale di SIBaTer – ha spiegato ancora – come azione di sostegno e di rafforzamento della capacità della P.A. locale di ascolto del territorio, di confronto e concertazione degli interventi territoriali con gli attori locali. Dall’altra l’esperienza di Legacoop nel definire scenari d’impresa capaci di mettere al centro le persone, i territori e la valorizzazione dei beni comuni».

«In questi anni ed anche grazie alle ultime esperienze, lo strumento della cooperativa di comunità è evoluto tenendo conto delle nuove normativa a livello regionale, di cui auspichiamo un tempestivo allineamento della nostra regione, dell’orientamento delle risorse del PNRR e dei bandi europei (FESR), del sempre più pressante protagonismo dei piccoli – ha concluso De Luca –. È evidente quindi che siamo in una nuova fase, il secondo tempo della “cooperazione di comunità”, bisogna avere una nuova consapevolezza ed un senso di responsabilità diverso, favorendo politiche di sviluppo che siano in grado di stimolare gli “imprenditori di comunità” ma anche gli “amministratori di comunità” affinché si possano ridisegnare le aree marginali del nostro territorio soprattutto attraverso un’allocazione della spesa pubblica in investimento di comunità». (rcz)

Pentone tra i “progetti bandiera” di SibaTer

Pentone, oltre ad aver aderito al progetto SibaTer – supporto istituzionale all’attuazione della Banca delle Terre, rientra tra i cosiddetti “Progetti bandiera” perché «questa valorizzazione di beni comuni in stato di abbandono e il recupero ad un uso produttivo è una creazione di valori che viene fatta in collaborazione con la comunità locale previa concertazione», ha spiegato Simona Elmo, coordinatrice nazionale del progetto.

Il progetto, infatti, nei giorni scorsi ha fatto tappa nel Comune per un City Talk con gli attori locali, a cui hanno preso parte il sindaco Vincenzo Marino, la coordinatrice nazionale Simona Elmo, Rosetta Alberto, referente per la Calabria di SibaTer, il prof. Massimo Gotino, docente di Progettazione sociale  al corso di laurea in Sociologia dell’UMG, e Maurizio De Luca, vicepresidente Legacoop Calabria.

Pentone, oltre ad aver aderito a SibaTer, partecipa alla sperimentazione che il corso di laurea in Sociologia dell’UMG e il progetto nazionale SIBaTer hanno avviato nell’ambito del corso di Progettazione sociale: studenti dei vari anni di studio costruiranno percorsi di co-progettazione di interventi sociali per la valorizzazione dei beni collettivi (terreni abbandonati e fabbricati in disuso) a favore di attività di giovani e non (fino a 40 anni) e di concerto con le amministrazioni comunali di Davoli, Magisano e Pentone i quali sono stati individuati – tra i 120 comuni che hanno aderito a SIBaTer – come “progetti bandiera”, ossia come esperienze pilota a livello nazionale.

L’attività di SIBaTer – come ben dimostra anche l’esperienza di Pentone, dopo quella di Davoli – è il “terreno” su cui si incontrano offerta e domanda di terre, dove tutti i soggetti coinvolti -attori istituzionali, partenariato locale e società civile- in un possibile processo di valorizzazione dei beni “comuni” trovano soluzioni partecipate e condivise, si confrontano in un contesto di scambio continuo di pratiche imprenditoriali anche cooperative.

«Dopo l’adesione del Comune di Pentone al progetto SIBaTer e successivamente all’individuazione e censimento dei primi cespiti pubblici grazie alla collaborazione dei tecnici comunali, abbiamo pubblicato il bando, l’avviso destinato ai privati – ha spiegato il sindaco – in molti hanno aderito conferendo anche solo singole particelle dei propri beni alla Banca delle Terre di Pentone».

Si punta quindi a rimettere in circolo terreni abbandonati o incolti, fabbricati rurali e aziende agricole presenti sul territorio comunale: l’obiettivo del Comune, ha ribadito il sindaco marino – è quello di costituire anche una cooperativa di comunità che nelle intenzioni potrebbe gestire in futuro una parte dei cespiti individuati e inseriti nella propria Banca delle terre.

«Siamo fortemente motivati – assicura il sindaco – non solo a restituire valore a terre abbandonate o incolte sia pubbliche che private, ma a creare occupazione nel territorio per il suo sviluppo».

La coordinatrice nazionale, Simona Elmo, ha ricordato i particolari dell’amina e dello spirito di SIBaTer  e che «il progetto offre servizi prestati a titolo completamente gratuito e che non comportano dunque alcun costo a carico dei Comuni che ne beneficiano».

Tra questi c’è anche Pentone, quindi, che tra gli 800 enti locali che hanno aderito a SibaTer rientra tra i cosiddetti “Progetti bandiera” perché “questa valorizzazione di beni comuni in stato di abbandono e il recupero ad un uso produttivo è una creazione di valori che viene fatta in collaborazione con la comunità locale previa concertazione.

«I Comuni coinvolti – ha rimarcato ancora Elmo – devono puntare ad affidare questi terreni principalmente ai giovani: da queste esperienze infatti si può generare occupazione giovanile, ma nel contempo servizi alla comunità locale». Parola d’ordine, quindi: rigenerazione

«Quello di Pentone è un progetto bandiera di SiBaTer – ha spiegato Rosetta Alberto,referente per la Calabria di SIBaTer –. Questo territorio è chiamato a riscoprire le sue vocazioni e metterle a sistema per costruire il futuro sulla propria identità. Dalla signora Anna, titolare di un bed&breakfast a Carmine che ci racconta della riqualificazione di una villa comunale che diventa un museo a cielo aperto, abbiamo le testimonianze dirette dei protagonisti di questo progetto virtuoso di partecipazione e rigenerazione».

«Sono particolarmente felice – ha aggiunto – di essere con la coordinatrice nazionale del progetto, Simona Elmo, e con i ricercatori e gli studenti del corso di laurea di Sociologia dell’Umg di Catanzaro, guidati dal professor Fotino,  proprio perché questa collaborazione dimostra che quando un territorio si organizza la chiamata alla partecipazione è per tutti, proprio a partire dal livello universitario che deve uscire più dagli atenei e deve calpestare il territorio per rendersi conto di che cosa gira intorno”. Un progetto avviato da tempo, quindi, che come rimarca Alberto sta dando i suoi frutti anche nella direzione della effettiva creazione di una cooperativa di comunità grazie ad un partenariato con Legacoop Calabria “a testimonianza del fatto che lo sviluppo non appartiene solo ad una parte: quando tutte le parti si mettono assieme c’è l’effetto moltiplicatore, e chi è che progetta il futuro di una comunità sennò la comunità stessa?».

Il professor Massimo Fotino, docente di Progettazione sociale al corso di laurea in Sociologia dell’UMG ha poi illustrato gli obiettivi della ricerca che conduce, a fianco di Sibater con un gruppo di ricercatori.

«Il nostro scopo – ha detto Fotino – è dare un contributo alla strutturazione di una organizzazione stabile della partecipazione collettiva della comunità. Diversi sono i motivi per cui la partecipazione è il punto cruciale dello sviluppo delle comunità: una politica che guarda solo ai leader, un distacco dai problemi quotidiani dei cittadini e una comunicazione fuorviante, confusa e generica che si basa su social networks che non sono al servizio del bene comune bensì usano gli utenti per scopi commerciali o neuro scientifici. Occorre invece, ha affermato il docente, far partecipare chi è escluso e promuovere la crescita dell’Innovazione cittadina e dell’immaginazione civica, ridando così fiducia e mettendo al centro i legami tra i membri delle comunità».

La ricerca viene condotta da tre gruppi di ricercatori che nel corso della serata hanno effettuato rilievi qualitativi, i quali saranno oggetto di restituzione alla comunità per una maggiore conoscenza e per la costruzione di percorsi successivi.

Qual è lo spirito di una cooperativa di comunità, al di là dei tecnicismi, lo ha spiegato il vice presidente di Legacoop Calabria, Maurizio De Luca: «Parliamo di persone che si mettono insieme per il bene della comunità – ha detto – e che quindi puntano al benessere di tutti. L’elemento cardine di una cooperativa di comunità è sicuramente il territorio per essere considerata tale, la cooperativa deve avere come obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci appartengono o che eleggono come propria».

«E questo territorio – ha aggiunto – è la dimostrazione tangibile di come si può raggiungere l’obiettivo. Partiamo da due le parole chiave che sono multifunzionalità e sostenibilità: l’80 per cento dei comuni aderenti sono piccolissimi. Quindi, uno strumento flessibile come la cooperativa di comunità che proprio per le sue caratteristiche può dare grandi possibilità ad attività imprenditoriali nelle aree interne a rischio di spopolamento. Il nostro obiettivo è avviare un percorso virtuoso per il bene esclusivo dei cittadini». (rcz)

SibaTer e Sociologia Umg insieme per sviluppo di progetti comunali su terreni e fabbricati abbandonati

Importante accordo è stato siglato tra il progetto SibaTer – il progetto di «Supporto istituzionale all’attuazione della Banca delle Terre» – e Sociologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che punta allo sviluppo di progetti comunali sui terreni e fabbricati abbandonati a Pentone, Magisano e Davoli.

In particolare, all’interno del corso di Progettazione sociale, studenti dei vari anni di studio costruiranno percorsi di co-progettazione di interventi sociali per la valorizzazione dei beni collettivi (terreni abbandonati e fabbricati in disuso) a favore di attività di giovani e non (fino a 40 anni) e di concerto con le amministrazioni comunali di Davoli, Magisano e Pentone i quali sono stati individuati – tra i 120 comuni che hanno aderito a SIBaTer – come “progetti bandiera”, ossia come esperienze pilota a livello nazionale.

Il ruolo degli studenti sarà quello di osservatori delle dinamiche territoriali e della raccolta di dati utili che poi si tradurranno in processi di co-progettazione per la gestione e valorizzazione dei beni di proprietà comunale.

Dopo la prima fase già realizzata di censimento dei beni di proprietà comunale, che ha portato ad una puntuale georeferenziazione degli stessi (cosa non semplice), nelle aree citate si avvieranno delle ipotesi di nascita di nuove attività d’impresa, sia in forma singola che associata, attraverso lo strumento innovativo della Cooperativa di Comunità vista come strumento aperto il cui fine è l’occupazione in una chiave strettamente legata però all’utilizzo dei beni e nell’ottica di apportare benefici alla comunità.

Dopo l’incontro dello scorso luglio con la popolazione di Davoli, la sperimentazione si sposta ora a Pentone. Nel comune presilano, sarà infatti organizzata il prossimo 3 novembre una cosiddetta City talk con gli attori locali e con chiunque sia interessato ad accogliere l’invito a far parte di un processo strategico di sviluppo locale.

All’incontro parteciperanno il coordinatore nazionale Simona Elmo e il referente per la Calabria di SIBaTer Rosetta Alberto, gli amministratori comunali e il Sindaco Vincenzo Marino, Legacoop Calabria e il gruppo di ricerca e progettazione di Sociologia coordinato dal Prof. Massimo Fotino.

Nei giorni scorsi, si sono svolti a Sociologia alcuni incontri preparatori alla City talk con esperti di georeferenziazione, con il referente regionale del progetto e il sindaco di Pentone, finalizzati a individuare le caratteristiche del territorio, le sue risorse naturali, le sue problematiche economiche e sociali e alcune concrete ipotesi di lavoro da sottoporre al vaglio dei cittadini. (rcz)

REGGIO – Il Comune ha aderito al progetto ‘SibaTer – La banca delle terre”

Il Comune di Reggio Calabria ha aderito a SibaTer, il progetto che punta «a valorizzare il patrimonio immobiliare e di terre, proprietà dell’Ente, che risultino in stato d’abbandono, affidandolo in concessione ai giovani tra i 18 ed i 40 anni per progetti di rilancio e sviluppo».

Lo hanno reso noto gli assessori alla Mobilità e Trasporti, Mariangela Cama e all’Ambiente, Paolo Brunetti, ricordando come “SibaTer” abbia «lo scopo di supportare i Comuni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nelle attività di ricognizione, censimento e valorizzazione delle terre pubbliche abbandonate».

«Le Banche della terra – aggiungono i rappresentanti di Palazzo San Giorgio – sono strumenti che mirano al recupero delle aree rurali a vocazione agricolo-forestale trascurate o non utilizzate, prevalentemente attraverso la concessione in uso o la locazione a soggetti privati».

«Interventi che, dunque – hanno proseguito – hanno l’obiettivo di contenere e prevenire il degrado geologico-ambientale del territorio, salvaguardandone l’integrità idrogeologica e promuovendo, al contempo, la realizzazione e la tutela degli interessi ambientali, sociali, economici e occupazionali delle comunità rurali che vi insistono. Di rilievo, inoltre, l’attività di formazione rivolta a funzionari interni ai tre settori, ambiente, urbanistica e patrimonio, per l’avvio di un lavoro intersettoriale teso a valorizzare al massimo le risorse oggi non pienamente utilizzate e incrementando la banca delle terre e dare maggiori oppotunità ai nostri giovani. Otteniamo, quindi, il risultato di generare lavoro consegnando una seconda vita a porzioni importanti del nostro comprensorio».

«Con SibaTer – hanno detto ancora gli assessori – l’Associazione nazionale dei Comuni italiani supporterà gli Enti del Meridione nello svolgimento delle funzioni attribuite loro dal “Decreto Mezzogiorno II” che ha, appunto, istituito la Banca delle terre abbandonate e incolte. Il progetto, quindi, è finanziato dal Poc del Pon Governance ed il sostegno dell’Anci è totalmente gratuito per i Comuni».

In sostanza, un’azione utile ed a “costo zero” che mira «a creare occupazione giovanile attraverso la tutela dell’integrità dell’assetto idro-geologico, di conservazione del paesaggio e di protezione delle coltivazioni agricole, nonché di lotta alla perdita di vitalità rurale e delle biodiversità». (rrc)

 

DAVOLI (CZ) – L’iniziativa “Cooperative di comunità, dal territorio il futuro”

Lunedì 5 luglio, a Davoli, alle 18, a Piazza Procopio, è in programma l’iniziativa sul tema Cooperative di comunità, dal territorio il futuro, Davoli cresce, promossa da Legacoop, Progetto SIBaTer e Comune di Davoli.

Intervengono Simona Elmo, coordinatrice del progetto SIBater; Giovanni Lupo, esperto Gis task force SIBater; Luigi Famiglietti, esperto gestione associata task force SIBater; Rosetta Alberto, referente regione Calabria progetto SIBaTer; Giuseppe Papaleo, sindaco Comune di Davoli; Giuseppina Zangari, assessore al Lavoro, Politiche sociali, giovanili e per la famiglia del Comune di Davoli; Maurizio De Luca, vice presidente Legacoop Calabria con delega alle Cooperative di Comunità; Francesco Procopio, Antonietta Stratoti e Barbara Froiio della Cooperativa di Comunità di Davoli; Nadia Scordino, esperto in comunità energetiche.

Cosa sono le cooperative di comunità? In che modo la cooperativa di comunità diventa strumento dentro il quale i cittadini sono allo stesso tempo fruitori e gestori di spazi e di servizi, consumatori; imprenditori e lavoratori? L’elemento cardine di una cooperativa di comunità è sicuramente il territorio: per essere considerata tale, la cooperativa deve avere come obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci appartengono o che eleggono come propria.

La BdT – istituita dal Governo con la legge n. 123\2017 – contiene terreni abbandonati o incolti, aree edificate (ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo) e relative unità immobiliari in stato di abbandono da lungo tempo (almeno 10 anni) e che siano a titolarità comunale. Si tratta di terreni e beni immobili dei Comuni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I Comuni realizzano il censimento dei beni e pubblicano degli avvisi rivolti ai giovani in età 18-40 anni, per l’assegnazione in concessione dei beni censiti, sulla base di un progetto di valorizzazione presentato dai destinatari dell’avviso. Il Progetto SIBaTer prevede che l’Anci fornisca un «Supporto istituzionale» all’attuazione della Banca delle Terre.

E seguendo il nuovo modello di business che si profila all’orizzonte socio-economico, etico-culturale italiano, mossi da un senso di appartenenza al territorio, Francesco Procopio, Antonietta Stratoti e Barbara Froiio Davoli si propongono di presentare e sostenere progetti a medio e lungo termine per la sostenibilità, lo sviluppo e la promozione del territorio del comune di Davoli attraverso la creazione di una cooperativa di comunità che vuole occuparsi di ambiente, turismo e commercio. Una comunità che si vuole misurare anche sui temi dello sviluppi sostenibile,  gettando le basi per la nascita di una comunità energetica; una generazione giovane che “prende spunto dal passato, si interfaccia nel presente, lavorando per il futuro, tra tradizione e innovazione”. (rcz)