Giuseppe Auddino, ex senatore del M5S, ha reso noto che i lavori di riqualificazione del retroporto di Gioia Tauro stanno continuando, rispettando la tabella di marcia.
Tali lavori sono stati resi possibili grazie all’emendamento presentato «in quella “storica” legge di bilancio 2020 del Governo Conte 2 – ha spiegato Auddino – che ha gettato delle basi solide per la riqualificazione dell’area industriale retroportuale, per cui oggi parlare delle enormi potenzialità della vasta area retroportuale con le sue due aree industriali non è più un mistero dopo quell’emendamento, a dimostrazione della bontà della mia scelta di puntare anche sul retroporto, dopo aver salvato il Porto l’anno prima, grazie all’interessamento costante del Ministro di allora, Danilo Toninelli».
«Storica – ha spiegato – perché vide concretizzarsi, oltre all’emendamento in questione sul Porto grazie al lavoro svolto insieme all’allora sottosegretario Anna Laura Orrico, anche il terzo emendamento sulla definitiva stabilizzazione degli Lsu ed ex-Lsu, norme di cui avrebbero beneficiato anche gli Lpu calabresi, dopo mesi di strenuo lavoro svolto insieme al collega Riccardo Tucci».
«Grazie a questi successi adesso se ne parla – ha proseguito –. E grazie a quanti hanno lavorato con me perché tutto questo si concretizzasse nei tempi e nei modi previsti, questo adesso è realtà! In barba a quanti dicevano che questa sarebbe stata l’ennesima “eterna incompiuta”. Alle risorse stanziate dal mio emendamento, ben altri 6 mln di investimenti del Pon infrastrutture e reti del Mit si sono aggiunti per il rifacimento dell’arteria. L’Autorità di Sistema Portuale quale soggetto attuatore sta rispettando il cronoprogramma, per cui la conclusione del primo lotto dei lavori è prevista prossimamente».
«Si lavora perché il retroporto – ha detto ancora – comprendente le due aree industriali che insistono nei territori dei comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando, sia pronto ad accogliere nuovi investimenti.
Il mio scopo è sempre stato quello di rendere l’area industriale un polo commerciale e produttivo che rispetti le vocazioni del territorio, creando nuovi posti di lavoro rispettando l’ambiente. Logistica, trasbordo su ferro, produzione e smistamento delle merci dovranno essere le attività produttive del prossimo futuro che si sommeranno alle attività di transhipment, perché anche via terra possiamo dire la nostra…».
«Un futuro di speranze e di tanto lavoro ci aspetta – ha concluso – insieme a chi saprà lavorare in squadra nell’esclusivo interesse dei cittadini e per il bene della nostra terra». (rrc)