SANITÀ IN CALABRIA: L’INTERVENTO-DENUNCIA DI MANUELA IATÍ (SKY TG 24)

16 agosto – Un vibrante e accorato intervento della giornalista Manuela Iatì (Sky TG 24) accentua – ove ve ne fosse ancora bisogno – la gravissima situazione della Sanità in Calabria.
«Credo e temo che i reggini e i calabresi  – ha detto Manuela Iatì – non abbiano ancora percepito, in tutta la sua enorme gravità, ciò che sta succedendo nella sanità regionale e le ripercussioni che questo avrà su tutti loro.
Il commissario Scura ha tagliato il budget destinato agli istituti convenzionati, cioè quegli istituti privati che offrono in convenzione (facendosi rimborsare dalla Regione) tutta una serie di prestazioni fondamentali, come esami del sangue, radiografie, ecografie, risonanze, fisioterapie, ecc.., ai cittadini, che così hanno la possibilità di ricevere queste prestazioni SENZA PAGARLE (con le impegnative) o pagandole solo in parte.

La giornalista calabrese Manuela Iatì (SKY TG 24)

Ebbene, il taglio del budget annuale comporta che questi istituti privati convenzionati, una volta raggiunta la soglia massima dei rimborsi possibili previsti da Scura, non potranno più erogare le prestazioni in convenzione, ma dovranno FARLE PAGARE al paziente (non potrebbero ovviamente regalarle, perché devono in qualche modo fare profitti per poter sopravvivere facendo fronte ai costi che sostengono e comunque dovendoci anche guadagnare).
Quale sarà la conseguenza di tutto ciò, ci avete pensato??
Arriverà un momento dell’anno in cui solo chi ha i soldi potrà accedere al servizio, mentre chi non li ha avrà, come unica via, il rivolgersi direttamente alle strutture pubbliche, cioè gli ospedali.
E voi pensate che vi sarà possibile ottenere quello di cui avete bisogno?? Chi ci è passato lo sa già: per potersi sottoporre a tutta una serie di indagini cliniche in ospedale ci sono già ora liste interminabili (chiamate qualche Cup per farvi un’idea), figuriamoci queste liste quanto si allungheranno ancora dopo che accorreranno agli ospedali anche tutti quei pazienti che non potranno più rivolgersi in convezione agli istituti privati….! E cosa succederà dunque ulteriormente?? Che si rischierà di dover EMIGRARE FUORI REGIONE anche solo per dei banalissimi esami del sangue…!! anche perché, nel frattempo, molti di questi istituti privati, se non tutti, FALLIRANNO e saranno costretti a CHIUDERE! Alcune strutture lo stanno già facendo, anche perché la Regione ha pensato bene di NON rimborsare nemmeno I MESI GIÀ LAVORATI!! Con le banche che chiedono di rientrare dalle anticipazioni su fattura, i dipendenti che giustamente chiedono gli stipendi, i proprietari degli immobili che chiedono gli affitti, i fornitori che chiedono il pagamento dei materiali, le bollette, ecc ecc….
Solo chi può permetterselo, dunque, POTRÀ CURARSI, andando via dalla Calabria o pagando le prestazioni in loco. Chi non ha i soldi non potrà farlo.
Capite dunque ora quanto dicevo inizialmente?
Io MI VERGOGNO DI QUESTO STATO E DI QUESTA REGIONE, mi vergogno e mi indigno per delle Istituzioni che NON PROTEGGONO i cittadini, che anzi considerano il loro diritto alla salute come un NULLA su cui sputare, senza nessun rispetto per la persona e soprattutto per le categorie deboli che, oltretutto, pagano ben salato, con le imposte, il prezzo di servizi pubblici non dati!!
Mi vergogno e vi chiedo di vergognarvi e indignarvi anche voi! Di non restare indifferenti di fronte a questa battaglia che ci riguarda TUTTI! Rendetevi conto che la morte di quelle strutture significherà la morte vostra, della sanità regionale… In fondo io, finché Dio mi concederà di avere un lavoro, potrò curarmi, se ne dovessi aver bisogno, anche fuori. Ma chi non può come farà??? Combattete contro la miopia di una politica mascalzona, criminale, stupida! Scendete in piazza, protestate, occupate le Istituzioni, andate a Roma, insomma fate tutto ciò che è in vostro potere per IMPEDIRE che si compia questo progetto criminale, che proprio voi pagherete caro, sulla vostra pelle! Ringrazio il dott Eduardo Lamberti Castronuovo, che fa sentire ancora una volta la propria voce e si batte per tutelare un diritto fondamentale! Schieratevi accanto a lui e a chi, come lui, sta vivendo in prima persona un dramma che presto sarà un dramma PER L’INTERA COLLETTIVITÀ! Non restate indifferenti, non questa volta, almeno. Fatemi sentire orgogliosa di essere calabrese… Ne va della vita di tutti! (Manuela Iatì, giornalista Sky Tg 24)