Si è discusso, a Casali del Manco, delle opportunità offerte al comprensorio dalla strategia Leader nella programmazione 2023-2027 dei fondi comunitari. Presenti, all’iniziativa – organizzata dall’Amministrazione comunale guidata da Francesca Pisani e dal Gal Sila Sviluppo – imprenditori, tecnici, rappresentanti del terzo settore, cittadini e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.
Oltre ai relatori, erano presenti all’incontro Pasqualina Straface, consigliere regionale e presidente della Terza Commissione Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative, Gianluca Ferraro e Giulia Leonetti, rispettivamente assessore all’Agricoltura e all’Ambiente ed alla Cultura ed all’Istruzione del Comune di Casali del Manco, Matteo Lettieri, sindaco di Celico.
Ha coordinato i lavori l’assessore comunale Michele Rizzuti, che ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Gruppi di azione locale per lo sviluppo dei territori: «Il confronto è alla base di ogni strategia di crescita – ha detto – e l’amministrazione comunale di Casali del Manco ha un’interlocuzione giornaliera con il Gal Sila e con gli stakeholders del territorio».
Dopo i ringraziamenti e i saluti ai presenti ed ai relatori, il Sindaco di Casali del Manco Francesca Pisani ha chiarito subito che il territorio da lei amministrato nutre grandi aspettative nei confronti della nuova strategia Leader: «Guardiamo con molta attenzione a questo strumento – ha affermato – perché sarà fondamentale per potenziare il tessuto socio-economico e per promuovere occupazione ed inclusione sociale. Riteniamo che attraverso un Piano di sviluppo locale ragionato e condiviso potremo non solo arginare lo spopolamento delle nostre aree interne, ma anche combattere fenomeni di degrado e povertà».
Il primo cittadino ha sottolineato poi che il comprensorio di Casali del Manco, con i suoi 170 km quadrati, comprende cinque Comuni e tante aree rurali, ma anche meravigliosi borghi e importanti aree del Parco nazionale della Sila: «Le strategie di sviluppo locale devono tenere conto dei fabbisogni dei vari territori, delle loro potenzialità, ma anche dei limiti e delle criticità – ha evidenziato –. È per questo che il partenariato che il Gal Sila andrà a costituire dovrà essere il più ampio possibile, in modo da recepire le esigenze di tutti e mettere in atto interventi di sviluppo ambiziosi e mirati».
Pisani ha concluso auspicando una sinergia costante e forte con la Regione Calabria, il Gal, i comuni limitrofi, i professionisti che operano sul territorio, le aziende e la società civile, per lavorare tutti insieme al fine di ottenere una reale crescita con le risorse offerte dalla nuova programmazione.
«Abbiamo dato il nome alla strategia di sviluppo locale prendendo dall’acronimo Sila – ha spiegato il direttore del Gal Sila Sviluppo, Francesco De Vuono –. Sostenibilità, Integrazione tra pubblico e privato, tra i settori economia e tra politiche di sviluppo, Lentezza, intesa come rispetto dei tempi della natura e fruizione sostenibile del territorio e delle sue risorse, Autenticità, nel segno dell’identità, delle tradizioni e della cultura».
De Vuono ha chiarito che le risorse a disposizione del Gal Sila verranno concentrate in maniera particolare sul sostegno al turismo sostenibile e alle filiere agricole ed agroalimentari tipiche. «Intendiamo puntare sull’interazione tra questi due fattori – ha detto – per favorire un turismo consapevole, che sia interessato anche ad interagire con i borghi e con le comunità, e che muova l’economia del territorio».
Vincenzo Abbruzzese, in rappresentanza di Codiretti Cosenza, ha auspicato un vero ricambio generazionale in agricoltura e nelle attività ad esse collegate, chiedendo alla Regione la sburocratizzazione delle procedure e lo snellimento dei bandi, per far sì che le risorse arrivino più rapidamente sui territori: «La nuova programmazione – ha affermato – dovrà promuovere i servizi nelle aree interne, puntando sulla qualità della spesa e sull’aggregazione tra organizzazioni professionali, Gal e piccoli comuni, favorendo anche piccole attività ricettive e ciclopiste che colleghino le varie zone».
«Intendiamo elaborare una strategia realmente inclusiva e fare in modo che tutti siano protagonisti della nuova programmazione – ha evidenziato Antonio Candelise, presidente del Gal Sila Sviluppo –. Stiamo già constatando una buona corrispondenza da parte dei Sindaci e delle imprese e stiamo cercando di coinvolgere il più possibile i cittadini e le associazioni che operano nel sociale, perché il nostro territorio non intende lasciare indietro nessuno e vuole essere accogliente, anche per sopperire alla mancanza di manodopera in agricoltura e nelle attività ricettive».
Per far questo e per colmare la fame di sviluppo economico, secondo Candelise, bisogna rafforzare il senso di appartenenza al territorio e promuovere la cooperazione, prediligendo interventi che rendano più remunerativi i prodotti della terra e che diano nuove opportunità ai giovani del comprensorio, dando spazio e valorizzando nuove competenze in relazione ad esempio alla trasformazione, alla promozione ed alla commercializzazione delle produzioni locali.
Dopo gli interventi del pubblico, ha concluso il dibattito l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, che ha sottolineato come i Gal siano fondamentali per promuovere aggregazione. Gallo ha auspicato che gli investimenti dei Gal non vadano a sovrapporsi con quelli del Psr: «I Gruppi di azione locale – ha detto – hanno il prezioso compito di rafforzare sui territori la consapevolezza del grande patrimonio naturale, paesaggistico ed agricolo calabrese, migliorando le buone pratiche delle passate programmazioni. Devono puntare sulla valorizzazione delle coltivazioni di pregio e di nicchia, come il castagno ad esempio, promuovendo al tempo stesso il territorio e la propria identità culturale».
L’assessore Gallo, ribadendo che la Regione ha interesse a relazionarsi bene e costantemente con i vari comprensori, ha affermato che bisogna ambire alla qualità dell’agricoltura e dell’agroalimentare, attraverso l’innovazione, la formazione, la promozione e la cooperazione. «I Gal dovranno andare alla ricerca di nuovi mercati, disposti a pagare la qualità delle produzioni locali – ha concluso – e dovranno far conoscere ed apprezzare il territorio e le sue preziose risorse». (rcs)