Successo per la “Swim for Parkinson”, la traversata dello Stretto a favore della ricerca

Ha riscosso grande successo la terza edizione di Swim for Parkinson, la traversata a nuoto dello Stretto di Messina partita da Capo Peloro e conclusasi a Cannitello, organizzata da Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus ha visto in azione in azione un gruppo di 30 persone impegnate in una staffetta  a nuoto, che costituisce un momento unico di condivisione tra medico, paziente e caregivers.

Nuotare fianco a fianco, prendendosi cura gli uni degli altri è il messaggio più importante che la Swim possa lanciare. Il Parkinson, infatti, si combatte insieme attraverso l’unione molto forte che il neurologo ha con il paziente e il suo nucleo familiare. E attraverso la ricerca costante e continua di cure efficaci ed adeguate. Ma per fare ricerca servono fondi.

Per questo la Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus, in occasione della Swim for Parkinson, sta raccogliendo fondi attraverso la piattaforma Go Fund Me (https://www.gofundme.com/f/swim-for-parkinson). Con le donazioni attraverso questo link si sosterrà il progetto di ricerca italiano multicentrico sulle terapie avanzate per il Parkinson, una raccolta dati clinici che fornirà importanti informazioni sulla stimolazione cerebrale profonda, l’infusione sottocutanea di apomorifina e infusione duodenale di levodopa/carbidopa.

«È innegabile, inoltre – si legge in una nota – che l’attività fisica porti un beneficio significativo a tutti, ma per le persone affette da Parkinson rappresenta una vera e propria terapia complementare. Il Parkinson è infatti un disturbo del movimento che si combatte soprattutto con il movimento, associato ovviamente alle terapie farmacologiche e riabilitative. L’attività fisica potrebbe avere un ruolo anche nella prevenzione e nella velocità di progressione della malattia attraverso la sintesi a livello cerebrale  di fattori neutrofici».

«Negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato che l’esercizio fisico è efficace nelle persone con malattia di Parkinson – ha dichiarato il prof. Leonardo Lopiano, Presidente di Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus – poiché può migliorare e ritardare la progressione dei sintomi correlati alle capacità motorie. Inoltre, prima si interviene più è probabile agire sulla progressione della malattia».

«Una adeguata terapia farmacologica e lo stile di vita – ha concluso – principalmente alimentazione, sport e relazioni sociali, riescono a mantenere attivi i pazienti e possono ritardare l’insorgenza e il peggioramento dei sintomi. Tutti gli studi scientifici concordano quindi sul miglioramento e sul rallentamento della progressione dei sintomi motori e soprattutto sul miglioramento della qualità di vita». (rrc)