Vincenzo Nac ed Enzo Daniele, i promotori della prima Tattoo Convention di Rende

di BRUNELLA GIACOBBEVincenzo Nac ed Enzo Daniele sono i promotori della prima Tattoo Convention di Rende (CS), presso il Parco Acquatico Santa Chiara, tenutasi il 14 e 15 dicembre.

Vincenzo, già ideatore e organizzatore dell’evento Parklife del primo maggio a Cosenza e dei noti party Wish, e Enzo, tatuatore con anni di esperienza nel settore e titolare di Seven Ink tattoo studio, hanno unito le forze per dar vita a un evento unico nel suo genere.

Una due giorni organizzata con stand di tatuatori, espositori, mostre, concerti, battle di freestyle rap, laboratori, seminari, concorsi e premiazioni, esibizioni e performance, quindi ben concepita a livello qualitativo, fornendo un’esperienza davvero articolata oltre che un evento. 

Abbiamo incontrato Vincenzo per porre qualche domanda su questo evento partito alla grande e che presumibilmente, quindi, continuerà ad essere occasione attrattiva per il settore, portando nel nostro territorio professionisti e appassionati dell’universo dei tattoo, come vedremo nell’intervista anche per la prima volta in Calabria. 

– Vincenzo com’è nata l’idea della tattoo convention?
«L’idea è nata dalla nostra esperienza: da anni giriamo per le tattoo convention, io per la passione per i tatuaggi e Enzo per la sua professione. Enzo è molto più che un amico, in quanto negli ultimi dieci anni abbiamo condiviso anche casa, viaggi, gioie e dolori, quindi è per me una persona di fiducia. Qualche mese fa ho ricevuto una proposta da Enzo: “Organizziamo la prima Rende Tattoo Convention?” Ci penso un secondo, ma poi l’istinto mi precede e la risposta è stata “Sì!”.
Da quel momento è partita una macchina senza freni, anche perché amo organizzare tutto nei minimi dettagli e in largo anticipo, mentre questa volta i tempi erano un po’ stretti, ma non potevamo perdere quel momento di slancio!».

– Quindi come vi siete organizzati?
«Dall’idea alla realizzazione non c’è mai stata differenza, ma solo un obiettivo da raggiungere. Scelta la location adatta, incartata la documentazione e le varie richieste burocratiche, creato il sito, lanciati i social e strutturata la comunicazione, abbiamo iniziato a stilare una lista di tatuatori. Partono le telefonate per invitarli ad un qualcosa che era solo nella nostra testa, e hanno accettato. Questi cento tatuatori provenienti da tutta Italia si sono innamorati della nostra idea, incentivati dai servizi messi a loro disposizione, curiosi e desiderosi di conoscere la nostra regione, perché per molti sarebbe stata la prima volta».

– Beh questo è un bel risultato collaterale.
«Senza alcun dubbio, sapevamo sarebbe andata così e siamo davvero orgogliosi di essere stati il motivo per cui alcune persone hanno visitato per la prima volta la Calabria».

– Come si è sviluppata la fase organizzativa?
«Coordinate altre mille cose, convenzionato l’albergo, dedicato un transfer che li andasse a prendere in stazione o all’aeroporto venerdì 13 dicembre, più di 100 artisti hanno raggiunto la Calabria, e il 14 e 15 dicembre sono state due giornate meravigliose, piene di arte, musica, spettacoli, talk e ovviamente inchiostro su pelle».

– Come vi siete sentiti in quei due giorni?
«La stanchezza accumulata in questi ultimi mesi svaniva di colpo ad ogni sorriso incontrato durante l’evento, ad ogni complimento ricevuto. Migliaia di persone di qualsiasi età hanno partecipato, chi per osservare, tanti per tatuarsi. Abbiamo visto addirittura gente emozionarsi mentre veniva tatuata dal proprio artista preferito! Questa sinergia con il territorio, questa passione, questa condivisione, sono quelle cose che vorrei vivere ogni giorno e soprattutto mi fanno sentire vivo. Non mi emozionavo così da quel primo indimenticabile Wish Park, del mio progetto di musica Wish in cui faccio ballare e divertire la gente promuovendo e divulgando musica di una certa ricercatezza. Non percepivo questa “umanità viva” da quei lunedì del Wish con la gente che saltava sulla consolle».

– Quale insegnamento da questa esperienza?
«Le cose cambiano con la volontà, il confronto crea dialogo, curiosità e esigenza. La società si trasforma, non si impone».

– A quanto pare avete puntato in alto e ci siete riusciti.
«Sì. Da tempo volevamo vedere l’ambiente dei tattoo pulsare nella nostra città, e finalmente ci siamo riusciti. Avendo già esperienza di eventi non potevo fare le cose senza passione, quindi hai perfettamente ragione, abbiamo subito puntato in alto per creare qualcosa di enorme e coinvolgente. Il risultato è sorprendente».

– Entusiasti del riscontro dei tatuatori invitati?
«Assolutamente! Abbiamo selezionato 100 tatuatori scegliendoli con cura, e come detto tutti si sono dimostrati entusiasti di partecipare all’evento. Vedere il loro entusiasmo e ricevere i loro apprezzamenti è stata una grande soddisfazione per noi, perché parliamo di artisti professionisti».

– E delle persone partecipanti?
«Anche il riscontro del pubblico è stato incredibile. Le persone che hanno partecipato sono rimaste colpite dalla qualità dell’evento e dalla sua articolazione, quindi per noi è stato motivo di orgoglio vedere un’adesione così calorosa e partecipata».

– Con quale spirito vi affacciate alla prossima edizione?
«Siamo già al lavoro sulla prossima edizione! A breve usciremo con le date per il prossimo anno. L’entusiasmo è alle stelle e siamo determinati a fare ancora meglio. Lo spirito è quello di continuare a crescere, mantenendo alta la qualità e coinvolgendo sempre più persone e tatuatori».

– Grazie Vincenzo per il tuo tempo.
«Grazie a voi per aver notato questo grande movimento avvenuto in città e per aver colto il potenziale decidendo di approfondire con me. Un abbraccio virtuale ad Enzo, ad Angela e a nostra figlia, grazie di esistere. Un saluto a tutti i partecipanti, ci rivediamo presto!». (bg)