La tragedia di Ortì, in cui ha perso la vita l’operaio Antonio Genovese, per le Segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Calabria «oltre che creare sgomento e rabbia, acuisce ferite e fragilità mai veramente affrontate dai soggetti dei vari livelli Istituzionali, preposti ad affrontare le gravi criticità relative ad un territorio predisposto a fenomeni di dissesto».
Fenomeni come «frane ed alluvioni», e alla mancanza di «messa in sicurezza delle arterie viarie, soprattutto delle aree interne e montane, nonostante le ingenti risorse finanziarie previste e destinate alla prevenzione dal dissesto idrogeologico e alla creazione di infrastrutture stradali atte ad assicurare alla Calabria ed ai suoi cittadini una mobilità sicura e efficiente».
«Sul tragico evento, le scriventi OO.SS – dice la nota – sostengono convintamente l’intervento autorevole della Magistratura e degli Organi inquirenti, al fine di accertare i fatti e attribuire le eventuali responsabilità di questa immane tragedia».
«Antonio era un Lavoratore stimato – hanno ricordato le Segreterie – scrupoloso e molto disponibile che, con la sua professionalità garantiva, insieme ai suoi Colleghi, un servizio essenziale afferente alle manovre idriche nella zona alta della città di Reggio Calabria». (rrc)