SILA, SVILUPPO SOSTENIBILE E DUREVOLE
TURISMO/AGRICOLTURA L’IDEA VINCENTE

Il binomio vincente è turismo e agricoltura, soprattutto se inquadrato in un’ottica di sviluppo sostenibile. Il primo territorio su cui è possibile sperimentare quest’obiettivo è l’Altopiano della Sila. È quanto emerso dal seminario online promosso dal Parco Nazionale della Sila e Coldiretti Calabria, sulla Sila, il cui sviluppo territoriale è stato preso come tema centrale del dibattito sulla politica green. Sono molti i progetti di tutela ambientale unita alla crescita sostenibile che la Regione potrebbe avviare e il modello silano può, decisamente, costituire un modello cui ispirarsi per un piano che può portare solo benessere al territorio e alla sua popolazione.
L’incontro, online, si è rivelato un dialogo vivace, a più voci (presenti numerosi operatori del settore agricolo e turistico ma anche componenti dell’ associazionistico), sul tema dello sviluppo sostenibile all’interno del territorio silano. Oltretutto, l’aver fissato l’appuntamento nei giorni dedicati alla celebrazione del pianeta Terra (Earth Day 2021), ha assunto un significato ancor più importante. Idee e proposte per avviare progetti e una pianificazione del territorio che non può appunto prescindere dall’utilizzo delle campagne per finalità di turismo sostenibile.

Oltre tremila, gli utenti raggiunti dall’evento online, aperto, da Francesco Curcio, Presidente  del Parco Nazionale della Sila: «Il futuro della nostra Sila – ha detto – deve basarsi sul rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, su un turismo lento e che punti l’attenzione su tutte quelle attività in grado a loro volta di valorizzare i prodotti locali dell’altopiano. Ben vengano, pertanto, incontri di questo tipo, tesi alla programmazione di obiettivi e azioni comuni».

Sulla stessa scia, la responsabile marketing e turismo del Parco Barbara Carelli: «Occorre ricordare che quello della Sila è il Parco che per secondo in Italia, nel 2011, ha ottenuto il riconoscimento CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile), e che quindi, ha messo gli operatori del territorio nelle condizioni di realizzare attività e progetti improntati alla sostenibilità ambientale. Il Parco, come sempre, li affiancherà sinergicamente e sarà a disposizione anche di quei giovani che grazie alle potenzialità della propria terra si impegneranno nei cosiddetti green jobs e salvaguarderanno la loro Sila».

Fondamentali anche le parole del Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, intervenuto al webinar che, come si diceva, porta la firma dell’Organizzazione Agricola. «Al contrario di quanto avvenuto in passato, attualmente si parla sempre più spesso di sostenibilità intesa dal punto di vista economico, ambientale e sociale, azioni che Coldiretti ha sempre posto in essere – ha dichiarato Aceto –. Un sistema è sostenibile quando, la generazione presente soddisfa i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Oggi continueremo a rendere protagonisti del territorio gli operatori agricoli, anche grazie il protocollo d’intesa sottoscritto con Destinazione Sila e con la rete da costruire insieme al Parco Nazionale: il nostro comune obiettivo è promuovere le produzioni locali, ma per far ciò, affinché si possa effettivamente parlare di tale valorizzazione all’interno di progetti turistici sostenibili e dal minor impatto ambientale, c’è bisogno dell’intervento della politica, che dovrà aiutarci a concretizzare le nostre idee e il nostro operato».

Dello stesso tenore inoltre l’intervento del Presidente di Destinazione Sila Daniele Donnici, che ha parlato di «strategie condivise da concordare con i protagonisti del territorio al fine, sempre dal punto di vista agro-turistico, di sposare soluzioni innovative e persuasive di mercato».

Da  registrarsi, il significativo intervento dell’Assessore Regionale alle Politiche Agricole e allo Sviluppo Agroalimentare Gianluca Gallo: «Incontri come questo aiutano l’intera comunità a diventare consapevoli delle potenzialità che caratterizzano la terra in cui si vive. La Sila, con la sua straordinaria biodiversità, è un luogo incontaminato e devono comprenderlo soprattutto i giovani, i quali possono contribuire a rilanciarne l’immagine. Per farlo, per potenziare il territorio, occorre puntare su un’enogastronomia di qualità, su un turismo che sia appunto lento, sull’innovazione, sulla promozione, sulla cooperazione e sulla formazione degli operatori. Due sono le grandi sfide su cui impegnarsi: la tracciabilità dei prodotti, perché è la sicurezza alimentare che permette di fare la differenza tra un prodotto e l’altro; e ancora l’aumento dei ricavi per i nostri produttori, spesso strozzati dalla grande distribuzione e da una cooperazione che deve essere più incisiva».

Si sono poi alternati i contributi del presidente Gal Sila Antonio Candalise, che ha sottolineato «come il rispetto del turismo sostenibile debba sempre condizionare programmazioni, protocolli d’intesa e partenariati pubblici-privati» e di Adriana Tamburi, Presidente Regionale dell’Associazione Agrituristica TerraNostra, la quale ha ben sintetizzato gli obiettivi del webinar affermando che «agricoltura è turismo, e alla base delle nostre azioni deve esserci sempre l’amore per la Calabria».

Presenti l’operatore turistico e vicepresidente di Destinazione Sila William Lo Celso; l’imprenditore agricolo e vicepresidente di Coldiretti Cosenza Vincenzo Abbruzzese; l’operatore turistico di Villaggio Mancuso Alberto Scalzo. (rrm)