Si è chiuso, con successo, il primo webinar informativo dedicato ai rischi naturali, organizzati dal docente dell’Università della Calabria Vincenza Calabrò, sotto la responsabilità scientifica del prof. Pasquale Versace, che hanno l’obiettivo di creare sinergia tra i diversi enti territoriali e porre le basi per un’azione complessiva e duratura nel tempo.
A questo primo webinar – che è il primo di cinque – dal titolo Sotto l’acqua e nel fango: il dissesto idrogeologico in Calabria, è intervenuto l’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, che ha sottolineato che «bisogna sollevare le coscienze, ed educare i ragazzi alla tutela del territorio. Sono tante le difficoltà causate spesso da un apparato amministrativo pesantissimo. Ma gli ostacoli che si incontrano non possono sbarrare l’unica strada percorribile per il bene delle persone e dell’ambiente, quella della collaborazione. Le competenze della ricerca universitaria devono mettersi a servizio e in sinergia con i tecnici degli enti preposti alla salvaguardia del territorio».
Il seminario, coordinato proprio dai professori Versace e Calabrò, è stato incentrato sui diversi aspetti del rischio idrogeologico: il monitoraggio delle frane, le allerte meteo, le piene fluviali e l’impatto sulle infrastrutture. I diversi esperti intervenuti hanno illustrato alcuni casi di studio e i risultati dei lavori di ricerca condotti negli ultimi anni.
Tanti i momenti di riflessione e confronto sulla gestione del territorio, e la possibilità di mettere a sistema i laboratori finanziati dalla Regione Calabria come centro di eccellenza a sostegno dei sindaci, attori protagonisti nella loro funzione di governo locale.
Al primo dei cinque webinar hanno preso parte anche il presidente dell’Anci Calabria, Franco Candia, e il presidente della Commissione grandi rischi, Gabriele Scarascia Mugnozza.
Nei loro interventi hanno esposto le difficolta che ogni giorno incontrano amministratori e tecnici e messo in risalto le diverse esigenze per la tutela dei territori.
«I sindaci non devono essere lasciati soli» ha detto Candia, mentre per Scarascia Mugnozza «non può esserci uno sviluppo futuro se non c’è la messa in sicurezza del territorio».
«Diffondere e acquisire la cultura della prevenzione – ha aggiunto il presidente della Grandi rischi – diventa l’auspicio per una progettazione del territorio sostenibile. Inoltre, è anche necessario il rafforzamento della collaborazione tra gli organismi di ricerca, i decisori politici e i cittadini, attori fondamentali per lo sviluppo futuro».
Il prossimo incontro, sul tema dell’erosione costiera e dell’inquinamento marino, è previsto per il 14 gennaio 2021. (rcz)