Giuseppe Campisi è stato confermato presidente regionale di Acli Terra, e sarà affiancato da Tommaso Pupa, Santina Bruno, Francesco Silvaggio e Claudio Romanò.
Una conferma «che mette in evidenza – si legge in una nota – un impegno vero e forte di un mandato che ha fatto crescere in questa regione la storica associazione professionale delle Acli. Si è trattato di un mandato, quello appena conclusosi, che ha costruito le basi di un rinnovato cammino, in una terra difficile e bisognosa di alcune azioni da indirizzare ad uno sviluppo di qualità, di tutela e presidio del territorio, facendo agricoltura pulita a favore del benessere-salute, delle identità e peculiarità territoriali, capaci di generare senso e valore, nella salvaguardia delle piccole e medie imprese agricole e manifatturiere».
«Ma, soprattutto – continua la nota – indirizzando politiche a sostegno delle giovani generazioni alla sostenibilità ambientale e delle qualità produttive. Acli Terra, nella consapevolezza che siamo in pieno svolgimento Pnrr, seguirà con determinazione gli obiettivi ivi previsti che mirano a rafforzare il settore agricolo in termini di competitività, resilienza e sostenibilità. L’agro-Pnrr si basa su tre pilastri: economia circolare e agricoltura sostenibile, contratti di filiera e di distretto e tutela del territorio e della risorsa idrica».
«Acli Terra – continua la nota – dedicherà, in particolare, strategie territoriali mirate per l’economia circolare e sostenibile, visto che l’UE ha destinato 2,8 miliardi con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, come anche andare verso l’innovazione e meccanizzazione del comparto agricolo. Ai contratti di filiera e di distretto, invece, saranno assegnati 1,2 miliardi per potenziare l’agricoltura biologica, il benessere degli animali, lo sviluppo dell’energia rinnovabile e la riduzione degli sprechi alimentari».
«Per le imprese – continua la nota – del settore primario è importante rafforzare il sistema informativo agricolo, favorendo l’innovazione tecnologica e l’ammodernamento di macchinari. Se si pensa ad uno sviluppo integrato dell’agricoltura bisognerà ricreare un nuovo mondo rurale, andando oltre la sola produzione di cibo e sviluppando le potenzialità sociali del comparto. Acli Terra punterà e ritornerà nell’impegno verso l’agricoltura sociale, o meglio delle imprese sociali , relazionandosi con le Università, anche per dare un’ulteriore spinta ai possibili ricambi generazionali, oltre che per ridurre e abbattere le barriere di ingresso dei giovani agricoltori».
«Durante il confronto-dibattito – continua la nota – congressuale è stato posto, da parte del presidente Giuseppe Campisi, che emergessero dalla base della discussione le tematiche trattate da Acli nazionali afferente “l’Economia Sociale che crea valore”. Tanto più che da Acli Terra è stata lanciata la prima iniziativa in Calabria che sarà in linea con tale valutazione: tra le scelte concrete da avviare nell’anno 2022 si evidenzia il progetto Gli oleifici sociali: prossimità economica e di comunità».
Questa è la conferma che dalle Acli Terra potranno venir fuori temi e progetti trainanti per l’economia regionale, per i giovani in cerca di nuove occasioni di lavoro, rafforzando anche le iniziative delle donne per l’imprenditoria e l’innovazione sociale.
In buona sostanza persone che intraprendono azioni creative per risolvere problemi sociali a beneficio di tanti.
Acli Terra a partire dal 2022 starà dentro la missione assegnata dalle necessità di uno sviluppo che non è solo agricoltura di produzione, ma impresa di trasformazione e commercializzazione di prodotti che devono rilanciare economia di reddito e moltiplicatore di benessere sociale. (rrm)