La sezione di Catanzaro di Italia Nostra, attraverso il legale Roberto Colica, ha diffidato il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ad intraprendere interventi di demolizione dell’edificio dell’ex scuola Maddalena, facente parte di quanto resta del cinquecentesco Convento delle Convertite con relativa annessa chiesa di San Biagio.
Inoltre, l’Associazione ha notificato alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone oltre al Ministero della Cultura, la richiesta di verifica dell’interesse culturale (vincolo) per il Complesso Monastico della Maddalena.
«Il Comune di Catanzaro nel 2018 – si legge in una nota – sottoscriveva una convenzione con il Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Calabria per l’utilizzo di un finanziamento di 1.900.000 euro da usare per la costruzione di alloggi delle forze armate e delle forze dell’ordine. Non sappiamo come, né perché e con quali valutazioni urbanistiche e/o culturali, la scelta del Comune circa il luogo ricada sulla scuola della Maddalena, un edificio in un tutt’uno prospettico con la chiesa, parte integrante dell’ex convento delle Convertite. La piazza della Maddalena a Catanzaro, con i suoi edifici religiosi e civili di pregio, è uno dei quartieri di matrice bizantina tra i più antichi della nostra storia, e dove insistevano le antiche filande della seta fondamentale patrimonio storico della città».
«Italia Nostra, già nel 2018 – viene spiegato nella nota – raccolse più di 1000 firme di cittadini e di autorevoli esponenti della cultura italiana e calabrese contrari alla demolizione della scuola avanzando richieste di incontro con il Sindaco e gli Assessori preposti anche a nome della gran parte delle associazioni a tutela del centro storico di Catanzaro organizzate in un comitato. In questi tre anni trascorsi inutilmente il Comune tuttavia non ha espresso alcuna volontà di coinvolgere la cittadinanza in decisioni che non possono essere solo appannaggio di un Sindaco o di una giunta, incidendo così profondamente sulla cultura e l’identità dei luoghi».
«Nessuna voce in Consiglio Comunale – continua la nota – si è sentita per impedire l’ennesima demolizione di edifici storici e la costruzione di un nuovo manufatto cui è contraria da tempo la cultura urbanistica italiana ed internazionale. Non c’erano altri edifici in città da destinare ad alloggi per le forze dell’ordine le cui caserme tra l’altro si sono svuotate e nel frattempo spostate in periferia?».
«Ricorrere alle vie legali – continua ancora la nota – è stata l’unica soluzione che abbiamo individuato nell’afonia della città. Riteniamo profondamente antidemocratico e culturalmente sbagliato procedere ad interventi distruttivi sul patrimonio storico e culturale di Catanzaro tra l’altro nell’imminenza del rinnovo dell’amministrazione comunale che avverrà nella prossima primavera». (rcz)