di ANTONIO ERRIGO – Lo scorso anno, la Giunta Regionale della Regione Calabria – Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici , Mobilità (ILPM), con Decreto Dirigenziale n. 9435 del 21.09.2021, che tra le altra cose si occupa di “concessioni di contributi regionali finalizzati alla realizzazione e riqualificazione impianti sportivi”, approvava le istanze ritenute meritevoli di finanziamento pubblico e riteneva non ricevibili e/o non ammissibili, quelle carenti dei previsti presupposti amministrativi.
Anni prima nel 2016, presso la sede del Consiglio Regionale, venivano presentati alla presenza delle pubbliche autorità e rappresentanti delle istituzioni, i risultati di un mirato censimento degli impianti sportivi presenti in Calabria.
Tali utilissime attività di sostegno finanziario, monitoraggio e censimento, erano stati favoriti e voluti dal Coni, beneficiando di un dedicato contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A quella data ammontavano a n. 2691, gli impianti sportivi censiti in Calabria. Ora non è dato sapere a chi scrive se le risorse umane e finanziarie pubbliche impiegate abbiano raggiunto i risultati attesi e gli obiettivi previsti.
Se e per quello che può ancora valere il pensiero e la convinzione popolare, parrebbe che sono ancora tanti gli impianti sportivi che non vengono ritenuti idonei e sicuri dai cittadini calabresi, per accogliere bambini, giovani e adulti, al fine di praticare le diverse discipline sportive.
Solo per fare un esempio calzante, la scorsa estate meritavano sicuramente più attenzione pubblica il noto impianto di atletica del Coni e il vicino (poco manutenzionato) campo di calcio “Stadio Ciccarello” del rione Modena di Reggio Calabria. E se vogliamo, anche il frequentato campo di calcio di Pellaro non gode di ottima salute infrastrutturale.
Così come abbisognano di più interventi di riqualificazione, tanti altri impianti sportivi pubblici e privati. Forse occorrerebbe una ispezione da parte delle competenti autorità, allo scopo di accertarne lo stato di manutenzione e sicurezza, intervenendo senza altri ingiustificati ritardi, per la messa in sicurezza e fruibilità alla collettività.
È cosa nota a tutti che qualunque disciplina sportiva si intente praticare, genera salute per gli atleti che la praticano e, sono convinto che anche in questo particolare settore, occorre garantire sicurezza pubblica. A pensarci bene, più si favoriscono le attività sportive, meno casi alcolismo giovanile, stati di tossicodipendenza, devianze minorili e violenze tra giovani si riscontreranno.
Se potessi decidere dove proporre la costruzione di un impianto sportivo polivalente, campo di calcio con annessa pista di atletica, ne proporrei almeno uno per ogni Comune. Un impianto sportivo ogni cinque chiese e una palestra o un parco giochi attrezzato in ogni scuola dell’infanzia, media e superiore.
Diversamente, in assenza di impianti sportivi agibili e fruibili, la micro criminalità cresce e incalza negativamente sul tessuto sociale, soprattutto nelle aree territoriali complesse e complicate periferiche e marginali. I benefici psicofisici in chi è impegnato in una costante attività sportiva sono enormi e impensabili.
Sono talmente importanti per la salute le attività sportive che nel 2019 è stata costituita una società in-house interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, denominata “Sport e Salute SpA”, con a capo un validissimo, sensibile ed efficiente, Presidente e Amministratore Delegato, già Capo Gabinetto del Mise, il dott. Vito Cozzoli.
Per chi volesse saperne di più è sufficiente leggere gli articoli dello Statuto Sociale, per avere contezza dei compiti e funzioni sociali importanti. Inoltre mi risulta che l’Istituto per il Credito Sportivo, finanzi la costruzione, ristrutturazioni e riqualificazione di impianti e strutture sportive.
Qualche consiglio pratico su come fare e dove intervenire, mi rivolgerei a gente esperta che si è cibata si vita sport: l’indimenticabile assessore allo sport, sostenitore propulsore della Reggina Calcio, già Presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticó, nonché (mi si conceda una nota di parte) a chi ha dedicato una vita ed i suoi migliori anni allo sport – sia da noto attaccante che come allenatore – il mio caro Zio “Ciccio Errigo”, voce autorevole del calcio calabrese che più si un suggerimento potrebbe offrire per incidere sullo sviluppo dello sport nei nostri territori. Loro si che hanno dimostrato sul campo e in panchina di amare veramente lo Sport e la Calabria!
L’economia dello sport, il diritto e management dello sport oramai vengono insegnati nelle migliori Università Italiane ed estere, consci che il management e i manager dello sport, siano essenziali sia nell’organizzazione di eventi sportivi regionali, nazionali e internazionali, sia nella complessa gestione e manutenzione degli impianti dedicati alle innumerevoli attività sportive, estive, primaverili, autunnali e invernali.
Ritengo quindi che in Calabria ci sia tanto bisogno di “Sport e Salute”, per poter favorire una migliore qualità della vita pubblica generale. Sono convinto che il Coni nazionale e regionale, insieme alle competenti strutture amministrative della Regione Calabria, la società “Sport e Salute” e l’Istituto Credito Sportivo, possano fare molto di più per diffondere e far crescere la cultura dello sport in Calabria.
È bene altresì ricordare che lo sport e la gestione degli impianti sportivi in tutte le realtà territoriali, creano un sostanzioso indotto economico e generano occupazione (preparatori atletici, allenatori, personal trainer, manutentori, custodi, personale addetto alle segreterie ecc.).
Un volano di crescita quindi per l’economia, innalzando nel nostro caso, l’asticella del debole Pil regionale della Calabria e il reddito pro capite dei Cittadini Calabresi.
Più sport, dunque, per più benessere. E speriamo che qualcuno si impegni seriamente in questa direzione. (ae)