di ANNA MARIA VENTURA – A Casali del Manco, nell’elegante cornice della Sala del Consiglio di Trenta, il 26 Ottobre 2022, è stato presentato il libro L’inquietudine dell’altro. Ospitalità e pensiero mediterraneo di Romeo Bufalo, edito da Pellegrini Editore.
La presentazione è stata organizzata dall’associazione culturale AIParC Cosenza in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Casali del Manco.
L’associazione AIParc si occupa di coltivare e diffondere cultura, di gettare un ponte fra passato e presente, di costruire la speranza di un futuro di pace, solidarietà e giustizia. Il futuro poggia sulle spalle di chi coltiva la speranza.
La pandemia e la guerra hanno scosso il nostro legame sociale, generando paura ed angoscia. Ma dalla condizione di rischio e vulnerabilità in cui ci troviamo può nascere una società più forte, libera e capace di cooperare. Ci troveremo a ricostruire, ma le macerie le avremo dentro. Il compito di chi fa cultura è iniziare subito a immaginare un futuro che sappia di libertà. La libertà è una sfida complessa e quotidiana, che non riguarda mai solo l’individuo, ma ogni relazione che prende forma negli ordini sociali, culturali e politici. Ma la libertà va allenata, è un esercizio costante di responsabilità e condivisione. Per questo AIParC Cosenza promuove inziative ed eventi mirati a coinvolgere sempre più persone e soprattutto i giovani.
Alla presentazione del libro di Romeo Bufalo erano presenti il sindaco di Casali del Manco Stanislao Martire e l’assessore Francesca Pisani.
Il primo cittadino ha dato inizio all’evento culturale con i suoi saluti, manifestando compiacimento e apertura verso una politica culturale, mirata alla promozione del territorio e della sua gente, amministratore attento, consapevole che una comunità è bene amministrata quando se ne favorisce la crescita culturale.
Moderatrice è stata l’assessore Francesca Pisani, giovane donna, colta e sensibile, che dedica la sua vita e il suo tempo alle attività senza dubbio più belle, l’insegnamento e la politica, le uniche che consentono di incidere in maniera immediata sulle giovani generazioni e sulla società tutta. Ha coordinato i lavori con grande competenza e un’oratoria affascinante.
E’ intervenuta poi la Presidente di AIParc Cosenza Tania Frisone, persona di grande sensibilità e cultura, che guida l’associazione con maestria, senza risparmiare tempo ed energie intellettuali. Ha evidenziato come l’argomento del libro sia di fondamentale importanza storica e nel contempo di allarmante attualità per i temi che tratta, soprattutto quelli che riguardano immigrazione ed accoglienza.
Hanno preso poi la parola le due relatrici Anna De Vincenti e Anna Maria Ventura, che con taglio diverso e ciascuna con la propria cifra personale, si sono addentrate nel contenuto del libro, evidenziandone la preziosità e la grande attualità.
Anna De Vincenti ha tenuto una “lectio magistralis” sugli aspetti filosofici del libro e da esperta studiosa di filosofia ha ripercorso la linea di pensiero seguita dall’autore. Muovendosi lungo un percorso che tocca filosofi del calibro di Aristotele, S. Agostino, Kant, Hegel, Heidegger, Levi-Strauss e altri ha riproposto il tema freudiano dell’inquietudine come riconoscimento catartico del Familiare nell’Estraneo, spiegando come la dialettica identità-alterità è decisiva per la nascita del pensiero, oltre che per la costituzione delle società umane. L’altro non è l’opposto conflittuale dell’io, ma strumento necessario per la formazione di un’identità accogliente e solidale.
Anna Maria Ventura, partendo dalla “solleticante premessa” di Luigi Maria Lombardi Satriani, ha detto che il sentimento dell’Altro, secondo l’autore, caratterizza la relazione intersoggettiva, ma , soprattutto oggi, segna il nostro rapporto con chi arriva da fuori, ossia con un’umanità migrante e dolente. Si sofferma poi sul concetto dell’accoglienza e dell’ospitalità, proprio del cosiddetto Pensiero Mediterraneo, oggetto di ampia trattazione nel libro. Nelle comunità marittime che si affacciano al Mediterraneo si è formata, nel corso dei secoli, ha continuato la Ventura, un’identità culturale comune che possiamo definire mediterranea. Mediterraneum era definito il mare che bagna più terre, che senza unificare, annullare le diverse realtà, rende possibile il passaggio dall’una all’altra. Allo stesso modo un pensiero mediterraneo riesce a collegare, preservandone la relativa autonomia, sul piano pratico, l’identico e il diverso, l’io e l’altro.
Si tratta di un complesso processo storico che ha prodotto un vasto e ricco patrimonio culturale, nel quale le differenze tra i popoli, che ne specificano i caratteri peculiari, danno la dimensione della dialettica e degli scambi culturali che si sono avuti nella sua formazione. La storia del Mediterraneo, nel contesto di tale dialettica, ha come costante la storia delle grandi città portuali, nelle quali si sono incontrate le differenze culturali presenti in questo mare. Purtroppo i grossi fenomeni di immigrazione, che si stanno verificando negli ultimi tempi nel Mediterraneo, non agevolano il complesso e difficile processo di integrazione multietnica e multiculturale. Anzi stanno cambiando aspetti, modi di vivere e di pensare, determinando una nuova atmosfera socio-culturale, che porta all’esclusione del diverso, dell’altro.
È intervenuto l’autore spiegando le ragioni socio-politiche che lo hanno indotto a scrivere il libro e offrendo ulteriori spunti di riflessioni. Interessante e vivace è stato anche il dialogo, che è scaturito.
Senza ombra di dubbio si può ritenere che questo libro di Romeo Bufalo è straordinariamente formativo di nuove categorie conoscitive e logiche che consentono di capire l’alterità e, quindi, di essere in grado di interagire, di accettare e di tollerare realtà sociali diverse da quella di appartenenza. (amv)