Si è analizzato il rapporto tra l’arte e la malattia psichiatrica, nel corso del convegno svoltosi lo scorso 25 maggio a L’A Gourmet L’Accademia – Art Gallery di Reggio Calabria, nel corso del convegno Dal Tormento all’Estasi – L’Arte e la Recovery: sguardi e linguaggi della mente, organizzato dalla Società E – Com – Educazione continua in medicina e patrocinato da vari enti e associazioni.
L’ arte e la cultura sono determinanti per il benessere psicofisico. I musei alleviano ansia e stress e fanno bene alla salute.
A Milano lo studio scientifico che analizza il potere dell’arte e gli effetti sulle persone. Il progetto sperimentale ha visto dallo scorso settembre protagonisti due Musei Civici di Milano, il Museo di Storia Naturale e la Galleria d’Arte Moderna, dal titolo ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach – ansia, stress, approccio del museo amico del cervello), progettato e coordinato dal Centro Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico (CESPEB) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
A relazionare lo psichiatra, psicoterapeuta Vincenzo Maria Romeo, la giornalista e curatrice Elisabetta Marcianò e la professoressa AnnaGrazia Calabrò.
I relatori hanno illustrato ampiamente tutti gli aspetti più interessanti relativi all’argomento trattando risvolti estetici, filosofici, scientifici senza dimenticare l’apporto pratico ed esperenziale. Gli interventi hanno appassionato gli iscritti al convegno tanto da aprire un dibattito di confronto animato e costruttivo. Lo psichiatra ha aperto una finestra sul nuovo modo di “sentire” legato all’intelligenza artificiale e ai compromessi etici e filosofici, la giornalista Marcianò ha trattato tre figure del mondo dell’arte coinvolgendo il pubblico grazie al racconto umano ed emotivo. Infine la professoressa Calabrò ha chiuso con l’apporto di una esperienza innovativa svoltasi all’interno della scuola
Arte, Cibo, Cultura, sempre interessante a L’Accademia Art Gallery il coinvolgimento della proposta ristorativa dello chef Filippo Cogliandro, un vero e proprio spazio gourmet per far vivere agli ospiti un’esperienza più intima e coinvolgente, la gioia dei 5 sensi. La sua “arte” è quella di far emozionare gli ospiti attraverso il cibo che propone, avvicinarli al concetto del piacere.
La formazione cosmopolita dello chef si declina in un nuovo menu che pone l’accento sulla freschezza e sul costante dialogo con il territorio. Fantasia e creatività per un viaggio di gusto tra terra e mare in un continuo scambio. Contenuti e sapori, colori e profumi della sua terra natia si intrecciano con le opere d’arte esposte, creando elementi onirici del piacere, dove si individuano il mare, l’entroterra, i piccoli produttori locali, la pasta, l’olio, il vino, il prezioso bacino a cui lo chef attinge per portare in tavola suggestioni e interpretare prodotti semplici di prima qualità. (rrc)