;
Al calabrese Leonardo Mastia il Premio Letterario Milano International

Al calabrese Leonardo Mastia il Premio Letterario Milano International

di PINO NANOA Milano in questi anni si parla di Calabria sempre più spesso e un pò dovunque, tanti sono i calabresi che vivono ormai stabilmente da queste parti, ma è molto raro che si parli della Calabria nei salotti culturali più esclusivi della città. 

È accaduto invece all’ombra del Duomo di Milano proprio pochissimo tempo fa per via di un premio letterario di grande risonanza nazionale come lo è da anni Il Premio Letterario Milano International, e che ha visto vincitore assoluto uno dei tanti intellettuali calabresi emigrati in giro per il mondo e che si portano la loro terra natale nel cuore e nei ricordi della mente.

Il primo Premio Letterario Milano International, è andato infatti quest’anno allo scrittore calabrese, lui originario di Campana in provincia di Cosenza, Leonardo Mastia per il suo terzo romanzo, Il Sole d’Argento. Storia di una eccellenza tutta calabrese. Una serata davvero magica per questo “ex ragazzo di Campana” che oggi è qui a Milano, capitale europea della moda e della cultura, a raccontare la storia della sua infanzia e della sua grande passione per la letteratura.

Un romanzo di grande impatto emotivo- sottolinea la motivazione della giuria- che è stato appena selezionato tra migliaia di opere diverse per la vetrina di Casa Sanremo Writers salotto letterario organizzato in concomitanza con il festival della musica di Sanremo. Un riconoscimento anche qui di altissimo profilo critico letterario che potrebbe ora consacrare “Il sole d’argento” come una delle opere più intense del panorama letterario italiano del 2023. 

Classe 1947, segno zodiacale scorpione, Leonardo Mastia nasce a Campana, un paesino della presila cosentina e che «a distanza di tanti anni ancora ricordo per la neve bianca e soffice, sempre puntuale d’inverno, e per le suggestive sculture megalitiche raffiguranti due imponenti elefanti di pietra».

Nel 1975 si laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli e dopo alcuni movimentati anni di apprendistato- racconta dalla platea di Milano- inizia presto la professione di avvocato, che ancora oggi esercita nel settore penale prevalentemente presso gli uffici giudiziari di Salerno e Napoli. 

Entra a far parte del direttivo della Camera Penale di Salerno, nella quale ha rivestito l’incarico di presidente del Collegio dei Probiviri, patrocinando in numerosi dibattimenti contro la criminalità organizzata e assumendo la difesa in alcuni processi tra i più efferati dal dopoguerra. Organizzatore e relatore in vari convegni sul tema della giustizia, è anche attivista e sostenitore dell’associazione antidiscriminazione Io come Te – Onlus, operante nel salernitano.

Avvocato per mestiere, insomma, giurista per tradizione culturale, ma sostanzialmente scrittore a 360 gradi, esordiente ed emergente, e soprattutto capace di riprodurre nei suoi saggi suggestioni ed emozioni popolari di grande coinvolgimento generale.

Dopo aver divorato negli anni le opere dei principali romanzieri russi di inizio Novecento, partendo da Cechov fino a Gogol, Dostoevskij e Tolstoj, nel 2011 pubblica con Guida Editore il suo primo romanzo Il viale degli angeli, boulevard Serurier, autobiografico ambientato a Parigi, una storia dolorosa in un frangente di disperazione. Un lungo viaggio di sofferenza che il protagonista affronta con le sole armi dell’amore per il figlio e della speranza senza limiti.

La trama narrata a posteriori si sviluppa gradualmente, ambientata tra Napoli e Parigi (il lungo viale alberato di Boulevard Sérurier) ed offre suggestivi squarci introspettivi dell’animo umano, proponendo variegati personaggi: generosi, nobili, altruisti, odiosi, subdoli e meschini. L’opera, finalista al premio internazionale di narrativa Tulliola (patrocinato peraltro dal Presidente della Repubblica) vince pochi mesi dopo il premio “La pulce letteraria” e il premio “Silarus”.

Nel 2017 il secondo romanzo Nebbie; edito da N.P.E, sullo sfondo Londra e la terra dei fuochi. Nel 2022 , infine, Cairo-gruppo Rizzoli pubblica il suo terzo libro Il Sole D’Argento.

Bellissimo, avvolgente, carismatico, degno di un grande scrittore moderno.

Un romanzo ambientato nelle strade, nelle piazze e nei vicoli di una città incredibile ed unica qual è Napoli, tra intrighi, sorprese, misteri e flash back racconta la storia di don Mimì un delinquente affabulatore che vive di truffe ed espedienti vari, stimato e benvoluto però nel quartiere per la sua disponibilità e per l’innato desiderio di elargire sé stesso. La sua storia si incrocia con quella di Terenzio un giovane carabiniere che, attanagliano dai sensi di colpa per una tragedia vissuta da giovanissimo, è comandato a svolgere indagini su di lui. Sullo sfondo la napoletanità, il fatalismo, il calore e l’ironia del popolo partenopeo.

Per questo lavoro gli viene conferito il Premio della Critica a Chieti, la Menzione Speciale di Merito a Montecatini Terme, il Premio della Cultura a Napoli.

Il 24 novembre scorso il Cardinale Kurt Cock, Prefetto del dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, gli assegna e gli consegna il prestigiosissimo Premio Tu es Petrus – Eccellenza del Territorio.

La cosa che più emoziona qui all’ombra del Duomo di Milano è sentirgli dedicare questo Premio alla sua terra di origine, al suo paese natale, Campana, e alla gente che lo ha visto nascere e poi partire. Storia anche questa di “maledetta” emigrazione. (pn)