La Fondazione Trame Ets a sostegno dell’associazione Porcinai per salvare il Villaggio Gioia del Tirreno di Nicotera Marina.
«In queste ore – è scritto in una nota – l’associazione Pietro Porcinai sta facendo appello al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e alle Soprintendenze con una lettera in cui si esprime preoccupazione per le sorti di un bene, quello del Villaggio Gioia del Tirreno, sottoposto a tutela negli anni passati rischiando di essere svenduto e di finire in mani per niente affidabili, ricordando che già un anno fa veniva segnalata al Ministero l’urgenza di adempiere agli obblighi di tutela previsti».
L’appello ha raccolto l’adesione della Fondazione Trame e quella di altre organizzazioni e associazioni sul territorio, come “Libera Calabria”, “DaSud”, “Legambiente Calabria”, “Arci”, “Avviso pubblico”, “Rete delle culture”, “Libera”, “Slow food aps”.
«Le scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione e il nostro allarme per le sorti di un bene sottoposto a tutela dal suo Ministero negli anni passati e che rischia al contempo di essere svenduto e finire in mani per niente affidabili – recita l’appello – Abbiamo appreso infatti nei giorni scorsi, tramite gli annunci economici, che il Fondo Hospitality & Leisure segnala l’intenzione di avviare la procedura di vendita del complesso immobiliare turistico in Nicotera (Vv) alla frazione Marina, noto come ex “Villaggio Gioia del Tirreno” ed ex villaggio Valtur, assegnando il prezzo base di appena 1.282.500 euro e scadenza per le offerte il prossimo 4 marzo. Parliamo di un villaggio turistico con 1200 posti letto e che contava negli anni di attività più di 500 dipendenti, inaugurato nel 1971, situato in uno dei tratti più belli della costa tirrenica calabrese, e chiuso da oltre dieci anni».
E ancora: «Purtroppo, ad oggi, mentre non abbiamo avuto ancora alcun riscontro dagli Uffici del suo dicastero su quanto segnalato e richiesto a suo tempo, la situazione rischia di precipitare e compromettersi definitivamente nelle prossime settimane a seguito dell’alienazione del bene. Nell’avviso della messa in vendita si ricorda la possibilità del diritto di prelazione da parte della Pubblica amministrazione proprio in virtù della dichiarazione di interesse culturale che dovrebbe tutelarlo e che con la presente la invitiamo ad esercitare. Non è quindi il momento di indugiare e assistere inerti al degrado e alle possibili manovre dettate da interessi di natura criminale. È il momento di prendere piena consapevolezza dei pericoli che la vicenda ex Valtur segnala per la tutela di diritti costituzionali fondamentali: la difesa del patrimonio naturale e culturale e la piena libertà di goderne grazie a un sistema economico sano e sostenibile».
«A supporto di questa sollecitazione – conclude l’appello – intendiamo fornire un contributo costruttivo che potrebbe costituire un riferimento per eventuali interventi nel rispetto del bene, facendo presente che il gruppo di lavoro dell’associazione Pietro Porcinai ha collaborato con la Sovrintendenza e il segretariato regionale del MiC per la Calabria e l’allora direttore Salvatore Patamia alla redazione di un “Documento preliminare di indirizzo per sostenere un percorso di riqualificazione e valorizzazione del complesso architettonico e paesaggistico ex villaggio turistico di Marina di Nicotera (Vv)”».
Già in occasione di Trame.10 la Fondazione aveva sostenuto la causa promuovendo la raccolta firme “Salviamo una perla della costa tirrenica calabrese” lanciata dall’Associazione Porcinai nell’incontro di venerdì 3 settembre 2020 “Il villaggio della speranza: la bellezza contro la ‘ndrangheta” con Mara Filippi Morrione, Ilaria Rossi Doria (Associazione Pietro Porcinai aps onlus) e il presidente della Fondazione Nuccio Iovene (già Commissione parlamentare Antimafia).
Oggi come allora «la battaglia per salvare il villaggio e il suo habitat – scrive Trame – è aperta e occorre che le istituzioni, i partiti, i movimenti politici, le forze economiche e sociali, le associazioni e le energie interessate al riscatto e alla crescita della Calabria si pronuncino e si impegnino con determinazione per sottrarre all’abbandono il bene; si battano per proteggere le bellezze di questa terra e per valorizzarne le potenzialità rispettando con scelte lungimiranti e coerenti il suo patrimonio storico, culturale e ambientale». (rcz)