Gli ultimi dati Istat, relativi al mercato del lavoro, a livello provinciale, preoccupano la Camera di Commercio di Reggio Calabria: gli occupati del 2019, infatti, sarebbero 134.800, quasi 10.000 in meno rispetto al 2018, quando i residenti sul territorio che dichiaravano un impiego crebbero rispetto al 2017 di oltre 8mila posizioni.
«I dati Istat più recenti – ha dichiarato Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria – sull’andamento del mercato del lavoro destano più di qualche preoccupazione e, se confermati dalle prossime rilevazioni, aprirebbero la strada ad una seria riflessione su come dare un futuro prospero al nostro territorio».
Come riportato sulla tabella relativa al II Trimestre del 2019 con i dati dell’Istat, per quanto riguarda le Forze di Lavoro in Calabria, nel Mezzogiorno e in Italia, «il 2019 è caratterizzato da una situazione economica di sostanziale ristagno, che ha portato ad una variazione congiunturale nulla del Pil durante gli ultimi tre mesi (marzo-giugno)».
Mentre il mercato del lavoro nazionale – sembrerebbe – non aver sofferto il mancato rilancio del sistema produttivo, la città di Reggio Calabria, invece, ha subìto l’effetto opposto: a livello locale, infatti, i primi sei mesi del 2019 sono stati caratterizzati da una flessione delle forze di lavoro complessive.
Ciò significa che, le persone che partecipano al mercato del lavoro o perché occupate, o in quanto in ricerca attiva di un impiego, ammontano a circa 171 mila, circa lo -0.6% in meno rispetto alla media del 2018.
Questo spiegherebbe come, a livello regionale, la forza lavoro sia diminuita dello 2,4%, mentre a livello nazionale è aumentato dello 0,1%.
Per quanto riguarda l’offerta del lavoro, nel secondo trimestre del 2019 il numero delle persone occupate è diminuito dello 7,5% rispetto al 2018, raggiungendo un nuovo minimo storico: c’è una perdita complessiva di 11 mila lavoratori rispetto al 2018.
Sempre la Camera di Commercio rileva come anche in Calabria, presa nel suo insieme, «mostra una dinamica simile a quella reggina, pur se dai toni leggermente meno accentuati e con una flessione media semestrale pari al -3,7%».
«Così – prosegue l’analisi della Camera di Commercio – mentre a livello nazionale l’occupazione continua a crescere, seppur a ritmo molto modesto e grazie alla spinta dei contratti atipici, tutto il Mezzogiorno sperimenta, nuovamente, variazioni di segno negativo, pari allo 0,7%».
Per quanto riguarda il tasso di occupazione provinciale, la Camera di Commercio ha rilevato come, rispetto al 2018 si sono persi 2,8 punti in percentuale, scendendo al 36,9%. Un dato che è in piena opposizione a quello nazionale, che sperimenta un netto miglioramento, passando dal 58,5% del 2018 al 58,8% nel primo semestre del 2019.
La quota di occupati sulla popolazione arriva, compresa tra i 15 e i 64 anni, nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha il valore più basso degli ultimi anni: il tasso di occupazione provinciale è di 3,2 punti percentuali al di sotto della media calabrese, che è del 40,1% e di quasi 22 punti rispetto alla media nazionale, che è del 58,8%.
«Se le persone con un posto di lavoro diminuiscono – rileva sempre la Camera di Commercio di Reggio – quelle in cerca di occupazione sono leggermente aumentate, attestandosi sulle 36mila unità. La disoccupazione si conferma una delle problematiche più sentite e difficili da risolvere sul territorio reggino. Nella Città metropolitana di Reggio Calabria aumenta il tasso di disoccupazione che sfora di nuovo la quota del 20%, attestandosi al 21,6% (19,8% del 2018). Il tasso di disoccupazione cresce anche a livello regionale (23,3%, +1,7 punti percentuale rispetto al 2018)».
Un unico segnale positivo riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, ossia quello relativo alle forze di lavoro di età compresa tra i 15 e i 24 anni).
«Il dato della Città Metropolitana – prosegue la Camera di Commercio – si attesta al 45,6%, in calo rispetto al 2018 (52,0%) , ma comunque ancora sensibilmente al di sopra del già elevato valore nazionale (30,8%).
Secondo il Sistema Informativo Excelsior (Sistema Informativo per l’Occupazione e la Formazione Unioncamere – ANPAL), con riferimento al primo semestre 2019, le assunzioni previste nel periodo gennaio – marzo sono state 4.170, mentre nel trimestre aprile- giugno il dato si è assestato a poco più di 4.800. La maggior parte delle entrate riguarda il settore dei servizi e, in particolar modo, i servizi di alloggio e ristorazione ed il commercio.
Le previsioni occupazionali dell’Excelsior, per il periodo gennaio – marzo 2020, infine, indicano una sofferenza del mercato del lavoro: nel trimestre di riferimento sono previste 3.730 nuove entrate, valore inferiore rispetto al dato riferito al corrispondente trimestre gennaio-marzo dell’anno 2019 (4.170 assunzioni). (rrc)