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REGGIO – Minicuci: Ci sono gravi irregolarità nei bandi Po del 2019

Antonino Minicuci, consigliere di minoranza e già candidato a sindaco di Reggio Calabria, ha rilevato che ci sono delle gravi irregolarità nei bandi relativi alle Posizioni Organizzative datate maggio 2019.

«Nell’Amministrazione Falcomatà – ha dichiarato Minicuci – la democrazia consiliare ed il rispetto delle regole non esistono. Dopo i primi mesi vissuti intensamente e con passione all’interno delle aule consiliari, devo registrare con sincera preoccupazione e mio malgrado le numerose gravi irregolarità che regolano l’operato della maggioranza. Posso assicurare, senza timori di smentita, che la democrazia e il rispetto delle regole purtroppo abitano lontanissimo da Palazzo San Giorgio. Penso ad esempio, secondo quanto stabilito dall’art. 18 del regolamento comunale, all’istituzione e formazione delle commissioni consiliari. Tra queste, al comma 5, è prevista l’istituzione della Commissione Speciale permanente per il controllo della ragioneria». 

«La presidenza di questa Commissione Speciale spetta alla minoranza – ha aggiunto – peccato però che l’Amministrazione Falcomatà non ha mai provveduto ad istituirla. Impossibile nascondere la preoccupazione. Non vorremmo che il sindaco Giuseppe Falcomatà rifugga dai suoi obblighi per la volontà di nascondere (all’opposizione e a tutti i cittadini) la verità sulla situazione economico-finanziaria e sui conti del Comune». 

«L’amministrazione Falcomatà, inoltre – ha proseguito il consigliere di minoranza – riesce nell’impresa di non applicare nemmeno i regolamenti che lei stessa aveva attivato. È il caso del regolamento, datato maggio 2019, sui bandi relativi alle Posizioni Organizzative. Per quanto concerne i ‘criteri generali per il conferimento dell’incarico di Posizione Organizzativa’, si fa specifica menzione all’inquadramento nella categoria professionale D da una data precedente di almeno 3 anni rispetto alla partecipazione all’avviso. Discorso simile per gli incarichi P.O. Alta specializzazione». 

«Il rispetto delle regole però, come già evidenziato – ha detto ancora – per l’Amministrazione Falcomatà è un optional. Assistiamo così, all’interno di Palazzo San Giorgio, ad alcune esclusioni dai bandi P.O. da parte di dipendenti che ne avevano i requisiti. Allo stesso tempo, fatto di particolare gravità, si registrano casi di dipendenti che hanno avuto l’assegnazione del ruolo P.O. pur senza avere i requisiti richiesti. Anche per questa vicenda, non vorremmo che l’Amministrazione Falcomatà avesse proceduto divergendo dal rispetto delle regole per tornaconti personali. Appare evidente, alla luce di queste palesi irregolarità, come i bandi dovrebbero essere annullati e rifatti secondo quanto previsto dal regolamento».

«Le violazioni dell’Amministrazione Falcomatà – ha concluso – non si fermano qui. Il regolamento consiliare all’art. 13 assicura ai gruppi consiliari la ‘disponibilità di locali, risorse umane e adeguate risorse strumentali idonee al loro funzionamento’. Anche in questo caso la pratica differisce dalla teoria. Nessun strumento o risorsa umana infatti è a disposizione, con il lavoro dei gruppi consiliari che viene reso difficoltoso se non impraticabile». (rrc)