Il deputato del Movimento 5 Stelle, Paolo Parentela, ha chiesto, insieme ai parlamentari del Movimento e alla sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, l’intervento del Viminale per «risolvere il conflitto tra l’Asp di Catanzaro e la clinica Sant’Anna Hospital».
La richiesta arriva a seguito dell’incontro con il commissario ad acta, Guido Longo.
«Il Sant’Anna Hospital – ha spiegato l’esponente M5S – è inserito nella rete dell’assistenza e possiede i requisiti di legge per proseguire l’attività cardiochirurgica, come confermato dal commissario Longo. L’attuale braccio di ferro tra l’Asp di Catanzaro e la stessa clinica non può pertanto continuare, perché, soprattutto con la pandemia in atto, crea un evidente problema rispetto alla tutela obbligatoria del diritto alla salute».
«Più di tutti, il Movimento 5 Stelle – ha ricordato il parlamentare – si è sempre battuto in proposito, perciò non ci tireremo indietro proprio adesso, peraltro consapevoli della necessità di cambiare la legge, in modo che le aziende sanitarie commissariate per infiltrazioni mafiose siano gestite da esperti di sanità, visto che i funzionari prefettizi hanno un altro, specifico bagaglio professionale».
«Si tratta, in particolare, di affidare la gestione di questi enti commissariati a tecnici della sanità, anche in considerazione delle carenze di personale che si registrano nell’Asp di Catanzaro, per cui – ha concluso Parentela – urge una migliore definizione del relativo fabbisogno, così da consentire una più adeguata copertura dei posti vacanti per via dei pensionamenti». (rp)