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All'Unical agricoltura e innovazione

All’Università della Calabria è arrivata l’innovazione agricola

di FRANCO BARTUCCIL’Università della Calabria ha ospitato dal 21 al 25  settembre, su iniziativa del Dipartimento di Farmacia SSN, una  sessione dedicata all’innovazione in ambito agricolo con interessanti approfondimenti sulle colture mediterranee e sui benefici della dieta mediterranea.

Molte specie officinali, sia spontanee che coltivate, che rappresentano importanti prodotti del comparto agroalimentare calabrese, hanno mostrato caratteristiche che ne hanno permesso la larga diffusione a livello nazionale ed internazionale.

In anni recenti, l’attenzione verso la qualità dei prodotti alimentari si è andata via via allargando fino ad arrivare ad approfondire anche aspetti  legati a caratteristiche differenti dalle sole qualità organolettiche, come ad  esempio, le proprietà salutistiche derivanti dal consumo alimentare o dall’uso nutraceutico di questi cibi.

Una materia ed un aspetto molto importante tenuto sotto osservazione e studio da parte dei  professori Filomena Conforti e Giancarlo Statti, del Dipartimento di Farmacia Scienze della Salute e della Nutrizione, dell’Università della Calabria,  che si sono ben inseriti in seno al progetto europeo di tipo Erasmus+ KA2 Management of diabeti diseade using hypoglycemia food and plant extracts, che vede coinvolte, oltre che lo stesso Dipartimento dell’Unical, anche la Banat’sUniversity of Agricultural Sciences and Veterinary Medicine “King Michael I of Romania” di Timisoara (Romania), e il Department of Pharmacodynamics and Biopharmacy dell’University of Szeged (Ungheria). 

Un lavoro che li ha portati a collaborare sulla pubblicazione di un volume, dove sono state evidenziate le proprietà salutistiche di molte specie vegetali usate tradizionalmente nei paesi partner del progetto, approfondendo aspetti legati al rapporto pianta/habitat in funzione della produzione di “phytochemcals”, le sostanze bioattivi a cui imputare la specifica attività nutraceutica. Mentre nell’ambito delle attività progettuali sono stati organizzati  dei corsi di alta formazione in ciascuno dei paesi coinvolti, per un totale di 60 studenti impegnati in approfondimenti di tipo teorico e laboratoristico, sull’argomento generale dell’uso di specie vegetali con particolare attività ipoglicemizzante.

L’Università della Calabria, come già sopra evidenziato  dal 21 al 25 settembre ha  svolto, presso il dipartimento di Farmacia SSN, la sessione dedicata all’innovazione in ambito agricolo, seguita da studenti ungheresi e romeni, con interessanti approfondimenti sulle colture mediterranee e sui benefici della dieta mediterranea. Tale argomento è stato approfondito anche attraverso la visita di alcuni centri di eccellenza in ambito agroalimentare locali come: il Crea, dove è stata presentata ed approfondita l’ulivicoltura (praticamente assente nei Balcani) correlandola non solo all’attività salutistica dell’olio evo, ma a tutti i sottoprodotti ad alto valore aggiunto ricavabili dall’estrazione della sansa o dalle foglie di potatura delle diverse cultivar di olivo. 

Un altro incontro è stato organizzato presso il Molino Bruno,  dove è stato approfondito l’aspetto riguardante la trasformazione dei diversi tipi di grano e l’uso di grani antichi (autoctoni) non solo per le loro intrinseche proprietà, ma per la realizzazione di basi (panificati) per la realizzazione di functional food di grande interesse in nutraceutica.  

Sono stati, infine, approfonditi argomenti riguardati le tecniche di trasformazione (estrazione) dei prodotti primari o secondari dell’agroalimentare al fine di ottenere fitocomplessi bioattivi utili all’inibizione degli enzimi deputati all’assorbimento degli zuccheri. 

Queste operazioni sono di fondamentale interesse nella realizzazione di estratti destinati al mercato nutraceutico, che possono rappresentare un importante valore aggiunto per le aziende agricole. Le aziende agrumicole, per esempio, (altra eccellenza dell’agroalimentare calabrese) possono usare i prodotti di quarta gamma per tali scopi, attraverso adeguamenti aziendali non estremamente costosi o complessi dal punto di vista tecnologico.

«L’intero progetto, conclusosi con la consegna di pergamene ai partecipanti della sezione lavori tenutasi all’Università della Calabria  – ci ha dichiarato il prof. Giancarlo Stati, entusiasta di questo lavoro ed esperienza – ha evidenziato come la filiera produzione – ricerca- trasformazione – applicazioni nutraceutiche è un elemento virtuoso nell’economia agricola dei paesi vocati come la Calabria, che può vantare, oltre che produzioni agricole di eccellenza, anche un patrimonio di biodiversità di notevole interesse non solo paesaggistico o conservazionistico, ma anche applicativo in ambito nutraceutico, farmaceutico o cosmetico» (fb).