La Regione Calabria, in merito all’articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore sulla sospensione dei Fondi Comunitari, ha ribadito che «si tratta di una irregolarità sui controlli di una spesa di € 30.657 sostenuta nel 2016 (non 30,6 milioni come riporta l’articolo) e rendicontata negli anni 2017 e 2018».
«Perché – hanno detto Nino Spirlì e Maurizio Nicolai, rispettivamente presidente f.f. della Regione e Autorità di Gestione – il provvedimento arriva solo nel 2021? Perché l’audit della commissione è stato svolto dopo 24 mesi, come da regolamento, cioè nel dicembre 2020 e le risultanze sono state notificate nell’anno successivo, cioè il 2021. Come noto, i dubbi sul sistema dei controlli fermano l’erogazione dei crediti maturati dall’Amministrazione che sono, nella fattispecie, quelli delle domande di rimborso di giugno e luglio, ma l’irregolarità è e rimane quella oggetto di controllo cioè 30.657 euro. Tanto per significare che è erronea la notizia che sono a rischio 69 milioni di euro, essendo questi solamente i crediti relativi al FSE non liquidati dalla Commissione ma assolutamente non a rischio».
«Si conferma – hanno spiegato – che le criticità formalizzate in data 31/8/2021 dall’audit comunitario sono state interamente superate e risolte per come evidenziato nella risposta dell’Amministrazione regionale tempestivamente resa il 16/9/2021».
«Tanto per chiarire come, rispetto a questa vicenda – hanno concluso – alcuna imperizia possa essere imputata a questa amministrazione che, viceversa, per senso di responsabilità e correttezza istituzionale, non ha mai voluto indugiare su facili accuse o strumentalizzazioni politiche dei fatti per trarne vantaggi o tornaconti di alcun genere». (rcz)