Domani pomeriggio, a Lamezia Terme, alle 16, al Grand Hotel, si terrà l’assemblea organizzata da Assobalneari Italia e Assobalneari Calabria, con il sostegno di FederTurismo Confindustria in risposta alla recente sentenza del Consiglio di Stato, numero 03940/2024, che colpisce direttamente il settore balneare calabrese.
L’evento è coordinato da Giuseppe Nucera, e vedrà la partecipazione di Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, il sen. Maurizio Gasparri, l’on. Gian Marco Centinaio e il sen. Fausto Orsomarso e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per discutere e a trovare soluzioni a questa crisi che minaccia uno dei settori trainanti dell’economia regionale.
L’assemblea sarà un’occasione per gli operatori del settore di confrontarsi direttamente con i rappresentanti istituzionali e di elaborare proposte concrete per il futuro del turismo balneare in Calabria.
La controversa decisione, che obbliga le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024, ha suscitato una forte reazione tra gli imprenditori del settore. La sentenza, decisa dalla VII sezione il 12 marzo e basata sui principi della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 20 aprile 2023, impone la necessità di una procedura di gara concorrenziale per l’assegnazione delle concessioni degli stabilimenti balneari.
Importanti, per capire nel dettaglio l’evidente discriminazione a danno del settore balneare, le considerazioni espresse qualche giorno fa dall’economista Stefano Fassina sull’articolo 12 della Direttiva Bolkestein e le sue implicazioni.
Stefano Fassina critica la direttiva Bolkestein in particolare per il suo meccanismo di bando che reputa radicalmente discriminatorio nei confronti delle piccole imprese. Sostiene che il processo non si svolge su un terreno equo, ma su un piano inclinato che favorisce le grandi aziende, a danno dei piccoli gestori di stabilimenti balneari, operatori dei mercati rionali e tassisti. Fassina evidenzia come esempio la concessione di tratti di spiaggia a Jesolo a Geox, mostrando una dimostrazione empirica di questo squilibrio.
Secondo Fassina, la direttiva non tiene conto delle differenze tra le aziende, trattando ugualmente le piccole imprese familiari e le multinazionali, il che crea una competizione ingiusta. Le aziende più grandi beneficiano di risorse interne che permettono loro di accedere e valutare meglio le opportunità, mentre le piccole imprese affrontano costi proibitivi e mancanza di accesso a tali informazioni.
Giuseppe Nucera, presidente di Assobalneari Calabria e imprenditore nel settore turistico, esprime la frustrazione e la determinazione di un intero settore che non accetta passivamente la decisione: «La sentenza del Consiglio di Stato distrugge il lavoro e il futuro di 30 mila famiglie che operano con passione nel settore balneare. Reagiremo con forza contro questa sentenza illogica e ci troveremo a Lamezia in una manifestazione di protesta, chiedendo al Governo una risposta forte e chiara». (rcz)