LAMEZIA – Al Museo Lametino l’incontro “Media Storytelling”

Domani pomeriggio, al Museo Archeologico Lametino di Lamezia, alle 17, si terrà l’incontro “Media Storytelling. La semantica delle parole tra antichità e contemporaneità”.

Promosso dal Museo Archeologico Lametino, afferente alla Direzione Regionale Musei Nazionali Calabria, l’appuntamento rientra nei progetti, in collaborazione con la società Omniarch, tesi a implementare i servizi educativi dell’istituto culturale della città di Lamezia Terme.
Ospite dell’incontro Stefania Carleo, studiosa della comunicazione dell’antico, docente e autrice, professionista della content creation per la cultura. Interverranno, inoltre, Fabrizio Sudano, direttore della Direzione Regionale Musei Nazionali Calabria, Simona Bruni, direttrice Museo Archeologico Lametino, e Stefania Mancuso, direttrice scientifica del progetto.

LAMEZIA – Successo per il libro “L’Orlando di Barbaro”

Successo, al Chiostro San Domenico di Lamezia Terme, per la presentazione del libro “L’Orlando di Barbaro” di Carmine e Raffaella Lupia.

L’evento è stato fortemente voluto da Anna Misuraca, presidente dell‘Associazione “Le Città visibili”. Proposto all’assessore alla Cultura  del Comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli, è stato da lei accolto con grande entusiasmo e inserito nella prestigiosa rassegna “Maggio dei libri”, attesa l’importanza e l’originalità dell’argomento.
La prof.ssa Gianna Nicastri, moderatrice dell’evento, ha conversato con Carmine Lupia, etnobotanico di fama internazionale e autore del testo insieme a Raffaella Lupia, e con l’archeologo Francesco Cuteri, valente  studioso della nostra terra, che ne ha curato l’introduzione.
L’Orlando di Barbaro, l’ultima Chanson de Geste tramandata oralmente in Europa, percorre la storia, la toponomastica e la memoria del Medioevo nel territorio della città di Barbaro, della quale sono rimasti soltanto i ruderi e rappresenta un piccolo gioiello della nostra letteratura, ha detto la prof. Nicastri nella sua introduzione. In realtà, si tratta di un luogo scomparso, un villaggio di antichissime origini, situato in una posizione strategica difensiva, su una rupe, tra Sersale e Zagarise. La leggenda, tramandata dagli anziani del posto, narra le vicende di Orlando e di  valorosi paladini i cui nomi coincidono con quelli della “Chanson de geste”, paladini inviati da Carlo Magno per liberare la Città di Barbaro occupata dai Saraceni infedeli. Questi ultimi, aiutati dalla strega di Barbaro, riescono ad uccidere tutti i paladini tranne Orlando, il quale sconfigge Angaro e Morino, i più temuti, ed anche a liberarsi dalla terribile strega con uno stratagemma. Orlando riuscirà quindi a liberare la città e a difendere il cristianesimo.
Impreziosita dalle illustrazioni dell’arch. Emiliano Cistaro, dalla prefazione della professoressa Chiara Fera e dalla presentazione dell’archeologo Francesco Cuteri, l’opera  intreccia in maniera magistrale miti e leggende, fondendo insieme racconto e ricerca in  un insieme affascinante ed evocativo, quasi una macchina del tempo.
La presentazione è stata arricchita da tre momenti musicali regalati dal pianista Francesco Sinopoli e da Federica Masi delle Pari Opportunità che, con una voce melodiosa, ha magistralmente interpretato i brani che hanno intervallato la presentazione, incantando il pubblico presente.
Bella serata, suggestiva e di cultura. Un plauso e ringraziamento al service, sapientemente guidato da Tonino Sirianni, il quale ha saputo fondere perfettamente parole e musica e al suo collaboratore Enzo Giudice.
«Ringraziamo Mimmo Greco, collaboratore dell’Associazione Le Città Visibili per i suoi preziosi scatti fotografici – ha detto Città Visibili – Presenti il sindaco di Sersale, Carmine Capellupo, e l’assessore alla cultura del comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli, che ha elogiato nuovamente il lavoro delle associazioni sul territorio che oggi rappresentano, senza dubbio, il cuore pulsante della cultura e dell’arte». (rcz)

Gli studenti del “Gatti Manzoni Augruso” di Lamezia alla mostra “Gli invisibili”

È stata una giornata ricca di emozioni e riflessioni per gli studenti dell’Istituto comprensivo “Gatti Manzoni Augruso” di Lamezia Terme, che hanno visitato la mostra “Gli invisibili: volti, nomi e storie di chi è stato ammazzato dalla mafia e dall’indifferenza”.

L’iniziativa, curata da Lavinia Caminiti e promossa dall’Associazione nazionale magistrati del Distretto di Catanzaro e dalla Fondazione Trame Ets, ha l’obiettivo di restituire dignità e memoria a chi troppo spesso è stato dimenticato, vittima non solo della violenza mafiosa, ma anche del silenzio e dell’indifferenza collettiva. Ad accogliere gli studenti il funzionario Deborah Chirico, che ha introdotto i percorsi relativi alla mostra fotografica attraverso le varie icone ubicate tra i vari piani del Palazzo di giustizia.

La mostra ricostruisce, attraverso le immagini tra passato e presente, avvenimenti tragici avvenuti per mano della mafia, riportando i fatti avvenuti insieme alle persone coinvolte, tra cui giudici, magistrati, parroci, donne e anche bambini trucidati, di cui è importante mantenere viva la memoria soprattutto tra i giovani. Tra le vittime di mafia viene ricordato, a distanza dal cinquantesimo anniversario dell’attentato, il primo magistrato assassinato dalla ‘ndrangheta in Calabria, Francesco Ferlaino, ucciso il 3 luglio 1975 a Lamezia Terme. Poi un’ampia carrellata di immagini dove vengono ricordati anche gli attentati avvenuti nel 1992 dei giudizi Falcone e Borsellino e tante altre personalità che hanno sempre lottato contro le ingiustizie e per la legalità. Le fotografie in bianco e nero, accompagnate da brevi biografie e testimonianze, raccontava storie di uomini, donne e giovani che hanno perso la vita per aver detto “no” alla mafia.

Obiettivo della mostra, che ha trasformato il Tribunale in uno spazio di memoria e consapevolezza, è quello di sensibilizzare i giovani rafforzando il senso civico nonché la cultura della legalità attraverso la memoria.

«È un’iniziativa molto importante – ha evidenziato la dirigente scolastica Antonella Mongiardo – perché coinvolge direttamente le nuove generazioni in un percorso di consapevolezza.  La mostra, che racconta chi è stato ucciso dalla mafia e dall’indifferenza, ha rappresentato non solo un momento di apprendimento, ma anche un’esperienza di partecipazione civica: un invito a guardare oltre le cronache e le semplificazioni, per riscoprire il valore della memoria attiva e dell’impegno quotidiano contro ogni forma di ingiustizia». La partecipazione degli alunni alla mostra fotografica è stata organizzata dalle referenti alla Legalità della scuola, le insegnanti Marianna Sena e Giovanna Folino.  (rcz)

All’Antico Mulino delle Fate di Lamezia la Primavera in Festa

All’Antico Mulino delle Fate di Lamezia Terme riprendono gli eventi della Primavera in Festa fino al 26 aprile.

Da sabato al 26 aprile sono previste, dalle 15, visite guidate quotidiane al Bosco delle Fate e all’Antico Mulino, per gruppi e famiglie.

Domenica, giorno della Santa Pasqua, alle 9.30 gli Amici dell’Antico Mulino delle Fate, con il suggerimento della Fata Gelsomina, faranno visita ai piccoli pazienti del reparto di Pediatria del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme, con l’evento“Incantesimi in Corsia”, appuntamento che si rinnova ogni anno in cui la Fata Gelsomina sente il bisogno di trascorrere qualche ora con i più piccoli che non riusciranno a far visita al suo Regno proprio il giorno di Pasqua, e quindi è previsto il racconto della leggenda “Gelsomina e il Suo Regno l’Antico Mulino delle Fate”, accompagnati dalla donazione di giochi, gadget e il libro della Fata Gelsomina. 

Nel pomeriggio, dalle 16.30, sarà rinnovato l’appuntamento con la tradizione, faremo visita alla chiesa della Veterana o “Chiesa delle Cucchijarelle”, per poi scendere all’Antico Mulino delle Fate e rivivere l’incantesimo di Fata Gelsomina con la degustazione di dolci pasquali della tradizione accompagnati da momenti musicali offerti dal Tenore Giancarlo Paola.

Lunedì 21 di Pasquetta, “Restare in città” nel Parco Naturale-Culturale il Bosco delle fate” con l’evento “’A Galanea al Mulino”. Il ritrovo è alle ore 10.45, visita guidata con termine ore 12:30, segue pranzo a sacco negli spazi verdi attorno al mulino e alle 17.30 evento per bambini con la “Caccia alle Uova nel Bosco delle Fate”, pranzo a sacco non offerto, necessaria prenotazione.

Martedì 22 aprile ore 10,30: evento Macinare Cultura con “Pachamama,, riconnettersi con gratitudine a Mamma Natura, a cura della “Fata delle Armonie” Paola Girelli, in collaborazione con “Artivisti”, evento gratuito richiesta prenotazione.

Sempre martedì 22 aprile alle 15:30, per bambini, “Le leggende del Bosco Incantato” e a seguire alle ore 16:30 “Le Olimpiadi dei piccoli Esploratori”, eventi gratuiti gradita prenotazione.

Mercoledì 23 e giovedì 24 aprile dalle9.30 alle 12.30, Gli Amici dell’Antico Mulino delle Fate faranno visita all’Istituto Comprensivo “Ardito-Don Bosco” classi primarie, per l’occasione a tutti gli alunni dei diversi plessi che hanno partecipato da piccoli esploratori alle visite guidate nel Bosco e al Mulino e che quindi conoscono la Fata Gelsomina, sarà illustrata “La Storia e il mistero del Bosco delle Fate sui passi dell’ingegnere”, con la visione e spiegazione dello studio e del monitoraggio della Fauna del Bosco delle Fate, tramite la visione di filmati inediti registrati durante il monitoraggio in continuo con l’ausilio di fototrappole a cura dell’ingegner Fabio Aiello, nel luogo dove da secoli si mescolano Storia e Mistero.

Venerdì 25 aprile alle 10.30 torna, con il suo terzo appuntamento l’entusiasmante viaggio in natura con l’evento: “Fermate i Social: Voglio Scendere!” Vivere senza il consenso di nessuno ritrovando se stessi. Esercizi in natura con i suoni di campane tibetane a cura di Marcello Turco, evento sempre gratuito in collaborazione con l’Associazione Dharmonia, richiesta prenotazione, garantita disponibilità fino ad esaurimento posti.

Sempre venerdì 25 aprile alle 17:45, evento Macinare Cultura con ”Attaccamu Buttuna” nel regno di fata Gelsomina, un viaggio entusiasmante dal tessere delle fate del Reventino a quello degli uomini: magia, arte e passione, con spunti di riflessione e laboratorio per tutti. Evento organizzato in collaborazione con “Ago filo & Tu” a cura della maestraVittoria Orlando, gratuito per tutti.

Sabato 26, alle 10, per bambini, “Le leggende del Bosco Incantato” e a seguire dalle ore 10.30 e fino alle ore 13:00 Laboratorio didattico con “Tourou-bune-Nagashi”le lanterne galleggianti della Pace con la città di Nagasaki, a cura della Visual Artist e coordinatrice internazionale per Kids Guernica Savina Tarsitano, evento gratuito per bambini e ragazzi, organizzato in collaborazione con Hearts for the Earth.

Alle 15.30, la chiusura della settimana mulino in festa con l’ultima visita guidata nel Bosco e all’Antico Mulino delle Fate. (rcz)

LAMEZIA – Venerdì si presenta la nuova rassegna di proiezioni di film in lingua originale

Venerdì mattina, al Chiostro di San Domenico di Lamezia, alle 10.45, sarà presentata la nuova rassegna di proiezioni di film in lingua originale, organizzata dal Sistema Bibliotecario Lametino e dall’Associazione Culturale Una e che prenderà il via il 27 aprile.

Il progetto ‘Cinema in Biblioteca’, finanziato col sostegno del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, vanta la collaborazione tra il Sistema Bibliotecario Lametino e l’Associazione culturale Una che, ormai da diversi anni, promuove l’iniziativa della proiezione dei film stranieri in lingua originale; una manifestazione unica nel suo genere che, in ogni appuntamento, richiama appassionati cinefili da tutta la Calabria e anche da fuori regione. 

La sinergia tra Sistema Bibliotecario Lametino e Associazione Una coinvolge diverse generazioni di spettatori tra cui tanti giovani e, al contempo, incentiva la conoscenza e la valorizzazione di luoghi ed edifici lametini emblemi della storia locale come Palazzo Nicotera e il Chiostro di San Domenico. La nuova rassegna di proiezioni porterà a Lamezia 14 film della filmografia contemporanea internazionale; pellicole che hanno ottenuto importanti riconoscimenti di pubblico e di critica nei festival cinematografici internazionali più famosi o al botteghino dei rispettivi paesi di origine. 

Il film d’apertura è ‘Cattiverie a domicilio’ (27 aprile, 19:00), una commedia campione di incassi in Gran Bretagna con il Premio Oscar Olivia Colman. A maggio potremo vedere il film tunisino ‘Il frutto della tarda estate di Erige Sehiri (11 maggio, 19:00), un delicato ritratto della condizione femminile nel mondo arabo. Nel mese di giugno il primo appuntamento è col ‘gioiello’ francese Manodopera (1 giugno, 20:30; premio come miglior lungometraggio d’animazione ad Annecy e ai premi EFA). Il secondo appuntamento è col thriller coreano ‘Nido di vipere’ (15 giugno, 20:30; campione di incassi in Corea nel 2020 e premiato come miglior film ai Blue Dragon Awards). A seguire la commedia nera spagnola El buen patron (4 luglio, 20:30; 6 premi Goya, tra cui Javier Bardem miglior attore) e l’israelo-iraniano ‘Tatami’ (18 luglio, 20:30; premio Brian alla Mostra di Venezia).

Ad agosto, in calendario, la proiezione del film-cult ‘Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino (1 agosto, 20:30), uno dei primissimi film proiettati dall’associazione Una all’inizio della sua attività. E, ancora, ‘L’innocenza’ opera magistrale di Hirokazu Kore’eda (22 agosto, 20:30; Premio per la sceneggiatura e Queer Palm a Cannes).

La rassegna proseguirà con la commedia ‘Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen (5 settembre, 20:30) e poi si andrà avanti con la pellicola spagnola Il maestro che promise il mare’ (19 settembre, 20:30; Premio Gaudí del pubblico).

Il mese di ottobre ci porterà in Mongolia con il film ‘Se solo fossi un orso (19 ottobre, 19:00), esordio della regista Purevdas Zolzargal. A novembre idealmente ci sposteremo in Iran con Il mio giardino persiano (16 novembre, 19:00; premio Fipresci e Premio della giuria ecumenica a Berlino).

A dicembre, gli appuntamenti prevedono la proiezione del film ungherese Una spiegazione per tutto(26 dicembre, 19:00; premio Orizzonti a Venezia). Sarà poi la volta della pellicola francese Un anno difficile (30 dicembre, 19:00) dei registi del campione di incassi Quasi amici, Éric Toledano e Olivier Nakache.(rcz)

LAMEZIA – All’Ospedale l’evento “Buona Pasqua in Oncologia”

Domani mattina, alle 11, all’Ospedale di Lamezia Terme, si terrà l’evento Buona Pasqua in Oncologia, organizzato dal Reparto di Oncologia dell’Ospedale.

Dopo l’ottima riuscita dello scorso anno, anche per  questa Santa Pasqua il reparto oncologico dell’ospedale lametino ha deciso di riproporre l’evento festoso a beneficio dei pazienti oncologici in cura a Lamezia Terme.

L’appuntamento è nella sala d’aspetto del reparto, dove ci sarà l’estrazione dei numeri per l’assegnazione dei premi ai vincitori. I prodotti, un uovo di Pasqua gigante, e due ceste  con dolci pasquali, donati al reparto, saranno messi in palio e saranno assegnati con una estrazione, tutto l’evento sarà accompagnato dalla solita animazione che le brave infermiere coordinate dalla capo-sala Gina Primavera, sapranno mettere in atto. alla “Buona Pasqua in Oncologia” parteciperanno anche quest’anno i medici che allieteranno il momento in compagnia dei loro pazienti.

Testimonial dell’evento quest’anno sarà Francesco Marino, paziente oncologico, già Agente di Pubblica Sicurezza e componente del gruppo sportivo della Polizia di Stato F.F.OO, al quale toccherà estrarre i numeri vincenti. Un momento di svago ritagliato all’interno di un reparto dove è vero si soffre tanto, ma che è capace di regalare anche momenti felici nella semplicità più assoluta.

LAMEZIA – Venerdì si presenta il libro “Col buio me la vedo io”

È con la presentazione del libro Col buio me la vedo io di Anna Mallamo, in programma venerdì 11 aprile, alla Libreria Tavella di Lamezia, che prende il via la rassegna Aspettando Trame 14.

La presentazione si inserisce nel percorso di avvicinamento alla quattordicesima edizione di Trame. Festival dei libri sulle mafie, in programma a Lamezia Terme dal 17 al 22 giugno 2025.

L’autrice dialogherà con Maria Francesca Gentile in un incontro organizzato in collaborazione con Fondazione Trame Ets. L’incontro sarà animato dalle letture di Angelica Ventura e Ari Anello.

Il romanzo, ambientato nella Reggio Calabria dei primi anni Ottanta, scava nel cuore oscuro della storia recente del Sud Italia, in un tempo sospeso tra la prima e la seconda guerra di ‘ndrangheta. Protagonista è Lucia Carbone, una sedicenne inquieta e risoluta, che compie un gesto tanto estremo quanto simbolico: rapisce Rosario, figlio di un boss, e lo rinchiude nella cantina della nonna. Un atto che mescola vendetta, amore e ricerca di verità, mentre tutto intorno il mondo si muove tra tensioni politiche, matriarcati nascosti e violenze invisibili.

Con uno stile originale, ricco di tensione, Mallamo offre un affresco potente del femminile in un contesto patriarcale e mafioso, dando vita a una protagonista che sfida gli archetipi e tenta, con ogni mezzo, di riscrivere il proprio destino.

“Col buio me la vedo io” è un romanzo di formazione che attraversa il mito e la cronaca, l’interiorità e il paesaggio sociale, restituendo una voce autentica e coraggiosa a un Sud troppo spesso raccontato da fuori. (rcz)

Gli studenti del Gatti-Manzoni-Augruso di Lamezia incontra la Polizia e Anps

Si è parlato del rispetto delle regole, delle leggi e anche della sicurezza stradale, nel corso dell’incontro tra gli studenti  delle classi quarte e quinte della scuola Primaria dei plessi “Teresa Augruso” e “Santa Maria della Pietà” di Lamezia Terme e Polizia di Stato e l’Anps.

L’evento è il quarto della serie di incontri dedicati alla legalità promossi dalla Polizia di Stato e dall’Anps all’Istituto comprensivo “Gatti Manzoni Augruso” di Lamezia Terme diretto dalla dott.ssa Antonella Mongiardo.

Il progetto “Incontri di legalità”, organizzato dalle referenti alla legalità della scuola le insegnanti Giovanna Folino e Marianna Sena, con il supporto della parte tecnologica curata dal prof. Vittorio Viscomi, ha l’obiettivo di informare i ragazzi sui rischi e i pericoli che si possono correre, ma anche sensibilizzarli sull’importanza della prevenzione e del rispetto delle regole, oltre che promuovere la cultura della legalità tra i giovani.

Dopo i saluti del presidente Anps, Gennaro Pileggi, ispettore superiore in quiescenza, che ha spiegato il significato dell’inno di Mameli che tutti gli alunni hanno cantato con la mano sul cuore, l’ispettore Antonio Villella, in servizio all’ufficio anticrimine del commissariato di Lamezia Terme, ha portato alla comunità scolastica i saluti del Questore di Catanzaro, Giuseppe Linares e del Capo del commissariato lametino Antonio Turi.

Il commissario in quiescenza, Gianfranco Molinaro, ha spiegato quali sono i servizi svolti dalla Polizia e quali compiti svolgono per garantire sicurezza e legalità ai cittadini. In particolare, Molinaro ha parlato di “Una stanza tutta per sé”, la prima stanza realizzata in Calabria in un Commissariato e destinata ad accogliere le vittime dei reati di genere, realizzata dal Soroptimist club di Lamezia.

È, poi, intervenuta Maria Gaetana Ventriglia, commissario capo in quiescenza, che ha trattato i temi delle regole e delle conseguenze per chi viola le leggi, spiegando che chi compie un reato viene portato subito in commissariato in attesa dei provvedimenti del giudice. È seguito un dibattito con gli alunni su regole, sanzioni e procedimenti, per poi parlare delle regole all’interno della famiglia, a scuola, sulla strada e in tutti gli ambienti.

Ventriglia ha ribadito che bisogna invitare chi non rispetta le regole a rispettarle. Bisogna dire agli adulti se qualcuno fa il prepotente con gli altri e se subisce atti di bullismo e cyberbullismo.

In conclusione Francesco Manzo, sostituto commissario in quiescenza, ha trattato le regole della strada e le conseguenze degli incidenti stradali. Presente all’incontro anche Francesco Mercuri, ispettore in quiescenza. Gli studenti hanno partecipato con attenzione, dimostrando grande interesse per tutti gli argomenti trattati.

«L’educazione alla legalità – ha detto la dirigente scolastica Antonella Mongiardo – è uno dei capisaldi dell’offerta formativa della nostra scuola, che ha intrapreso negli ultimi anni un importante percorso di collaborazione e partenariato con le altre agenzie educative presenti sul territorio al fine di sensibilizzare i ragazzi al rispetto delle regole e, in particolare, per dare una risposta adeguata alle emergenze educative presenti nella scuola soprattutto in alcuni contesti periferici».

«Questi incontri  – ha concluso – mirano a sensibilizzare i ragazzi sull’importanza del rispetto delle norme e dei diritti, promuovendo una cultura di responsabilità e giustizia, valori fondamentali della convivenza civile. Così come aiutano a comprendere il ruolo che ciascuno di noi gioca nella costruzione di una società più equa e rispettosa». (rcz)

LAMEZIA – Al Museo Lametino la mostra “Scultura Dipinta”

Il 5 aprile al Museo Archeologico Lametino di Lamezia Terme, alle 17.30, s’inaugura la mostra “Scultura Dipinta. Trasposizioni su carta vetrata” dell’artista Antonio Saladino.

L’evento sarà anticipato da una conferenza di presentazione. Il viaggio artistico tra passato e presente proseguirà sino al 5 maggio.

Promossa dalla Direzione Regionale Musei Calabria, e realizzata in collaborazione con il Museo Archeologico di Lamezia Terme, con il Patrocinio del Comune di Lamezia Terme e il coordinamento dell’Associazione Castalia, la mostra ha un valore anche intimo, in quanto avviene nel luogo in cui Saladino ha mosso i primi passi da artista.

«Per me è un onore esporre nella mia città natale e in questo prestigioso museo. Proprio in questo complesso monumentale, agli inizi degli anni ‘70, ho esordito con la mia prima personale», ha dichiarato il ceramista, scultore e pittore lametino.

L’esposizione si snoda in tre nuclei essenziali – ludico, introspettivo e spirituale – percorrendo il filo conduttore della creatività nonché le varie possibilità di intersezione che si creano tra un ambito tematico e l’altro, sollecitate da simboli, forme metaforiche e geometrie concrete.

Associazioni visive che non rifiutano l’ingerenza della parola come ulteriore veicolo del senso, lasciando che anche il titolo, mai didascalico ma certamente molto indicativo, partecipi al gioco delle rivelazioni. 

«Nell’arco della sua produzione artistica, Saladino ha messo in atto una rottura semantica attraverso le sue ceramiche, in una presenzialità oggettuale reinterpretata, dove non è soltanto la figurazione tridimensionale ad occupare il primo piano del senso e dello spazio, ma anche la capacità di coordinamento sintattico della superficie, della pelle materica, delle cavità e quindi della capienza», ha spiegato Elisabetta Longo, curatrice della mostra in cui oggetti scultorei vengono catapultati nel presente dal repertorio archeologico, assumendo forme razionali o metaforiche di un’altra realtà.

Come recita il titolo della mostra, avviene una vera e propria trasposizione: lo scultoreo viene trasferito sulla carta vetrata che raddoppia la sua forza ieratica perché disattende e si affida all’utilizzo originale del supporto e della vivida essenza materica che traspare con naturalezza.

«L’artista esprime la sua ricerca linguistica in una raffinata narrazione ricca di suggestioni in bilico tra arte e archeologi – ha aggiunto Longo – in un’interessante esperienza visiva ed estetica, evocando le origini magnogreche della cultura calabrese».

Pertanto, l’esposizione della più recente produzione pittorica di Saladino non poteva che avvenire nella struttura museale lametina che, come ha evidenziato la direttrice Simona Bruni, «solca il fil rouge del suo percorso artistico, tra la ricerca e l’espressione di un’identità che dialoga con il suo tempo, la sua storia e il suo territorio».

Si tratta di un’operazione culturale che intende contribuire ad accrescere, soprattutto nel pubblico dei non addetti ai lavori, la consapevolezza di una familiarità con i linguaggi e gli strumenti dell’arte del proprio tempo.

«Miriamo a creare nuovi modi di fruire il museo, archeologico per vocazione ma che si pone come hub culturale in cui invitare artisti e professionisti della cultura a collaborare all’interno di un quadro interdisciplinare, consolidando la sinergia con le istituzioni locali e il mondo associazionistico», ha concluso Bruni. (rcz)

 

LAMEZIA – Al Tribunale la mostra fotografica “Gli invisibili”

Domani mattina, alle 12, al Tribunale di Lamezia Terme, sarà inaugurata la mostra fotografica Gli invisibili Ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza”, a cura di Lavinia Caminiti. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Nazionale Magistrati – Distretto di Catanzaro e dalla Fondazione Trame Ets, realtà impegnata nella sensibilizzazione culturale contro le mafie.

Forte della consolidata sinergia tra le due associazioni, la mostra rappresenta un viaggio nella memoria di uomini e donne vittime della violenza mafiosa, troppo spesso dimenticate, e dei luoghi in cui si sono consumate le loro tragedie.

Il progetto, già ospitato con successo a Cosenza e Catanzaro, si conclude a Lamezia Terme, sottolineando la coesione territoriale e l’importanza dei Palazzi di Giustizia non solo come luoghi istituzionali, ma anche come centri culturali di promozione della legalità.

Le immagini esposte, attraverso un forte impatto visivo ed emotivo, mirano a scuotere le coscienze, a preservare la memoria collettiva e a rafforzare il senso civico delle nuove generazioni.

«La mafia non uccide solo con la violenza, ma anche con l’oblio e l’indifferenza. Questa mostra è un monito per tutti noi: ricordare, e mantenere viva la memoria tra i più giovani, è il primo passo per costruire un futuro fondato sulla giustizia e sulla responsabilità collettiva», fanno sapere gli organizzatori.

Attraverso immagini che confrontano passato e presente, l’esposizione ricostruisce infatti un itinerario della memoria dimenticata, evidenziando come anche le tragedie più dolorose siano state, in alcuni casi, relegate all’oblio. La fotografia diventa così un linguaggio narrativo che racconta fatti, luoghi e persone, restituendo loro il giusto valore.

L’obiettivo è sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni, fornendo strumenti di consapevolezza critica e rafforzando la cultura della giustizia e della legalità, che non conosce confini regionali o nazionali.

Una parte della mostra, intitolata “Le Rose Spezzate”, è dedicata ai 28 magistrati assassinati dalla mafia e invita a umanizzare la figura del magistrato, spesso percepito solo attraverso il suo ruolo istituzionale.

Proseguendo l’impegno nella valorizzazione dell’arte e della cultura come strumenti di resistenza civile, l’iniziativa si inserisce nel solco delle attività della Fondazione Trame ETS dedicate alla memoria del primo magistrato assassinato dalla ndrangheta in Calabria, Francesco Ferlaino – ucciso il 3 luglio 1975 a Lamezia Terme – nel Cinquantesimo anniversario dell’attentato. (rcz)