LAMEZIA – Si presentano i nuovi mezzi della Lamezia Multiservizi

Lunedì 4 dicembre, alle 9.30, a Lamezia Terme, nello spazio antistante il Palazzo di Città, saranno presentati i nuovi mezzi destinati dalla Lamezia Multiservizi al trasporto pubblico locale.

I detti 9 mezzi fanno parte della fornitura di ben 17 mezzi a ridotto impatto ambientale che si è riusciti ad avere tramite cofinanziamento del 90% da parte della Regione Calabria a valere sulle risorse di cui al D.M. 81/20, ai fondi Pon Infrastrutture e Reti 2014/2020 ed alle risorse della delibera CIPE 98/18.

I mezzi che lunedì saranno presentati sono autobus ibridi e negli ulteriori 8 vi saranno poi mezzi a metano ed autobus elettrici.

I mezzi rimpiazzeranno gli “Euro 2” non più utilizzabili nel TPL e consentiranno di rinnovare in modo sostanziale la flotta che è oramai ben diversa da quella vetusta e pericolosa che la Città aveva pochi anni addietro.

Continua, quindi, la progressiva positiva trasformazione dei servizi forniti dalla società in house con realizzazione piena degli obiettivi dell’amministrazione. (rcz)

LAMEZIA – Si presenta il libro di Raffaele Gaetano

Domani pomeriggio, a Lamezia Terme, alle 18, al Seminario Vescovile, sarà presentato il libro Silenziosa Luna. Dieci sublimi leopardiani di Raffaele Gaetano e dedicato al sublime nella poetica di Giacomo Leopardi.

L’opera si presenta come un sofisticato prodotto editoriale in cui le decennali e apprezzate ricerche dello studioso calabrese si accompagnano (e armonizzano) con dieci disegni originali appositamente realizzati dal noto artista Max Marra. Il tema del sublime, del resto, accompagna tutta l’opera leopardiana, per quando il poeta vi faccia riferimento solo raramente.

Silenziosa Luna è pubblicata dall’editore Libritalia, che ha capitalizzato un’opera che, per le sue caratteristiche editoriali (un cofanetto apribile con il libro e i dieci disegni originali di Max Marra), si inserisce autorevolmente tra le pubblicazioni occasionate dai 225 anni dalla nascita del grande poeta recanatese e si colloca tra le opere selezionate marchiate “Li edizioni”.

Inoltre il volume farà parte dei titoli che la casa editrice esporrà tra le novità che verranno trattate alla fiera internazionale “Più Libri Più Liberi” che si terrà a Roma dal 6 al 10 dicembre 23. (rcz)

LAMEZIA – In scena “L’Avaro immaginario”

In scena domani sera, a Lamezia Terme, alle 21, al Teatro Grandinetti, L’Avaro immaginario di Molière con adattamento e regia di Enzo Decaro interprete insieme a Nunzia Schiano e agli attori della Compagnia Luigi De Filippo. Prodotto da I due della città del sole, le musiche sono di Nino Rota, tratte da “Le Molière immaginarie”, mentre quelle di scena si ispirano a villanelle e a canzoni popolari del ‘600 napoletano.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della rassegna promossa dalla compagnia I Vacantusi “Vacantiandu 2023”, un progetto 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑅𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑒 𝑃𝐴𝐶 2014/2020 – 𝐴𝑠𝑠𝑒 𝑉𝐼 𝐴𝑧. 6.8.3. 𝐴𝑚𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑜 2022.

Lamezia Terme. In sette quadri, un prologo e un epilogo lungo un atto unico, l’attore e regista napoletano Enzo Decaro ci porta in viaggio nel teatro di Molière con “L’Avaro immaginario”. Un viaggio nel tempo, quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche profonde intuizioni e illuminazioni. Un viaggio reale e immaginario di Oreste Bruno, da Nola, e la sua famiglia, che è anche la sua Compagnia itinerante di teatranti: è la tipica “carretta dei comici” tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma anche una fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza.

Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carretto viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”.

Gli incontri durante il viaggio, l’avvicinamento a Parigi e al teatro di Molière, la “corrispondenza” che il capocomico invia quotidianamente all’illustre “collega”, la forte connessione tra il mondo culturale e teatrale della Napoli di quel tempo con quella francese di Molière, ma forse ancor più la pesante eredità del pensiero di uno zio prete di Oreste Bruno, Filippo detto poi Giordano, scomparso da alcuni decenni ma di cui per fortuna non si ricorda più nessuno, e la morte in scena dello stesso Molière poco prima del loro arrivo a Parigi, renderanno davvero unico il viaggio di tutta la “Compagnia di famiglia” commedianti d’arte ma soprattutto persone “umane”, proprio come la grande commedia del teatro, dove “tutto è finto, ma niente è falso”.(rcz)

LAMEZIA – Apre la sede di Intema Aps, il punto di incontro per operatori culturali

È nata a Lamezia l’Associazione di Promozione Sociale Intema che, con l’Associazione Culturale Samarcanda, ha aperto una nuova sede in via XX Settembre 49.

A guidare i due sodalizi Teresa Scaramuzzino e Manuelita Iacopetta, due artiste lametine che hanno voluto creare un punto di incontro per dare spazio e all’estro e alla creatività femminile, e non solo. Nei locali di via XX Settembre si potranno svolgere mostre e convegni di arte e cultura; la sede potrà essere adibita a salotto letterario per la presentazione di libri e lavori editoriali similari. Intema è mostra permanente dei marchi di Fascino Bizantino e di Tessando Handmade creati rispettivamente da Iacopetta e Scaramuzzino: dai gioielli antichi alle borse; dai manufatti al telaio all’oggettistica natalizia e tanto altro ancora. Una ricca e variegata vetrina che inneggia al talento che le donne hanno e che esprimono attraverso la mente, il cuore e l’abilità manuale. 

A tenere a battesimo l’apertura della nuova sede anche Gennaro Condurso, maestro ceramista di Seminara la cui arte è nota in tutto il mondo. Il maestro Condurso ha intrattenuto gli ospiti manipolando la creta e creando in tempo reale delle piccole sculture donate poi ai presenti come originale cadeau. 

Teresa Scaramuzzino e Manuelita Iacopetta, ideatrici del nuovo punto di incontro, ribadiscono «l’importanza di riscoprire l’artigianalità, la valenza di tutto ciò che viene modellato a mano. La creazione di manufatti artistici e artigianali è la base fondante di professioni antiche da riscoprire e che potrebbero offrire proficue occasioni di lavoro per tutte quelle donne di oggi intenzionate a riportare in auge i mestieri di un tempo. Competenze da contestualizzare con i metodi e i mezzi che i tempi moderni mettono a disposizione». 

Già da domani (30 novembre 2023) la sede di Intema ospiterà la mostra antologica del pittore Bruno Bagalà dal titolo Suggestioni atmosferiche; a presentare l’autore e le opere esposte sarà il professor Mario Panarello, critico d’arte.

Bruno Bagalà, nativo di San Ferdinando (Reggio Calabria) ma ormai lametino d’adozione, è stato per molti anni docente nelle scuole. Pittore, scultore, artista eclettico ha al suo attivo una lunga carriera ed una produzione di opere molto apprezzate dalla critica nazionale.  

L’esposizione aprirà al pubblico alle 18. La cittadinanza è invitata a partecipare. L’immagine grafica e la promozione sui social di Intema Aps è a cura di Mayla De Fazio, graphic designer. 

A Lamezia una scuola di lingua e cultura araba per bambini

Mercoledì 29 novembre, a Lamezia Terme, alle 16.30, alla Biblioteca Comunale “Oreste Borrello” sarà inaugurata la scuola di lingua e cultura araba per bambini El Nour.

Sarà presente il sindaco, Paolo Mascaro.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione da tempo avviata tra l’Assessorato alla Cultura e i rappresentanti dell’associazione culturale “El-Nour” di Lamezia Terme nel corso di dibattiti pubblici – quale quello con l’imam Yahya Pallavicini a Lamezia nello scorso mese di giugno – e incontri pomeridiani, alla ricerca di percorsi comuni all’insegna del dialogo e dell’appartenenza al territorio lametino, pur nella diversità di culture di origine

L’assessore alla Cultura, Giorgia Gargano, ha spiegato «come il dialogo interculturale è alla base della convivenza e del reciproco rispetto. Abbiamo pensato di partire dai bambini e di invitarli  in Biblioteca, il luogo che per eccellenza accoglie le differenze e le aggrega. Il mio auspicio è che la scuola “El Nour”, che significa “Luce”, possa divenire occasione di studio, di scoperta e  di incontro».

I corsi si svolgeranno tutti i mercoledì e saranno tenuti dall’insegnante Soukaina Ibrahimi in collaborazione con Hafsa Houmairi, educatrice e mediatrice culturale. Per iscriversi o per informazioni sulla Scuola, scrivere all’email touijer2@hotmail.com. (rcz)

A Lamezia inaugurata l’esposizione dell’opera “Giuditta mostra la testa di Oloferne”

Fino al 3 dicembre, al Circolo di Riunione di Lamezia Terme, sarà possibile visitare l’esposizione dell’opera Giuditta mostra la testa di Oloferne, del 1640 circa, appartenente alla Collezione Giuseppe Speziali.

L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Arete Ets, col sostegno di Fineco Bank, ha disvelato un altro prezioso dipinto, allo scopo di diffondere e valorizzare il patrimonio artistico calabrese, come volano di crescita culturale, ma – in questa occasione – anche come strumento di comunicazione sociale.
L’esposizione, inaugurata alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, pone al centro dell’attenzione una delle figure femminili più rappresentate anticamente dai grandi maestri dell’arte.
«Giuditta è una eroina biblica – ha spiegato la presidente di Arete, Raffaella Gigliotti – è una combattente, una donna che difende la propria patria dimostrando di non avere paura alcuna, forte dei suoi valori e del suo coraggio; una donna che reagisce alla schiavitù, all’assedio, alla prepotenza; una donna che testimonia il riscatto di un popolo, e soprattutto del popolo delle donne, di quelle che non si rassegnano alle prevaricazioni, agli abusi, alle ingiustizie. Gregorio Preti immortala una donna libera, fiera, con gli occhi senza acredine, che mostra la sconfitta di Oloferne, di uomo privo di ogni senso di umanità».
«L’esposizione porge al pubblico un evidente messaggio culturale – ha aggiunto – ma anche fortemente sociale, che si aggiunge al coro delle voci che intendono affermare e sostenere il rispetto delle donne. E abbiamo scelto per questo evento il salone del Circolo di Riunione, una location sempre diversa dalle precedenti, perché riteniamo che l’arte non debba entrare solo nei luoghi vocati all’arte, ma ovunque, per il benessere degli occhi e dell’anima di una intera comunità» .
Francesco Iannazzo, group manager di Fineco, ha sottolineato l’importanza di creare un sistema virtuoso e sinergico per la promozione della cultura e dei territori. «La scelta di affidare ad Arete l’organizzazione del Fineco Day a Lamezia Terme è segno di un progetto condiviso col proprio territorio, che porta con sé il desiderio comune di una nuova narrazione della nostra terra attraverso i suoi tratti identitari più belli. L’intento della Banca di essere attore sul territorio e stimolo di iniziative è coerente con la sua mission di mettere “le persone al centro” partendo sempre dai loro bisogni, interessi e proiettandole verso un futuro migliore».
Scopi ampliamente condivisi e manifestati anche dal Presidente del Circolo di Riunione, Paolo Palaia, nel suo saluto di accoglienza, con il quale ha voluto ringraziare Arete e Fineco per aver dato al Circolo di Riunione il privilegio di ospitare un evento di straordinaria bellezza.
Approfonditi dettagli sull’opera esposta sono stati oggetto degli interventi di alcuni tra i soci fondatori di ARETE.
Domenico Piraina (Direttore di Palazzo Reale Milano e della Direzione Cultura del Comune di Milano) si è soffermato sulla figura di Giuditta nell’arte.
«La figura di Giuditta ha avuto un ruolo rilevante nella tradizione letteraria e artistica occidentale e ha inciso significativamente sulla storia della cultura per le sue valenze politiche, religiose, etiche, di genere – ha detto Piraina –. Quello di Giuditta è, con quelli di Ruth e di Ester, uno dei soli tre libri della Bibbia a portare il nome di una donna; tre donne portate ad esempio di devozione e pietà che, nel caso di Giuditta e di Ester, sono presentate, a dispetto della natura patriarcale della religione e della società ebraiche coeve, come eroine il cui valore salvò il popolo. Tre donne svantaggiate dalla propria condizione (Ruth, la straniera; Ester, l’orfana in esilio e Giuditta, la vedova) che riescono a ergersi a protagoniste».
«A seconda del contesto storico e culturale il personaggio di Giuditta – ha proseguito – ha assunto varianti iconografiche e gestuali differenti seguendo una linea evolutiva che passa da un momento in cui la sua figura è caratterizzata da una mescolanza di seduzione e di devozione a Dio – con la prima qualità in funzione servente la seconda, nel senso che la vedova di Betulia agisce seduttivamente per adempiere il volere del  Signore – ad un altro in cui, in un completo capovolgimento di senso, si autonomizza il lato seducente della personalità della Betuliense diventando l’archetipo della donna autocompiaciuta, libera e indipendente e perdendo il carattere di salvatrice casta e pura. Giuditta si oppone alla codardia e alla rassegnazione dei capi del suo popolo, si fa carico di salvarlo e con la metis, l’astuzia di omerica memoria, Giuditta coglie la favorevole occasione per ribaltare i tradizionali rapporti di forza tra uomo e donna. Nella modernità, questo sarà l’aspetto che avrà più fortuna, perché Giuditta usurpa un ruolo tradizionalmente maschile, quello dell’eroe che salva il suo popolo: Giuditta non è più la principessa salvata ma l’eroina salvatrice».
Mario Panarello (Storico dell’Arte, Docente di storia dell’arte antica e medioevale all’Accademia di Belle Arti di Lecce) ha trattato la figura artistica di Gregorio Preti e guidato il pubblico nella lettura dell’opera.
«Lo stemperato tenebrismo che connota la produzione di Gregorio, rispetto a quella più caratterizzata del fratello Mattia – ha detto ancora – è chiaramente evidente in quest’opera la cui gamma cromatica è organizzata prevalentemente su tonalità fredde, facendo riaffiorare il temperamento classicista che ha contraddistinto la formazione del pittore nella Roma dei primi decenni del Seicento che vede più nettamente contrapposte le tendenze naturalistiche e quelle classiciste. Tendenze di sapore più reniano che domenichiniano, che trovano nell’opera in questione un giusto compromesso fra la gamma cromatica scelta e l’addensarsi di zone d’ombra, quasi notturne, felicemente coniugate da un abile ductus pittorico, con effetti che sembrano ricordare, sebbene stemperati, certi momenti della produzione guercinesca a cui rimanda anche il taglio di alcune figure».
«Il dipinto in collezione Speziali sviluppa il tema del trionfo dell’eroina, nel momento in cui fa ingresso nella cittadina di Betulia – ha detto ancora – esibendo la testa di Oloferne. La figura di Giuditta e della sua inserviente anziana dominano la sezione destra dell’opera, mentre a sinistra tre personaggi sono colti nell’atto di esultare e ringraziare Dio della liberata minaccia del nemico; la testa di Olofene è sollevata dall’eroina, sospinta in avanti, quasi tangente al bordo superiore del dipinto a perfetta mezzaria della tela; la testa è allineata con la figura in secondo piano di un vecchio che la osserva dando un’idea di profondità rimarcata più concretamente dalla bella figura del giovane, sapientemente resa fra contrasti di luce e ombra. Il soggetto è sviluppato orizzontalmente riproducendo le figure non nella loro interezza ma per tre quarti, secondo la prassi consolidata presso i pittori naturalisti caravaggeschi».
Antonio Pujia Veneziano, artista e maestro d’arte, ha posto al centro dell’attenzione il “valore” del sistema virtuoso delle relazioni umane e delle professionalità nella costruzione dell’evento.
«Questo incontro è riuscito a creare un esempio di sana sinergia, che ha qualificato il lavoro che abbiamo fatto – ha concluso – anche insieme ad altri, unendo esperienze, competenze, valori e missioni, nel segno della bellezza dell’arte». (rcz)

Il 28 novembre protocollo tra Fondazione Trame e Csv Calabria

Martedì 28 novembre, a Lamezia, alle 11, al Civico Trame, sarà siglato un protocollo d’intesa tra Csv Calabria Centro e la Fondazione Trame Ets.

L’obiettivo dell’intesa è quello di sviluppare un percorso ampio e condiviso caratterizzato dal coinvolgimento degli enti del terzo settore, delle istituzioni, dei cittadini in diverse attività ed iniziative che possano contribuire a rafforzare la dimensione dell’antimafia sociale. Il protocollo è finalizzato alla creazione di una rete di soggetti impegnata nella programmazione e realizzazione di attività, servizi ed iniziative volte a concretizzare un percorso condiviso di antimafia sociale, promuovendo il radicamento ed il rafforzamento della cultura della partecipazione democratica e della cittadinanza attiva nelle nostre comunità. (rcz)

LAMEZIA – Al Museo Archeologico una visita sulla “Condizione femminile nella società della Grecia Antica”

Si intitola Passeggiata nella storia: La condizione femminile nella società della Grecia Antica l’evento organizzato dal Museo Archeologico Lametino in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il Polo, infatti, con una apertura straordinaria propone una passeggiata serale tra i reperti archeologici ritrovati a Terina, subcolonia di Crotone, con focus sulla condizione della donna nell’antica Grecia.

L’approfondimento “Passeggiata nella storia: La condizione femminile nella società della Grecia Antica” è incentrato sulla figura e le attività della donna nell’antichità, sul recupero e sulla trasmissione di pratiche, saperi e tradizioni tramandati nel tempo e ancora vivi nelle economie meno sviluppate, che invece la nostra società ha accantonato e dimenticato e potrebbe riscoprire e rivalutare nel segno di una maggiore sostenibilità economica e ambientale.
Partendo daimiti di Pandora e Demetra, fino alle vicende della fedele Penelope, di suo marito Ulisse e della sirena Ligea, il racconto si dipana nelle sale del Museo attraverso la descrizione dei reperti archeologici usati prevalentemente dalle donne di Terina – pesi da telaio, fusaiole, bambole, unguentari, anfore, utensili da cucina, sculture, ecc. – con l’obiettivo di promuovere il nostro patrimonio culturale e la conoscenza del fondamentale contributo che il mondo femminile ha dato alle società del passato.
Particolare attenzione sarà riservata al rito matrimoniale, di cui le donne erano protagoniste (dal latino matrimonium: dovere della madre) attraverso l’illustrazione dell’Hydria di Cerzeto, pregevole manufatto del IV secolo a.C. e pezzo iconico del Museo.
L’attività è aperta a tutti (previsto un massimo di 60 persone per ogni turno di visita narrata) e vedrà due turni, uno alle 19.00 e uno alle 20.30, curati dal personale del Museo (Maria Grazia Scarfò, Luigi Calimeri e Antonio Pagliuso). (rcz)

LAMEZIA – Giovedì si espone l’opera “Giuditta mostra la testa di Oloferne”

Giovedì 24 novembre al Circolo di Riunione di Lamezia Terme, sarà esposta l’opera Giuditta mostra la testa di Oloferne di Gregorio Preti col sostegno di Fineco Bank. L’opera, del 1640 circa, appartiene alla collezione Giuseppe Speziali.

L’evento è stato organizzato dall‘Associazione Culturale Arete Ets, per promuovere e valorizzare il patrimonio artistico calabrese, dopo Il trionfo di Galatea di Luca Giordano della collezione d’arte privata calabrese Romano Carratelli e Gli Evangelisti Luca e Giovanni di Mattia Preti della Collezione Carlo Perri.

L’esposizione, che si inaugura alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, spiega la scelta di Arete di mostrare, in questa circostanza, un’unica opera, di artista calabrese e di collezione privata calabrese, ponendo al centro dell’attenzione una delle figure femminili più rappresentate anticamente dai grandi maestri dell’arte, affinché anche Arete, col proprio impegno civile, con la forza prorompente dell’arte, possa unirsi al coro delle voci che intendono affermare e sostenere il rispetto verso le donne.
Intervengono il presidente di Arete Raffaella Gigliotti; Francesco Iannazzo (Group Manager Fineco Bank), Domenico Piraina (Direttore di Palazzo Reale Milano e della Direzione Cultura del Comune di Milano), Mario Panarello (Storico dell’Arte, Docente di storia dell’arte antica e medioevale all’Accademia di Belle Arti di Lecce). (rcz)

Si riunisce in Calabria la rete sindacale per le migrazioni nell’area Mediterranea-Sub Sahariana

Domani mattina, al T Hotel di Lamezia Terme, si terrà la settima Assemblea Generale della Rete Sindacale per le Migrazioni nell’area Mediterranea – Sub Sahariana (RSMMS).

La rete di sindacati africani (sub sahariani e magrebini) ed europei discuterà degli scenari regionali e delle risposte sindacali per una nuova visione del diritto di migrare come parte di una politica di sviluppo universale e sostenibile.

RSMSS rappresenta un’esperienza originale di coordinamento tra sindacati di tre regioni coinvolte dal flusso migratorio che ruota attorno al bacino del Mediterraneo e all’Africa Occidentale. La Rete oggi è composta da 30 centrali sindacali di 16 Stati: Algeria, Belgio, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Francia, Italia, Mali, Marocco, Mauritania, Niger, Portogallo, Senegal, Spagna, Togo e Tunisia.

Il coordinamento generale dal 2022 è stato affidato alla Cgil nel riconoscimento dell’impegno e dell’esperienza maturata nel corso degli anni a favore dei diritti dei migranti, a livello sia nazionale sia internazionale. Aprirà i lavori il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato. Interverranno, tra gli altri, la Segretaria Nazionale Cgil Maria Grazia Gabrielli e il Segretario Aggiunto della Confederazione Sindacale Africana (CSI-Africa) Joel Akhator Odigie.

La situazione internazionale si sta rapidamente deteriorando e la percezione della mobilità umana alimenta sempre più politiche restrittive e repressive. È urgente spostare il dibattito dalla chiusura delle frontiere tra Stati finalizzata a limitare e contenere la mobilità umana per affrontare le cause profonde e le condizioni di vita che spingono le persone a migrare. Che si tratti di ambiente, guerre o povertà, è prioritario allinearsi alla realtà delle tendenze strutturali che guidano la mobilità umana, per sviluppare risposte responsabili che sostengano i diritti.

I canali migratori regolari sono presentati come l’alternativa alla situazione catastrofica della regione. Tuttavia, questi canali tardano a essere attivati e le sfide che ne derivano non vengono affrontate da coloro che ne chiedono l’istituzione. Il divario tra la retorica politica e la realtà dei potenziali migranti sembra aumentare, trasformando le politiche migratorie in un esercizio di facciata che spiana la strada all’accaparramento delle competenze e soffoca i profili considerati poco qualificati in meccanismi restrittivi e inefficienti.

Nell’assemblea si discuterà del contributo che i sindacati possono dare a politiche migratorie più eque e degli ostacoli, i rischi e le pratiche di dialogo che devono essere messe in atto se si vuole che la migrazione regolare sia una vera opportunità. (rcz)