È stato presentato, nel Salone Oratorio della Parrocchia Beata Vergine di Lamezia, il libro Sarà l’aurora – La mia lotta contro il cancro di Igor Colombo.
Un evento che ha toccato il cuore di tutti i presenti, un vero e proprio viaggio attraverso la sofferenza e la speranza.
La serata è stata aperta dalla giornalista Saveria Maria Gigliotti, che, con sensibilità e empatia, ha chiesto all’autore di raccontare le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere questo diario intimo. Colombo ha spiegato come il libro non sia solo un racconto della sua malattia, ma una lettera d’amore per la vita, per le persone che lo hanno sostenuto e per la fede che lo ha accompagnato nei momenti più bui. Il suo slogan, “Cancro non ti temo”, riecheggiava come un mantra di resistenza e speranza.
Il dottor Ettore Greco, ex primario del reparto di oncologia, ha condiviso con il pubblico la potenza delle parole di Colombo. Ha sottolineato come la scrittura dell’autore riesca a far sentire ognuno parte di una comunità, a far capire che nessuno è solo nella lotta contro la malattia. Ogni pagina del libro è una testimonianza di coraggio e di amore per la vita, capace di ispirare e sollevare il morale di chi sta affrontando sfide simili.
Il professor Francesco Polopoli ha portato un messaggio di speranza e positività, parlando del valore della resilienza. La sua esperienza di 24 cicli di terapia, affrontati in solitudine per proteggere i suoi cari, ha messo in luce il sacrificio e l’amore che accompagnano la malattia. Le sue parole hanno risuonato tra i presenti, creando un’atmosfera di intimità e comprensione reciproca.
Quando è stato il momento di Igor Colombo, la sala è diventata un luogo di ascolto e riflessione. Le sue parole, cariche di emozione, hanno raccontato la fragilità della vita, ma anche la forza della fede. Si è affidato al Cielo nei momenti più bui, quando i medici gli avevano dato poche speranze. In quel momento, molti volti si sono bagnati di lacrime, toccati dalla vulnerabilità e dalla determinazione dell’autore.
Don Isidoro Di Cello, confessore di Colombo e suo punto di riferimento spirituale, ha offerto un intervento profondo, sottolineando il potere della comunità nel sostenere chi soffre. La sua presenza ha aggiunto un ulteriore strato di conforto e di connessione, dimostrando quanto la spiritualità possa accompagnare la sofferenza.
Nella Fragale, per la Grafichéditore, ha parlato del suo legame con Colombo, iniziato con il libro “Quegli anni in gradinata est”. Ha condiviso come il libro sia nato dall’idea e dall’incoraggiamento di un’amicizia profonda, approfonditasi in quei giorni bui di degenza. La sua testimonianza ha reso palpabile l’importanza del supporto reciproco nei momenti difficili.
La serata si è conclusa con un intervento di Sara Saladino, una giovane malata oncologica, che ha ricordato a tutti l’importanza della prevenzione. La sua testimonianza ha portato un messaggio di speranza e responsabilità, sottolineando che, pur nella lotta contro il cancro, è fondamentale prendersi cura della propria salute.
Infine, il gesto gentile di Don Isidoro, che ha ringraziato Igor Colombo per aver deciso di devolvere il ricavato del libro alla parrocchia, ha aggiunto un ulteriore tocco di umanità a questa serata già intensa. Don Isidoro ha donato ai relatori un mazzo di fiori, simboleggiando la bellezza della condivisione e dell’amore che unisce tutti in questa battaglia comune.
In conclusione, la presentazione di “Sarà l’aurora” non è stata solo un evento letterario, ma un momento di profonda connessione umana, un richiamo a non arrendersi mai e a trovare sempre la luce anche nei momenti più bui. Un invito a tutti noi a combattere, insieme, il cancro e le sfide della vita con coraggio e determinazione. (rcz)