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Al Polo Culturale "M. Preti" di Reggio inaugurata "Risonanze Artistiche"

Al Polo Culturale “M. Preti” di Reggio inaugurata “Risonanze Artistiche”

È stata inaugurata, al Polo Culturale “Mattia Preti” del Consiglio regionale, Risonanze Artistiche, una collettiva di arte visive cui sono stati invitati 19 artisti con la possibilità di esporre due opere e le tele esposte danno un’ottima testimonianza dell’alto livello degli artisti partecipanti.

Un evento promosso da La Rosa del Pozzo Edizioni, guidato da Antonino Santisi e che vede come curatore Oreste Mario Dito.

Gli artisti coinvolti in questa manifestazione rappresentano un campo abbastanza variegato dello stile artistico ed ogni opera esposta è un condensato di emozioni che avvolgono il visitatore che entrando nelle sale a contatto con le opere viene ghermito da un’atmosfera di leggerezza e di serenità che sono le condizioni essenziali per godere della bellezza dell’arte. 

E passeggiando tra i dipinti questa leggerezza permea lo spazio e ti permette di goder appieno di quanto appare non solo agli occhi del visitatore, ma anche alla sua mente e principalmente alla sua anima.

Invero nello spazio che ci avvolge è tutto un risuono velato e soffuso di emozioni che ben richiamano il titolo della mostra “Risonanze Artistiche” e sicuramente questo motivo per così dire sublimale era ciò a cui puntavano gli organizzatori della mostra, scopo che si è raggiunto grazie alla scelta degli artisti e di conseguenza delle loro opere.

Girando tra le opere si incontrano paesaggi, ritratti, montagne, mari, figura reali ed astratte attraversiamo variegati stili pittorici dall’espressionismo all’impressionismo, dall’art nouveau al naturalismo, dal classicismo al futurismo, dal surrealismo al metafisico sino all’arte concettuale e gli artisti con le loro opere vogliono donare agli altri il proprio io con la forza del loro esprimersi.

È un mondo che ti circonda ti rapisce e ti fa vivere momenti che ti distaccano dalla realtà e ti permettono di vivere quasi un universo irreale in cui prevale il sogno sulla realtà, il cuore sulla ragione in cui è predominante il concetto di bellezza che è poi il fulcro dell’arte e Marcello Anastasi, esperto d’arte afferma che «l’arte è frutto della ricchezza del genio degli artisti, che imperterriti continuano con le loro ricerche e sperimentazioni a stupire le generazioni di ogni tempo, ponendosi a sostegno del bene, non dimenticandosi che la bellezza dell’arte salverà il mondo».

E gli artisti protagonisti sono così incisivi e penetranti nell’intimo dell’osservatore da indurre il Presidente Santisi ad affermare che, con i loro «colori caldi del Mediterraneo, le magie degli Astratti, le meraviglie del nostri paesaggi, la sensualità della femminilità nei ritratti fermano il fiato ed incutono forti emozioni e danno anche la sensazione che tutto si trasforma e tutto dona dinamicità al fluire del tempo e l’essere interiore gode di così tanta bellezza che solo un Opera artistica può dare lasciando l’osservatore estasiato di così tanto onirico dinamismo».  

E, su questa grande capacità di forza di quanto gli artisti hanno significato rappresentare sulle loro tele il, curatore della mostra Oreste Mario Dito «riconosce a tutte le opere una grande capacità comunicativa che perché in ogni opera c’è sempre un dettaglio che colpisce l’osservatore, può essere un colore, una linea, una scena un’espressione o altro, e che ci racconta un vissuto o anche un’idea da vivere, o un’angoscia, o una gioia e questa capacità dell’osservatore di leggere e sentire l’opera e dell’autore di trasmettere è il linguaggio universale dell’arte: l’arte non ha bisogno di traduttori!».

Il vernissage è stato affollato ed ha confermato un successo di pubblico e critica dell’evento che tra l’altro ha avuto il merito di offrire un panorama ampio delle arti visive unendo più generazioni di artisti con l’apertura alle giovani leve e dimostrando ancora una volta che l’arte non ha età, ma deve avere solo talento. (rrc)