Si è svolto presso l’Ordine di Medici un interessante confronto sulla sanità calabrese prendendo spunto dall’ultimo libro di Rubens Curia Per una sanità partecipata, che ha visto l’autore impegnato a discuterne con Fausto Sposato, presidente dell’Ordine degli infermieri, che ha riflettuto sulla centralità della figura dell’infermiere di Comunità che nella medicina di prossimità dovrà svolgere un ruolo strategico sia sul territorio che nell’ Ospedale di Comunità.
Giorgio Marcello, docente universitario, si è soffermato sul capitolo che sviluppa il Budget di salute, inteso come percorso di salute che tende a deistituzzionalizzare il paziente fragile e con Eugenio Corcioni, Presidente dell’Ordine dei Medici, che si è soffermato, dopo un’ampia panoramica sul grave malessere della sanità calabrese, sulla mancata applicazione dei contratti che avrebbero potuto dare una svolta alla sanità regionale ed ha auspicato un confronto serrato con il Presidente Roberto Occhiuto nella qualità di Commissario per Il Piano di rientro, che è mancata con il suo predecessore.
Il dibattito è stato sapientemente moderato dal giornalista Attilio Sabato che, tra l’altro, ha messo in luce il capitolo del libro dove si scrive in merito ai tre grandi ospedali ancora sulla carta che si attendono da 14 anni. Curia ha affermato che il suo è un libro scritto a più mani insieme ad alcuni compagni di viaggio di Comunità Competente e che, oltre a denunciare documentalmente il fallimento del Commissariamento che ha lasciato quasi immutato il disavanzo economico e non ha garantito i Livelli Essenziali di Assistenza ai calabresi, avanza delle concrete proposte per una «riforma organizzativa ed etica» del Servizio sanitario regionale.