Il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della Commissione regionale anti ‘ndrangheta, Antonio De Caprio, ha condiviso una riflessione in occasione della Giornata in ricordo delle vittime innocenti della mafia.
«A ricordare e riveder le stelle. Un inno alla vita. Un monito a non dimenticare mai le vittime innocenti della mafia. Uomini, donne, bambini inermi dinanzi alla brutalità di menti annebbiate dal male» ha detto De Caprio, aggiungendo che «le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare. A loro dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo».
La frase emblematica, scelta quest’anno da Libera per la 26ma edizione della giornata della memoria e dell’impegno, racchiude in sé numerosi significati, che riecheggiano nel nostro intimo.
«Uno su tutti le stelle – ha proseguito il presidente dell’antimafia regionale –. Quelle miriadi di luci soffuse, che indicano coloro i quali ci hanno lasciato e le persone che, ogni giorno, si battono per la giustizia, lottano per debellare ogni forma di devianza sociale, lavorano per rendere sicura la vita dei cittadini. Dobbiamo tutti continuare a riflettere, approfondire, incontrarci e discutere, rispetto ad un fenomeno che bisogna affrontare a testa alta e senza paure. Bisogna Denunciare, denunciare, denunciare».
«Lo Stato – ha chiosato Antonio De Caprio – deve stare al nostro fianco nella lotta quotidiana alla criminalità organizzata. Abbiamo bisogno di più presidi di legalità, maggiori uomini e mezzi per le forze dell’ordine. C’è bisogno di un controllo accentuato del territorio. Solo così si può arginare, nell’immediato, il fenomeno ‘ndranghetistico. Siamo consapevoli che, anche quest’anno, a causa della pandemia, non si possono organizzare iniziative. Ma il ricordo non si spegne. La fiamma resta lì, accesa, indelebile a memoria storica».
«Nonostante ciò – ha ribadito il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale – è giusto che si continui a sensibilizzare l’opinione pubblica, rispetto ad un’onta chiamata ‘ndrangheta, che abbiamo il dovere di debellare ad ogni costo. La soluzione è quella di studiare. Ne sono convinto».
A tal riguardo, il presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta si rivolge ai giovani: «In questo lungo anno, in cui il covid ci ha privato delle gioie più belle, come abbracciarci, stringerci la mano, scambiarci sorrisi, risate e ilarità, credo che dedicarsi allo studio sia un buon viatico. Nella mente di ognuno di noi, ne sono convinto, le parole non rimarranno solo come un soffio di vento. Saranno la base per scritti che arricchiranno l’anima di chi fa della cultura la sola arma capace di farci rinascere. La cultura è vita. La cultura è prosperità. Senza essa non possiamo crescere, maturare, prosperare ed essere cittadini del mondo. Ragazzi studiate, leggete. Non abbandonate il senso stesso del vivere quotidiano. Solo così potremo sconfiggere il male che attanaglia la nostra regione: la ‘ndrangheta».
Emblematico il pensiero del giudice Paolo Borsellino: «La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità».
«Le idee – ha concluso De Caprio – di coloro i quali hanno dato la vita per servire onestamente lo Stato, devono continuare a camminare sulle nostre gambe». (rrc)