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Biondo (Uil Calabria): Alla Calabria serve una rinnovata spinta infrastrutturale

Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, ha ribadito che «alla Calabria, destinataria di importanti finanziamenti da parte dell’Europa, serve una rinnovata spinta infrastrutturale. Serve il potenziamento della logistica che può essere ottenuto solo attraverso il corretto sviluppo delle potenzialità ancora non totalmente espresse di hub portuali importanti nel panorama mediterraneo quale può essere quello di Gioia Tauro».

«Ma non solo. Lo scalo portuale senza un retroporto efficiente non può sviluppare pianamente le sue reali potenzialità. Cosa dire poi della Zes, il cui concreto avvio stiamo attendendo da tempo immemore» ha aggiunto, nel corso del suo intervento ai lavori del Consiglio territoriale della Uil Crotone.

 Il dibattito, introdotto e moderato da Mimmo Tomaino, ha registrato il contributo di diversi Segretari generali di categoria, di numerosi iscritti al sindacato ed è stato concluso dalla relazione finale di Santo Biondo, Segretario generale della Uil Calabria.

«Ma tutto questo – ha proseguito Santo Biondo – senza il potenziamento delle infrastrutture viarie, senza l’elettrificazione della tratta ferrata Monica, in assenza di un puntuale completamento e rafforzamento dell’assetto viario sulla Strada statale 106, finirebbe per rappresentare il rischio di uno sviluppo monco, di uno sviluppo con il freno a mano tirato, di uno sviluppo inutile per una terra che vuole ripartire senza i lacci dell’arretratezza, che vuole una sanità in grado di curare i suoi cittadini, una scuola in grado di far crescere le sue giovani speranze». 

«Una Calabria  – ha concluso il segretario generale della Uil Calabria – che non può più attendere di vedere realizzata una concreta attenzione alle tematiche ambientali, che vuole vedere realizzata la riforma del ciclo integrato delle acque e che non vuole più dovere fare i conti con le inefficienze della macchina di raccolta dei rifiuti. È necessario saper mettere a frutto l’azione più solidale dell’Europa per ridare servizi dignitosi ai nostri concittadini, nell’ottica di un progetto che sia in grado di ridisegnare la Calabria».

Un processo di cambiamento radicale che, nelle idee di Santo Biondo e della Uil Calabria, deve essere perseguito con le buone prassi, con la massima sicurezza sui luoghi di lavoro, avendo sempre la legalità come stella polare, stimolando il confronto con la classe politica regionale e nazionale al fine di offrire alla Calabria, ed alla fascia jonica calabrese in particolare, lo slancio giusto per ripartire.

I tanti problemi irrisolti del territorio crotonese, le vertenze delicate come quella dell’Abramo customer care, le battaglie storiche come quella sulla bonifica o più recenti come quella per bloccare un atto aziendale dell’Asp non corrispondente alle necessità del territorio. Questi e tanti altri argomenti, invece, sono stati ripresi da Fabio Tomaino, Segretario generale della Uil di Crotone, durante il suo intervento.

«Uno dei problemi che abbiamo in Calabria – ha spiegato Tomaino – è quello di non saper spendere i tanti fondi che l’Europa ci ha messo a disposizione. Nel territorio di Crotone questo fenomeno è ancora più accentuato. Cominciamo, quindi, a spendere le risorse che giacciono nelle casse degli enti come quelli di Antica Kroton, dell’Agenda urbana o della bonifica e cerchiamo di cambiare in meglio il volto di questo territorio. Oggi è il momento di saper difendere ciò che abbiamo e riuscire a spingere su coloro che avranno l’opportunità di dover gestire i finanziamenti che arriveranno in Calabria, anche nel piccolo ma grande territorio di Crotone che sta vivendo momenti difficili e soffre dell’imbarazzante disattenzione della politica e delle istituzioni, mentre il territorio soffre e rischia di morire non riusciamo a fare fronte comune davanti ai tanti problemi che assillano il territorio».

Nel suo intervento, poi, Fabio Tomaino ha ricordato la piattaforma unitaria elaborata da Cgil, Cisl e Uil e presentata presso la Prefettura di Catanzaro: «Una piattaforma che non intende assumere il carattere dell’unicità ma, anzi, mira ad intercettare unitamente agli enti locali, senza dispersioni e frammentazioni, tutte le risorse economiche derivanti dai consistenti finanziamenti che l’Europa metterà a disposizione del Sud». 

«Una delle grandi sfide – ha concluso Tomaino – sarà rappresentata da quella di mettere in equilibrio la sostenibilità economica, ambientale e sociale del territorio ed Eni, in questo caso, rappresenta l’interlocutore più indicato. L’altra è quella di rendere veramente equo ed universale l’accesso ai servizi sanitari e per questo ci batteremo». (rkr)