In occasione delle Giornate Fai d’Autunno, in programma il 16 e 17 ottobre, la Delegazione Fai di Reggio Calabria, guidata da Rocco Gangemi, aprirà, in via straordinaria, l’antica Giudecca di Bova.
La Giudecca è un quartiere di Bova che fu abitato tra la fine del XV secolo e gli inizi del periodo successivo, da una piccola comunità ebraica. Quasi del tutto dimenticata, questa suggestiva porzione di spazio urbano, è stata inserita all’interno di una sezione del Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs e valorizzata dall’installazione di arte contemporanea dell’artista Antonio Puija Veneziano.
Le prime testimonianze della presenza a Bova di una comunità ebraica risalgono alla fine del Quattrocento. Sappiamo, infatti, che nel 1502 la Regia Corte di Napoli lamentava di non aver riscosso i tributi fiscali che la Giudecca di Bova doveva all’erario fin dal 1497.
L’insediamento ebraico a Bova potrebbe risalire alla cacciata dei giudei dalle terre di Spagna, nel 1492. In quell’anno degli ebrei di Sicilia si trasferirono a Reggio, dove due anni dopo furono smistati in tutto il circondario. Il secondo editto di Ferdinando il Cattolico (1511), che decretò l’espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli, determinò l’abbandono della giudecca di Bova. In quello stesso anno, le autorità locali chiesero la cancellazione dai ruoli fiscali della Giudecca di Bova. Ciò nonostante una cronaca bovese, redatta del 1774 dall’erudito Domenico Alagna, ricorda che gli ebrei furono scacciati solo nel 1577, con l’accusa di aver diffuso la peste. È proprio Domenico Alagna a fornirci informazioni dettagliate sulla localizzazione della Giudecca di Bova, indicata ai margini della città, nel quartiere di Pirgoli (dal greco “torri”), confinata tra due porte che si aprivano rispettivamente a Sud, nelle vicinanze della Torre della Porta, e a Nord nei pressi della Torre Aghios Marini.
«Finalmente – ha dichiarato Gangemi – ci auguriamo di potere di nuovo incontrare tanti curiosi visitatori e nostri appassionati sostenitori, a cui faremo conoscere luoghi nuovi ed interessanti con una visita avvincente e ben raccontata. Ancora non avremo il supporto delle scuole, con i nostri entusiasti Apprendisti Ciceroni: purtroppo le incertezze dovute alla pandemia non ci consentono tuttora di riprendere il nostro bel progetto»
«Ma abbiamo unito tutte le nostre forze – ha aggiunto – per guidare e accogliere i visitatori, anche quest’anno, con la dedizione e la gioia di sempre».
Giornate particolari, nelle quali i volontari si porranno a disposizione dei visitatori, con una particolare attenzione perché le visite si svolgano in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, per accedere sarà obbligatorio il green pass e l’uso della mascherina.
Una interessante installazione di arte contemporanea, realizzata da Antonio Pujia Veneziano, tra il 2019 e il 2020, regala suggestioni su questo antico quartiere, attualmente munito di una pannellistica didattica che consente di ascoltare dal proprio cellulare, in lingua inglese e italiano, la secolare storia degli Ebrei in Calabria.
Antonio Pujia Veneziano ha creato la sua installazione artistica elaborando una serie di ceramiche invetriate e graffite dal titolo Pirgos ceramiche parlanti, all’interno delle quali scorrono frammenti concernenti notizie sugli ebrei a Bova tra la fine del XV e gli inizi del secolo successivo, così come riporta anche una cronaca bovese del Settecento.
Ai cinque tondi l’artista ha aggiunto un altro disco, incastonato sulla parete adiacente l’ingresso secondario di Palazzo Mesiani, costruito alla fine del XVIII secolo sul sito dove era in precedenza insediata la giudecca di Bova. Il soggetto è un particolare della planimetria urbana del quartiere ebraico di Pirgoli raffigurato con l’intento di esaltare la percezione di uno spazio fisico quasi dimenticato, ma un tempo abitato da genti di religione ebraica.
Interessante è inoltre la presenza a Pirgoli di un pozzo, oggi inglobato nella corte di Palazzo Mesiani, elemento indispensabile ai bagni rituali e alla macellazione di carni kosher.
Il Fai Reggio Calabria presenta “La Giudecca di Bova” anche attraverso il suggestivo video realizzato da Stefano Mileto. (rrc)