Lunedì 3 aprile, all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, riparte il progetto artistico Cantalamissa di Luana Perilli.
L’iniziativa artistica (a cura di Simona Caramia e con la collaborazione di Vladimir Costabile, Dobrila Denegri, Gianluca Donati, Cristina Gavello e Giuseppe Guerrisi) indaga nelle culture popolari e nell’animo umano ripercorrendo le memorie dei territori per farne una geografia dell’altitudine, che unifichi il territorio a partire dalla fauna.
L’artista ha inteso proporre un intervento artistico-antropologico, a partire da una serie di video interviste agli abitanti dei paesi montani in Calabria ai quali è stato chiesto di raccontare usi e giochi su/con animali e insetti: pratiche molto lontane dal politically correct e dall’educazione ecologica, ma che racconta della natura predatoria degli esseri umani.
La ricerca si è concentrata sull’amata phegea, una falena diurna che ha accompagnato i giochi e le esplorazioni più o meno crudeli dei bambini su tutta l’Italia appenninica e che per questo motivo più di altri animali ha trovato vari nomi nei vari dialetti delle comunità (ad esempio in Sila il lepidottero viene chiamato “Cantalamissa”, in ciociaria “Maria Stoppina”).
Si tratta di un progetto a portata nazionale che, seguendo il percorso degli Appennini dalla Calabria al Piemonte e coinvolge anche alcune scuole del territorio: il liceo artistico di Cittanova, il liceo artistico di Vibo Valentia. Tra i partner: l’amministrazione comunale di Cittanova (RC), la Banca di Cittanova, l’amministrazione comunale di Parenti (CS) e l’Accademia di Belle Arti di Reggio. Oltre i confini regionali, sono partner: l’Accademia di Belle Arti di Napoli e quella de L’Aquila, l’associazione Civico16 di Pescara, l’associazione Harp di Fontecchio (AQ), l’Isia di Faenza.
Il 3 e 4 aprile, dunque, un gruppo di studenti e docenti, assieme all’artista, percorreranno i sentieri silani e visiteranno Cittanova in un viaggio che sarà un’esperienza di immersione e di animalità condivisa al di fuori dalle dinamiche.
Il 5 aprile, poi, si apriranno le porte dei laboratori dell’Accademia (viale Tommaso Campanella, 181), per dare forma e sostanza agli output artistici del progetto. (rcz)