Tra Catanzaro, Cosenza e Reggio il Ramificazioni Festival

Prende il via sabato 19 ottobre l’ottava edizione di Ramificazioni Festival, il più importante festival dedicato alla danza d’autore in Calabria, ideato e prodotto dall’Associazione Italìa & Co.

Riconosciuta dal Ministero Della Cultura e sostenuta dalla Regione Calabria, Ramificazioni è un progetto dedicato alla creatività contemporanea, delle arti visive e coreutiche, nato con l’esigenza, come sottolinea il direttore artistico Filippo Stabile, «di creare un polo attrattivo e formativo che rispecchiasse la domanda e le esigenze professionali contemporanee, che offrisse anche un’alternativa culturale differenziata e coordinata fuori dalle logiche di mercato».

Fino al 15 dicembre, dunque,  il Festival farà incontrare 12 compagnie nazionali e internazionali attraverso 15 appuntamenti che spazieranno dall’arte della danza contemporanea al tango, dalle incursioni di musica dal vivo all’intelligenza artificiale. Ramificazioni Festival si conferma una rassegna itinerante, che toccherà con il suo calendario 3 province e 6 città, dai palcoscenici dei teatri più importanti della regione, come il Rendano di Cosenza e il Teatro Comunale di Catanzaro, a quelli di giovani istituzioni teatrali, come l’Auditorium Comunale di Polistena (RC), casa della compagnia Dracma, il Teatro Manfroce di Palmi (RC) e CineTeatro Metropol e Teatro Amanteo-Paolella di Corigliano-Rossano (CS), fino ad arrivare ad istituzioni culturali di pregio come il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la Galleria Nazionale di Cosenza, il Castello Ducale di Corigliano-Rossano e location istituzionali come il Palazzo della Provincia di Cosenza.

Il tema di quest’anno del Festival è “Sconfini”, che chiude il cerchio di una triennalità dedicata al tema dei Confini che ha affrontato nel 2022 il tema dell’“Oltre i conflitti” e nel 2023 quello dei “Confini uniti”. “Sconfini” è un invito al pubblico a considerare il confine non come limite ma come spazio estremo nel quale dare appuntamento a se stessi e agli altri per riconoscersi e riconoscere il diverso da sé, aprendosi all’accoglienza e sconfinando verso nuovi orizzonti che prima apparivano distanti.

Per Ramificazioni: «sconfinare è un atto di ribellione alle etichette convenzionali e alle comfort zone, attraverso un’offerta ricercata e accurata di spazi aperti all’espressione artistica e agli stimoli emotivi che emergono dalle azioni coreutiche di ogni autore del Festival. L’arte della danza diventa così il veicolo, la tentazione, la proposta di sconfinamento verso la ricerca di un altrove, l’altrove che simboleggia il movimento, lo spostamento e che produce sempre nuovi processi di conoscenza».

Primo appuntamento in programma è sabato 19 ottobre alle 20.45, alla Galleria Nazionale di Cosenza, con “Re-Garde”, lavoro del duo francese Cie MF, formato dai danzatori/coreografi Maxime Freixas e Francesco Colaleo, che, affiancati dalla Compagnia Artemis Danza, daranno forma alla loro danza potente e atleticacapace di esprimere una delicata armonia, inserita in una visione carnale ed umana della vita in tempi moderni. A seguire, incursioni danzate a cura degli allievi che hanno preso parte al workshop con i coreografi. Il costo del biglietto per partecipare allo spettacolo è di € 10,00, acquistabile direttamente in cassa prima dell’evento. Sarà inoltre possibile fino alle 20.15 accedere e visitare la Galleria Nazionale usuefrendo di tariffe ridotte.

Proseguendo, all’interno del cartellone di Ramificazioni Festival trovano spazio nomi di primo piano del mondo coreutico internazionale come: il coreografo americano Garrett Smith, già al lavoro con alcune tra le più importanti compagnie al mondo (Houston Ballett, Norwegian National Ballet, Bolshoi Ballet) che sarà ospite il 30 novembre con “Whispers Of Him”, in programma al Teatro Comunale di Catanzaro, danzato dalla ArtGarage Dance Company di Napoli; Roberto Zappalà, uno tra i più importanti coreografi italiani, che torna ospite del festival con con “Romeo e Giulietta”, il 6 dicembre al Teatro Manfroce di Palmi (RC); l’importante co-produzione il 15 novembre al Teatro Rendano di Cosenza de “Le Immortali Amate – Turandot, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca”, che vedrà sul palcoscenico le compagnie Create Danza, Equilibrio Dinamico, Cornelia e Oltrenotte, su coreografie di Filippo Stabile, Roberta Ferrara, Nyko Piscopo e Lupa Maimone. E ancora spazio negli altri appuntamenti a: Balletto di Roma, Resextensa, Dancehaus Company, Compagnia degli Istanti e Naturalis Labor.

LAMEZIA – Venerdì in scena Max Mazzotta in “I Cavalieri” di Aristofane

Venerdì 11 ottobre, a Lamezia, alle 21, al Teatro Grandinetti, in scena lo spettacolo I Cavalieri di Aristofane con Max Mazzotta.

Lo spettacolo, che sarà anticipato alle 18 con un incontro-dibattito con l’attore – rientra nell’ambito di  “Calabria Teatro”, la kermesse culturale diretta da Diego Ruiz e Nicola Morelli. Lo spettacolo è inserito nel Progetto “Calabria Teatro” seconda edizione finanziato con risorse Psc Piano per lo sviluppo e la coesione 06.02.02 (Distribuzione Teatrale) della Regione Calabria.

L’opera riscritta e interpretata dall’attore, avrà l’accompagnamento musicale live di Antonio Belmonte.  

L’attore offrirà una versione personalissima del testo di Aristofane che, utilizzando la satina, ha reso manifeste le miserie di un sistema di potere strambo e menzognero, divorato dalla cupidigia. Con l’arguzia che gli appartiene, Max Mazzotta ha sparigliato le carte del tempo e dei luoghi, e ha calato i suoi personaggi in una non meglio precisata città calabrese, tratteggiando figure e ruoli diversi di cui ciascun spettatore potrà immaginare scenari reali. Anche le canzoni composte dallo stesso Max Mazzotta, ironiche ma cocenti, hanno segnato e cristallizzato quadri precisi della rappresentazione.  (rcz)

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Al via la nuova stagione di drammaturgia contemporanea

Sono otto gli appuntamenti che animeranno l’11esima stagione teatrale che animerà il Teatro Primo di Villa San Giovanni dal 26 ottobre.

A presentare il ricco programma, i direttori artistici, Silvana Luppino e Christian Maria Parisi: «Siamo all’alba dell’undicesima stagione teatrale consecutiva dedicata alla drammaturgia contemporanea e la affrontiamo con due sguardi. Il primo è retrospettivo, è un esame del passato, di chi eravamo, cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo pensato, una valutazione di quello che è immutabile ormai ed è alle nostre spalle. Il secondo sguardo è fermo e coraggioso, orientato sul futuro per andare avanti, per progredire verso nuovi traguardi, ritrovando il gusto della ricerca, dell’attesa e della novità che ci ha caratterizzato dieci estati fa, quando siamo partiti con questa bellissima scommessa».

Ad aprire la kermesse, lo spettacolo Anna Cappelli di Annibale Ruccello, che vede protagonista Silvana Luppino e la regia di Christian Maria Parisi: un monologo che racconta la storia di un’impiegata che, nell’Italia degli anni ’60, vive ai margini della società, tra camere con uso di cucine in comune, uffici grigi e polverosi, il sogno di una casa tutta sua e di un uomo che la prenda in sposa. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Primo.

Il secondo appuntamento in programma è sabato 9 e domenica 10 novembre con “Patria – Il Paese di Caino e Abele” (Co-produzione Centro Teatrale MaMiMò / Eco di fondo) con la regia di Giacomo Ferraù e interpretato da Fabio Banfo.

Sabato 23 e domenica 24 novembre sarà la volta dello spettacolo ‘A Cirimonia (Produzione Teatro dei 3 Mestieri), scritto e diretto dal noto drammaturgo Rosario Palazzolo, che sarà sulla scena insieme ad Anton Giulio Pandolfo.

Il primo evento del 2025 sarà sabato 11 e domenica 12 gennaio con “Come essere tristi e vivere felici” di e con Marco Ceccotti.

Sabato 25 e domenica 26 gennaio andrà in scena “Le verità di Medea” (produzione Teatro del Carro – collaborazione co-produttiva Festival d’Autunno) per la regia di Luca Maria Michienzi e con protagonista Anna Maria De Luca, che porta in scena una riscrittura originale del mito di Medea.

Una donna sola” di Franca Rame (produzione Teatro Kopò) con la regia di Simona Epifani e interpretato da Francesca Epifani andrà in scena sabato 8 e domenica 9 febbraio.

Sabato 15 e domenica 16 marzo è in programma “Mia madre non voleva cantare” (Produzione Multietra Spettacoli e Intrattenimento) di e con Giuseppe Arnone e la regia di Claudio Zarlocchi.

Chiuderà la stagione sabato 12 e domenica 13 aprile “Non siamo qui” (Produzione Teatro Pubblico Incanto e Statale 114 Distribuzione Latitudini) dell’apprezzato drammaturgo Tino Caspanello che ne firma anche la regia. Protagonisti sulla scena gli attori Cinzia Muscolino e Tino Calabrò.

Il Teatro Primo propone anche quest’anno una serie di attività formative. In particolare, dalla prossima settimana prenderanno il via i corsi per attori, rivolto a tutti coloro che vogliono intraprendere in maniera professionale questa carriera. Gli allievi avranno modo di formarsi “sul campo” grazie alle esibizioni previste durante l’anno, con la possibilità anche di assistere e partecipare attivamente agli allestimenti degli spettacoli della Stagione Teatrale e per confrontarsi con le compagnie professionali ospitate.

È anche previsto un laboratorio serale dizione e recitazione rivolto agli adulti, indicato per chi voglia praticare il teatro come occasione di svago e di crescita personale, ma anche per chi sia desideroso di un approccio innovativo e leggero.

In programma anche dei laboratori dedicati agli adolescenti con l’obiettivo di sperimentare le proprie capacità creative, superare le proprie inibizioni, coordinarsi al lavoro di squadra e prendere dimestichezza con il linguaggio teatrale.

Si segnala, infine, un workshop per attori in programma dal 19 al 22 novembre 2024 “In guerra col mondo è la pazzia” diretto dal drammaturgo, regista e attore Rosario Palazzolo(rrc)

 

MENDICINO (CS) – Si presenta la settima edizione di “Sguardi a Sud”

Domani pomeriggio, a Mendicino, al Teatro Comunale, alle 18, sarà presentata la settima edizione di Sguardi a Sud, la rassegna di teatro contemporaneo promossa dalla Compagnia Porta Cenere con la direzione artistica di Mario Massaro e in programma  dal 13 ottobre al 15 dicembre.

Patrocinata dal Comune di Mendicino, l’iniziativa conferma il suo impegno nella promozione delle arti performative di qualità, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza che abbraccia prosa, musica e teatro ragazzi.

Alla conferenza stampa saranno presenti il direttore artistico Mario Massaro, dell’attrice Elisa Ianni Palarchio, l’assessore comunale Rossella Giordano e del sindaco Irma Bucarelli. A moderare l’incontro sarà la giornalista Denise Ubbriaco. La serata sarà impreziosita dagli interventi musicali a cura del chitarrista Roy Panebianco e della cantante Alessandra Chiarello a conferma dell’attenzione della kermesse per una contaminazione artistica sempre più viva e della magica atmosfera che pervaderà la città di Mendicino nei prossimi mesi.

“Sguardi a Sud” offre uno spazio di dialogo tra diverse forme d’arte e compagnie teatrali provenienti da tutta Italia. Dal teatro di prosa alla musica, fino al teatro ragazzi, la manifestazione promette di essere un viaggio culturale ricco di sorprese, un’opportunità per il pubblico calabrese di esplorare nuovi linguaggi artistici e temi di grande attualità.

La prosa sarà al centro della scena, con spettacoli che rappresentano il meglio del teatro contemporaneo. Le compagnie ospiti, selezionate da tutta Italia, metteranno in scena performance audaci, sfidando i confini tradizionali del teatro. La settima edizione di “Sguardi a Sud” si presenta così come una piattaforma privilegiata per la sperimentazione, dove innovazione e creatività si incontrano, offrendo spettacoli capaci di toccare temi profondi e coinvolgere il pubblico in riflessioni di grande impatto.

Anche la sezione musicale della rassegna promette di essere uno degli highlights dell’evento. Come nelle edizioni precedenti, Mendicino si conferma crocevia di artisti di fama internazionale, offrendo performance che uniscono generi e culture diverse. La musica, con il suo linguaggio universale, arricchirà ulteriormente l’offerta culturale di “Sguardi a Sud”, consolidando la rassegna come un evento di riferimento nel panorama artistico calabrese.

Un’attenzione particolare sarà dedicata ai più giovani, con spettacoli pensati per avvicinarli al mondo del teatro e delle arti performative. Il teatro ragazzi rappresenta una componente fondamentale della visione artistica di Mario Massaro, che mira a coinvolgere le nuove generazioni, stimolandole a scoprire l’importanza della creatività e della cultura fin dalla giovane età. Un’iniziativa che guarda al futuro, investendo sulla formazione culturale dei più piccoli. (rcs)

LAMEZIA – Successo per lo spettacolo “Night and Gay”

Successo, al teatro Grandinetti di Lamezia Terme, per lo spettacolo Night and Gay, scritto da Alessandro Skanderberg con la regia di Lindo Nudo e con lo stesso Alessandro Skanderberg e Paolo Mauro, che duettano in scena affrontando con delicatezza il tema dell’omosessualità e alla difficoltà che si può incontrare nel comunicarlo al resto della famiglia e alla comuni.

La pièce, che rientra nell’ambito della kermesse culturale Calabria Teatro, diretta Diego Ruiz e Nicola Morelli, è definita “commedia arcobaleno”: si svolge con gag divertenti e ben costruite che richiamano anche il mondo cinematografico; alcune scene riproducono importanti film come “I segreti di Brokebach Mountain” oppure “Ghost” e altri, dove i due attori si cimentano con esilaranti battute.

Tutto si svolge fra due colleghi che, per anni, condividono la dura giornata di lavoro. Si scoprono, grazie all’intervento di altri personaggi sempre interpretati da loro, nel tempo sempre più intimi, con un’attrazione dell’uno verso l’altro che li porta infine a riconoscere l’amore incondizionato. Ma prima di ciò i due si scontreranno con se stessi inondati di pregiudizi e di quella educazione maschilista dove bisogna essere innanzitutto uomini. 

Lo spettatore assiste ad una commedia divertente, ma resta anche quella morale impartita nella parte finale dello spettacolo dove i due attori interpretano le rispettive mamme dei personaggi che mettono in evidenza come l’amore vince su tutto; è proprio l’amore di mamma che riesce a metabolizzare e a normalizzare quel sentimento che è ancora riconosciuto dalla società solo tra persone di sesso diverso, dimenticando che l’amore è amore indipendentemente dal sesso, dal ceto sociale o dalla religione. 

Successo a Tropea per Teatro d’aMare

Si è conclusa, con successo a Tropea, l’ottava edizione di Teatro d’aMare, che ha deliziato il pubblico con un cartellone interamente dedicato alla drammaturgia al femminile e firmato da Francesco CarchidiMaria Grazia Teramo.

Il festival è stato organizzato dall’Associazione LaboArt Tropea e patrocinato dal Comune di Tropea, main sponsor dell’iniziativa sono LaboApartments, Tropis Hotel, Acqua degli Dei e Associazione Albergatori Tropea (As.Al.T.). LaboArt Tropea è un’Associazione nata nel 2010 che opera in ambito culturale e sociale. Produce spettacoli teatrali, organizza corsi di formazione a lungo termine ed eventi culturali tesi ad incrementare l’offerta culturale nel territorio calabrese, durante tutto il corso dell’anno.

L’associazione si occupa principalmente di percorsi di teatro-terapia, teatro sociale e teatro di comunità; per la naturale vocazione a coinvolgere utenti con disagi mentali, sociali o propensi all’emarginazione. Non avendo a disposizione un teatro, LaboArt ha abbattuto il concetto classico di teatro e ha sfruttato luoghi inconsueti per le pratiche teatrali (chiese sconsacrate, ex biblioteche, spiagge, boschi).

L’Associazione organizza dal 2015 il festival “Teatro d’aMare” durante il periodo estivo e la rassegna “Zona di Contagio” durante il periodo invernale. Le due manifestazioni sono nate con l’obiettivo di migliorare il tessuto culturale della zona, di riportare lo spettacolo dal vivo tra le abitudini della comunità e per provare a creare un movimento culturale che instauri legami con i gruppi artistici che hanno sede sul territorio regionale e nazionale.

«L’esito dal punto di vista emotivo, è stato devastante – hanno detto Carchidi e Teramo – abbiamo fatto i conti con l’imprevedibilità, ma questi apparenti ostacoli sono diventati preziosi compagni di viaggio, tramutando questa esperienza in qualcosa di indimenticabile. Il pubblico che ha assistito alle serate è stato eroico perché ha deciso di volerci essere a tutti i costi, nonostante le intemperie. Di fronte alla manifestazione del loro consenso per ciò che abbiamo realizzato, ci siamo sentiti capiti, amati».

Il tratto distintivo che rende questo Festival unico è rappresentato dall’osmosi che si crea fra l’ambiente, gli artisti e le compagnie. Un insieme di persone uniche che hanno reso il cartellone di quest’anno una poesia in movimento. Alessandra Cristiani in primis, che a causa di una forzata assenza si è trasformata in  natura primordiale, in una marea di lacrime che scendevano dal cielo per quello che è solo un appuntamento rimandato con la sua straordinaria espressività. Magnifico nel suo carisma dominante Roberto Latini che ha recitato con tutto il suo corpo i versi scolpiti nell’aria di Mariangela Gualtieri, nel tramite di uno strumento che evoca parole urgenti e struggenti.

«E poi Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich – ha spiegato Carchidi –  che anche se li hai appena incontrati ti sembra che li conosci da una vita. Luisa Borini e la sua iconica leggerezza nel giocare con le ferite del suo passato. Michele Losi e Campsirago, residenza capace di traslare il festival dalle mura del giardino del Museo Diocesano, per spostarlo in ogni angolo della città. A Pakkyone, tenero e inquietante, accogliente e perturbante. E ancora ai Quotidianacom e alla loro cinica ironia che mentre ridi ti devasta dentro».

Il festival si è chiuso con una performance musicale delle Tarab Ensamble, con una selezione di musiche dal mondo rielaborate con grande intensità e partecipazione emotiva.

«E poi – conclude la Teramo – varie ciliegine sulla torta, con la polverina magica della fatina B interpretata da Elisa Trapuzzano, la materia in movimento di Caterina Stillitano, le rughe delle sagge sculture di Nadia Riotto e la comunicatività della pietra scolpita da Meduso, ovvero Gerardo Mazzitelli. A rendere uniche le notti del festival poi ci ha pensato anche il nostro staff organizzativo e tecnico. Insieme a loro siamo diventati una famiglia. Al termine di questa esperienza ci sentiamo indubbiamente stanchi ma allo stesso tempo fieri per ciò che abbiamo messo in piedi. Ma soprattutto siamo commossi. Ci scende una lacrima perché sappiamo che questi pazzi quattro giorni resteranno sempre nel nostro cuore». (rvv)

CASTROVILLARI (CS) – Sabato in scena “Hamlet in Pieces”

Sabato 21 settembre, alle 19, al Teatro della Chimera di Castrovillari, in scena lo spettacolo Hamlet in Pieces, scritto, direttore e interpretato dall’attore e regista Ernesto Orrico e prodotto dal Teatro Rossosimona, diretto da Lindo Nudo.

La pièce, in replica domenica 22 alle 18, rientra nell’ambito della rassegna di teatro, musica e danza “ImPollino” e prende spunto dalla celeberrima tragedia scritta da William Shakespeare dandone una rilettura in chiave contemporanea. Amleto è una tragedia di vendetta e sangue, di dubbio e azione, un gioco di incastri e svelamenti che nella contemporaneità si presta alla frammentazione, al ritornello, alla dimenticanza, alla sparizione; è una narrazione che va inevitabilmente a pezzi.

Orazio, stralunato cantastorie, nella trama delineata da Orrico, armeggia tra microfoni, amplificatori, interruttori, effetti elettronici, non ha bisogno di maestranze efficienti e nascoste, di tecnici solerti e servitori accondiscendenti. Gli spettri della tragedia scespiriana escono dal suo computer, archivio di musiche, voci, ambienti e rumori. Il suo raccontare la causa di Amleto va avanti tra tagli e salti, confondendo tempi e luoghi, alludendo e dimenticando, riassumendo e cambiando.

“Hamlet in Pieces” si avvale delle musiche originali di Massimo Palermo, dei disegni di Raffaele Cimino e della collaborazione artistica di Vincenza Costantino e Manolo Muoio(rcs)

 

CATANZARO – Sabato “Sulle vie di Spoon River”

Sabato 21 settembre, a Catanzaro, alle 21, al Complesso Monumentale San Giovanni, andrà in scena il recital Sulle vie di
Spoon River” recital musicale su Edgar Lee Masters e Fabrizio De Andrè.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della Notte Piccante di Catanzaro, è stato organizzato dall’associazione “Graecalis Aps”, e si compone di estratti recitati e tratti dalla raccolta poetica di Masters che si alterneranno a brani musicali estrapolati dal concept album di De André “Non al denaro, non all’amore né al cielo”.

Paolo Formoso presterà voce e note alle canzoni del grande cantautore genovese, mentre gli attori della Compagnia  Graecalis,  Salvatore Venuto e Marta Parise  interpreteranno alcuni tra i brani più significativi dell’opera di E.L. Masters. Interventi esplicativi a cura di Luigi La Rosa e Mariarita Albanese. (rcz)

A Reggio omaggio a Giacomo Battaglia con “Chi non ride è fuori moda!

Si è svolta, a Piazza Castello di Reggio Calabria, la quarta edizione dello spettacolo Chi non ride è fuori moda, organizzato in ricordo di Giacomo Battaglia, attore e intrattenitore reggino scomparso prematuramente negli anni scorsi.

A condurre la serata, sotto la direzione artistica di Alessandro Tirotta e l’organizzazione di Angela Battaglia, è stato l’amico e collega di sempre di Giacomo Battaglia, Gigi Miseferi. Nel corso dello spettacolo si sono esibiti Marcello Cirillo, Ernesto Maria Ponte, Magico Alivernini, Pasquale Caprì, Filippo Caccamo, l’orchestra diretta da Demo Morselli, Lio, Samuela Piccolo, Quintino Aroi, Roberto Caridi e Maurizio Mattioli al quale è stato consegnato un premio alla carriera. Un premio è stato assegnato al reggino Giuseppe Garibaldi, già partecipante al Grande Fratello.

Il pubblico reggino ha risposto ancora con grande partecipazione, a testimonianza dell’affetto che ancora nutre per il grande artista reggino. Presenti, all’evento, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, e il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio.

«Questa serata e più in generale questo spettacolo – ha detto Falcomatà – è sicuramente un lascito testamentario, un’eredità che Giacomo Battaglia ci ha lasciato. Ritengo che le persone che non ci sono più, che non abbiamo più fisicamente vicine, in qualche modo riescono comunque a indicarci la strada, per tenerci legati insieme. Lo fanno in maniera naturale, perché c’è una corrispondenza intima che in qualche modo ci dice qual è il percorso, quali sono le attività, le iniziative, le scelte che possiamo e dobbiamo fare per tenerli in vita e per non disperdere il loro esempi».

«“Chi non ride è fuori moda”, in maniera embrionale – ha ricordato il primo cittadino – era nato anche negli anni precedenti la sua malattia, ci siamo più volti scambiati l’idea di realizzare uno spettacolo che ci potesse far sorridere, regalando ai reggini un po’ di ore di tranquillità e spensieratezza. Anche per questo non potevamo rimanere fermi e sordi».

«C’è anche un altro motivo per ricordare Giacomo Battaglia – ha aggiunto Falcomatà – credo sia stato un uomo che in vita è riuscito a fare qualcosa che non tutti riescono a fare, è stato fonte di ispirazione per molti. Ha ispirato tanti reggini, artisti, ha avuto il merito, con leggerezza e con il sorriso, anche in anni in cui era più difficile trasmettere un’immagine positiva della città, di rilanciare Reggio in chiave nazionale, facendo conoscere i reggini ad un pubblico che in quel momento aveva ricevuto altri messaggi».

«La sua lezione è di straordinaria attualità, perché – ha evidenziato – ancora oggi ci dice che la città, con impegno, dedizione, passione e riuscendo a lavorare ognuno su quelle che sono le proprie attitudini e capacità, ce la può fare. Anche riuscendo ad essere più leggeri, sorridendo di noi stessi e cercando di vedere l’aspetto positivo in mezzo alle cose negative, ossia valorizzando gli aspetti positivi che abbiamo e ce ne sono molti».

«Questa è la lezione di Giacomo Battaglia e noi come Istituzioni – ha concluso Falcomatà – sosteniamo e supportiamo questo evento».

«Questo spettacolo per Giacomo Battaglia rappresenta ormai un appuntamento fisso – ha detto il Consigliere delegato Quartuccio – si tratta di un evento con una spiccata sensibilità anche culturale che come Città metropolitana abbiamo voluto offrire anche perché sin dalla prima edizione Reggio ha risposto con grandi presenze di pubblico. Anche quest’anno sono con noi artisti di assoluto rilievo in ambito nazionale. Vorrei sottolineare il successo di questa programmazione, frutto di una pianificazione portata avanti dal sindaco Falcomatà, a dimostrazione che questa è la strada giusta». (rrc)

A Rosarno e Locri in scena “Eduardo e la sua Napoli”

Giovedì 12 settembre, a Rosarno, alle 21, all’Anfiteatro, andrà in scena lo spettacolo Eduardo e la sua Napoli con la regia di Gigi De Lucauno dei più celebri attori napoletani, scomparso a maggio di quest’anno, all’età di 81 anni.

Il primo appuntamento, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Rosarno e in collaborazione con l’Associazione Virtus Rosarno, fa parte del programma dell’Anfiteatro Comunale di Rosarno, ideato e curato dall’Associazione T.C.A. Teatri Calabresi Associati (Circuito Regionale Teatrale Calabrese), candidato al co-finanziamento da parte della Regione Calabria, Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024”.

La pièce, poi, si sposterà a Locri, alla Corte del Palazzo di Città venerdì 13, sempre alle 21. lo spettacolo rientra nella XXXI Stagione teatrale della Locride, ideata e curata dal C.T.M. Centro Teatrale Meridionale, sempre per la direzione artistica di Domenico Pantano, e col patrocinio dell’Amministrazione comunale di Locri, candidato al co-finanziamento da parte della Regione Calabria, Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024”.

Lo spettacolo vede nel castMirella Carnile, Ilenia Colamarino, Martina De Rosa, Ciro Meglio, Francesco Rivieccio. Musiche eseguite da Lino Meglio. Scene e costumi Alfonso Raiola. Un pianoforte dal vivo accompagnerà lo spettacolo dove si alterneranno pezzi d’autore a partire da Eduardo Scarpetta al Cabaret degli anni Settanta, da E. A. Mario a Salvatore di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e altri autori che hanno reso Napoli la capitale della cultura nel mondo.

L’attore protagonista Gino De Luca è figlio d’arte. Con il padre Gigi ha calcato i palcoscenici fin da bambino, crescendo nella grande scuola della commedia napoletana, nel repertorio di De Filippo e Scarpetta, ma anche dei grandi classici della commedia classica e moderna. È stato più volte diretto in teatro e al cinema da Mario Martone, prendendo parte a grandi pellicole come “Noi credevamo” e “Il giovane favoloso” e nel recente “Qui rido io”.

«Abbiamo messo a punto una programmazione che abbraccia i vari generi – afferma il direttore artistico Domenico Pantano – per intercettare l’interesse di un ampio pubblico, con scelte di qualità». «È importante, soprattutto nel nostro territorio, creare sinergia con il pubblico – sottolinea il direttore Pantano – perché lo spettacolo dal vivo, il teatro si nutre essenzialmente di questo scambio, da qui si crea fiducia, continuità, e si lavora davvero per la cultura». (rrc)