LOCRI (RC) – In scena “Mamma ho perso… l’Aureli”

In scena domani sera, a Locri, alle 21, al Palazzo della Cultura, lo spettacolo Mamma ho perso… l’Aureli! con Emanuela Aureli.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della 30esima Stagione Teatrale della Locride, organizzata dal Centro Teatrale Meridionale, per la direzione artistica di Domenico Pantano. La Stagione si avvale del patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, ed è co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria.

Uno show, scritto dalla stessa Aureli e da Sergio Di Folco, con l’accompagnamento del musicista Giandomenico Anellino, prodotto da GoodMood di Nicola Canonico, in cui la nota imitatrice porterà sul palcoscenico i suoi personaggi più noti.

Con la brillante ironia che la contraddistingue, l’attrice racconta i suoi inizi artistici, il suo percorso professionale e di vita, in un viaggio intessuto dai repentini cambi di voci, dalle espressioni mimiche con le quali riesce velocemente a impersonare le figure che l’hanno resa nota. L’Aureli sembra non essere sola davanti agli spettatori: con lei, cantanti come Albano, Orietta Berti, Mahmoud, Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Vasco Rossi, Loredana Bertè, i Ricchi e Poveri, Noemi, Iva Zanicchi, Patty Pravo, Katia Ricciarelli e tanti altri; ma anche vari personaggi dello spettacolo, della politica, da Mara Venier, Sofia Loren, Maria De Filippi, Barbara D’Urso, Antonella Clerici, Cristiano Malgioglio, fino ad arrivare al Papa e al Presidente Mattarella.

Una voce bellissima, che le permette di cantare con molta maestria ed esibirsi accompagnata dal grande chitarrista Anellino, in uno scambio continuo tra note comiche e musicali, aneddoti, curiosità, e tanta allegria, che trascinano e divertono il pubblico, tra emozioni e risate. 

Una voce bellissima, che le permette di cantare con molta maestria ed esibirsi accompagnata dal grande chitarrista Anellino, in uno scambio continuo tra note comiche e musicali, aneddoti, curiosità, e tanta allegria, che trascinano e divertono il pubblico, tra emozioni e risate.

Emanuela Aureli è un talento dello spettacolo italiano, una verve unica che l’ha fatta notare fin dai suoi esordi ne La Corrida di Corrado; è iniziata così una lunga carriera costellata da successi, che l’hanno resa sicuramente una delle artiste più apprezzate nel suo genere. Una poliedricità che le ha consentito di essere protagonista in numerosi e seguiti programmi televisivi sulla Rai e Mediaset, Domenica In e Buona domenica tra i tanti, ma anche alla radio come conduttrice, e come attrice in film e serie tv. (rrc)

CATANZARO – Al Politeama “Ballata per piccole iene”

In scena domani, alle 18 e alle 21, al Teatro Politeama di Catanzaro, lo spettacolo Ballata per piccole iene, un atto unico unico sulla violenza di genere tratto dal libro “Amori malvagi” prodotto da Confine Incerto e con Anna Macrì.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rete dei Teatri Pro.Sa – Professionisti Spettacolo Associati, è una performance di teatro e j’accuse feroce contro il sistema che crea vittima e carnefice in un gioco imposto di ruoli senza via d’uscita se non l’amputazione di una parte di se stesse, una ulteriore violenza all’anima, per una sopravvivenza in un mondo che odia e manda ancora al rogo le donne. La donna che viene rappresentata nello spettacolo non ha nome, età, ruolo sociale, etnia, è tutte le donne che percorrono contro la loro volontà il percorso che un mondo di maschi mostra loro.

È la voce di tutte le donne, poiché la violenza ha un suo “linguaggio” codificato che tutte impariamo in un modo o nell’altro e prima o poi nella vita. “Ballata per piccole iene” è la rappresentazione del male senza veli e senza pietismi. È denudare il dolore senza lacrime, senza misericordia, perché se ne prenda atto coscientemente. È svelare una realtà che nessuno vuole guardare, nella sua completezza, dicotomia, dualità, che punta il dito su mancanze oggettive nel sistema su cui regge la società. Non soltanto, per la prima volta, forse, affronta la violenza dei figli sulle madri, forse il dolore più atroce e insostenibile per una donna che si trova ancora una volta a dover percorrere il calvario del silenzio per amore.

Sempre a firma di Confine incerto, venerdì 19 aprile – matinèe alle 11 e in pomeridiana alle 18 – andrà in scena nella Chiesa di Santa Caterina a Gasperina Dietro il Sud, di e con Emanuela Bianchi.

Un lavoro che nasce dall’esigenza di confrontarsi con una problematica storica del nostro territorio: l’emigrazione, con il vissuto emotivo che accompagna tutti i migranti del mondo. La necessità di conoscenza, di lavoro, di gratificazione, di affetto, di riscatto, di coraggio, la saudaji, la nostalgia intesa come passione del ritorno, la necessità di raccontare. Storie narrate da chi è già partito e mai più tornato e da chi invece ha deciso di narrare la “restanza” benché tanto legata al viaggio lontano dei cari. (rcz)

CATANZARO – Al Politeama in scena “BrechtDance”

In scena domani sera, alle 21, al Teatro Politeama di Catanzaro, BrechtDance, lo spettacolo con la regia di Elena Gigliotti assieme all’attrice Daniela Vitale.

Lo spettacolo, una produzione del gruppo nO (Dance first. Think later), originariamente formato da giovani attori e attrici diplomati presso la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, rientra nell’ambito della rassegna ProsaProfessionisti Spettacolo Associati, il progetto promosso dal Teatro Politeama di Catanzaro nell’ambito dei Programmi di distribuzione teatrale, Rete di teatri, con il sostegno della Regione CalabriaUn’indagine sulla solitudine, nato durante lo stato di pandemia all’ interno di Atlantide: una comunità di artisti e artiste che si sono incontrati virtualmente su piattaforme web, e che si sono interrogati sul senso del proprio lavoro durante un periodo complesso come quello emergenziale.

In scena una performer viaggerà attraverso le voci di esseri umani che porteranno in scena la loro verità e la loro storia. Voci di persone anziane, sorde, migranti, senza fissa dimora, bambini, adolescenti, che viaggiano tra memoria, presente e futuro. E c’è la voce di Brecht, che viene da un passato apparentemente lontano ma oggi più che mai vivo.

Così la parola poetica si confonde con la confessione autobiografica, creando un tessuto sonoro e visivo sospeso tra la veglia e il sogno. Il lavoro avrà come punto di partenza l’intervista, basata su un incontro reale, emotivo, che sia anche e soprattutto cura per chi racconta e chi riceve la parola. Il processo creativo si è nutrito di racconti e corpi danzanti, di dialoghi, canzoni, di scambio vivo tra persone tramite mezzi tecnologici, video, fotografia, registrazioni audio per ogni città diverse e, dunque, anche per Catanzaro. Ogni elemento è legato e tessuto insieme alle parole di Brecht, che diventano vita pulsante. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Sold out a Vibo Valentia per il gruppo teatrale “Giovanni Vercillo”

L’attesa era palpabile, l’emozione nell’aria: il Teatro Cinema Moderno di Vibo Valentia ha accolto con entusiasmo l’ennesimo sold out per il Gruppo Teatrale “Giovanni Vercillo” di Lamezia Terme. La compagnia ha partecipato alla prima rassegna teatrale dedicata a Rocco Lico, organizzata dall’associazione Sancostantinese “Rocco Lico”, conquistando il pubblico con la sua commedia esilarante in due atti, “E se poi è vero…?”, liberamente tratta da Peppino De Filippo e diretta magistralmente in vernacolo lametino da Raffaele Paonessa.

La trama della commedia si dipana attorno alla storia di don Vincenzo, un personaggio affascinante e caratterizzato da una superstizione che gli accompagna ogni passo della vita quotidiana. Le vicende si sviluppano con un intreccio irresistibile di situazioni comiche, in cui la superstizione diventa protagonista assoluta, influenzando le scelte e le azioni dei personaggi in modo esilarante. Attraverso dialoghi brillanti e situazioni esilaranti, la commedia offre al pubblico uno spettacolo vivace e coinvolgente, che mescola sapientemente comicità e riflessioni sulla vita e sulle sue stranezze.

Ma non solo la trama ha conquistato il pubblico: il Teatro Cinema Moderno di Vibo Valentia, con la sua bellezza e l’atmosfera suggestiva, ha offerto il palcoscenico perfetto per l’esibizione del Gruppo Teatrale Vercillo. Le luci soffuse, i dettagli architettonici e l’acustica impeccabile hanno contribuito a creare un’atmosfera magica che ha reso l’esperienza teatrale ancora più coinvolgente e memorabile.

La serata è stata una vera e propria festa del teatro, con il pubblico affollato entusiasta di assistere alla performance del Gruppo Vercillo. Ma non è stato solo il numero di spettatori a testimoniare il successo della serata: il palco del Teatro Cinema Moderno ha offerto il contesto perfetto per l’esibizione della compagnia, con la sua bellezza e l’atmosfera suggestiva che ha reso l’esperienza teatrale ancora più coinvolgente e memorabile.
l valore artistico e culturale della compagnia teatrale “Giovanni Vercillo” è innegabile: con dedizione e passione, il gruppo porta in scena produzioni di altissimo livello, arricchendo il panorama teatrale della Calabria con la sua arte e creatività. La regia attenta e la performance impeccabile del cast confermano il talento e la professionalità della compagnia, che continua a conquistare il pubblico con spettacoli di grande qualità e valore artistico.

Il regista Raffaele Paonessa ha colto l’occasione per esprimere profonde parole di gratitudine agli amici provenienti da San Costantino e ai rappresentanti della Fita (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) presenti in sala. Con voce commossa, ha ringraziato questi esempi tangibili della passione e della dedizione che la federazione investe in tutta la regione, promuovendo il teatro come luogo di incontro e di condivisione di ruoli e anime. La presenza di tali personalità è stata un chiaro segnale di sostegno e solidarietà verso l’arte teatrale e il suo valore culturale, confermando l’importanza di promuovere e diffondere l’amore per il teatro in ogni angolo della Calabria.

L’esibizione del Gruppo Teatrale “Giovanni Vercillo” al Teatro Cinema Moderno di Vibo Valentia è stata un trionfo di arte, cultura e divertimento. La commedia ha regalato al pubblico una serata indimenticabile, in cui la bellezza del teatro e il talento della compagnia hanno creato un’esperienza unica e coinvolgente, lasciando a tutti il desiderio di rivivere ancora una volta l’emozione del palcoscenico. (rvv)

POLISTENA (RC) – Sabato lo spettacolo “Evviva Maria”

Sabato 13 aprile, a Polistena, alle 18, nella Comunità Luigi Monti, andrà in scena lo spettacolo Evviva Maria – I moti di Reggio Calabria del 1970 e l’assassioni di 5 anarchici, scritto da Ulderico Pesce.

Lo spettacolo è stato promosso dalla Fondazione “Girolamo Tripodi” ed è interpretato da Lara Chiellino, accompagnata per l’occasione dagli interventi musicali di Maria TramontanaCarlo Trimarchi.

Prima della rappresentazione ci saranno i saluti di Michelangelo Tripodi ,presidente della Fondazione Girolamo Tripodi) e l’intervento di Michelangelo Di Stefano, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia della XVIII Legislatura e autore di diversi libri, tra i quali ricordiamo il recente Il Treno del Sole e i cinque anarchici – L’ombra di Gladio.

Le vicende rievocate da Pesce sono quelle relative aimoti del 1970 a Reggio Calabria, sfociati in una grande rivolta popolare a seguito della decisione di nominare Catanzaro capoluogo di regione, invece di Reggio Calabria, città molto più popolosa.

A circa 54 anni da quelle vicende, Evviva Maria ci offre un approfondimento di verità sui moti di Reggio Calabria, partendo dalla storia di due innamorati vissuti a Reggio nel 1970 e affrontando una delle pagine più misteriose e drammatiche dell’Italia repubblicana.

Insieme ai moti di Reggio, Evviva Maria ripercorre l’attentato al treno “Freccia del Sud”, conosciuto anche come la strage di Gioia Tauro, avvenuto il 22 luglio 1970 nei pressi della stazione di Gioia Tauro che provocò 6 morti e 72 feriti e l’assassinio dei cinque anarchici (Angelo Casile, Franco Scordo, Gianni Aricò, Luigi Lo Celso e Annalise Borth, noti alle cronache come “gli anarchici della Baracca”). Gli anarchici furono uccisi nella notte del 26 settembre 1970 in un misterioso incidente provocato da due camionisti assoldati dal principe nero Junio Valerio Borghese, sull’autostrada del sole nei pressi di Ferentino, mentre si trovavano in viaggio verso Roma per consegnare a persone competenti materiale di denuncia riguardante proprio la Strage di Gioia Tauro e i contestuali fatti della Rivolta di Reggio Calabria (documenti che non sono  mai stati ritrovati).

Entrambi gli episodi furono frettolosamente archiviati dalla Magistratura come “incidenti”, invece oggi sappiamo che quei fatti definiti “incidenti” furono, viceversa, veri e propri “attentati” con cui si mirava a destabilizzare l’ordine sociale con quella che fu chiamata la strategia della tensione, con la quale pezzi dello Stato, organizzazioni neofasciste, servizi deviati, mafia, ecc. puntavano a conquistare l’Italia con la forza.

Insomma ci sono tutti gli elementi per assistere ad uno spettacolo di grande qualità e di forte intensità. (rrc)

CATANZARO – In scena “Il Treno delle Meraviglie”

In scena domani sera, al Teatro Politeama di Catanzaro, alle 21, Il Treno delle meraviglie,  prodotto daAetherium Theatrical Company, con la firma della regista e coreografa Marina Rulli.

Una messinscena unica e originale, una carrozza magica su cui gli spettatori potranno fare un viaggio nel tempo, incontrando personaggi sospesi tra realtà e fantasia. I bambini saranno attratti e divertiti da fate, unicorni, maghi e storie come quella di Alice, gli adolescenti avranno modo di vedere con occhio diverso personaggi come Einstein e Rosen, Louis Carrol o Tesla, mentre gli adulti saranno in grado di trarre spunti di riflessione sulla scienza e sull’evoluzione di usi e costumi nei secoli.

Tutti chiamati a cogliere, fino all’ultimo, la particolare la pienezza della storia, con una colonna sonora originale composta su misura. Altro punto cardine delle coreografie, sarà l’ormai naturale utilizzo della Lingua dei Segni. Essendo la danza il linguaggio non verbale per eccellenza nelle arti, non poteva non affiancarsi e fondersi con la LiS o l’AsL come forma più pura di comunicazione universale. (rcz)

LOCRI (RC) – Domenica Ennio Coltorti in scena con “Shylock il giudeo”

Domenica 14 aprile, in scena Ennio Coltorti in “Shylock il giudeo”, alle ore 18, presso il Palazzo della Cultura di Locri, nell’ambito della rassegna “Locri al Teatro”.

Una Stagione costellata di successi e grande apprezzamento sta animando la vita culturale calabrese, grazie all’impegno del Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano.

La XXX Stagione Teatrale della Locride, infatti, continua con grandi nomi e spettacoli di altissimo livello e interesse, del panorama nazionale, opere pluripremiate che hanno fatto tappa nei teatri di Locri e Roccella Ionica.

La pièce è tratta da Il Mercante di Venezia di William Shakespeare, regia dello stesso Ennio Coltorti, con Jesus Emiliano Coltorti, Adriana Ortolani, Giuseppe Manfridi, una produzione T. T. R. Il teatro di Tato Russo Coop Arl.

L’opera è una delle più controverse ed enigmatiche di Shakespeare: in una sorta di quinta parete teatrale – che equivale a una quinta dimensione – un personaggio/medium incontra Shylock, il vero protagonista di uno dei massimi capolavori shakespeariani “Il Mercante di Venezia”, dopo la conclusione della vicenda. L’incontro/scontro, divertente e drammatico allo stesso tempo, svelerà le ragioni, condivisibili o no, dell’iconico usuraio.

In un dibattito furente col pubblico, all’interno di uno spazio scenico tradotto in arena secondo i dettami del più autentico teatro elisabettiano, Shylock viene chiamato ad andare al fondo di una storia dal cui lieto fine è l’unico a essere escluso, e nel modo più feroce possibile.

Il medium cercherà di stabilire con lui, a nome dell’intera platea, un abbozzo di difficilissima (e a tratti divertente) comunicazione, per esplorare e chiarire le ragioni del suo duro comportamento. Shylock ne approfitterà per un proprio “controprocesso” – opposto a quello del quarto atto dell’opera shakespeariana; Jessica, sua figlia, che nel dramma non esita a tradirlo fuggendo con un cristiano e oltretutto portando via con sé parte dei beni paterni, si manifesterà per cercare di ricucire il rapporto con il padre e rivelando le ragioni del proprio apparentemente ingrato comportamento; Shylock, nella sua rabbiosa requisitoria, denunciando l’ingiustizia a suo dire subita, riversa sui suoi accusatori il suo cieco furore fino a ritenersi l’incarnazione di un intero popolo destinato nei secoli futuri alla più atroce delle tragedie collettive, quasi una folgorante preveggenza del celebre usuraio shakespeariano.

Hanno detto dello spettacolo: «Una magistrale rilettura della tragicommedia shakespeariana»; «Manfridi ci mostra con estrema eleganza l’ingiustizia subita da Shylock, il giudeo»; «Molto interessante l’interpretazione di Manfridi che dà voce a Shylock, in una sorta di spin-off, garantendogli la possibilità di motivare le sue ragioni e i suoi comportamenti. Suggestivo e potentissimo (…)»; «Una messinscena riuscita che illumina le contraddizioni di una società materialista e ipocrita, costretta a confrontarsi con il sentimento di rancore che essa stessa ha prodotto».

La Stagione si avvale del patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, ed è co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria. (rrc)

COSENZA – La regia limpida e coraggiosa della Misasi in “Cosenza in testa”

di MARIACHIARA MONACO – Proprio come Ulisse, l’eroe dal multiforme ingegno che torna sulle rive della sua Itaca, Caterina Misasi sente il richiamo della sua città e dà vita a un sogno, dal titolo “Cosenza in Testa”.

Un cortometraggio, proiettato nello storico Cinema “San Nicola” completamente sold out, che ha elevato i cuori e i sogni di tutti gli spettatori, facendo vivere ad ognuno un viaggio onirico fatto di luci, temporalità, suggestioni, insieme alla protagonista, Vera Dragone, la quale si aggira per gli splendidi vicoli della città vecchia, sorseggiando del vino accompagnata alle sue spalle da figure nere che rappresentano le paure, le angosce, i problemi, che noi, figli del sud conosciamo bene.

La regia è limpida, diretta, coraggiosa. Caterina Misasi ci tiene per mano e quasi ci sussurra di non avere paura.

Paura di essere ciò che realmente siamo, di non nasconderci dietro una parete invisibile, di non alzare muri invalicabili. Perché poi alla fine l’arte cos’è, se non lo specchio della nostra esistenza?

Nel suo contenitore di sogni, la regista ha inserito proprio tutti, da Vera Dragone, che definisce il suo sguardo rock and roll, fino Benedetta Infusino, la quale, salendo sul palco di un cinema gremito afferma, parlando del corto e della sua maestra: «È stata un’esperienza incredibile, certamente faticosa, ma indimenticabile. E devo ringraziare Caterina per tutte le emozioni positive che sto vivendo. Prima che la conoscessi ero una materia indefinita, adesso invece mi ha reso riconoscibile».

Così come ha reso riconoscibile una città che spesso non riconosce neppure se stessa, precipitando in una catabasi, e che risale grazie ad una figlia, con l’ossessione per la sua città.

Ecco perché “Cosenza in Testa” è una dichiarazione d’amore, una lettera scritta a mano, con fatica, tenacia, dedizione, e perché no, anche un pizzico di follia. Una follia sana, di quelle che rendono la vita piena, e che ci fanno applaudire dalla gioia.

Proprio com’è accaduto in sala, non solo dopo la proiezione del corto, ma anche durante la presentazione degli attori che hanno partecipato al progetto: Da Alessandro Cosentini a Vera Dragone, Elisabetta Misasi, Annalisa Giannotta, Mariasilvia Greco, Daniela Vitale, Stefano Maria Grillo, Augusto Nunzio Porco, Vichy Macrì, Maria Rimoli, Giuseppe Porco e Antonella Modesto.

Una serata diversa, unica nel suo genere, che ha dato voce e respiro ad un’intera comunità, che non deve avere paura di sentirsi libera. (mm)

POLISTENA (RC) – Tutto pronto per il “Premio cultura cinematografica”

Tutto pronto per la quindicesima edizione del “Premio cultura cinematografica Città di Polistena” in programma il prossimo 18,19, 20 aprile.

Una tre giorni di altissimo livello con incontri, proiezioni, dibattiti e che vedrà tra i protagonisti, gli attori Micaela Ramazzotti, Andrea Riso, Elisabetta Pellini, Andrea Dodero, Barbara Chichiarelli, Valentina Bellè, Simona Distefano e tanti altri.

Entusiasta e pronto a questa nuova ed intensa edizione, il direttore artistico Pietro Paolo Cullari che rimarca come «l’evento, promosso dall’associazione culturale “Girolamo Marafioti”, sia una importante vetrina di rilievo per tutto ciò che si muove intorno alla macchina da presa e, soprattutto, per il territorio locale».

Quattro i cortometraggi in concorso (e proiettati al cinema Garibaldi giovedì 18 aprile alle ore 21, venerdì 19 alle ore 10 e sabato alle ore 20) al rinomato premio dopo una lunga selezione avvenuta nei mesi scorsi.

Nella serata di Gala, di sabato sera, saranno anche presenti gli ospiti musicali Michele Bruzzese e Matteo Setti direttamente dal musical Notre Dame de Paris. Anche quest’anno, tanti i cortometraggi calabresi e cortometraggi regionali visionati dalla giuria di esperti, dal pubblico e dagli istituti scolastici coinvolti che hanno apprezzato il pregiato lavoro prodotto.

«In questi anni, abbiamo portato avanti un lavoro sinergico atto ad offrire il volto vero della Calabria – afferma il direttore Cullari – Il premio è l’immagine più vera e propositiva di una terra del Sud, capace di unire il patrimonio culturale e umano. E ancora, crea un’opportunità agli autori emergenti per realizzare il sogno di una vita». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Questo pomeriggio si presenta il docufilm di Armino e Marzolla

Questo pomeriggio, martedi 9 aprile, alle ore 18 presso l’aula magna dell’Università Telematica Pegaso (in via De Nava 140 a Reggio Calabria – accanto al Museo e sopra bar Malavenda) sarà presentato il docufilm di Pino Ippolito Armino e di Maurizio Marzolla dal titolo “Fino alla fine Comites! – Meridionali nella Resistenza”.

All’iniziativa per discutere con gli autori ci saranno il professore Tonino Perna e Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria. Coordinerà i lavori Elisabetta Tripodi, Presidente dell’Anpi Metropolitana di Reggio Calabria.

Il docufilm, realizzato con il patrocinio dell’Anpi nazionale, viene presentato a Reggio e in Calabria in prima assoluta dopo la presentazione effettuata nel corso della conferenza nazionale delle Anpi Meridionali il 5,6,7 aprile a Paestum. (rrc)