La Cenerentola di Rossini apre la 59esima stagione lirica al Rendano di Cosenza

È con La Cenerentola di Gioacchino Rossini che si è aperta, a Cosenza, la 59esima stagione lirica del Teatro di tradizione cosentino.

Un allestimento molto apprezzato dal pubblico che ha mostrato di gradire, con applausi convinti, la messa in scena in chiave moderna del regista Matteo Anselmi, ripresa da Giulio Leone, ma anche le splendide scene di Lorenzo Mazzoletti, autentico punto di forza di questa nuova versione dell’opera che assegna ai libri quella missione salvifica che consente alla bontà di trionfare, come evoca il titolo completo del dramma giocoso.

Il regista Matteo Anselmi compie una scelta di campo, mostrando, già di primo acchito, a sipario appena aperto, tutta la gradevolezza dell’impianto scenico. Proteso nel riuscito sforzo di evidenziare la matrice fiabesca dell’opera (non è un caso che il leit-motiv di questa 59ma stagione lirica del “Rendano” sia proprio la favola in musica) il regista Anselmi riconduce la storia alla fonte letteraria della fiaba di Perrault.

Lo testimonia la catasta di libri che fa da sfondo alla scena e che diventa di volta in volta lo spazio agìto da coro, cantanti e figuranti, mentre lo specchio nel quale, appena finita l’ouverture, Angelina-Cenerentola, in abito da donna delle pulizie, si riflette, prima di essere risucchiata nel vortice della fiaba, si trasforma, in men che non si dica, in una gigantesca pagina di libro dal quale prendono corpo personaggi e situazioni. Ma le trovate sceniche non si fermano qui. Intanto, si apprezza la scritta luminosa, quasi da locale notturno, di “Magnifico” con la O finale staccata dal resto che scende quasi fino alle tavole del palcoscenico, diventando il rifugio di Angelina, oppressa dalle angherie del padrone di casa e delle sorellastre.

Il coup de theatre più evidente è però quell’autentico tableau vivant di tutto il cast vocale racchiuso in una cornice che nobilita la visione dello spettacolo. Il Rendano di Cosenza ha coprodotto questa “Cenerentola” con la Rete Lirica delle Marche, nella versione realizzata in collaborazione con il Rossini Opera Festival di Pesaro e l’Accademia musicale “Bernardo De Muro” di Tempio Pausania. La ripresa a Cosenza del fortunato allestimento del Rossini Opera Festival, che ha girato anche all’estero, con una puntata al Teatro Municipal di Lima, in Perù, è stata un’intuizione del direttore artistico della 59ma edizione della stagione lirica, Luigi Stillo che ha puntato con decisione sulle suggestioni di uno spettacolo che ha avuto unanimi consensi, come dimostrano ampiamente gli applausi raccolti al termine della “prima” rappresentazione che sarà seguita, domani, venerdì 1° novembre, dalla seconda ed ultima recita, alle ore 17,00.

Di grande carattere la prova offerta dall’Orchestra Sinfonica Brutia che non perde occasione per dimostrare il suo valore e le sue ambizioni, diretta, in questa circostanza, da una bacchetta d’eccezione come Francesco Di Mauro, dalla solida esperienza internazionale, e che dal podio ha, con sicurezza e grande esperienza, guidato i 45 elementi dell’organico orchestrale, tutti in buca, tranne il piano verticoda collocato in barcaccia, per consentire al “continuista” di vedere i cantanti per accompagnarli adeguatamente durante i recitativi.

Nel cast vocale si è lasciata apprezzare il mezzosoprano Anna-Doris Capitelli, nel ruolo della protagonista, che, nonostante la sua giovane età, è cantante di particolare esperienza, come dimostrano i suoi trascorsi scaligeri, ma anche la recente performance in Cina accanto a Placido Dominco.

La sua Angelina è sorretta non solo da eccellenti qualità vocali, venute prepotentemente fuori nel rondò finale “Nacqui all’affanno”, ma anche da una notevole presenza scenica che ne mette in luce le propensioni alla gestualità propria degli attori. Non ha deluso le aspettative il Don Magnifico del baritono siciliano Paolo Ingrasciotta, sugli scudi per tutto lo spettacolo.

Completavano il cast il tenore astigiano Enrico Iviglia (Don Ramiro), il baritono William Hernandez (Dandini) e, nei ruoli delle sorellastre Tisbe e Clorinda, rispettivamente il mezzosoprano Giulia Alletto e il soprano Sarah Baratta, particolarmente a loro agio e divertenti nella recitazione, con una dose insistita di applausi proprio per la cosentina Sarah Baratta cui sono andate le simpatie del pubblico di casa.

Discorso a parte merita il basso Matteo D’Apolito, nei panni di Alidoro, quasi un sensale di nozze o un folletto shakespeariano che aleggia sulla e nella storia, determinando i destini dei protagonisti e compiacendosi dell’happy end. Un cast che ha complessivamente dribblato tutte le difficoltà di una partitura tutt’altro che agevole come quella del compositore pesarese.

Lo spettacolo spinge sull’acceleratore della modernità e lo si nota da una serie di fattori: dagli addetti alle pulizie in tuta da lavoro (simpatica la trovata della scritta, sul retro della stessa tuta, “Alidoro service”) che in un paio di circostanze “scarrellano” Cenerentola riportandola sulla terra, mentre invece la sua massima aspirazione è continuare a sognare e ad assaporare la magia della fiaba; ma anche da alcuni costumi, dai colori accesi e variopinti, disegnati da Viola Sartoretto: come quelli indossati da Dandini, nei panni di Don Ramiro o il rosa di Angelina, per non parlare delle esagerate parrucche di Tisbe e Clorinda che danno al tutto una coloritura al limite del grottesco, egregiamente sorretta anche dal disegno luci di Silvia Vacca e Massimiliano Prete.

Menzione speciale per il coro, il Lirico “Francesco Cilea” diretto da Bruno Tirotta, che non perde un colpo contribuendo ad accrescere la dimensione fiabesca del dramma giocoso, presentando i suoi elementi ora in calzoni corti (a metà strada tra un gruppo di boy-scout o tirolesi) e fiocco rosso da primo giorno di scuola, ora assumendo le sembianze di tanti Pinocchi, quando sfoggiano l’inconfondibile copricapo del personaggio collodiano. Insomma, la fiaba nella fiaba che alla fine mette tutti d’accordo.

La bontà è in trionfo e il pubblico lascia i velluti del Rendano soddisfatto. (rcs)

MENDICINO (CS) – Domenica in scena “Macbeth in carcere”

Domenica 3 novembre, a Mendicino, alle 18, al teatro Comunale, in scena Macbeth in carcere, una rappresentazione che unisce il dramma shakespeariano alla vita e alle esperienze personali dei detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Frosinone.

Lo spettacolo, una produzione della Compagnia Errare Persona, con testo, regia e interpretazione di Damiana Leone, rientra nell’ambito della settima edizione di Sguardi Al Sud, la rassegna di teatro contemporaneo promossa dalla Compagnia Porta Cenere con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical.

“Macbeth in carcere” non è la semplice rappresentazione di una delle più celebri tragedie di William Shakespeare, ma un esperimento di teatro sociale. Sotto la guida di Damiana Leone, gli attori-detenuti rivivono i temi oscuri del Macbeth, fondendoli con le proprie storie e mettendo in discussione il concetto di responsabilità individuale. Nel ruolo di Lady Macbeth, la stessa regista accompagna il gruppo di detenuti in un percorso di introspezione e catarsi. Lady Macbeth non è solo un personaggio ma diventa una figura che guida e invita a esplorare il confine tra il bene e il male, incitando i partecipanti a guardare dentro se stessi, a confrontarsi con i demoni interiori, a interrogarsi sulle proprie scelte di vita e a seguire simbolicamente il richiamo delle streghe, o delle fate, in una ricerca di riscatto personale. La tragedia shakespeariana si intreccia con le loro esperienze personali, rievocando il tormento, le tentazioni e la possibilità di redenzione. Ogni scena è intrisa di simbolismi che trasformano l’opera in un messaggio potente per chiunque viva una condizione di prigionia, sia fisica che morale.

L’intreccio narrativo si sviluppa in parallelo tra le battute shakespeariane e le testimonianze dei detenuti, che, pur non essendo presenti fisicamente sulla scena, costituiscono l’anima pulsante dello spettacolo. Le loro voci, registrate e integrate nella narrazione, aggiungono autenticità e intensità emotiva, rendendo il dramma universale e toccante.

Lo spettacolo non è solo un’opportunità per il pubblico di immergersi nella drammaturgia shakespeariana, ma un’esperienza riflessiva che invita a guardare la realtà carceraria da una prospettiva diversa. In “Macbeth in carcere”, teatro e vita si fondono in un unico respiro, trasformando le parole del Bardo in un ponte verso la consapevolezza e, forse, verso la redenzione. Con questo spettacolo, Sguardi a Sud conferma il suo impegno nel portare in scena opere capaci di toccare le corde più profonde dell’animo umano, di sfidare i confini convenzionali del teatro, esplorare nuove prospettive, coinvolgere il pubblico in dialoghi difficili ma necessari, e portare sul palco l’autenticità delle esperienze umane.

Mario Massaro, direttore artistico di “Sguardi a Sud”, ha dichiarato: «Portare una tragedia come il “Macbeth” di Shakespeare all’interno delle mura di un carcere e vederla prendere vita attraverso le voci e le esperienze personali dei detenuti è un atto artistico significativo. Abbiamo scelto di dare spazio a questa produzione perché crediamo fermamente che il teatro abbia una capacità unica: quella di invitare alla riflessione e risvegliare nuove consapevolezze. Ci auguriamo che gli spettatori possano uscire dal teatro con una nuova visione sul pentimento e sulla possibilità di rinascere». (rcs)

SAN FILI (CS) – Domenica in scena “Jennu brigannu”

Domenica, a San Fili, al Teatro “Francesco Gambaro”, in scena lo spettacolo Jennu Brigannu, Storie di briganti calabresi, tratto dal testo omonimo di Vincenza Costantino e con Ernesto Orrico e Manolo Muoio e le musiche originali di Massimo Garritano.

La pièce è il secondo appuntamento della terza edizione della rassegna  “Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali”, nata dalla sinergia fra la compagnia Teatro Rossosimona e l’amministrazione comunale guidata da Linda Cribari e vede la direzione artistica di Lindo Nudo

Il sipario si apre sugli attori che, seduti su due sedie in un luogo immaginario che potrebbe essere la strada di un paese qualunque, parlano di un tema a caduta libera: il brigantaggio. Ne parlano dispiegando le loro conoscenze e con i modi di cui sono capaci, ne parlano mischiando la Grande Storia dell’Unità d’Italia con le storie riportate da testimonianze inedite o inventate, intrecciando cronache agiografiche, calunnie, leggende, materiali fotografici e documentari e un po’ di spensierato “sentito dire”. 

Il racconto dispiega così una storia frammentata e contraddittoria, che si sviluppa parallelamente a quella ufficiale e alle vicende della Calabria contemporanea. Il dialogo fra passato e presente è continuo, la cronologia netta degli eventi cede il passo alla poesia, i documenti storici sconfinano nei deliri e nei sogni di chi il brigantaggio l’ha vissuto per interposta persona, senza agire, senza scegliere, ma continuando a raccontarlo e, in qualche maniera, a cantarlo. 

Lo stile della recitazione è semplice, privo di artifici: tutto si basa sulla parola, sulla capacità degli attori di dare corpo e voce a piccoli frammenti narrativi, in un continuo affastellarsi di stili, forme e dialetti, con una voglia di raccontarsi addosso e di togliersi il fiato a ricordare nomi, personaggi, luoghi, storie… con il continuo dialogo della musica dal vivo eseguita da Massimo Garritano, tra atmosfere e ritmi freefolk e sprazzi di improvvisazione jazz. 

Questo spettacolo sostituisce la pièce di Ciro Lenti “Tetris”, inserita nel cartellone della stagione autunnale, che a causa dell’indisponibilità di uno degli interpreti viene posticipata a data da definire. (rcs)

CATANZARO – Successo per lo spettacolo Sister Act del Teatro Incanto

La stagione 24-25 della Compagnia Teatro Incanto al Teatro Comunale di Catanzaro inizia all’insegna dell’autentico divertimento, con una coinvolgente interpretazione di Sister Act.

La commedia musicale, ispirata al celebre film che ha consacrato Whoopi Goldberg nell’Olimpo dei grandi di Hollywood, ha regalato al numeroso pubblico momenti di risate e divertimento, accompagnati da una riflessione leggera ma profonda su valori come riscatto, sorellanza e inclusione, temi oggi più che mai attuali.

La storia è nota. Quando la cantante di nightclub Deloris Van Cartier diventa la scomoda testimone di un omicidio, la polizia la nasconde nel luogo meno sospettabile: un convento. Travestita da suora, finirà per conquistare tutti, trasformando uno stonato coro di monache in un fenomeno musicale.

Deloris ha il volto e la straordinaria bravura di Viviana Condello, che con la sua voce e la padronanza del palco ha saputo conquistare gli spettatori con una performance energica e carismatica, trascinando tutte le colleghe e amiche “suore” del TeatroLab, che si sono dimostrate all’altezza della sfida. La capacità di Condello di passare dall’irriverenza del personaggio alla profondità dei valori portati in scena ha colpito il pubblico, che ha applaudito calorosamente alla fine dello spettacolo.

In più, la marcia in più sia sul palco che alla regia è data dal tocco di classe di Francesco Passafaro, il quale, insieme all’accurata scenografia di Marzia Passafaro e alla grafica di Alessandro Passafaro, ha saputo rendere giustizia allo spirito del film e alla vivacità della storia. Le scene sono state arricchite dalle coreografie curate da Martina Leone, dall’illuminazione coinvolgente di Kalisfera e da costumi realistici, trasformando il palcoscenico in un vivace convento. L’intero cast ha contribuito a creare un’atmosfera unica, rendendo lo spettacolo un grande successo.

Sister Act ha così inaugurato una stagione che promette di portare al Teatro Comunale momenti di grande cultura e intrattenimento, coinvolgendo tutta la comunità di Catanzaro con l’invito: “Sorridi, sei al Comunale. Il centro del centro storico!”.

Ecco il cast al gran completo: Anna Palmese, Marinella Bruno, Mena Lucia Martello, Fabrizio Fiorentino, Giuseppe Raffaele, Daniela Filippis, Rosetta Gallo, Alice Saturnino, Antonia Marino, Susanna Soluri, Gerarda Golfieri, Maria Cristina Casaccio, Giuseppe Raffaele, Francesco Calvano, Giuseppe Mauro, Mario Scozzafava, Mariarita Nicastro, Carmen Antoci, Teresa Valentino, Giulia Capano, Rita Sia, Gastone Barberio, Roberto Malta, Viviana Condello, Marzia Passafaro (scenografia e video editing), Alessandro Passafaro (grafica), Francesca Guerra, Elisa Condello (sala), Nello Condello, Martina Leone (coreografie), Kalisfera (luci e audio), Marzia Passafaro e Elisa Condello (trucchi e costumi), Free Media 21 di Maria Rita Galati (ufficio stampa), Fotovideando, Stefano Perricelli, Lorenzo Mondilla, Beatrice Lo Prete, Martina Leone (botteghino).

Un ringraziamento particolare va agli sponsor: Guglielmo, Il Ghiottone, Kiron “il mutuo senza pensieri”, Tassoni Scaccia i nostri migliori amici, G Auto di Alessandro Gentile, Tamoil di Siano, Senese Profumerie, Gennaro Expert di Catanzaro Lido, Centro Servizi Gandinelli, Restart Fitness Club, Lostumbo Kids, Dama Impianti, Liquorificio Gentile, Nino Sabato.

Nel salutare il pubblico, il direttore artistico Francesco Passafaro ha ricordato i prossimi appuntamenti che rendono il Teatro Comunale un luogo aperto e accogliente tutti i giorni, tutto l’anno: domani appuntamento con Erin Doom, la scrittrice di romance più venduta nel nostro Paese e autrice del clamoroso successo Il fabbricante di lacrime, alle 17.30 nell’unica tappa della nostra regione.

Giovedì 31 ottobre e venerdì 1 novembre, dalle 18 alle 24, il Teatro Comunale si trasforma nell’escape room più spaventosa che ci sia. Non è solo Halloween, ma le escape room sono dei giochi di intelligenza e strategia eccezionali. Quest’anno sarà ambientata nei manicomi.

Infine, sabato 9 novembre in scena La dote della compagnia Lamezia Muse: alle ore 21.00, una commedia eccezionale di una compagnia teatrale di Lamezia Terme, diretta da Valentina Tedesco e Giuseppe Buffone. (rcz)

CATANZARO – Domenica in scena “Sister Act”

Domenica 27 ottobre, a Catanzaro, al Teatro Comunale, alle 18.30, in scena lo spettacolo Sister Act della Compagnia Teatro Incanto.

La pièce, con la regia di Francesco Passafaro e un cast ricco di talenti locali, apre la nuova stagione teatrale “Domenica d’Incanto”.

«Ritrovarsi a teatro significa avere l’opportunità di rafforzare legami e valori condivisi – ha dichiarato Francesco Passafaro –. Il teatro non è solo un luogo di cultura e intrattenimento, ma anche un luogo dell’anima, dove costruire e nutrire una comunità. Ogni spettacolo è un’opportunità per emozionarsi insieme, ridere, riflettere e sentirsi parte di qualcosa di speciale».

A rendere ancora più inclusiva la stagione è la collaborazione con il Centro Cittadino per i Servizi Sociali ODV ETS, che ha deciso di sostenere l’iniziativa attraverso un’iniziativa dedicata agli over 65. Grazie al progetto “Anzi@ni attivi e connessi”, realizzato con il contributo di Includi Calabria, tutte le persone con più di 65 anni potranno accedere gratuitamente agli spettacoli, fino al raggiungimento dei posti disponibili. Un progetto di innovazione sociale che mira a favorire l’invecchiamento attivo, consentendo agli utenti over 65 di prendere parte ad attività culturali come spettacoli teatrali, mostre, cinema e visite guidate.

«È un’iniziativa fantastica per la quale ringraziamo di cuore il Centro Cittadino – ha continuato Passafaro –. Invitiamo tutti i nostri ‘Spettatori Spettacolari’ a portare a teatro qualcuno che non è mai venuto prima, o a regalare una serata speciale a chi ha bisogno di un po’ di compagnia, gratuitamente, grazie al sostegno del Centro».

Per chi desidera approfittare dell’iniziativa, è sufficiente chiamare il numero 0961 741241 e prenotare il proprio posto. Sarà necessario comunicare nome, cognome, email, numero di telefono e data di nascita per garantire l’accesso gratuito riservato agli over 65. (rcz)

ISOLA CAPO RIZZUTO – Il Gran Galà del Teatro

Domani pomeriggio, a Isola Capo Rizzuto, alle 18, al CineTeatro “Eraclea”, si terrà il Gran Galà del Teatro.

L’evento inaugurerà la terza edizione del Premio Isola, un evento organizzato dalla Compagnia teatrale “Il Sorriso”, presieduta da Franco Sacco con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Isola Capo Rizzuto.

La serata iniziale sarà dedicata alla premiazione dei protagonisti della stagione teatrale 2023-2024, con riconoscimenti che celebrano il talento e l’impegno artistico delle compagnie partecipanti. 

Successivamente, si passerà alla presentazione del Festival per la stagione 2024-25 con un programma di sette serate distribuite da novembre 2024 ad aprile 2025: un appuntamento al mese che vedrà esibirsi alcune delle migliori compagnie amatoriali del Sud Italia. Le compagnie saranno selezionate dai circuiti teatrali Vita, Fita e Uilt, con cui la Compagnia “Il Sorriso” collabora da anni, garantendo una rassegna di alto livello artistico.

Il Festival prevede diversi premi e riconoscimenti, tra cui il premio per la miglior commedia, decretato dal pubblico, e quello per il miglior spettacolo, assegnato dalla giuria. Verranno inoltre premiati il miglior attore e la migliore attrice, sia protagonisti che non protagonisti, la miglior regia, la miglior scenografia e le migliori interpretazioni caratteristiche, rendendo la competizione stimolante e coinvolgente per tutte le compagnie in gara. 

Il teatro Ceramida, recentemente rinnovato con due interventi importanti, sarà ancora una volta la location della rassegna teatrale che oltre al valore artistico, ha anche un impatto sul di promozione del territorio, attirando gruppi di artisti e spettatori che spesso si trattengono in città per più giorni, approfittando delle bellezze locali e delle strutture ricettive.

La Rassegna Invernale rappresenta, quindi, la naturale continuazione di un percorso di promozione del teatro che la Compagnia “Il Sorriso” porta avanti con dedizione, come unica realtà teatrale attiva sul territorio. Grazie al supporto del Comune e alla passione degli organizzatori, il “Premio Isola” continua a crescere, offrendo un’importante occasione di arricchimento culturale e sociale per la comunità locale e per l’intera provincia di Crotone. (rkr)

 

Il 28 ottobre fa tappa a Corigliano Rossano il Festival Face Off

Dal 28 ottobre al 2 novembre fa tappa, a Corigliano Rossano, la seconda edizione di Face Off, il festival itinerante che percorre i borghi d’Italia organizzato  dalla Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci, con la direzione organizzativa di Marika Errigo e la direzione artistica di Roberto Lori.

L’evento è organizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Corigliano-Rossano e in collaborazione con Create Danza. Non manca la collaborazione anche con il Festival Ramificazioni, a rimarcare l’importanza di fare rete tra diversi organismi del sistema culturale.

In Face Off SeArt, dunque, la città di Corigliano-Rossano per una settimana si trasforma in una vera fucina artistica dove gli spettacoli di compagnie già affermate si affiancano a giovani artisti e artisti emergenti del territorio, coinvolti anche nei laboratori coreografici condotti da Roberto Lori. Non manca inoltre l’attenzione ai più piccoli, con attività ed eventi specifici per bambini e famiglie e le performance nelle case di riposo (2/11 ore 10 e 11).

Dalle 18.30, quindi, le piazze e le strade della città saranno animate da incursioni di danza estemporanee, da piazza Salotto alle strade di Rossano (28 e 30/10). il Teatro Valente accoglie le performance dei coreografi del territorio il 30 ottobre, e i più piccoli il 31 ottobre con un Dolcetto scherzetto a teatro in occasione di Halloween: una festa ma anche l’occasione di assistere allo spettacolo Il Gatto con gli Stivali della Compagnia degli Istanti, al termine dello spettacolo, sfilata delle maschere dei bambini e dolcetti e scherzetti per tutti. Al Teatro Paolella di Rossano, alle ore 20.30 Solo In, di Roberto Lori, a cura di Ramificazioni Festival, anima la serata insieme ad un focus sui giovani danzatori locali (1/11).

Il Castello di Corigliano diventa lo scenario delle performance Korper uniko/Mosaico, di Filippo Stabile (Create Danza) e Lost Solos – Rosso, di Patrizia Cavola e Ivan Truol (Compagnia Atacama), accompagnate dai lavori dei danzatori che hanno partecipato ai laboratori (2/11 dalle 18.30).
Gran finale sabato 2 novembre alle ore 21.30 in Piazza Salotto con la performance Introduzione alle danze popolari del Sud Italia a cura di Raffaella Maritato. i(rcs)

REGGIO – Al via la Rassegna teatrale “Oltre i Confini” della Fondazione Tripodi

Prende il via sabato a Reggio, al Cineteatro Metropolitano, la rassegna teatrale “Oltre i Confini: Voci di Resistenza e Speranza, Storie di Lotta e Solidarietà” promossa dalla Fondazione “Girolamo Tripodi”.

La kermesse, composta da sei appuntamenti, prevede momenti di teatro sulla guerra, la giustizia, la condizione femminile, l’immigrazione, Emilio Argiroffi e la Palestina. L’ultimo appuntamento in calendario, inoltre, prevede  la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia e si svolgerà al Cine Teatro Odeon.

Una nuova sfida per la Fondazione, che «dimostra – si legge in una nota – capacità di allargare la sua proposta culturale nella città di Reggio Calabria oltreché a Polistena. In tal senso, in aggiunta alla rassegna Culturale “Senza Memoria non c’è Futuro” che la Fondazione promuove da due anni a Polistena, a Reggio Calabria l’attività della Fondazione Girolamo Tripodi si arricchisce con la nuova rassegna teatrale».

Il primo appuntamento è in programma alle 18.30, con  “Decimo – Come foglie d’acanto”. Sul testo di Michele Carilli, regia di Lorenzo Praticò e Michele Carilli, prende corpo uno spettacolo teatrale che, attraverso l’alternanza di parti recitate e canzoni, suonate e cantate dal vivo, narra la storia di un soldato della Prima Guerra Mondiale, Antonio Cassalia, fante reggino della Brigata Catanzaro, che vive sulla propria pelle tutti gli orrori della prima guerra mondiale.

Cassalia morì fucilato a seguito della decimazione, misura presa dal Generale Cadorna per punire la rivolta dei soldati appartenenti a quella Brigata quando fu loro negato il meritato riposo dopo mesi di ininterrotta permanenza in trincea.

Gli spettatori in questo viaggio saranno accompagnati dagli attori: Gabriele Profazio, Federico Vadalà, Carlo Colico e Damiano Puntillo, mentre la parte musicale è affidata alla voce di Marinella Rodà accompagnata dai maestri Mario Lo Cascio e Francesco Alati.

L’opera teatrale si è appena aggiudicata il Premio “Gradimento del Pubblico” assegnato dalla Giuria Popolare al Gran Premio del Teatro, promosso dalla Federazione Italiana Teatro Amatori e svoltosi a Lecce dove si sono confrontate le 20 compagnie vincitrici dei relativi concorsi regionali.

La “grande guerra” ha drammaticamente segnato la storia del nostro paese, l’intento dello spettacolo è quello di coinvolgere emotivamente il pubblico e scuotere fortemente le coscienze degli spettatori, in modo da risvegliare e consolidare un sentimento comune che condanni, senza se e senza ma, non solo l’orrore di quella guerra ma anche di tutte le altre guerre che si combattono ancora oggi perché “la guerra è un’inutile strage, sempre!”.

Gli altri appuntamenti sono venerdì 22 novembre con Di me ricorderai il telaio di e con Maria Pia Battaglia; il 13 dicembre con Si può pensare all’amore in questa notte con Cinzia MessinaDaniela Scuncia.

Il 2025 si apre il 24 gennaio con Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente. Testo e regia di Salvatore ArenaMassimo Barilla e con Salvatore Arena.

Il 26 febbraio Per  non dimenticare: 26 febbraio 2023 – Nel secondo anniversario della tragedia di steccato di Cutro dove persero la vita oltre cento migranti A ( R ) M O di Tiziana Calabrò e con Renata Falcone. La regia è di Basilio Musolino.

Al Cine Teatro Odeon, il 31 marzo, la kermesse si chiuderà con Carta bianca a Moni Ovadia – Palestina di e con Moni Ovadia. (rrc)

Tra Catanzaro, Cosenza e Reggio il Ramificazioni Festival

Prende il via sabato 19 ottobre l’ottava edizione di Ramificazioni Festival, il più importante festival dedicato alla danza d’autore in Calabria, ideato e prodotto dall’Associazione Italìa & Co.

Riconosciuta dal Ministero Della Cultura e sostenuta dalla Regione Calabria, Ramificazioni è un progetto dedicato alla creatività contemporanea, delle arti visive e coreutiche, nato con l’esigenza, come sottolinea il direttore artistico Filippo Stabile, «di creare un polo attrattivo e formativo che rispecchiasse la domanda e le esigenze professionali contemporanee, che offrisse anche un’alternativa culturale differenziata e coordinata fuori dalle logiche di mercato».

Fino al 15 dicembre, dunque,  il Festival farà incontrare 12 compagnie nazionali e internazionali attraverso 15 appuntamenti che spazieranno dall’arte della danza contemporanea al tango, dalle incursioni di musica dal vivo all’intelligenza artificiale. Ramificazioni Festival si conferma una rassegna itinerante, che toccherà con il suo calendario 3 province e 6 città, dai palcoscenici dei teatri più importanti della regione, come il Rendano di Cosenza e il Teatro Comunale di Catanzaro, a quelli di giovani istituzioni teatrali, come l’Auditorium Comunale di Polistena (RC), casa della compagnia Dracma, il Teatro Manfroce di Palmi (RC) e CineTeatro Metropol e Teatro Amanteo-Paolella di Corigliano-Rossano (CS), fino ad arrivare ad istituzioni culturali di pregio come il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la Galleria Nazionale di Cosenza, il Castello Ducale di Corigliano-Rossano e location istituzionali come il Palazzo della Provincia di Cosenza.

Il tema di quest’anno del Festival è “Sconfini”, che chiude il cerchio di una triennalità dedicata al tema dei Confini che ha affrontato nel 2022 il tema dell’“Oltre i conflitti” e nel 2023 quello dei “Confini uniti”. “Sconfini” è un invito al pubblico a considerare il confine non come limite ma come spazio estremo nel quale dare appuntamento a se stessi e agli altri per riconoscersi e riconoscere il diverso da sé, aprendosi all’accoglienza e sconfinando verso nuovi orizzonti che prima apparivano distanti.

Per Ramificazioni: «sconfinare è un atto di ribellione alle etichette convenzionali e alle comfort zone, attraverso un’offerta ricercata e accurata di spazi aperti all’espressione artistica e agli stimoli emotivi che emergono dalle azioni coreutiche di ogni autore del Festival. L’arte della danza diventa così il veicolo, la tentazione, la proposta di sconfinamento verso la ricerca di un altrove, l’altrove che simboleggia il movimento, lo spostamento e che produce sempre nuovi processi di conoscenza».

Primo appuntamento in programma è sabato 19 ottobre alle 20.45, alla Galleria Nazionale di Cosenza, con “Re-Garde”, lavoro del duo francese Cie MF, formato dai danzatori/coreografi Maxime Freixas e Francesco Colaleo, che, affiancati dalla Compagnia Artemis Danza, daranno forma alla loro danza potente e atleticacapace di esprimere una delicata armonia, inserita in una visione carnale ed umana della vita in tempi moderni. A seguire, incursioni danzate a cura degli allievi che hanno preso parte al workshop con i coreografi. Il costo del biglietto per partecipare allo spettacolo è di € 10,00, acquistabile direttamente in cassa prima dell’evento. Sarà inoltre possibile fino alle 20.15 accedere e visitare la Galleria Nazionale usuefrendo di tariffe ridotte.

Proseguendo, all’interno del cartellone di Ramificazioni Festival trovano spazio nomi di primo piano del mondo coreutico internazionale come: il coreografo americano Garrett Smith, già al lavoro con alcune tra le più importanti compagnie al mondo (Houston Ballett, Norwegian National Ballet, Bolshoi Ballet) che sarà ospite il 30 novembre con “Whispers Of Him”, in programma al Teatro Comunale di Catanzaro, danzato dalla ArtGarage Dance Company di Napoli; Roberto Zappalà, uno tra i più importanti coreografi italiani, che torna ospite del festival con con “Romeo e Giulietta”, il 6 dicembre al Teatro Manfroce di Palmi (RC); l’importante co-produzione il 15 novembre al Teatro Rendano di Cosenza de “Le Immortali Amate – Turandot, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca”, che vedrà sul palcoscenico le compagnie Create Danza, Equilibrio Dinamico, Cornelia e Oltrenotte, su coreografie di Filippo Stabile, Roberta Ferrara, Nyko Piscopo e Lupa Maimone. E ancora spazio negli altri appuntamenti a: Balletto di Roma, Resextensa, Dancehaus Company, Compagnia degli Istanti e Naturalis Labor.

LAMEZIA – Venerdì in scena Max Mazzotta in “I Cavalieri” di Aristofane

Venerdì 11 ottobre, a Lamezia, alle 21, al Teatro Grandinetti, in scena lo spettacolo I Cavalieri di Aristofane con Max Mazzotta.

Lo spettacolo, che sarà anticipato alle 18 con un incontro-dibattito con l’attore – rientra nell’ambito di  “Calabria Teatro”, la kermesse culturale diretta da Diego Ruiz e Nicola Morelli. Lo spettacolo è inserito nel Progetto “Calabria Teatro” seconda edizione finanziato con risorse Psc Piano per lo sviluppo e la coesione 06.02.02 (Distribuzione Teatrale) della Regione Calabria.

L’opera riscritta e interpretata dall’attore, avrà l’accompagnamento musicale live di Antonio Belmonte.  

L’attore offrirà una versione personalissima del testo di Aristofane che, utilizzando la satina, ha reso manifeste le miserie di un sistema di potere strambo e menzognero, divorato dalla cupidigia. Con l’arguzia che gli appartiene, Max Mazzotta ha sparigliato le carte del tempo e dei luoghi, e ha calato i suoi personaggi in una non meglio precisata città calabrese, tratteggiando figure e ruoli diversi di cui ciascun spettatore potrà immaginare scenari reali. Anche le canzoni composte dallo stesso Max Mazzotta, ironiche ma cocenti, hanno segnato e cristallizzato quadri precisi della rappresentazione.  (rcz)